Residui di antibiotici nel miele
Buone Pratiche Apistiche (BPA)
Le Buone Prassi di Allevamento (BPA) in apiario implicano una corretta gestione degli alveari, al fine di prevenire le malattie delle api e garantire prodotti di qualità, rispettando la salute dei consumatori.
In generale, le avversità delle api sono di origine batterica, animale, fungina e virale. Le principali sono le seguenti:
• peste americana ➤ patologia contagiosa che colpisce la covata ed è provocata dal batterio sporigeno Paenibacillus larvae (P. larvae) (Genersch et al., 2006). La contaminazione avviene con la somministrazione di cibo infettato alle larve nei primi giorni di vita (www.izslt.it, B)
• peste europea ➤ malattia causata dal batterio non sporigeno Melissococcus plutonius (M. plutonius) (www.izslt.it, C), che si riproduce nell’intestino dell’ospite. La trasmissione ha luogo per via orale, ad opera delle api che si infettano durante l’attività di pulizia e rimozione delle larve morte e diffondono l’infezione nella colonia (Bailey e Ball, 1991)
• nosemiasi ➤ patologia generata da funghi unicellulari, quali Nosema apis (N. apis) (Zander, 1909) e Nosema ceranae (N. ceranae) (Higes, Martin-Hernandez e Meana, 2006), che entrano nell’organismo delle api adulte insieme al cibo e colpiscono l’intestino medio, provocando la distruzione dell'epitelio intestinale e l’incapacità di assorbire gli elementi nutrivi (www.izslt.it, D)
• acariosi ➤ malattia parassitaria delle api adulte, causata da Acarapis woodi (Rennie, 1921). Penetrano nelle trachee, si riproducono e chiudono la via respiratoria, portando alla morte dell’ape per soffocamento. Il meccanismo di infezione è legato al contatto sociale della colonia (Pettis e Wilson 1996)
Le BPA consistono nel (www.izslt.it, E):
• collocare gli apiari in aree facilmente raggiungibili, in luoghi soleggiati in inverno, ombreggiati in estate, non umidi, non esposti ai venti freddi e non soggetti a fonti di inquinamento ambientale
• mettere non più di 40-50 alveari per apiario
• distanziare gli alveari tra loro di 30-40 cm, al fine di favorire le riunioni delle famiglie e ridurre l’esposizione agli agenti atmosferici
• inclinare leggermente verso l’avanti le arnie per facilitare la fuoriuscita di acqua
• alzare le arnie di circa 40 centimetri dal suolo, con lo scopo di evitare l’ingresso di animali ed acqua e di consentire all’apicoltore di assumere una posizione più confortevole nel corso delle ispezioni
• non esporre le arnie ai venti freddi, orientando la porticina a sud/sud-est
• ridurre i fenomeni di deriva, alternando arnie di colorazione diversa e disegnando varie forme sul frontalino
• selezionare accuratamente i fornitori
• osservare la quarantena per tutte le nuove introduzioni di sciami e famiglie
• collocare il codice aziendale sugli alveari
• controllare, in maniera costante, la salute degli alveari, annotando eventuali anomalie
• mettere in pratica tecniche per la prevenzione ed il monitoraggio delle malattie
• monitorare il livello d’infestazione
• eseguire un opportuno utilizzo dei medicinali veterinari
• sostituire almeno il 20% di favi di nido all’anno
• cambiare ogni due anni le api regine
• selezionare le regine tramite la valutazione di diversi aspetti
• riscontrare l’etichettatura e la salubrità degli alimenti somministrati alle api
• impiegare acqua potabile nella produzione di sciroppi zuccherini
• mantenere l’abbigliamento e il materiale apistico puliti
• mettere a disposizione acqua negli apiari
• non somministrare miele alle api, al fine di prevenire la diffusione di patologie
• prevenire il saccheggio
• nutrire le api quando le condizioni metereologiche sono sfavorevoli
• invernare adeguatamente le famiglie
• impiegare moderatamente l'affumicatore
• usare la rete escludiregina
• appurare la non tossicità delle vernici e delle sostanze impiegate
• non spostare favi da un’arnia all’altra, quando non si è certi della condizione sanitaria
• tagliare regolarmente l’erba nelle vicinanze delle arnie
• tenere ordinato l’apiario, non lasciando incustodite le attrezzature infette
• rinnovare ciclicamente le attrezzature apistiche
• allontanare gli alveari malati da quelli sani
• non allevare famiglie affette da gravi patologie
• riunire e nutrire le famiglie deboli o sprovviste di scorte
• richiedere l’assistenza sanitaria nel momento in cui si riscontrano anomalie
Le BPA, nonostante non comportino la totale assenza di malattie, ne riducono l’incidenza.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Residui di antibiotici nel miele
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Agnese Giachello |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Corso: | Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali |
Relatore: | Daniele Michele Nucera |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 65 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi