Forze Armate Italiane nelle Missioni all'Estero
I decreti per l’impiego delle forze armate all’estero
Dopo l’entrata in vigore della Costituzione l’articolo 78 non è stato utilizzato mai nei casi in cui l’Italia è stata coinvolta in conflitti che hanno assunto caratteristiche della guerra internazionale. Si è quindi fatto ricorso a determinazioni governative abbinate ad atti di indirizzo parlamentare per dare inizio all’impiego delle forze armate all’estero e al decreto-legge per disciplinare il regime emergenziale.
Se non si sono verificati i presupposti per l’attivazione della procedura dell’articolo 78, nei casi in cui non esistono previsioni puntuali, come l’invio di missioni militari all’estero che assumano carattere di guerra o di operazioni contro il terrorismo, il decreto-legge viene utilizzato.
Il decreto-legge in questo caso si definisce come l’atto governativo che passa nella fase successiva all’esame nelle Camere.
In ogni caso, essendo necessaria la conversione in legge, i decreti di cui si parla per loro natura sono destinati ad avere effetti limitati nel tempo, e quindi non sarebbero utilizzati come leggi di natura definitiva. Il controllo sui decreti governativi è giustificabile sia sotto il profilo dello stretto controllo politico complessivo sulle misure emergenziali del governo, sia come inteso a convertire in legge gli atti provvisori.
Nella qualificazione dell’atto (decreto-legge) resta il fatto che il decreto trova fondamento nell’iniziale assunzione di responsabilità da parte del Governo. Comunque sia, l’imprevedibilità delle situazioni lascia al governo un ampio margine di discrezionalità diretto a “governare” profili non previsti e non prevedibili dal parlamento.
Il ricorso alla legge formale di conversione, che comporta il ristabilimento dell’assetto naturale delle competenze degli organi di indirizzo, risponde alla volontà di porre il pericolo in un quadro di “normalità”, con un rifiuto ideologico del concetto di emergenza e della ammissibilità di un regime giuridico eccezionale.
In realtà, il decreto-legge si articola in due distinti sottotipi: il primo è il decreto-legge ordinario, o meglio riferibile ad atti di straordinarietà ricorrente che nella prassi finisce per sostituire la funzione della legge formale, e un decreto-legge straordinario, individuante atti destinati ad affrontare una necessità assoluta e improrogabile che potrebbero addirittura legittimare la deroga o la sospensione provvisoria delle norme costituzionali sui diritti fondamentali o sull’ordine delle competenze, rappresentando il decreto-legge l’unico strumento di chiusura nella disciplina di qualsiasi evenienza imprevedibile che richieda interventi veramente eccezionali.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Forze Armate Italiane nelle Missioni all'Estero
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Informazioni tesi
Autore: | Kreshnik Baja |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Macerata |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Istituzioni di Diritto Pubblico |
Relatore: | Giulio Salerno |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 33 |
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