Il ruolo delle concezioni sull’apprendimento degli studenti universitari sul profitto accademico
Ansietà e apprendimento
L’ansia è un ulteriore fattore affettivo-sociale che può incidere negativamente o positivamente nel processo di apprendimento. Lo studio dell’ansia in situazioni d’esame o in situazioni competitive ha portato a mettere in luce in che modo l’ansia agisce interferendo o facilitando la prestazione. I primi tentativi di descrivere la relazione esistente fra ansia a prestazione hanno prodotto la famosa legge di Yerkes e Dodson (1908) secondo cui esiste una relazione non lineare fra l’ansia e la difficoltà del compito: a livelli bassi o intermedi di difficoltà del compito persone con livelli di ansia più elevati forniscono una migliore prestazione; con compiti difficili si verifica il contrario, per cui le persone con livelli di ansia elevati forniscono prestazioni peggiori. Tale legge, tuttavia, è ormai considerata superata per due ragioni principali. Sul piano teorico, non sembra adatta a spiegare la relazione fra prestazione e ansia in quanto riduce quest’ultima a semplice attivazione somatica, trascurandone il carattere multidimensionale. Sul piano empirico, i risultati sono controversi poiché la prevista relazione fra difficoltà del compito ed ansia non è stata confermata e anzi è stato riscontrato un effetto facilitatorio dell’ansia anche a livelli di difficoltà del compito elevati (Eysenck, 1982). Dagli inizi degli anni Cinquanta fino al termine degli anni Sessanta si assiste ad un notevole intensificarsi degli interessi di ricerca sui problemi dell’ansietà. Vengono pubblicati e discussi numerosi strumenti di misura dell’ansia, utilizzati per verificare teorie dell’apprendimento in rapporto all’ansietà. Inizialmente, tali studi hanno concluso che sia livelli bassi che livelli alti di ansia tendono ad ostacolare l’apprendimento. Numerosi studiosi (Spence & Taylor, 1952; Seymour Sarason & Mandler, 1952; Nicholson, 1958; Cattell, 1958) hanno cercato di offrire il loro contributo agli studi sull’ansia, cercando di definire concettualmente tale concetto.
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Il ruolo delle concezioni sull’apprendimento degli studenti universitari sul profitto accademico
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Informazioni tesi
Autore: | Manuela Scala |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Giuliana Pinto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 113 |
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