Il ruolo delle questioni di valore nella competizione politica: il caso delle elezioni politiche generali del 1994
Gli eventi storici: dal 1992 al 1994
Per parlare delle elezioni del 1994 è necessario inquadrarle nel contesto della crisi della prima repubblica con tutto ciò che ne consegue, bisogna quindi partire dall’inizio di questa crisi che si colloca nel 1992, in concomitanza con lo svolgimento delle elezioni politiche. È una crisi che comprende una serie di aspetti: dalla battaglia alla corruzione politica, alla situazione di recessione economica, dalla dissoluzione delle vecchie èlites politiche alla lotta alla mafia, senza dimenticare lo sviluppo del neolocalismo e della rivolta contro Roma portata avanti in primis dalla Lega Nord.
Nei mesi che precedettero le elezioni avvennero una serie di eventi che turbarono il clima politico. Primo fra questi il 17 febbraio del 1992 l’arresto per corruzione di Mario Chiesa, amministratore socialista del Pio Albergo Trivulzio a Milano. L’episodio venne archiviato dallo stesso Craxi come l’atto di un “mariuolo” isolato, ma si sarebbe rivelato solo l’inizio di una serie di inchieste per corruzione.
Le elezioni del 6 Aprile segnarono già un mutamento profondo: la Dc scese ai minimi storici con il 29, 7% (dal 34,3 %), anche il Psi perse voti passando dal 14,3 al 13, 6 %, mentre il Psdi rimase al 2,7% circa. Il Pds (16,6%) e Rifondazione Comunista (5,62%) non riuscirono, sommando i loro voti, a raggiungere quelli ottenuti negli anni passati dal PC nel suo complesso. L’unico partito che registrò un forte aumento fu la Lega Nord che passò dallo 0,5 all’8,7%. Nonostante le perdite, la coalizione Dc, Psi, Pri, Pli continuò a mantenere un’esile maggioranza dei seggi. La sconfitta fu comunque evidente e questo sconcertò la classe governativa che si trovò a dover affrontare anche le elezioni anticipate del presidente della Repubblica. Il Presidente Cossiga, infatti, si dimise alcune settimane prima della scadenza del proprio mandato, considerando come un segno di aperta ostilità nei suoi confronti l’elezione come presidente della Camera di Oscar Luigi Scalfaro, suo fervente critico. Pochi giorni dopo (30 aprile 1992) avvenne anche la svolta giudiziaria, con l’avviso di garanzia recapitato agli ex sindaci socialisti di Milano Tognoli e Pillitteri.
Le elezioni del presidente della repubblica si svolsero quindi in una situazione di tensione crescente dovuta sia alle indagini per corruzione, sia al problema della mafia, che il 23 maggio assassina Giovanni Falcone. La tensione sfocia in un episodio noto della storia della Repubblica Italiana. Il giorno di apertura delle procedure di voto all’interno della camera si scatenò il disordine con il grido di “ladri” proveniente dai banchi del Msi e della Lega e il celebre lancio di monetine sulle teste dei democristiani. Nonostante ciò, dopo una serie di votazioni a vuoto, il 28 maggio la scelta cadde sul democristiano Oscar Luigi Scalfaro. Egli si schierò, in maniera decisa rispetto al caso Tangentopoli affermando nel suo discorso del 28 maggio 1992: «L’abuso del denaro pubblico è fatto gravissimo che froda e deruba il cittadino fedele contribuente e infrange duramente la fiducia dei cittadini: nessun male maggiore, nessun maggior pericolo, per la democrazia, che l’intreccio torbido tra politica e affari».
Il 28 giugno si insediò anche il governo, presieduto dal socialista Giuliano Amato. Il governo, oltre alla crisi dovuta a Tangentopoli e all’allarme mafia, dovette confrontarsi anche con una congiuntura economica difficoltosa. Il disavanzo superava i 40.000 miliardi fissati precedentemente. A questo si aggiunse la politica economica della Germania, che temendo l’inflazione in seguito alla riunificazione, mantenne alti i propri tassi d’interesse. Questo determinò un carico degli interessi sul debito pubblico in continuo aumento. Ulteriori problemi si presentarono con l’applicazione del trattato di Maastricht, l’Italia si trovava, infatti, pesantemente al di fuori dei parametri previsti.
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Il ruolo delle questioni di valore nella competizione politica: il caso delle elezioni politiche generali del 1994
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Informazioni tesi
Autore: | Irene Manera |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Paolo Martelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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