Analisi e valutazione di tre discipline sportive tramite protocollo FMS: studio sperimentale su giovani atleti

Prima di iniziare il test non si esegue nessun tipo di riscaldamento ed è consigliato indossare le scarpe che solitamente si utilizzano durante la propria attività sportiva. Questo permette di massimizzare l’affidabilità e la specificità del protocollo. Inoltre, le indicazioni verbali utilizzate per spiegare i test devono essere identiche per tutti i soggetti analizzati e non vanno accompagnate da dimostrazioni pratiche o feedback correttivi. In questo modo il protocollo diventa altamente riproducibile, in quanto non viene influenzato il movimento naturale di ciascun soggetto.
Quando si valuta un soggetto è opportuno osservare il movimento complessivo, senza soffermarsi su un unico segmento corporeo. Infatti, risulta determinante allontanarsi e posizionarsi ad una distanza tale da poter analizzare il movimento globale, in modo tale che i criteri di valutazione siano maggiormente evidenti. Inoltre, camminare intorno al soggetto permette di osservare i movimenti su tutti i piani anatomici (frontale, sagittale e orizzontale). In riferimento a quest’ultimo aspetto il protocollo prevede di ripetere il test, se necessario, sino a tre volte. Ciò permette di avere un duplice vantaggio: il soggetto che effettua il test ha più possibilità d’esecuzione, mentre colui che valuta, può cambiare la sua posizione tra una prova e l’altra. Ad ogni modo, la chiara oggettività con cui vengono stabiliti i criteri di valutazione, rende il protocollo FMS fortemente obbiettivo. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che la valutazione effettuata da diversi esaminatori (ovviamente competenti) non altera i risultati finali.
Nel FMS il punteggio totale è dato dalla somma dei punteggi finali dei sette test. A tal proposito il massimo punteggio ottenibile è pari a ventuno. Se si ottiene un punteggio totale inferiore a quattordici aumenta in modo statisticamente significativo il rischio di infortunio. Nei test in cui vi è una valutazione bilaterale, in presenza di due punteggi grezzi differenti, si prende in considerazione quello più basso. Il punteggio zero viene dato quando si avverte dolore in qualsiasi parte del movimento, oppure quando si riscontra positività ai cosiddetti "Clearing Test": Shoulder Clearing Test, Extension Clearing Test e Flexion Clearing Test. Tali test vengono eseguiti rispettivamente dopo il Shoulder Mobility, il TSP e il Rotary Stability. La funzione principale dei "Clearing Test" è quella di individuare eventuali compensi durante l’esecuzione di questi FM. Infatti, può succedere che nei tre FM sopracitati, si riesca ad ottenere un buon punteggio grazie ad alcuni compensi, non percepibili durante la valutazione di tali test. Quindi, tra i soggetti che percepiscono dolore al Clearing Test è opportuno distinguere, coloro che hanno ottenuto un punteggio massimo nel FM, da coloro che hanno ottenuto un punteggio più basso. Nel primo caso, il massimo punteggio è dovuto ad alcuni compensi che favoriscono il movimento e non di certo alle ottime capacità d’esecuzione.
Tale teoria viene dimostrata dal successivo Clearing Test positivo, il quale risalta le disfunzioni impercettibili durante il FM. Mentre nel secondo caso, il punteggio basso è dovuto alle scarse capacità d’esecuzione (deficit di mobilità articolare, flessibilità muscolare, stabilità dinamica o coordinazione), le quali, oltre ad essere oggettive e facilmente percettibile durante il FM, potrebbero essere la causa del dolore durante il Clearing Test.