Professionisti, professionisti subordinati e capitale sociale. Un'analisi quantitativa e qualitativa
Definizione giuridica e regime della prestazione
La partita IVA è una particolare forma di gestione retributiva e fiscale riservata ai lavoratori autonomi, ovvero quei lavoratori che stipulano contratti che hanno per oggetto una prestazione d’opera intellettuale e che obbligano a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente (artt. 2222 e 2230 del codice civile).
Più nello specifico, il DPR 633/72 art. 35 definisce che sono titolari di partita IVA “i soggetti che intraprendono l'esercizio di un'impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione”.
In rapporto alla loro disciplina, è possibile dividere i lavoratori con partita IVA a seconda che svolgano professioni regolamentate o non regolamentate. I professionisti regolamentati devono seguire un iter formativo stabilito dalla legge (in genere sono necessari titoli di studio particolari e un periodo di tirocinio), affrontare con successo un esame di abilitazione (per la verifica del livello di preparazione dei candidati, a tutela della collettività) e iscriversi a un albo.
I professionisti non regolamentati invece sono quei lavoratori il cui esercizio della professione richiede conoscenze intellettuali e tecniche anche molto elevate, senza che sia necessario, dal punto di vista legale, il possesso di un titolo di studio determinato o, comunque, senza che sia necessaria l’iscrizione ad un Ordine o Albo. È da notare che lo Stato Italiano prevede l’obbligo di apertura di partita IVA solo per i professionisti iscritti agli albi, mentre è lasciata libera la scelta per quei professionisti non regolamentati che appartengono a galassie professionali non ancora codificate e che quindi non hanno nessun ordine professionale.
Questa differenza fra i lavoratori con partita IVA ha delle ripercussioni anche dal punto di vista degli obblighi previdenziali e fiscali. I lavoratori con partita IVA regolamentati hanno l’obbligo di iscrizione alla cassa di previdenza del proprio albo dei professionisti, mentre quelli non regolamentati, che non fanno parte di un ordine professionale, devono iscriversi alla Gestione Separata Inps (versando ogni mese un contributo calcolato sul proprio reddito professionale ed accedendo così ad alcune prestazioni come l’indennità di maternità, l’indennità di malattia in caso di ricovero ospedaliero e gli assegni per il nucleo familiare) e assicurarsi all’Inail.
La particolarità dei lavoratori con partita IVA deriva dal fatto che essi sono perennemente sul mercato, diversamente dai lavoratori subordinati che con l’assunzione vendono “in esclusiva” la propria prestazione lavorativa. Di conseguenza la prestazione dei lavoratori con partita IVA contiene in sé anche degli aspetti promozionali, attraverso i quali i lavoratori cercano di garantirsi la continuazione del proprio rapporto con il committente o l’apertura di nuovi rapporti (Bologna, 1997).
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Professionisti, professionisti subordinati e capitale sociale. Un'analisi quantitativa e qualitativa
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Gaia Valisi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Milano - Bicocca |
Facoltà: | Sociologia |
Corso: | Sociologia |
Relatore: | Serafino Negrelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 97 |
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