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Il Viaggio della Memoria

Il movimento turistico in Europa occidentale

Tempi antichi

Grecia


Osserviamo ora il viaggio ai tempi antichi e la figura del viaggiatore.
Anticamente, soprattutto presso i Greci, il viandante veniva considerato un messaggero inviato dagli dei. Secondo le credenze mitologiche, Zeus, signore degli dei e degli uomini, ed Ermes, messaggero degli dei, ricompensavano o punivano l'ospitante sulla base della buona o cattiva accoglienza che costui riservava all'ospite.

In origine i viaggiatori più insigni prenotarono e si ristorarono nelle case dei nobili, mentre quelli di rango inferiore utilizzarono gli spazi all'aria aperta. Più tardi, con l'aumento del flusso dei pellegrini e sportivi, che si recavano in Grecia per motivi religiosi o per partecipare ai giochi olimpici (776 a. C), avvenne la costruzione delle prime strutture ricettive, come campeggi e edifici pubblici con ampi dormitori e sale da pranzo.

Un altro movimento di viaggiatori si sviluppò nell'età di Pericle (443-429 a.C.) quando la Grecia raggiunse l'apogeo della sua civiltà ricca di filosofi, artisti e letterati, perché i figli dei nobili e delle potenti famiglie del Mediterraneo affollarono le città culturali greche.

In questo modo vediamo che le forme del turismo sportivo, culturale, studentesco e religioso presenti nella nostra società attuale in un certo modo erano già presenti nell'antica Grecia.

Roma

Durante il periodo romano migliorarono le condizioni economico-sociali e si sviluppò un diffuso interesse per la cultura, la letteratura, la filosofia, l'arte, l'architettura e le scoperte tecnologiche.

Il viaggiatore non venne più visto come un messaggero degli dei, ma come un portatore di interessi e di culture diversi; l'ospitalità serviva perciò a rafforzare relazioni e rapporti.
Vennero emanate alcune leggi che regolavano il diritto di ospitalità e furono istituiti l'hospitum publicum e il patronatus.

I viaggi dei Romani erano facilitati dalla vasta rete viaria realizzata in parte durante il periodo della Repubblica, in parte durante il periodo imperiale. Con il crollo definitivo dell'Impero romano d'Occidente e la successiva instabilità politica resero pericoloso ogni tipo di viaggio.

I Romani di solito si mettevano in viaggio con uno scopo ben preciso e non sempre di piacere, ma, una volta messi in cammino ci tenevano a non perdersi nulla. Anche i soldati trascorrevano il tempo libero in terra straniera facendo dei giri turistici. Giovanotti di buona famiglia venivano mandati in famosi centri di studio come Atene e Alessandria. I viaggi per mare, inoltre, erano consigliati dai medici, a scopo di salute.

Era di moda recarsi in pellegrinaggio in importanti centri di culto; da parte sua, Roma era una vera e propria calamita per i giovani di provincia.
Le donne raramente viaggiavano per proprio conto, però accompagnavano i mariti, quando questi dovevano assentarsi per un lungo periodo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Viaggio della Memoria

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Informazioni tesi

  Autore: Anastasia Anatoliyivna Bokova
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2017-18
  Università: Accademia di Belle Arti
  Facoltà: Arti visive e discipline dello spettacolo. Indirizzo in Grafica d’Arte.
  Corso: Storia dell'arte
  Relatore: Agnese Brusca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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