Il metodo dell'e-learning nell'ambito del processo formativo. L'esempio del progetto “SIFOL FVG”
I Learning Object
Si è precedentemente parlato dei Learning Object (LO), ossia dei blocchi o unità minime, che rispondono al soddisfacimento di un preciso obiettivo formativo. Come si legge dai documenti dell’IEEE (Institute of Elettrical and Elettronics Engineers) un LO è “una qualsiasi entità, digitale o non digitale, che può essere usata, riusata o posta come riferimento nell’apprendimento supportato dalle tecnologie”, tale definizione lascia un’ampia interpretazione, quindi, per ovviare ciò, si suole paragonare i LO ai famosi “LEGO”: uno strumento sia a sé stante, sia combinabile con altri per costruire strutture più ampie. Spesso si definiscono i LO come “Reusable Learning Object” proprio per individuare questa caratteristica di ri-utilizzo in vari contesti. La grandezza di un LO varia secondo la metodologia adottata dal singolo progettista, tuttavia ogni unità può contenere contributi sia multimediali, che testuali, ma anche materiali di approfondimento e test di verifica (Cantoni, 2007; Eletti, 2010).
Le caratteristiche principali che un LO deve necessariamente possedere, sono due: facile reperibilità e facile trasportabilità. Per ciò che riguarda la caratteristica di reperibilità, è essenziale sviluppare delle tecniche che consentano di gestire in modo efficace gli archivi e di migliorare (semplificandola) la ricerca delle singole unità. Ciò è possibile assegnando ai singoli LO una serie di metadata (o etichette), al fine di descrivere le unità sotto diversi aspetti: caratteristiche tecniche, durata, ecc. Tale processo è stato articolato dall’IEEE, mediante il Metadata Learning Technology Standards. Per quanto concerne la trasportabilità e il ri-utilizzo dei LO ci sono delle “regole” che garantiscono la sicurezza dello scambio di questi (Eletti, 2010).
Ad oggi sono cinque le principali certificazioni utilizzate per definire e regolamentare i LO: IEEE, AICC, SCORM, IMS, e LRN. Dell’IEEE si è già parlato prima, basti aggiungere che è un ente no profit, che ha formato un comitato e dei gruppi di lavoro per produrre le linee guida e delle prassi da adottare, riferibili alle tecnologie della formazione. L’AICC (Aviation Industry Computer-bsed training Committee) è un’industria americana che per prima ha definito le basi e le linee guida del CBT (Computer Based Training), che poi sono state estese nei vari settori. Lo SCORM (Sharable Content Object Reference Model), non è un semplice standard che definisce i principi, ma è un modello a tutti gli effetti, sviluppato col patrocinio del Ministero della Difesa degli Stati Uniti; lo SCROM si compone di tre testi principali: il primo fornisce una panoramica dei contenuti, il secondo riguarda il modello di aggregazione dei contenuti, mentre il terzo è un ambiente per la gestione ed elaborazione dei LO. L’IMS (Instructional Management System) è supportato da un consorzio di grandi imprese americane che sviluppa delle specificità riguardanti il contenuto dei metadata, la sequenza di utilizzo dei contenuti, il formato dei test, ecc. Infine, il LRN (Learning Resource iNterchange) è un software realizzato da Microsoft e supporta le specifiche introdotte dall’IMS e il modello SCORM (Esposito e Mantese, 2003).
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Il metodo dell'e-learning nell'ambito del processo formativo. L'esempio del progetto “SIFOL FVG”
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina De Nadai |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Udine |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Paola Angela Maria Mazzurana |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 78 |
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