Studio e catalogazione delle ghiande missili in piombo della Collezione Civica del Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno
Gli obiettivi fondamentali perseguiti nel presente lavoro hanno riguardato la catalogazione delle ghiande missili in piombo, appartenenti alla Collezione Civica del Museo Statale di Ascoli Piceno, e lo studio della morfologia delle patine di corrosione dei reperti stessi.
Lo studio si è dimostrato dunque rilevante per la generale ricognizione della collezione, grazie all’inventario degli esemplari, effettuato attraverso il computo complessivo dei reperti, la loro suddivisione per tipologie, la registrazione delle misure delle dimensioni, l’interpretazione del testo epigrafico delle ghiande iscritte, l’inserimento del precedente e del nuovo codice d’inventario.
Parte integrante della catalogazione dei manufatti è stata la suddivisione dei reperti in tipologie: un lavoro di tale portata ha consentito così di studiare da vicino i manufatti e di definirne le peculiarità, quali la forma, le dimensioni, le caratteristiche dei caratteri paleografici delle iscrizioni, l’interpretazione dei vari testi epigrafici, le particolarità della superficie e l’eventuale presenza delle tipiche tracce della contraffazione effettuata per mezzo della reimpressione a freddo, ma soprattutto la morfologia delle patine di corrosione, che rivestono tutti gli oggetti plumbei analizzati.
Proprio questa caratteristica delle ghiande missili esaminate ha rappresentato il punto focale dell’intero lavoro, in quanto lo studio morfologico delle patine di corrosione dei reperti epigrafati è stato utilizzato come preliminare metodo d’indagine per il riconoscimento degli esemplari originali da quelli che sono stati oggetto della falsificazione di fine Ottocento.
La documentazione relativa all’inventario e allo studio dei reperti presi in esame è stata archiviata in una scheda di catalogazione informatizzata, elaborata con il programma Excel di Office, versione Windows 2003, organizzata in modo che ad ogni frammento corrisponda il nuovo codice d’inventario, il precedente numero d’inventario (quando presente), la collezione di appartenenza aggiornata con le nuove voci descrittive, la classe di appartenenza, la tipologia, le misure del peso, della lunghezza e della larghezza, l’interpretazione del testo epigrafico (quando presente), la descrizione della morfologia della patina, e infine il metallo, quale materiale di fabbricazione; la scheda di catalogazione, così strutturata, costituisce dunque un’ efficace strumento per una rapida e semplice consultazione, e la sintesi delle considerazioni svolte.
L’analisi delle patine che rivestono i reperti epigrafi è stata affrontata prendendo in considerazione solamente gli aspetti morfologici degli strati di corrosione, focalizzando l’attenzione sullo spessore, sulla compattezza, sull’uniformità della distribuzione dei prodotti d’alterazione del piombo, sia sull’iscrizione che sulla superficie del manufatto.
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Polita |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Macerata |
Facoltà: | Beni culturali |
Corso: | Scienze dei beni culturali |
Relatore: | Fabio Milazzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 91 |
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