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Il format tv: la strenua ricerca di profili di tutelabilità giuridica

Dal caso ''Le Iene'' alla storica decisione di ''Ballando con le Stelle''

Dopo aver cercato di fissare quelli che sono i paletti che delineano un fenomeno così mutevole quale quello del format televisivo, definendone la fattispecie, il profilo economico e, infine, quello che ne costituisce il vero vulnus, ovvero la sua tutelabilità giuridica dal punto di vista dottrinale, appare d’uopo passare ora all’aspetto pratico della vicenda ed esaminare quindi le decisioni giurisprudenziali più significative.
Orbene, a scandire quello che è lo stato dell’arte in materia, risultano le illuminanti parole dell’allora Presidente della SIAE, Prof. Avv. Giorgio Assumma, pronunciate in un intervento nel corso della manifestazione "Fiction TV: una grande opportunità”, organizzata dalla Regione Lazio nel 2007: “Il Format per il nostro ordinamento giuridico non vale nulla. Gli autori di Format non hanno protezione, chiunque può appropriarsene. Ci sono circa duecento interventi della magistratura che negano al Format una tutela giuridica”. In altre parole, quello che è stato il motivo conduttore della presente ricerca - la mancanza di una effettiva tutela giuridica del format televisivo nell’ordinamento italiano - viene drammaticamente confermato dalle pronunce giurisprudenziali in materia. Ciò, tuttavia, non può esimerci dall’effettuare un’ermeneusi approfondita di queste ultime, verificando la possibilità di trovare alternative: si partirà dal de iure condito per approdare al de iure condendo.
Quello che balza immediatamente agli occhi quale comune denominatore dei casi giurisprudenziali in materia è l'indagine, pregiudiziale e preliminare, che il Giudice effettua in ordine alla presenza dei requisiti legali dell'opera dell'ingegno, sì come previsti dagli artt. 2755 e ss. c.c. e dalla L. 22 aprile 1941, n. 633: l'idea come tale non può essere protetta quale opera dell’ingegno, ma può aspirare ad effettiva tutela soltanto qualora sia manifestata in modo nuovo e creativo, di guisa che sarà soltanto la sua forma ad essere tutelata.
Questo è il paradosso: la giurisprudenza non si è preoccupata di tutelare il format televisivo ex se, inteso quale schema – base da svilupparsi in fasi successive per approdare ad un programma televisivo compiuto quanto, piuttosto, di fornire protezione giuridica alla manifestazione della “idea creativa ed originale” che si cela dietro il programma televisivo.
Può tentarsi di offrire una classificazione degli arresti giurisprudenziali in base ai criteri in essa seguiti: un primo gruppo di decisioni si concentra sul rapporto tra format e diritto d’autore, focalizzandosi sulla ricerca in esso dei requisiti di creatività ed originalità, anche se hanno un apporto creativo ridotto “fondato su nozioni modeste o elementari” o “anche idee modeste e nozioni semplici”. Addirittura – ma questo rimarrà un unicuum tra l’altro molto criticato - la Pretura di Torino, con sentenza dell’ 8 aprile 1987, accordò protezione giuridica ad un’idea basata su una mera sfida al calciobalilla, diventata elemento essenziale di attrazione in un programma sportivo di una rete locale, affermando: “la prevalente giurisprudenza nega che tra i requisiti di tutelabilità dell'elaborato intellettaule figuri anche il valore artistico dell'opera, appartenendo tale valutazione ad un metro di considerazione del tutto estraneo alla previsione normativa e si accontenta di un grado di creatività anche modesto”.
Interessante, sul medesimo solco, la sentenza del Tribunale di Roma (Artespettacolo c/ RTI) in cui la società Artespettacolo, creatrice del format “Aspettando il festival” agiva nei confronti della “RTI”, accusata di aver realizzato il programma “Viva Napoli” sfruttando proprio l'idea e le informazioni fornite dall’attrice. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il format tv: la strenua ricerca di profili di tutelabilità giuridica

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Informazioni tesi

  Autore: Flora Sebastiano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Virgilio D'Antonio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 130

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