4
innovare tutti gli istituti della nostra società, anche i più
tradizionali; conseguenze inevitabili di tali cambiamenti,
risultano essere grandi rivoluzioni, quasi mai indolori, in settori
anche tradizionalmente forti
1
.
Esempio tangibile di tale circostanza, è dato dall' alterazione
profonda che le nuove tecnologie generano nel mondo del
lavoro, mutandone il volto e l'essenza profonda,
condizionandone l'evoluzione, così come le implicazioni
sociali, economiche e culturali.
All' interno di un quadro tanto composito e vasto porremo l'
accento sul settore bancario, tra i più restii ad un cambiamento
tanto radicale, quanto necessario, mostrando come,
l'applicazione di nuovi parametri al tradizionale sistema di
credito, implichi nuove scelte, non solo riguardanti gli aspetti
specifici del credito, ma anche quelli organizzativi e strutturali
delle aziende stesse. Come oggetto della nostra analisi,
prenderemo in esame Banca Mediolanum, mostrando come
quest'azienda, abbia fatto proprie, oltre le moderne tecnologie
di cui sopra, altrettanto innovative metodologie organizzative e
motivazionali.
1
R. Bonfiglioli, Pensare snello – Lean-thinking alla maniera italiana,
Franco Angeli, Milano, 2003.
5
Le basi teoriche da cui muoveremo si identificano nel pensiero
organizzativo e nell’ergonomia; questa scienza, ormai
abbastanza ampia, dalle radici multidisciplinari, ha come
obiettivo primario l'adattamento del lavoro all'uomo, tenendo
conto degli aspetti più disparati, tra i quali si trovano elementi
altamente problematici, quali appunto, l' applicazione della
telematica e dell' informatica.
L’ICT e le peculiarità del caso italiano
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita della New
Economy, cioè l’insieme di tutte le attività economiche legate,
in modo più o meno diretto, alle Information Comunication
Technology
(ICT) e ad internet in particolare; il mondo
bancario è stato così investito da un’ondata di novità che ha
aperto nuove prospettive ed ha contemporaneamente creato una
minaccia per il sistema di credito tradizionale.
Se da una parte, infatti, le innovazioni tecnologiche, unite alle
basi consolidate del sistema tradizionale (quali relazioni con i
clienti e autorevolezza istituzionale), possono aprire nuove
allettanti prospettive in termini di costi e benefici per clienti e
6
operatori
2
, dall’altra, le nuove tecnologie, la cui adozione
appare necessaria ed obbligata, impongono una revisione ed un
adattamento sostanziali dei modelli di business consolidati,
richiedendo capacità culturali e gestionali nuove e diverse.
In un quadro d’insieme particolarmente complesso, assistiamo
quindi alla corsa degli istituti tradizionali, verso
un’innovazione che spesso stentano a raggiungere, appesantiti
da strutture macchinose e burocratiche, afflitte da scarsa
flessibilità e capacità d’adattamento
3
. Parallelamente
assistiamo alla nascita di nuove strutture, più o meno a ragione,
definite banche virtuali, che nascono e si sviluppano sulle
nuove concezioni, facendo proprie le innovazioni tecnologiche
e quanto esse concernono.
Il moltiplicarsi dei canali di vendita delle istituzioni finanziarie
è un fenomeno che si è sviluppato gradualmente nel corso degli
ultimi anni, sotto la spinta di svariati impulsi di natura
economica e sociale (globalizzazione, aumento della
competizione, innovazione tecnologica, ecc. ecc.). Per quanto
concerne la tecnologia, il diffondersi di nuovi mezzi di
comunicazione, ha quindi indotto gli istituti di credito ad
2
C. Zucca, Con il c/c on-line si può risparmiare anche il 50%, in Il sole
24ore, supplemento plus del 29 aprile 2006.
3
Ibidem.
7
affiancare ai canali tradizionali i nuovi media, creando
innovative dimensioni in cui far vivere al cliente un rapporto ed
un servizio più soddisfacenti. La scelta dell’integrazione dei
canali nuovi con quelli vecchi, è probabilmente la più diffusa
nel panorama italiano, poiché permette un mutamento meno
traumatico, sia per le elefantiache burocrazie bancarie, sia per
la clientela, spesso diffidente e restia al rinnovamento; ma, a
dire il vero, anche là dove l’internet banking ha già riscosso un
successo di massa (ad esempio i paesi scandinavi), si procede
ad una razionalizzazione delle strutture distributive
tradizionali, non ad una loro cancellazione
4
.
L’ulteriore passo avanti sulla via dell’innovazione e del
cambiamento tecnologico sarebbe l’affermazione della banca
virtuale, questa “si presenta al consumatore senza la necessità
di un rapporto umano diretto, senza la necessità di aprire filiali,
di disporre di casse e cassieri, senza bisogno di provvedere a
contare banconote, trattare grossi volumi di materiale cartaceo
o impegnare risorse in altre attività non direttamente
produttive”.
5
4
D. Croff, Le banche italiane nello scenario dell’economia della rete, in
Rivista bancaria, maggio-giugno, 2000.
5
A. Selvatici, La banca virtuale, in Banche e Banchieri, n. 2, 1996.
8
Dall’analisi delle soluzioni attualmente presenti sul mercato, si
può comunque verificare che, nella quasi totalità dei casi, le
aziende di credito italiano hanno scelto di continuare ad
operare prevalentemente tramite la rete di sportelli ai quali
affiancare l’operatività di uno o più canali remoti
6
.
6
P. Federici, A. Ferracchiati, La net economy può cambiare il rapporto tra
banche e PMI?, in Dirigenza Bancaria, marzo-aprile,2000.
9
Nota Metodologica
Obiettivi
o scopo della ricerca è quello di analizzare alcuni
aspetti del modello organizzativo della banca virtuale
in contrapposizione al modello tradizionale di
credito, partendo dal presupposto che ciascuno, adotti un
modello di organizzazione differente.
Con l’intento di eseguire questo confronto, metteremo quindi
in evidenza alcuni aspetti particolarmente significativi, atti a
palesare le differenze più eclatanti individuate durante l’analisi
empirica dell’organizzazione studiata, cioè un ufficio dei
promotori finanziari della rete di Banca Mediolanum.
L
10
Nello specifico la presente ricerca si propone di:
• Analizzare il tipo di organizzazione in Banca
Mediolanum, utilizzando l’ergonomia come chiave di
lettura; esaminare e spiegare, quindi, il caso di studi,
facendo costante riferimento alle teorie e alle
applicazioni ergonomiche, al fine di ottenere un quadro
globale esaustivo di tutti gli elementi che concorrono
all’analisi del sistema Uomo-Macchina-Ambiente.
• Realizzare un approfondito profilo dell’azienda
analizzata, valutandone gli aspetti caratterizzanti in base
alle teorie organizzative, approfondendo in particolare
le implicazioni date dall’utilizzo delle nuove
tecnologie, gli aspetti fondanti dei meccanismi di
coordinamento e le strategie di coinvolgimento, senza
trascurare però, altri aspetti altrettanto utili alla
trattazione, come ad esempio, i processi di lavoro e i
circuiti comunicativi.
• Riscontrare impiego, benefici e svantaggi delle nuove
tecnologie
nella struttura analizzata;
• Mettere in luce le peculiarità del sistema di
coordinamento
interno, in modo da: verificarne
l’adeguatezza e la compatibilità alla mission aziendale
11
ed ai principi ergonomici; individuare fonti di strain e
metodi per arginarne gli effetti; accertare margini di
discrezionalità e caratteristiche delle mansioni;
• Evidenziare e verificare le modalità e gli effetti delle
politiche di coinvolgimento
che mirano
all’implicazione emotiva del dipendente tramite eventi
di massa e un forte utilizzo della leadership carismatica.
Ipotesi
In base a conoscenze teoriche acquisite durante il percorso di
studi e ad una prima definizione dello scenario, ricavata dall’
osservazione dell’azienda e dalla raccolta di documentazione,
ho maturato il presupposto che banche tradizionali e banche
virtuali abbiano un tipo di organizzazione differente, e che
l’organizzazione analizzata faccia parte della seconda
categoria; ho quindi elaborato le seguenti ipotesi di ricerca:
• L’utilizzo delle nuove tecnologie è caratterizzante per
il genere di organizzazione analizzata, e ne modifica
l’assetto strutturale, la fruibilità e il funzionamento,
positivamente;
12
• La peculiare struttura organizzativa, richiede un
sistema di coordinamento particolare che si regge
quasi totalmente sul fattore umano, ciò provoca elevate
condizioni di strain, arginate, però con un certo
successo, dall’organizzazione, attraverso un’accurata
strategia di coinvolgimento emotivo;
• I lavoratori dell’organizzazione esaminata godono di
una elevata discrezionalità nello svolgimento delle
proprie mansioni; organizzandosi secondo le proprie
esigenze, riescono a sostenere carichi di lavoro fisico e
mentale, eccessivi, sospinti da grande motivazione e
condivisione degli obiettivi;
• I membri del personale si identificano con
l’organizzazione, condividendone i valori e le finalità
grazie alla politica di coinvolgimento emotivo
dell’azienda;
• Il ruolo carismatico dell’amministratore Delegato
dell’azienda, Ennio Doris, e di altre figure di spicco con
eguali caratteristiche, è fondamentale per la creazione
di uno spirito aziendale condiviso.
13
Strumenti d’analisi
Oggetto della mia analisi è stato l’ufficio dei promotori
finanziari di Banca Mediolanum con sede a Catania in Corso
Italia n° 244. La sede ospita tre “strutture”, cioè tre gruppi di
promotori facenti capo a tre diversi supervisori, due segretarie,
collaboratori esterni ed un district (manager con più di 150
diretti) per un totale di 60 persone circa.
Il fatto che mio padre appartenesse alla rete già da parecchi
anni, ha facilitato il mio ingresso nell’organizzazione; la mia
posizione di favore, mi ha permesso di frequentare i promotori
anche fuori dell’orario d’ufficio, in circostanze non lavorative,
durante le quali ho potuto tastare il polso dell’organizzazione
osservando al meglio clima organizzativo, soddisfazione e stato
emotivo del personale, questi si sono dimostrati momenti
rivelatori ai fini della mia ricerca.
Il primo passo è stato quindi quello di frequentare
saltuariamente la struttura, limitandosi ad osservare
l’ambiente, gli operatori ed il lavoro svolto e cercando di
prendere confidenza con i soggetti implicati, in modo da poter
osservare la macchina organizzativa in azione.
14
In queste prime fasi, non avendo comunicato lo scopo delle
mie osservazioni, ho preferito evitare l’utilizzo di supporti
cartacei ed annotare successivamente le impressioni, in modo
da destare meno l’attenzione.
Presa confidenza con l’ambiente e comunicato il mio intento di
analizzare l’organizzazione, ho cominciato ad assistere ad
incontri istituzionali
, tra cui le riunioni del lunedì (eventi che
rappresentano un momento fondamentale per la comunicazione
con la sede centrale, la condivisione e la pianificazione
strategica) e il primo Family banker day dell’area interessata
(incontro di selezione secondo metodologie adottate di
recente). A seguito ho potuto intrattenere colloqui informali e
interviste semi-strutturate con soggetti impegnati a vario
titolo nell’organizzazione, come ad esempio il responsabile per
la formazione della Sicilia orientale, docenti impegnati in
progetti particolari, promotori a diversi livelli della carriera,
membri dello staff centrale, collaboratori esterni alla rete e
nuovi affiliati, che mi hanno permesso di raccogliere grandi
quantità di materiale. Proficua si è rivelata inoltre la mia visita,
durante il mese di dicembre, alla sede centrale di Milano tre,
dalla quale ho potuto ricavare un punto di vista più istituzionale
entrando in contatto con il nucleo della società, la cui presenza,
15
per peculiarità dell’organizzazione, è di solito meno percepibile
analizzando la rete.
Basilare è stata poi la numerosa quantità di colloqui avuti con
mio padre e mio fratello, anche lui da pochissimo entrato in
azienda. Il loro apporto è stato particolarmente significativo ai
fini della ricerca, perché mi ha fornito dei punti di vista
privilegiati: il primo in quanto soggetto totalmente integrato e
grande conoscitore dell’organizzazione, particolarmente
indottrinato e con una forte identificazione aziendale; il
secondo ancora alle prime armi, più distaccato e meno addentro
al sistema.
Altrettanto rilevante è stata infine l’analisi documentale; la
grande quantità di supporti cartacei, elettronici e audio-visivi,
che ho potuto analizzare, ha ulteriormente allargato la mia
visuale, facendomi comprendere meglio, oltre la reale
applicazione delle politiche aziendali, quale ad esempio sia,
l’immagine che l’azienda dà di sé, non solo verso l’esterno, ma
soprattutto verso l’interno. Visionare brani della tv aziendale,
navigare liberamente sull’intranet della rete e della sede
centrale, esaminare interviste a dirigenti e manager, prendere
visione di interi brani tratti dalle convetion nazionali, vedere
16
insomma come l’azienda vive l’azienda, è stato probabilmente
lo strumento conoscitivo più efficace.