Reale e Virtuale. Riflessioni etiche sulla tecnologia

Nello scorso paragrafo si è svelata la concezione filosofica celata dietro il continuo progresso tecnico, ovvero il meccanicismo digitale contemporaneo, che affonda le sue radici nel meccanicismo tradizionale di età moderna. Ora è necessario soffermarsi sui cambiamenti che la proliferazione di sistemi informatici e tecnologici hanno generato a livello politico, economico e sociale. Ovviamente non si presterà attenzione alle singole trasformazioni tecniche negli ambiti suddetti, bensì si condurrà un'indagine sui risvolti, etici e generici, dei mutamenti in atto. Innanzitutto il primo aspetto su cui si concentra Rümelin nell'Umanesimo Digitale è la discriminazione originatasi dalla diffusione di internet: il web rappresenta una miniera di informazioni sempre reperibili, quasi per chiunque. Alcuni abitanti del mondo per ragioni finanziarie o di altro tipo, come una mancanza di connessione, non hanno la possibilità di accedere alla rete. La consapevolezza del divario tecnologico tra diverse regioni del mondo è un fatto noto, ma spesso non si valutano tutte le variabili derivanti dall'esclusione informatica. Internet è divenuto de facto una finestra sul mondo, consentendo un commercio florido di idee, conoscenze ed innovazioni continue. Coloro che non sono in possesso di tale finestra, sono tagliati fuori dalla realtà, poiché non potranno che captare informazioni con altri mezzi sicuramente più lenti. Questa problematica ha innestato una disputa a livello giuridico se l'accesso al web debba essere annoverato tra i diritti umani:

La questione, molto discussa ma curiosamente mal formulata, se l'accesso a internet debba essere considerato un diritto umano individuale, deve quindi essere integrata da una precisazione: a quali condizioni esso diventa tale? Visto che sono gli Stati a riservarsi la prerogativa di stabilire quali siano i diritti umani, con il riconoscimento di un diritto umano consistente nell'accesso a internet si stabilirebbe altresì il dovere da parte degli Stati di garantire tale accesso. In molte regioni del mondo lo sviluppo del World Wide Web è già così avanzato che l'esclusione della comunicazione via internet non è più conciliabile con la libertà d'informazione e con la libertà di espressione delle opinioni.

Oltre agli impedimenti strutturali che comportano l'esclusione di alcune popolazioni dalla fruizione della rete, è doveroso notare come la concessione di connessione dipenda totalmente da alcuni giganti del web, tipo Google o Facebook. Una dimostrazione concreta del potere che queste grandi aziende detengono, è suffragata dai recenti avvenimenti, come la cancellazione dei profili social del presidente uscente degli USA Donald Trump, dopo l'assalto avvenuto a Capitol Hill. L'importanza crescente in ambito politico dei social network e in generale del web, è palese: questi strumenti, come sappiamo, permettono una comunicazione diffusa ed istantanea da parte dell'eventuale candidato politico, che può intrattenere una corrispondenza costante con i propri elettori. […]