Carroccio e transizione. La proposta politica, le alleanze e l'evoluzione della Lega Nord 1994-2001
La tesi si pone l’intento di analizzare, con metodo storico, un passaggio nevralgico della storia italiana recente, corrispondente alla prima fase di quel processo della storia politica italiana che è noto col nome di transizione. Essa consiste, nella trasformazione del sistema italiano avviatasi con il crollo del precedente sistema nel 1992, incentrata sulla riforma delle istituzioni politiche nazionali. In questo lavoro si propone un significato alternativo, secondo cui la transizione italiana è il processo di creazione di un nuovo sistema di collocazioni politiche e rapporti di forza tra i partiti presenti in Parlamento. L’idea ispiratrice di questo lavoro è che, in seguito all’affermazione della logica bipolare dopo la modifica del sistema elettorale del 1993, i due poli di centro-destra e di centro-sinistra abbiano intrapreso un processo di definizione dei propri confini (stabilendo chi avesse diritto e chi meno a prendere parte a queste coalizioni) e dei rapporti di forza interni ai poli stessi. La tesi focalizza la sua attenzione su quella parte del fenomeno complessivo che ho definito “transizione a destra”; sostenendo l’argomento in base al quale questo fenomeno può dirsi concluso nel 2001, con la nascita del secondo governo Berlusconi. L’oggetto della trattazione è la storia politica della Lega Nord dal 1994 al 2001: a mio avviso la chiusura della “transizione a destra” è strettamente dipendente dalla condotta politica dal partito di Bossi. La XII e la XIII legislatura sono segnate da un processo di trasformazione del Carroccio sotto tutti i profili (proposta politica, alleanze, struttura interna) che rendono evidente al Senatur ed al suo partito l’impraticabilità della strategia isolazionista, consistente in altalenanti collaborazioni con le coalizioni di sinistra e di centro-destra secondo convenienza, e la necessità di collocarsi nel cartello politico di Berlusconi.
La trattazione illustra i profondi mutamenti della Lega nel periodo 1994-2001. Il Carroccio ha fatto parte del cartello di centro-destra nel 1994, poi di una maggioranza di centro-sinistra nel 1995, in seguito, dal 1996, ha optato per l’isolamento oscillando dall’aperta ostilità alle possibili collaborazioni coi governi a maggioranze uliviste. La Lega è passata da una posizione di convinto europeismo alla marcata ostilità verso le istituzioni comunitarie; dal giustizialismo all’avversione verso le procure; dall’apertura in materia di diritti civili all’omofobia; dal pacifismo in occasione della guerra in Kosovo al sostegno agli interventi militari in seguito all’11 settembre 2001; dall’auto-definizione come movimento laico e potenzialmente in contrasto coi principi cattolici a partito impegnato nella difesa delle “radici cristiane” dell’Italia di fronte all’immigrazione musulmana. L’analisi dei fatti illustra come la spiegazione di tali mutamenti non può essere semplicemente ridotta a una manifestazione di incoerenza, ma è il riflesso di un processo di costruzione ideologica, per prove ed errori, che trasforma il Carroccio da collettore della protesta contro la partitocrazia di fine anni Ottanta in partito di massa sul modello novecentesco.
Il principale punto cardine che ha ispirato la linea politica leghista nel periodo analizzato è l’istinto di sopravvivenza, da intendersi sia come impegno per opporsi a tutte le possibili riforme politiche che avrebbero potuto limitarne l’incidenza politica a livello nazionale (sopravvivenza esterna) sia some impegno di Bossi e della componente lombarda nel mantenere il pieno controllo sul partito, evitando la proliferazione di correnti interne e la possibilità di affermazioni di leadership alternative a quelle del Senatur (sopravvivenza interna). Specie dal punto di vista esterno il dato interessante è costituito dalla fede per il sistema elettorale proporzionale della lega, in un contesto bipolare ispirato da quella che alcuni studiosi hanno definito “ubriacatura maggioritaria”. La Lega nel 1994-2001 non ha mai cambiato parere su questa tematica e si è mostrata aperta a collaborare con qualsiasi forza politica che avesse operato per salvare la parte proporzionale presente nel Mattarellum o per riformare il sistema elettorale introducendo il modello tedesco. Si giunge all’osservazione che, più del federalismo, il vero motivo che ha portato la Lega Nord a riformulare il cartello di centro-destra a partire dalle regionali del 2000 è stato la libertà di voto concessa da Berlusconi ai suoi elettori in occasione del referendum per l’abolizione della quota proporzionale al referendum del 1999; quindi si può affermare che questa variabile ha avuto un peso decisivo nello spostamento del Carroccio dal centro alla destra dello schieramento politico italiano.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Bussoletti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze della politica |
Relatore: | Sandro Rogari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 160 |
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