Aspetti dell'eredità surrealista da Andrè Breton a Michel Foucault
Follia come invenzione etico-morale
Il folle, fino all’inizio del XVII secolo, conduceva un’esistenza normale, abbastanza libera. Vi erano feste dei folli, un teatro loro dedicato e un’iconografia su di loro, con il già citato Bosch, poi Brueghel e altri.
Nel corso del ‘600, con il crescente sviluppo del sistema capitalistico, il personaggio folle che sprecava tempo e denaro non creando utili diventava una presenza ingombrante, un problema sociale. Il folle, l’asociale, l’eccentrico oltre a un certo limite – imposto dalla società delle buone maniere – erano figure che iniziavano a diventare scomode in un mondo che andava evolvendosi richiedendo le forze di tutti. Era necessario isolare questi individui dalla società, come si isola una mela bacata perché non danneggi le altre.
Nel primo capitolo della Storia della Follia Foucault mette in relazione l’internamento, quindi la conseguente esclusione dalla società, dei folli con quello compiuto nel medioevo per i lebbrosi. Alla nascita della prima struttura atta a isolare le figure dei folli (e non solo), l’Hôpital général a Parigi nel 1656, Foucault associa l’inizio del periodo del grande internamento. Pochi anni dopo, per volontà del Re Luigi XIV, infatti, vennero aperti ben trentadue istituti, appoggiandosi alle strutture dei lebbrosari medievali chiusi durante il periodo rinascimentale. Il ruolo che il lebbroso ricopriva durante il periodo medievale, di allontanamento della società, ora era stato sostituito dall’uomo considerato folle. In una istituzione che era più giuridica che sanitaria, molte persone venivano internate e costrette a una sorta di pena per la colpa della loro diversità; la follia non era da considerarsi sempre come un’affezione mentale o una malattia, ma erano rinchiusi sovente anche personaggi la cui colpa era la semplice divergenza di comportamento, di usi e costumi rispetto a quanto dettato dall’idem sentire della società. Non a caso molti degli internati erano poveri, libertini, insensati o persone considerate dissimili sul piano sociale.
Così più che di follia sarà necessario parlare di sragione, in contrapposizione all’idea illuminista di Ragione che andava diffondendosi come l’unica verità universale. Chi non seguiva i dettami di questa Ragione ritenuta universalmente valida, era necessariamente un folle, quindi un potenziale pericolo per la società, un errore che era meglio isolare perché non contagiasse altri. Risulta da questo discorso evidente come la psichiatria sia nata su una base etico-morale e non medica.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Aspetti dell'eredità surrealista da Andrè Breton a Michel Foucault
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Paolo Zacchi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Manlio Iofrida |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 46 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi