I Situazionisti, Constant e le giovani avanguardie di architettura in Italia
I situazionisti sono un gruppo di giovani artisti che hanno, in comune, l'idea di rivoluzionare la società attraverso una nuova visione di arte sperimentale, libera da qualsiasi precedente tradizione culturale. Per attuare questa sorta di sovvertimento (che presuppone un sovvertimento della stessa società) essi fanno uso di diverse forme d'arte come: la letteratura, la poesia, il cinema, l'architettura e la pittura; ma sarà l'architettura a rivestire il ruolo principale e a rappresentare, in qualche modo, il fulcro dell'ipotesi palingenetica e rigenerativa della società (1).
Nella città ligure di Cosio D'Arroscia, in provincia d'Imperia, i componenti dei gruppi CoBrA, Internationale Lettriste, Comitato Psicogeografico di Londra, il Movimento Internazionale per una Bahuaus Immaginista (MIBI), e tutti gruppi artistici operanti nell'Europa del secondo dopoguerra, nel 1957, formeranno un più ampio raggruppamento che prenderà il nome di Internazionale Situazionista.
Tale Internazionale Situazionista vuole creare dei nuovi paradigmi per una società più libera dove a predominare siano le stesse passioni creative e spirituali dell'animo umano. Lo scopo principale che si prefigge il movimento è quello di "creare delle situazioni", definite come "momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l’organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di eventi" (2).
Queste situazioni, avrebbero dovuto trovare attuazione all'interno di un ambiente unitario, concepito come unità fisica, reale, dove momenti di vita liberi da vecchi condizionamenti culturali e sociali, sottoposti alle sole regole del gioco e del comportamento ludico, avrebbero creato nuove opportunità creative.
I situazionisti sviluppano quella che è chiamata la Teoria dell'Urbanismo Unitario, che diventa la generatrice del processo creativo dei nuovi ambienti unitari. Applicando questa teoria provano a creare una sorta di opera d'arte totale, al cui processo devono confluire tutte le arti. Essi, utopisticamente, inseguono il sogno creativo di altri gruppi artistici che hanno operarato prima dei situazionisti, come le avanguardie storiche del primo cinquantennio del XX secolo, quali: Futurismo, Dadaismo, Costruttivismo e Surrealismo.
Nello specifico, i situazionisti cercano di creare un ambiente reale e concreto, in cui attuare la dimensione ludica della vita e il libero dispiegamento delle passioni. L'architettura è usata per ricreare nuovi ambienti per la vita quotidiana, attraverso la realizzazione di nuovi quartieri tematici o "quartieri di stati d'animo", come li definisce Gilles Ivan. In altri termini, si prefigura una nuova architettura che, attraverso un sapiente gioco di effetti d'atmosfera, dia vita al "quartiere dell'allegria", al "quartiere della passione", al "quartiere della sorpresa", al "quartiere del sogno", al "quartiere della paura", in cui vengono esaltati gli stati d'animo più semplici. Ruolo fondamentale è ricoperto anche dalla Psicogeografia, che studia gli effetti dello spazio sulla psiche umana.
Dopo i surrealisti, negli anni Venti e Trenta del Novecento, i situazionisti sono i primi a tentare una nuova sintesi tra arte e politica. Lo scopo è quello di utilizzare l'arte per rivoluzionare la politica e quindi la società. E' questa la prima spinta ideologica attraverso cui vengono compiute le prime teorizzazioni del movimento.
Rivalutando il concetto di sperimentazione, caro a tutte le avanguardie, l'I.S. ritiene che si debbano combattere le ormai obsolete idee del "movimento moderno" che si è arroccato sulla concezione dei fondatori e non si è saputo rinnovare, rinunciando in pratica alla sperimentazione. Perciò si dichiara antimoderno, ritenendosi contemporaneo alla propria epoca perché sempre aperto alle realtà in continuo divenire.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Nieddu |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Architettura |
Relatore: | Michele Costanzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 157 |
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FAQ
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