La comunicazione digitale nelle organizzazioni strutturate: un caso pratico
Generazioni a confronto: nativi digitali ed immigrati digitali
Come ogni evoluzione e processo innovativo, anche lo sviluppo della tecnologia a cui assistiamo negli ultimi anni ha avuto un impatto nel modo di percepire gli individui che compongono una società: al suo interno, infatti, c'è chi si mette in scia del cambiamento, chi è nato a cambiamento già avvenuto e chi invece fa più difficoltà ad accettare un nuovo modo di concepire una realtà diversa da quella che ha sempre vissuto. Si è assistito in questi ultimi anni ad una vero e proprio incremento di studi e documenti che hanno provato a spiegare come, le generazioni che si sono trovate a contatto con questo processo di sviluppo digitale, siano da esso influenzate nei loro comportamenti all'interno della società. Questi studi hanno provato ad individuare e suddividere le generazioni e descriverle attraverso dei modelli. Gli studi di cui stiamo parlando non sono nati con lo sviluppo di Internet e l'avvento dei Social Media, ma hanno visto inizio già alla fine degli anni Settata, periodo in cui i computer, fino a quel momento relegati all'uso professionale come supporto alla produttività, sono progressivamente entrati nelle case di tante persone, diventando così strumenti di uso personale. Lo sviluppo che i dispositivi tecnologici hanno e stanno avendo nel tempo, ed in particolare dai personal computer in poi, può essere paragonato con la successione delle generazioni nella storia dell'umanità [Qualizza 2012: 19]:
nell'immaginario comune e collettivo solo la gioventù sembra potersi adattare a un'evoluzione tecnologica incessante: si può osservare ad esempio che l'evoluzione del computer è stata spontaneamente pensata sul modello delle generazioni (prima, seconda, terza generazione di calcolatori), ma essendo la durata assegnata a ciascuna di esse infinitamente più breve della durata media di una generazione umana, ogni individuo è costretto a "riconvertirsi" – a ringiovanirsi – periodicamente, come una macchina [Schmitt 1982: 271].
Declinando questo nei rapporti sociali, sembra di poter dire di assistere ad un'inversione nel rapporto di autorità che intercorre tra genitori e figli: i ritmi sempre più accelerati dell'evoluzione tecnologica, infatti, sembrano mettere in rilievo un nuovo modello di rapporto tra generazioni, «che esalta la superiorità del sapere dei figli su quello dei genitori» [Schmitt 1982: 273-274].
L'organizzazione di cui studieremo l'aspetto comunicativo attuale è composta in modo trasversale da persone di diverse età e, conseguentemente, con un diverso approccio all'evoluzione digitale. È utile allora capire fin d' ora quali sono le caratteristiche che gli studi e i dibattiti inerenti a questo tema mettono in risalto, in modo da poter comprendere meglio le dinamiche che emergeranno riguardo la situazione specifica.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La comunicazione digitale nelle organizzazioni strutturate: un caso pratico
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Informazioni tesi
Autore: | Daniela Baudino |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Filosofia |
Corso: | Comunicazione e culture dei media |
Relatore: | Giulio Lughi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 184 |
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