Skip to content

Patologie infiammatorie di tipo 2 e dieta antinfiammatoria: un possibile strumento aggiuntivo a supporto dei pazienti?

Descrizione e analisi della dieta antinfiammatoria

L'infiammazione silente indotta dalla dieta può progressivamente consumare i tipi di cellule che vengono cronicamente utilizzati per riparare l'infiammazione associata alle lesioni dei tessuti. Nel tempo, questo processo cronico può progressivamente depauperare il potenziale rigenerativo nativo; ad esempio, nello sforzo continuo di riparare la deposizione di placche aterosclerotiche: una volta esaurito il potenziale di riparazione, la progressione della malattia coronarica accelera62,63.
L'esposizione del corpo a un'infiammazione cronica attraverso la nutrizione e/o lo stile di vita può portare a un consumo più rapido di cellule staminali progenitrici che sono naturalmente presenti per guarire i tessuti danneggiati. Questo è importante soprattutto se questa condizione cronica continua per decenni, durante i quali queste cellule vengono attivate ogni giorno. Diventa intuitivo che c'è la possibilità che il loro potere rigenerativo possa essere esaurito più velocemente rispetto ai soggetti esposti a stili di vita e diete non infiammatorie62,63.
Nel 1995 Barry Sears pubblicò la sua prima dieta antinfiammatoria nel libro The Zone. Il focus centrale di questa dieta antinfiammatoria era basato sulla curva a campana delle proteine ormonali insulina e glucagone in risposta al carico glicemico. Inoltre, c'era un forte accento sulla riduzione dei livelli di omega-6 e grassi saturi, con la maggior parte dei grassi nella dieta provenienti da grassi monoinsaturi non infiammatori. La composizione complessiva della dieta antinfiammatoria sarebbe stata di circa il 40% di carboidrati a basso carico glicemico, il 30% di proteine a basso contenuto di grassi e il 30% di grassi ricchi di grassi monoinsaturi e bassi in omega-6 e grassi saturi. Tuttavia, questa dieta antinfiammatoria era anche proposta come una dieta a calorie limitate per prevenire l'effetto infiammatorio delle calorie in eccesso68.
Nel 2011 Peter Wehling scrisse un libro The End of Pain dove, assieme a un trattamento innovativo per il trattamento dell’artrite, indicava 6 regole nutrizionali da seguire per diminuire l’infiammazione fra cui: evitare cibi infiammatori o scatenanti reazioni allergiche, evitare cibi ricchi di amido o zucchero, assumere cibi e integratori con proprietà antinfiammatorie, e ridurre il peso mantenendolo sotto controllo69.
Il regime di Sears fu oggetto anche di alcuni studi clinici. Nel 1998 fu dimostrato efficace nel ridurre significativamente l’insulino resistenza e nell’anno successivo si dimostrò altrettanto efficace in un rapido controllo ormonale dell’asse insulino – glucagone e sul senso di sazietà nei bambini sovrappeso70,71. Come detto, Sears suggerisce un regime a 40% di carboidrati, 30% di grassi prevalentemente monoinsaturi e polinsaturi, e 30% di proteine a basso contenuto di grassi. Questo stesso regime è stato anche lo stesso proposto nel 2007 dal Joslin Diabetes Cancer presso la Harvard Medical School72. Sebbene questo specifico regime alimentare non sia espressamente inserito in nessuna linea guida ufficiale, ha il pregio di mettere in risalto il rapporto fra alimentazione e infiammazione, nonché di correlare l’infiammazione alla produzione di insulina in concomitanza al picco glicemico. Inoltre, Sears ha messo in luce l’importanza e il ruolo degli omega-3, e della frutta e verdura come fonti di fibre e antiossidanti131.
Tuttavia, fu già nel 1978 che Ancel Keys nel suo The Seven Countries Study79,123 analizzava le diverse abitudini alimentari e culturali di sette paesi: Italia, Olanda, Finlandia, Jugoslavia, Grecia, Stati Uniti e Giappone, ed evidenziò che i soggetti di Italia e Grecia, che seguivano una alimentazione “Mediterranea” presentavano rischi cardiovascolari significativamente inferiori e un generale migliore stato di salute rispetto agli altri. Riguardo i fattori di rischio, i risultati del Seven Countries Study123 hanno dimostrato che i livelli di colesterolo sierico e di pressione arteriosa sono positivamente correlati con la cardiopatia coronarica sia a livello individuale che di popolazione. La pressione arteriosa è inoltre stata associata anche all’insorgenza dell’ictus123. L’analisi delle differenze tra i diversi Paesi e le diverse coorti nei pattern alimentari ha consentito di identificare come protettiva la cosiddetta dieta mediterranea (MD), caratterizzata dall’assunzione prevalente di calorie derivate da alimenti vegetali e pesce e scarsa assunzione di calorie derivate da alimenti di origine animale e zuccheri raffinati. Questa abitudine alimentare è risultata associata con i più bassi tassi di incidenza e mortalità per cardiopatia coronarica e ha mostrato un ruolo protettivo anche nei riguardi di altre condizioni morbose, nonché della mortalità totale per causa73.
Lo studio aprì e tiene ancora aperto un grande dibattito all’interno della comunità scientifica, ma viene tuttora considerato come una pietra miliare nella storia della epidemiologia e per la prima volta è stato evidenziato un pattern alimentare in grado di prevenire se non di ridurre alcune patologie croniche. Un regime dietetico quindi che possa ridurre quei meccanismi patofisiologici infiammatori alla base dello sviluppo di tali patologie.






62. Sears B: “The Zone.” NewYork: Regan Books, 1995.
63. Wehling P, Renna C. The End of pain. Amazon.de (August 4, 2011).
68. Willett WC. Diet and coronary heart disease. In: Willett WC, ed. Nutritional epidemiology. 2nd ed. New York: Oxford University Press, 1998:414-66.
69. World Cancer Research Fund. Food, nutrition, and the prevention of cancer: a global perspective. Washington, D.C.: American Institute for Cancer Prevention, 1997:92-361.
70. Itsiopoulos C. et al. Current Opinion in Clinical Nutrition and Metabolic Care 25(6): p 415-422, November 2022. doi: 10.1097/MCO.0000000000000872.
71. Crous-Bou M, BMJ. 2014 Dec 2;349: g6674. doi: 10.1136/bmj. g6674.
72. Hodge AM, et al. Nutr Metab Cardiovasc Dis (2011) 21:733–9. doi: 10.1016/j.numecd.2010.10.014.
73. Barzi F, et al. Eur J Clin Nutr (2003) 57(4):604–11, doi: 10.1038/sj.ejcn.1601575
79. Keys A, et al. Am J Epidemiol. 1986 Dec;124(6):903-15. doi: 10.1093/oxfordjournals.aje.a114480.
123. Agnoli C, et al. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2017 Dec;27(12):1037-1052. doi: 10.1016/j.numecd.2017.10.020. Epub 2017 Oct 31. PMID: 29174030.
131. Kerr J, et al. Lancet Oncol. 2017 Aug;18(8):e457-e471. doi: 10.1016/S1470-2045(17)30411-4. Epub 2017 Jul 26. PMID: 28759385; PMCID: PMC10441558.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Patologie infiammatorie di tipo 2 e dieta antinfiammatoria: un possibile strumento aggiuntivo a supporto dei pazienti?

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Davide Tumiatti
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università Telematica San Raffaele Roma
  Facoltà: Scienze Biologiche
  Corso: Scienze della nutrizione umana
  Relatore: Laura Vitiello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

dieta mediterranea
infiammazione
asma
dermatite atopica
nutraceutici
dieta vegetariana
dieta vegana
infiammazione di tipo 2
dieta antinfiammatoria
plant-based

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi