Il problema dell'informatività in enunciati di identità contenenti dimostrativi. La teoria freghiana e la teoria di Kaplan

Per introdurre la sua spiegazione Kaplan utilizza l'esempio dei gemelli della mitologia greca Castore e Polluce. Si consideri il caso in cui due gemelli identici, Castore e Polluce, siano cresciuti nelle stesse condizioni e siano sottoposti nell'arco della loro infanzia ai medesimi stimoli, monitorando, se necessario, i loro cervelli e facendo delle correzioni nella loro struttura mentale.

In questo modo i due gemelli rispondono in maniera identica agli stessi stimoli cognitivi, raggiungendo lo stesso stato cognitivo. Tuttavia entrambi hanno credenze diverse, più precisamente ognuno possiede ed esprime la credenza “Mio fratello è nato prima di me”, credenza vera se espressa da Castore e falsa se espressa da Polluce. Questa differenza di credenze, però, non si riflette sui loro stati cognitivi, che rimangono identici.

Kaplan stesso afferma che con questo esempio egli vuole dimostrare che “le persone possono essere nello stesso stato cognitivo e comunque continuare a credere cose diverse”. Questo esempio è utilizzato anche per aprire una distinzione importante tra stato cognitivo e contenuto cognitivo: due individui come Castore e Polluce possono trovarsi nello stesso stato cognitivo e, al tempo stesso, non condividere lo stesso contenuto cognitivo quando ognuno di loro afferma, ad esempio, “Mio fratello è nato prima di me”.

Il contenuto cognitivo di un asserto, quindi, non può dipendere unicamente da uno stato cognitivo e da un modo in cui un oggetto è presentato al parlante, ma deve dipendere anche dal contesto e dal modo in cui questo collabora con il proferimento del dimostrativo.