Il disturbo da uso di sostanze in adolescenza: lettura e prevenzione alla luce della teoria dell'attaccamento
Fattori di rischio e di protezione
In questo paragrafo mi soffermerò sui fattori di rischio e di protezione in adolescenza fondamentali nella costruzione di un modello di prevenzione efficace. Lo studio della prevenzione, infatti, si basa sulla riduzione dei fattori di rischio connessi ad un determinato comportamento patologico o disfunzionale e sul potenziamento dei fattori protettivi presenti sia nell’individuo che nell’ambiente (O’Connell, Boat & Warner, 2009). I fattori di rischio che possono portare ad una traiettoria di abuso di sostanze sono quelli che contribuiscono all’iniziazione e alla continuazione dell’uso; i fattori di protezione sono quelli che riducono il rischio di iniziazione ed una prosecuzione dell’uso delle sostanze e che promuovono lo sviluppo sano dell’adolescente (Sussman & Ames, 2001).
La classificazione dei fattori di rischio e di protezione rispetto all’uso di sostanze psicoattive di Hemphill e colleghi (Hemphill et al., 2011) pone molto attenzione agli aspetti sociali, ampliando il modello di riferimento biopsicosociale in senso socioambientale, e ritengo sia molto utile porre l’accento su questi fattori in quanto, soprattutto in adolescenza, l’individuo si definisce nell’interazione continua con la comunità, la famiglia, l’ambiente scolastico e il gruppo dei pari; inoltre, essa risulta essere particolarmente utile in quanto esamina i medesimi fattori, sia come rischio sia come protezione.
I fattori sono visti non come indicatori singoli e separati tra loro, ma piuttosto in continua interazione:
° fattori di rischio e di protezione comunitari: questi fattori si riferiscono all’influenza esercitata sull’adolescente dall’ambiente sociale in cui si muove che può promuovere la salute mentale o divenire fattore di rischio;
° fattori di rischio e di protezione familiari: le modalità relazionali nel contesto familiare possono contribuire a portare l’adolescente a trovare nelle sostanze un conforto che non viene percepito in famiglia, ma esse possono essere anche dei fattori di supporto e di protezione per lo sviluppo del benessere psicosociale dell’adolescente;
° fattori di rischio e protezione scolastici: l’andamento scolastico e l’ambiente scuola possono indurre l’adolescente ad avvicinarsi o meno all’uso di sostanze psicoattive;
° fattori di rischio e protezione legati ai pari: molti studi hanno sottolineato che il rapporto con il gruppo dei pari può essere uno dei più rilevanti fattori di rischio per portare all’abuso di sostanze (Van Ryzin, Fosco & Dishion, 2012). Ma anche la relazione con i pari può, d’altra parte, divenire fattore protettivo, dato che le pressioni sociali possono avere un effetto positivo ed essere utilizzate nella prevenzione;
° fattori di rischio e protezione individuali: non solo l’ambiente e le relazioni sociali, ma anche atteggiamenti, credenze e caratteristiche di personalità possono essere fattori di rischio e di protezione (Hemphill et al., 2011).
I molteplici contesti sociali, tra cui la famiglia, così come i fattori individuali possono essere, come abbiamo visto, sia fattori protettivi che di rischio e risulta essere fondamentale proprio ai fini della prevenzione e della cura potenziare la loro funzione protettiva e cercare di limitare gli aspetti che potrebbero comportare un potenziale rischio.
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Il disturbo da uso di sostanze in adolescenza: lettura e prevenzione alla luce della teoria dell'attaccamento
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Informazioni tesi
Autore: | Giada Alberti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Pontificia Università Salesiana |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Massimo Vasale |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 64 |
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