Telelavoro e pubblica amministrazione: opportunità e prospettive
Negli ultimi anni la Pubblica Amministrazione è in continuo cambiamento, sia internamente con la ridefinizione del suo assetto organizzativo, sia dal punto di vista esterno con l’erogazione di nuovi servizi ai cittadini e alle imprese.
L’obbiettivo dei più recenti provvedimenti normativi è stato quello di snellire e semplificare l’attività amministrativa;le leggi di riforma disegnano una Pubblica Amministrazione flessibile e pronta ai cambiamenti.
Questa prospettiva ha portato il legislatore a configurare una nuova e più moderna Pubblica Amministrazione infatti l’enorme apparato burocratico per trasformarsi deve affrontare e risolvere il problema del reclutamento del personale, della formazione e di una migliore distribuzione territoriale e professionale delle risorse.
Il legislatore statale ha colto tali opportunità cercando di tradurle in ambito pubblico e di avvalersi delle diverse forme flessibili di lavoro, dotando le Pubbliche Amministrazioni di una serie di strumenti contrattuali, mutuati dalla norma privatistica, ed idonei a rendere più elastica la discplna interna del rapporto di lavoro fino ad arrivare ad una diversa e più proficua articolazione del rapporto lavorativo.
Sotto il profilo tecnico la principale fattispecie di lavoro flessibile è il telelavoro che viene svolto non dall’ufficio tradizionale ,ma a distanza (delocalizzazione) con il supporto delle tecnologie informatiche.
Il termine americano, telework, è stato coniato da un consulente americano che ha giocato un ruolo chiave nel promuovere tale concetto utilizzandolo nel suo precedente lavoro.
Dalle esperienze maturate, è possibile ricavare una tipologia delle forme di telelavoro come quello domiciliare dove il telelavoratore svolge la sua attività da casa o quello svolto nei centri satelliti che consente all’Ente o all’impresa di delocalizzare parte della propria attività in aree geograficamente distanti dalla sede centrale.
Nell’ordinamento italiano è regolamentato dall’art.4 della legge 191/98 nota con il nome “Bassanini ter”.
In questo articolo si autorizza nella Pubblica Amministrazione l’impiego del telelavoro con lo scopo di razionalizzare l’organizzazione del lavoro e realizzare economie di gestione con l’impiego flessibile delle risorse umane.
Successivamente il D.P.R n.70/99 “Regolamento recante la disciplina del telelavoro nelle P.A, a norma dell’art.4, comma 3, della legge 191/98” ne ha attuato la delegificazione.
Si tratta di un testo normativo ben strutturato, e funge da orientamento per l’Ente pubblico consta di 9 articoli.
L’innovazione più importante è che il regolamento ha posto fine con l’art.2 alla confusione terminologica tra telelavoro e lavoro a distanza usata dalla legge 191/98, che dopo aver utilizzato nella rubrica dell’art. 4 il termine “telelavoro”, nel testo parla di “lavoro a distanza”.
In termini grossolani possiamo dire che il primo descrive la semplice delocalizzazione dell’attività, mentre il secondo vi aggiunge il requisito dell’utilizzazione di una tecnologia informatica e telematica.
Tra le ultime iniziative previste dal governo ricordiamo la nascita di un portale del lavoro (Servizio Informatico Lavorativo) per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e promuovere l’utilizzo del telelavoro per i disabili.
Con questa intesa siglata dal ministro delle Politiche Sociali e quello per l’Innovazione Tecnologica acquista ulteriore efficacia la legge n.30 del 14 Febbraio 2003 “Legge Biagi”.
In Europa solo sul finire degli anni ’90 il telelavoro entra in una fase di sviluppo accelerato.
Per la peculiarità della sua delocalizzazione questa forma flessibile di lavoro viene utilizzata per aiutare non solo i disabili,ma anche le donne.
Numerosi sono in Italia i progetti pilota che hanno come binomio se si può dire inscindibile telelavoro e donne, a noi è interessato analizzare più da vicino questo fenomeno in Toscana e più in particolare nel comune di Siena.
Basti pensare per citarne qualcuno il progetto promosso dall’Enaip Toscana e la comunità Montana Alta Val di Cecina che hanno attuato un corso di formazione professionale per il telelavoro, approvato dalla Provincia di Pisa con Decreto Dirigenziale n.471 del 12/04/2001.
Il corso era rivolto a creare una figura professionale femminile in grado di progettare un sistema di telelavoro e gestire protocolli per la formazione a distanza.
Il telelavoro a Siena si è sviluppato con l’obiettivo di migliorare l’equilibrio tra vita familiare e vita lavorativa.
Il progetto, durato sei mesi e promosso dai comitati di Ente per le Pari Opportunità del Comune, è stato effettuato in collaborazione con i comitati della Provincia e dell’Azienda Ospedaliera.
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Informazioni tesi
Autore: | Tania Cataldi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Maria Dal Pra |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 115 |
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