Le Patate Interattive. L'arte di Mark Napier tra produzione, esposizione e fruizione.

Il processo di risemantizzazione dell’opera d’arte vede la luce con le grandi avanguardie storiche, durante quel periodo in cui le merci delle grandi esposizioni universali, si insinuano nel quotidiano della folla metropolitana.
"Discussioni appassionate, anatemi, esclusioni, scandali a ripetizione trasformano l’arena artistica in un campo di battaglia estetico ed ideologico" nel quale gli avanguardisti, gli audaci, gli innovatori si impongono come i protagonisti di un nuovo tipo di arte; spogliata di alcuni significati ma abbigliata di altri. "Nei collage cubisti e dadaisti entrano a far parte del mondo dell’arte frammenti di vita quotidiana come biglietti del treno, articoli di giornale, ritagli fotografici, oggetti comuni come bottiglie, cappelli, ruote di bicicletta, ferri da stiro." Celebri sono le opere di Duchamp che con il suo ready‐made, decontestualizza oggetti come un orinatoio (fountain, 1917) facendolo diventare opera d’arte semplicemente rovesciandolo e firmandolo come tale. La pratica del ready‐made verrà portata avanti negli anni ’50 dal New Dada in America e dal Nouvelle Realisme in Europa fino agli anni ’60 quando con la Pop Art entra nell’arte un nuovo tipo di realtà, quella del consumo. La centralità dell’artista è ancora visibile e forse all’apice della suo prestigio quando Piero Manzoni, produce la celeberrima “merda d’artista”
"Piero Manzoni rende la merda arte proprio perché l’ha prodotta lui, è lui che la legittima come tale. È un’affermazione paradossale del potere dell’artista sulla realtà, che fa rientrare la vita nell’arte (come precedentemente aveva fatto Marchel Duchamp). Solo successivamente, con le pratiche artistiche di networking in internet, il punto di vista viene invertito: non si cerca più di far rientrare la vita nell’arte, ma l’arte nella vita. Questa è la vera rivoluzione del nostro presente."Le cose cambiano però quando viene esposta al Philadelphia Museum of Art l’istallazione che Duchamp ha lasciato come un’ eredità dopo la sua morte e che può essere considerata il punto di svolta nel rapporto tra l’artista e il fruitore: “Etant donnés: 1. La chute dʹeau, 2. Le gaz dʹéclairage”. L’etant donnés consiste in una porta di legno presente in una stanza del museo, dalle cui fessure, sbirciando oltre, si coglie una visione parziale di una ragazza distesa nuda con una lampada di gas in mano. Lo sbirciare dello spettatore, che solo superando le rigide regole dell’esposizione museale e avvicinandosi alle fessure della porta, attiva un’ opera altrimenti inesistente, ridefinisce quel ruolo passivo attribuito fino ad allora al fruitore, facendolo diventare indispensabile, attivo.