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La città metropolitana nella pianificazione e nel governo del territorio

La Città metropolitana nasce per offrire una nuova dimensione di governo alle maggiori città italiane, in cui l’urbanizzazione interessa un territorio ben più ampio degli ormai inadeguati confini comunali. La sua costituzione appare anzi in forte ritardo rispetto alle esigenze per cui è stata prevista. Con diversi approcci, in altri paesi europei operano già istituzioni paragonabili alla Città metropolitana, anche se generalmente meno diffuse sul territorio rispetto a quanto previsto in Italia. Le diverse forme di cooperazione interistituzionale sorte in numerosi contesti metropolitani hanno sinora consentito di sopperire parzialmente a questo ritardo, ma le attuali tendenze socio-economiche globali impongono sempre più fortemente il rinnovamento strutturale del governo di queste grandi realtà urbane.

Introdotto in legislazione già nel 1990, l’ente ha subito da allora un percorso travagliato, mutando più volte caratteristiche e modalità costitutive senza mai giungere a compimento. Di recente, nel 2012, l’apertura di una nuova fase dell’annosa questione ha condotto, attraverso ulteriori vicissitudini, all'attuale situazione, nella quale paiono sussistere sia la volontà politica a livello nazionale che un dibattito, più o meno acceso a seconda dei casi, a livello locale.

Obiettivo della tesi è approfondire le conseguenze dell’entrata in funzione del nuovo ente sui territori metropolitani e delineare alcuni suggerimenti per la conseguente riorganizzazione della pianificazione. Nella trattazione degli argomenti l’accento è stato posto, più che su forme e cause dei problemi metropolitani, già ampiamente trattati in letteratura, su strumenti e pratiche utili a governarli e sulla governance che può permetterli e favorirli, sfruttando le opportunità offerte dal nuovo ente.

Per raggiungere l’obiettivo descritto ci si è basati su un’approfondita analisi degli sviluppi ideologici e normativi in materia, dalle soluzioni sperimentate per le aree metropolitane fino agli anni ’80 al successivo dibattito sull’istituzione di un apposito ente, concretizzatosi nel percorso legislativo della Città metropolitana, con la legge 142/1990 ed i provvedimenti dei due decenni successivi. A seguito, la tesi analizza le scarse risposte attuative dei contesti locali, soffermandosi sulle ragioni che non hanno permesso la concretizzazione del quadro del legislatore, per poi descrivere le iniziative ritenute ancora attuali, sia strutturali che funzionali, sviluppatesi negli ultimi decenni in parallelo all’evolversi del tema della Città metropolitana. Infine la tesi ricostruisce e descrive criticamente l’ultima fase del dibattito normativo, aperta dal governo Monti e tuttora in evoluzione.

Fra i cambiamenti, previsti ed auspicati, delineati dal nuovo scenario vi è l’introduzione dell’inedito livello metropolitano di pianificazione, che comporta la riorganizzazione di piani e competenze fra Città metropolitana e Comuni che la compongono. Si renderà necessario scomporre il classico piano comunale in un livello strutturale d’area vasta a pannaggio della Città metropolitana ed in un piano operativo conforme ad esso di competenza di Comuni o Unioni di comuni (la cui costituzione dovrà essere favorita per permettere anche ai piccoli Comuni di svolgere efficacemente le proprie funzioni ed avere rappresentanza in sede metropolitana). La pianificazione strategica invece, pur mantenendo la natura di strumento volontario ed inclusivo, proprio punto di forza, dovrà trasformarsi da pratica occasionale a strumento ordinario di pianificazione metropolitana.

I due casi-studio (Torino e Genova) sono stati trattati quali riferimenti territoriali, necessari per evitare che la tesi, priva di esempi concreti, si perda nell’impalcato teorico e fallisca nell’offrire spunti operativi. Dopo una rapida presentazione dei due contesti, viene ricostruito il percorso di avvicinamento alla Città metropolitana descrivendone criticamente le tappe più significative e sviluppando anche in questo caso una serie di proposte per la pianificazione metropolitana. Le due città, tramite le diversità nel contesto e nel percorso intrapreso, costituiscono due esempi di come le indicazioni ottenute attraverso l’analisi generale possano declinarsi al meglio a seconda delle esigenze locali.

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- 7 - INTRODUZIONE L’elaborato affronta un’indagine sulla Città metropolitana, ente locale che rivestirà competenze di governo del territorio nei territori metropolitani delle maggiori città italiane. Si tratta di un istituto che, nonostante sia stato introdotto nella legislazione italiana già nel 1990, ha in seguito subito un percorso molto travagliato che lo ha por- tato a mutare più volte caratteristiche e modalità costitutive senza però mai giungere a compimento. Recentemente, nel 2012, si è aperta una nuova fase dell’annosa questione che, attraverso ulteriori vicissitudini, ha condotto fino alla situazione attuale, nella quale paiono sussistere sia una volontà politica a livello nazionale che un dibattito, più o meno acceso a seconda dei casi, a livello locale. La Città metropolitana nasce per offrire una nuova dimensione di governo urbano a quelle città in cui la crescente urbanizzazione registratasi a partire dal dopoguerra è giunta ad interessare un territorio molto più ampio dei confini comunali, divenuti oramai inadeguati. La sua costituzione appare anzi oggi in forte ritardo rispetto alle esigenze per cui è stata prevista. Usando approcci diversificati, altri paesi europei hanno infatti già istituito organismi istituzionali paragonabili alla Città metropolitana, anche se in manie- ra generalmente meno diffusa sul proprio territorio nazionale rispetto a quanto previsto in Italia. Tuttavia l’azione esercitata localmente, talvolta anche con il supporto dallo Stato, tramite l’associazionismo volontario e le diverse forme di cooperazione instaurate- si in numerosi contesti, ha consentito di sopperire parzialmente a questo ritardo. In ogni caso però la direzione che lo scenario geoeconomico internazionale sta intraprendendo impone dopo tanti anni un rinnovamento strutturale dell’amministrazione locale delle grandi città. Obiettivo del lavoro è pertanto approfondire le conseguenze che l’entrata in funzione del nuovo ente avrà sul sistema di pianificazione italiano e delineare alcuni suggerimenti per la conseguente riorganizzazione dei piani a livello metropolitano. I due casi studio sono stati inseriti nella loro qualità di riferimenti territoriali, ne- cessari per evitare che l’analisi, priva di esempi concreti, si perda nell’impalcato teorico e fallisca nell’offrire spunti operativi. Torino e Genova pertanto, tramite il loro modo

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Parole chiave

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genova
area metropolitana
città metropolitana
conferenza metropolitana
enti locali
pianificazione territoriale
governance
pianificazione strategica
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