5
definizione è riportata soprattutto dai testi più remoti, quando Internet
era ancora poco diffusa e la banda larga era una prospettiva
tecnologica troppo lontana e futuristica.
Attualmente per Web Tv si intende la trasmissione di prodotti
audiovisivi, in streaming, via Internet e ricevute dagli utenti sul Pc,
per una fruizione on line. Questa definizione è diventata plausibile
solo dopo l’arrivo di necessarie svolte tecnologiche. Infatti il lavoro ha
preso le mosse dall’analisi di tre innovazioni tecnologiche: il digitale,
il Web e la banda larga. Esse, per la loro portata trasformativa,
possono essere considerate vere e proprie rivoluzioni per il sistema
comunicativo.
L’arrivo del digitale ha permesso che ogni informazione potesse
essere tradotta in combinazioni di bit, 1 e 0, generando un linguaggio
universale con il quale trattare dati di formati differenti.
La seconda ondata trasformativa è stata quella attivata
dall’arrivo di Internet e del Web. L’estesa Rete mondiale, nata per
scopi militari, ha conquistato, in tempi rapidi, la quotidianità della
gente comune, per la sua capacità di comunicare e acquisire
informazioni in maniera interattiva, in tempo reale e in ogni parte del
globo. Il tempo di diffusione, presso il grande pubblico, ha battuto
ogni medium, anche
6
quello televisivo. La velocità di espansione è stata accompagnata,
progressivamente, dall’incisiva penetrazione nella vita quotidiana dei
navigatori, divenendo utile ed utilizzabile, in settori differenti
dell’attività esperienziale dei soggetti. Con il crescere del popolo degli
internauti, aumentavano i siti web e, contemporaneamente, le
esigenze, informative e comunicative, dei navigatori divenivano
pretenziose. Gli sviluppi tecnologici non si sono mai arrestati, per
cercare di rendere l’esperienza di navigazione soddisfacente e
appagante per l’utente. L’ultima frontiera tecnologica, per il Web, era
la possibilità di aumentare la velocità di navigazione. La banda larga,
sta offrendo questa appetibile opportunità al popolo della Rete. Essa
permette la crescita della velocità di trasmissione/ricezione e, quindi,
la possibilità di trasmettere e ricevere file multimediali “pesanti”, in
termini di bit. Una nuova frontiera che già sta riscontrando cospicui
consensi dagli internauti. La banda larga condiziona le sorti e la
diffusibilità della Web Tv, visto che permette la trasmissione, con lo
streaming, di prodotti audiovisivi, garantendo qualità di ricezione per
l’utente e la fruizione, live o on demand, di contenuti audiovisivi,
prima prerogativa della televisione.
Il secondo capitolo, partendo dalla centralità assunta dalla Rete
nel
7
sistema comunicativo e nel sistema dei media, analizza gli elementi
trasformativi della televisione, minacciata, per la prima volta dopo
tanti anni, dall’arrivo di un concorrente. La carica innovativa favorita
da Internet, ha tratteggiato nuovi scenari sociali e nuove modalità
comunicative, i cui caratteri permettono di considerarlo un nuovo
medium. Un medium digitale, on-line, non lineare e interattivo, un
nuovo ambiente di relazioni interpersonali, che favorisce un tipo di
comunicazione reticolare, narrowcast, diversa dalla comunicazione
broadcast del medium televisivo. Nella Rete possiamo guardare video,
scaricare brani musicali, fare acquisti on-line, fare due chiacchierare in
chat, spedire E-mail. L’esperienza di navigazione è imprevedibile,
ricca, diversa da quella televisiva. Tra Internet e televisione esistono
differenze strutturali, di sistema e di fruizione. La Web Tv rappresenta
l’unico punto di incontro, che sintetizza e mescola i caratteri di questi
due medium.
Nel terzo capitolo viene esaminato questo nuovo, e ancora
primitivo, mezzo di comunicazione generato dalla convergenza tra
l’interattività tipica della Rete e l’impatto coinvolgente tipico delle
immagini televisive. Questa nuova opportunità comunicativa implica
nuove modalità di fruizione, nuove modalità di costruzione dei
contenuti, nuove modalità organizzative. È la sperimentazione di un
8
nuovo linguaggio, diverso da quello televisivo, diverso da quello di un
semplice sito web. È un medium nel medium, che ingloba non solo i
caratteri comunicativi, fruitivi, strutturali tipici dell’esperienza nella
Rete, ma ne possiede dei propri. Questi sono stati analizzati in tre
sottoparagrafi: uno dedicato ai presupposti tecnologici, visto che per
portare la tv tramite Internet è necessario disporre di specifiche
tecnologie sia per la trasmissione che per la ricezione; un altro
dedicato alle modalità fruitive tipiche della Web Tv; l’ultimo dedicato
ai contenuti, vista la centralità che hanno nel patto comunicativo che si
instaura tra “webspettatore” e Web Tv.
La Web Tv è un personal medium, che comunica attraverso
contenuti audiovisivi, in diretta o on demand, in cui l’utente diventa
soggetto attivo dell’esperienza fruitiva. Egli, sulla base di una
specifica offerta, sceglie cosa vedere, decide la scansione temporale
ovvero il quando e il fino a quando, del contenuto audiovisivo. La
Web Tv dovrà produrre i contenuti con il nuovo linguaggio, quello
multimediale, dovrà pensarli per una fruizione interattiva e
personalizzata, dovrà considerare la fluidità della navigazione che è
sempre un’esperienza nuova, mai uguale alla precedente, vista
l’opportunità che ha l’utente di accedere a link, approfondimenti,
news, esplorabili a sua discrezione. Le potenzialità della Web Tv e le
9
caratterizzanti modalità comunicative, la rendono adattabile
all’applicazione di differenti ambiti comunicativi.
Innovative e interessanti sono le sue applicazioni per la
comunicazione, sia interna che esterna, di un’azienda. Con
investimenti tecnologici minimi, ogni azienda può dotarsi di un
sistema con alta immediatezza comunicativa e ad alto rendimento. La
combinazione del linguaggio audiovisivo e multimediale permesso
dalla Web Tv, offrono l’opportunità di costruire un’esperienza
spettacolare, a effetto, diretta, uno strumento efficace per colpire e
catturare il navigatore/cliente. Essa offre la possibilità di avere un
contatto diretto con l’utente/cliente, di eliminare gli intermediari, di
creare un prodotto su misura. L’azienda con la Web TV promuove il
proprio Know-how e le proprie attività, offrendo la possibilità, alla
propria utenza, di interagire e non solo di guardare.
Attualmente, in Italia, le Web Tv utilizzate per la
comunicazione aziendale sono diverse.
Il quarto capitolo è dedicato all’analisi di un caso in particolare
di Web Tv business.
Il Case History di questa tesi di laurea è la Web Tv del Centro
MultiMediale (CMM) di Terni S.p.A.
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E’ stata chiamata VideoRivoluzione la Web Tv del Centro
MultiMediale. Al CMM la Web Tv ha lo scopo sia di proporre
all’esterno le attività aziendali, sia di fare comunicazione aziendale
interna. Una Web Tv che confeziona contenuti tipici, per una fruizione
on-line, e che si rivolge ad un’utenza business: un qualificato esempio
di Web Tv come efficace strumento per migliorare la comunicazione
globale dell’azienda.
Il CMM implementa la Web Tv aziendale e quella dei suoi
clienti, esterni al gruppo stesso. La considera un mezzo di
comunicazione rapido, efficace, graficamente e tecnologicamente
all’avanguardia, per accedere ad una pluralità di fonti visuali
informative, per selezionare argomenti e contenuti visuali d’interesse,
definire un’immagine degli strumenti e dei prodotti per i potenziali
clienti. La “vision” è la modalità comunicativa del CMM. La “vision”
è la modalità fruitiva per i clienti. La “vision”, creata da specifiche
scelte cromatiche e grafiche, crea uno stretto patto comunicativo tra
ricevente e emittente.
La Web Tv ha significative potenzialità comunicative: molte
sono già emerse, altre ancora non sono visibili, ma la sua plausibilità è
dimostrata dalle sue potenzialità.
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1. CENNI DI SVILUPPO TECNOLOGICO
1.1 La rivoluzione digitale
“Un bit non ha colori, dimensione e peso, e può viaggiare alla
velocità della luce. È il più piccolo elemento atomico del Dna
dell'informazione. É un modo di essere: si o no, vero o falso, su o giù,
dentro o fuori, nero o bianco. Per praticità noi diciamo che un bit è 1 o
0”
1
. Così Nicholas Negroponte, direttore del Media Lab del
Massachusset Istitute of Tecnology (MIT), centro di ricerca sulle
nuove tecnologie dei mezzi di comunicazione, descrive l'elemento
fondamentale della rivoluzione digitale. I bit, invenzione degli esperti
di calcolatori, hanno conquistato dalla metà degli anni '80 gran parte
del mondo umano. Il passaggio dal sistema analogico a quello digitale,
che permette la conversione di ogni informazione in bit, ha
rappresentato una svolta epocale che ha mutato e continua a mutare il
modo di vivere e di comunicare dell'uomo. De Kerckhove parla di
cultura digitale considerandola caratterizzata dalla non-linearità,
1
N. Negroponte, Essere digitali, Sperling & Kupfer, Milano 1995, p.8.
12
dall’essere fatta a pezzi, a bit, per essere ricostruita nella virtualità
2
. I
dati in forma digitale permettono che tutta l’ informazione, sia essa un
suono, la luminosità, il colore, essendo codificata numericamente, può
essere veicolata sullo stesso mezzo di trasmissione. A differenza dei
segnali analogici i segnali digitali possono essere immagazzinati e
manipolati senza deterioramento. Questi segnali possono essere inviati
attraverso reti telefoniche a due vie, raccolti su nuovi tipi di supporto
ed elaborati da personal computer. Ogni segnale analogico è diverso
da ogni altro. I segnali digitali sono tutti omogenei: bit, codici on-off,
che possono essere facilmente immagazzinati, compressi, corretti,
manipolati e montati. I segnali digitali sviluppano il mondo ricco di
interazioni e aperto del computer. “L'estensione progressiva della
numerizzazione dei contenuti, della loro trasmissibilità, aumenterà
anche le possibilità di elaborare quanto ricevuto oltre che di
consumarlo a piacere.”
3
Il computer non è semplicemente un fornitore di servizi, ma è
sia prodotto che produttore di usi, di contenuti, di rappresentazioni, di
comportamenti e di relazioni sociali. Le tecnologie digitali entrano in
relazione in modo profondo con l'universo dei mezzi di
2
De Kerckhove, in S.Garassini, Dizionario dei new media, Raffaello Cortina Editore, Milano
1999.
3
M.Miccio, M.Mele, Televisioni del futuro, Sperling & Kupfer, Milano 1997, p.7.
13
comunicazione di massa. Anche i media sono coinvolti nel processo
trasformativo innescato dalla digitalizzazione. I processi produttivi, le
dinamiche di distribuzione e gli stessi prodotti mediali nei loro formati
e nelle loro relazioni con il pubblico presentano declinazioni nuove e
inaspettate. I media digitali offrono una gratificazione alle volontà
individuali, ai desideri di sperimentazione e di attraversamento del
limite che le culture di massa avevano posto all’esperienza del
possibile e del conoscibile.
4
Basta prendere in considerazione il video
digitale che permetterà agli spettatori di superare le limitazioni del
tempo, dello spazio e di evitare le strutture preformate, rendendo le
immagini modificabili. Il contenuto in digitale diventa manipolabile
ed estensibile nel futuro, può essere immagazzinato o spedito su ogni
genere di supporto e ogni tipo di mezzo.
Sono quattro gli aspetti attivati dalla rivoluzione digitale: la
multimedialità, la moltiplicazione dei canali di trasmissione, la
personalizzazione, l'interattività. La tecnologia digitale rende
omogenei, e quindi potenzialmente veicolabili sugli stessi canali, i
mezzi di comunicazione prima separati convergendoli su di un unico
veicolo di trasmissione. Tali sviluppi tecnologici hanno provocato
un'accelerazione dei processi sociali, avendo innescato una graduale
4
A.Abruzzese, A. Miconi, Zapping, Liguori Editore, Napoli 1999.
14
trasformazione nel sistema dei mass media. Essi hanno favorito la
globalizzazione delle Reti, la moltiplicazione dei canali di
trasmissione, la convergenza dei diversi media con l'informatica,
l'integrazione dei servizi su banda larga, l'interattività, grazie a
trasmissioni bidirezionali, nonché la diversificazione dei programmi e
dei servizi. Digitalizzazione e compressione rendono possibile la
convergenza di contenuti e codici provenienti da media differenti.
“Con il digitale[…]informazioni di tipo diverso vengono scritte
attraverso lo stesso linguaggio di base e gestite attraverso lo stesso
strumento di base(il computer).”
5
Se tutte le informazioni sono
tradotte nel comune linguaggio dei bit, la loro mescolanza diventa
possibile. La convergenza al digitale rende possibile l’integrazione
inedita, fra codici e linguaggi che eravamo abituati a considerare
distinti. “Con la digitalizzazione il contenuto diventa del tutto plastico,
qualsiasi messaggio, suono o immagine può essere modificato e
trasformato in qualcos'altro.”
6
Di qui la nascita della multimedialità
interattiva ovvero la combinazione di audio, video e testi su supporti e
canali di comunicazione unici, come le Reti a banda larga.
La convergenza ha luogo a livello dei contenuti, dei supporti e
dei
5
F.Ciotti, G.Roncaglia, Il mondo digitale, Editori Laterza, Bari 2000, p.28.
6
S. Brand, Media Lab. Il futuro della comunicazione, Baskerville, Bologna 1993, p. 27.
15
terminali di fruizione, nonché delle strutture produttive, che vede la
creazione di contenuti, sganciarsi dalle tradizionali strutture editoriali.
“Il digitale domina ormai i processi organizzativi dei media
tradizionali, visto il loro convergere in un unico mezzo produttivo e di
trasmissione: il computer.”
7
La digitalizzazione dei contenuti non è un semplice passaggio
tecnologico, ma influenza in profondità i contenuti prodotti. Non si
tratta soltanto di un nuovo modo di esprimere gli stessi messaggi, ma
di un nuovo linguaggio che farà emergere un nuovo contesto, nuovi
attori, nuovi modelli economici.
“Un unico linguaggio, quello digitale, che origina quello
multimediale: la combinazione e la fusione su supporto informatico di
molteplici contributi testuali quali scrittura, immagini, suoni.”
8
Il processo di digitalizzazione costituisce l'estremo tentativo di
smaterializzare la realtà e anche le nostre modalità sensoriale, “[...] le
nostre modalità sensorie vengono ora tradotte in dati digitali,
virtualizzati ed estesi on-line.”
9
È negli anni 60 che il computer inizia
7
A. Macchi, I tg del futuro, Franco Angeli, Milano 2000, p.42.
8
G.Paci, La televisione, Ellissi, Napoli 2000, p.157.
9
AA.VV., I nuovi strumenti del comunicare, Strumenti Bompiani, Milano 2001, p.68.
16
ad essere utilizzato secondo modalità diverse da quelle, militari o
industriali, per cui era stato concepito. Con l'arrivo dei primi
minicomputer si apre una nuova stagione di applicazioni innovative.
Alla fine del decennio si arriverà alla creazione del primo
microprocessore, messo a punto dall'Intel nel 1969 e
commercializzato nel 1971, che renderà possibile l'evoluzione
successiva verso il personal computer. Negli anni '90 il processo di
digitalizzazione dei flussi comunicativi prosegue interessando anche i
media tradizionali, a partire dalla televisione. È del 1994 il debutto del
primo servizio di tv digitale, DirectTV, lanciato negli Stati Uniti da
Hughes Eletronics. L'anno successivo si attivano servizi simili anche
in Europa, infatti in Italia vengono lanciati i canali digitali di Telepiù.
Grazie ai progressi nelle tecnologie di compressione, il
trattamento digitale delle immagini e dei suoni diventa una routine.
Inizia a realizzarsi la tanto discussa e attesa convergenza fra i
vari
media, ridotti al comune linguaggio dei bit. Informatica, telefonia e
telecomunicazioni possono convergere in un unico mezzo di
produzione e di trasmissione. La convergenza avviene sia dal punto di
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vista degli apparati produttivi, sia da quello dei terminali di fruizione.
Negli anni '90 si affermano anche tecnologie semplici da utilizzare e
attente alle esigenze dei loro utenti. Il personal computer incontra una
larga diffusione che permetterà l'accesso alla multimedialità e,
successivamente alla rete, ad un pubblico ampio, favorendo la
realizzazione di modalità fruitive personalizzate e la nascita del
personal medium, che interessa sia i contenuti e i servizi digitale Il
passaggio al digitale provoca un processo trasformativo che coinvolge
tutti i settori sociali, fino ad essere “ormai immersi in un sociale
sempre più multimediale.”
10
Questa rivoluzione troverà piena
applicazione in quella scatenata dall’arrivo del World Wide Web,
visto che il digitale permette l’immissione di ogni contenuto nella
Rete, che possono essere trattati al computer, compressi e trasmessi.
10
N.Santoro, Argomenti Multimediali, Di Renzo Editore, Roma 2002, p.15.