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CAPITOLO 1 – WEB 2.0 E SOCIAL NETWORK
1.1 - La rivoluzione del Web 2.0
Il Web 2.0 è un termine che viene utilizzato per evidenziare uno stato di evoluzione di internet, in
particolar modo del World Wide Web, rispetto allo stato precedente. Per Web 2.0 si intende inoltre
tutto l‟insieme di quelle applicazioni on-line che hanno permesso un‟intensa interazione tra sito ed
utente, ad esempio blog, chat, forum ma anche e soprattutto Facebook, Youtube, Wikipedia,
Twitter, Myspace. E‟ enorme la differenza rispetto al Web 1.0, diffuso negli anni ‟90, composto da
siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione, ma solo siti navigabili e consultabili come un
qualsiasi giornale. L‟unica prospettiva per l‟utente era la lettura, o al massimo uno scambio di
informazioni con la posta elettronica. Difatti inizialmente il web era stato concepito per collegare
tra loro vari documenti ipertestuali statici (da qui Web 1.0). Con l‟arrivo dei primi sistemi di
memorizzazione dati (database) e linguaggi lato server, si è assistito alla nascita di siti dinamici,
come ad esempio bacheche online e forum, progredendo così nel concetto di Web 1.5. Tutto ciò ha
comportato dei vantaggi sia per gli sviluppatori e gestori di contenuto, che hanno potuto aggiornare
facilmente il proprio sito, che per i navigatori, che avranno sempre il contenuto aggiornato e con
maggiori opportunità di interazione e filtraggio dati. Il 2004 ha visto la diffusione del termine “Web
2.0”. Questo nuovo termine è entrato nella vita di moltissimi italiani, segnandone le abitudini, così
come il modo di cercare, consumare e specialmente condividere informazioni. Molte persone
passano molte ore su Facebook, utilizzano Youtube per visionare e condividere video, Wikipedia
per effettuare delle ricerche, e tutto questo senza aver mai sentito nominare il termine Web 2.0, a
dimostrazione del fatto che il nome conta decisamente meno del livello di adozione di una
tecnologia da parte degli utenti. Il Web 2.0 è quindi un ambiente in cui si sono sviluppati e
continuano a svilupparsi i siti e quelle applicazioni che mettono il controllo del contenuto nelle
mani dell‟utente, a prescindere da chi sia generato. Il Web 2.0, caratterizzato da multimedialità e
interattività, ha reso l‟utente attivo e capace di collaborare, di creare, modificare e condividere
contenuti multimediali.
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La possibilità di crearli è data da una serie di strumenti on-line che
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Grivet Foiaia Luca, 2007, WEB 2.0, Guida al nuovo fenomeno della rete, Hoepli, Hoepli Informatica.
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permettono di utilizzare il web come se fosse un‟applicazione normale. Nel Web 2.0 puoi trovare
quei servizi che prima erano offerti da pacchetti da installare su dei singoli computer. La possibilità
di accedere a servizi a basso costo in grado di consentire la creazione di contenuti anche per l‟utente
poco pratico del web, rappresenta un passo fondamentale verso l‟autentica interazione e
condivisione, in cui per forza di cose il ruolo dell‟utente deve essere centrale. Da un punto di vista
tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente al Web 1.0, cambia solo l‟approccio con cui gli
utenti si rivolgono al web, non più per una asettica consultazione, bensì per alimentarlo di
informazioni a sua volta. I punti cardine di questa evoluzione web risultano essere:
- La partecipazione degli utenti, e di conseguenza il formarsi di un‟intelligenza collettiva;
- La trasformazione dei dati (remixability) e la loro creazione da parte degli utenti (User-
generated content);
- Il cambiamento di rotta del design centrato sulle esigenze dell‟utente.
Come ha spiegato Antonella Bartolini, senior account executive di un analista di lungo corso come
Gfk MS: «Il fenomeno più rivoluzionario e innovativo del mercato italiano è senza dubbio
l'evoluzione verso il Web 2.0 . Il desiderio di accedere a un sito Web 2.0 sta diventando un
fenomeno assolutamente travolgente soprattutto nelle nuove generazioni perché è sinonimo di piena
interazione tra utenti e servizi offerti, tanto da portare gli utenti a essere i principali protagonisti del
servizio online. L'accesso a Internet sta diventando un motore del mercato dell'hardware che
soprattutto deve garantire l'accesso alla rete in qualsiasi modo. In sostanza, se prima era il computer
il traino, il centro di gravità permanente attorno al quale ruotavano in un circolo virtuoso tutte le
altre categorie It, ora questo posto è stabilmente occupato da Internet e, in particolare, dal Web
2.0».
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1.2 – L’impatto del Web 2.0 su Università e studenti
Nel passaggio da un‟economia intellettuale push ad una pull, i media partecipativi stanno
ricoprendo un ruolo determinante. Non è più questione di distribuire informazioni come una
stazione di rifornimento carburanti e aspettare che l‟apprendimento abbia luogo, le nuove
generazioni vogliono essere coinvolte attivamente e sentirsi parte integrante nella costruzione di una
comunità di conoscenza collaborativa. Gli studenti di oggi hanno grandi aspettative, armati di un
insieme di strumenti che rendono la collaborazione sempre attiva, e la condivisione di idee,
l‟espressione personale e la distribuzione di informazioni un‟esperienza coinvolgente e guidata
socialmente. Ora che gli studenti possono interagire in network con i loro contatti, non sono più
soddisfatti di stare seduti ad ascoltare passivamente una conferenza di tre ore nella maniera dei
tradizionali media top-down. Di sicuro la generazione nata con la televisione sarebbe stata felice di
sedersi e consumare passivamente l‟informazione che viene loro distribuita dall‟alto, ma quei giorni
sono passati. Con il Web 2.0 vediamo il passaggio da siti web statici che offrono informazione, a
comunità dinamiche coinvolte in conversazioni reciproche fra editori ed audience, mentre la linea di
demarcazione tra questi tende a sfumarsi sempre più. Ora lo stesso processo sta trovando la sua
strada nelle più alte istituzioni educative, cambiando irrevocabilmente l‟esperienza
d‟apprendimento una volta per tutte. Il Web 2.0 è entrato in scena. Gli utenti della rete non cercano
più solo informazioni; stanno creando e rendendo disponibili i loro contenuti. Non sarà facile
prevedere l‟impatto sulle università dall‟entrata di queste generazioni digitali sempre più esperte,
abituate allo scambio bi-direzionale di informazioni tipico del Web. La prima fase evolutiva del
mercato di massa di Internet ha visto gli utenti fruire di questo mezzo essenzialmente per reperire
informazioni. Era un‟esperienza unidirezionale, come andare in libreria a cercare un libro. Al
contrario, il Web 2.0 si basa sulla partecipazione degli utenti. Questa enfasi sulla partecipazione
degli utenti caratterizza le definizione di Web 2.0 data dalla maggior parte dei commentatori. Per
esempio, Downes vede lo sviluppo del Web 2.0 come un cambiamento di Internet:
"dall’essere un mezzo nel quale le informazioni sono trasmesse e consumate, ad una piattaforma
nella quale il contenuto può essere creato, condiviso, remixato, riproposto ed anche promosso".
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Tim O'Reilly, un editore di media online di successo, definisce il Web 2.0 in termini simili:
Il Web 2.0 è una rete concepita come una piattaforma che attraversa tutti i mezzi a lei connessi; le
applicazioni Web 2.0 sono quelle che riescono a sfruttare appieno i vantaggi intrinseci offerti dalla
piattaforma. Come? Distribuendo software sempre in aggiornamento che migliorano al crescere di coloro
che ne fanno uso, consumando o remixando dati da fonti multiple, inclusi utenti individuali, fornendo al
contempo i loro stessi dati e servizi in una forma che può essere remixata da altri, creando effetti di rete
attraverso una "architettura partecipativa," e andando oltre alla metafora della pagina del Web 1.0 per
fornire un’esperienza appagante agli utenti.
Il Web 2.0 quindi semplifica la capacità comunicativa degli individui dato che tutti possono creare e
caricare stampe, audio e video su Internet. Non molto tempo fa‟, aggiungere contenuto Web era
qualcosa riservato solo ai web designer che avevano la necessaria conoscenza e il tempo per creare
pagine web utilizzando complicati software per pc. Ora, siti internet facili da usare incoraggiano gli
utenti a pubblicare i loro materiali senza dover conoscere il codice HTML. Mentre tecnologie di
questo tipo hanno contribuito fortemente al fenomeno Web 2.0, siti di social networking come
Facebook.com hanno avuto una influenza particolarmente forte sulle vite di milioni di studenti.
Questi siti permettono agli utenti di creare le loro pagine Web, complete di profilo personale con la
descrizione dei loro interessi, foto, blog, e un insieme crescente di altre funzioni che aiutano i
membri che hanno interessi in comune a connettersi fra loro. Attraverso queste tecnologie, Internet
non è più un semplice contenitore di informazioni; è diventata una piattaforma che permette agli
utenti di comunicare ed interagire in maniera reciproca. Il Web 2.0 può essere caratterizzato come
un fenomeno sociale che crea e distribuisce contenuto attraverso il paradigma della "comunicazione
aperta, della decentralizzazione dell’autorità, della libertà di condividere e riutilizzare" materiale.
Nel suo scritto " Farewell Information, It's a Media Age" il futurista Paul Saffo vede il Web 2.0
come l‟era dei media personali. Parla del cambiamento dall‟essere semplici consumatori a diventare
creatori di contenuto, come evidenziato dal rapido sviluppo dei blog. Secondo Technorati, che
rileva oltre 70 milioni di blog, più di 175.000 nuovi blog vengono creati quotidianamente. Se Saffo
avrà ragione sulla crescita di Internet come un medium personale, gli studenti arriveranno presto al
college aspettandosi una forma di educazione simile. Marc Prensky descrive in maniera similare gli
studenti di oggi, come nativi digitali le cui vite sono parte importante di questo ambiente digitale;
come risultato, le tecnologie che molti docenti ed i loro staff vedono come rivoluzionari saranno
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routine per gli studenti che entreranno nei college. Gli studenti della Net Generation arrivano alle
università come multitasker esperti, abituati ad utilizzare messaggi di testo, telefonini, ed e-mail
mentre cercano qualcosa su internet e guardano la televisione. Sono pronti per un apprendimento
multimediale maggiormente flessibile e non legato ad un‟ora o ad un luogo preciso.
Recenti informazioni sulle aspettative future degli studenti rivelano cambi significativi che
dovrebbero essere anticipati dai docenti. Mentre gli studenti di oggi continuano a credere alla
conoscenza e all‟esperienza come gli elementi più importanti nell‟apprendimento, un‟ indagine di
EDUCAUSE evidenzia come essi vogliano che i docenti delle facoltà utilizzino l‟information
technology per comunicare al meglio le loro conoscenze.
Il 41% del campione degli studenti osservato afferma di preferire docenti che fanno un uso
moderato delle tecnologie dell‟informazione, il 27% gradirebbe un uso massiccio, mentre al
contrario un 26% desidererebbe un uso limitato. Alla luce della rapida espansione delle tecnologie
Web 2.0 nella vita di tutti i giorni di questi studenti, queste preferenze tenderanno a diventare più
pronunciate nelle nuove generazioni che domanderanno un maggiore uso di queste tecnologie da
parte dei docenti. In pochi avrebbero previsto la crescita esponenziale di siti come Facebook.com e
concorrenti, ma gli insegnanti ora devono essere consapevoli del ruolo dei siti di social networking
dato che sempre più studenti ne sfruttano le capacità. Coloro che non usano Facebook stanno forse
perdendo l‟opportunità di capitalizzare il coinvolgimento dei loro studenti in questi siti.I docenti
probabilmente non abbracceranno i siti di social networking come strumenti di insegnamento, ma li
utilizzeranno come strumenti per comunicare e distribuire informazioni
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.
Anche i docenti dei college iniziano a sfruttare le applicazioni Web 2.0 in maniera innovativa.
Come notato da Bryan Alexander, i siti di social bookmarking come del.icio.us facilitano un nuovo
tipo di ricerca collaborativa in quanto "trovare persone con interessi correlati può amplificare il
lavoro di qualcuno attraverso gli insegnamenti ricevuti o portare a nuove collaborazioni"; inoltre,
l‟attività di tagging degli utenti permessa da questi siti " può offrire nuove prospettive di ricerca,
come grappoli di tag in grado di rivelare modelli invisibili a prima vista".
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http://www.masternewmedia.org/it/2007/04/23/il_web_20_conquista_college.htm
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Per contro, le piattaforme di social writing come wiki e Google Docs, che permettono a più persone
contemporaneamente di lavorare allo stesso documento su Internet, possono formare parte
dell‟attività del corso. In particolare queste attività possono supportare progetti collaborativi per
corsi di scrittura intensiva:
"Pedagogicamente, uno può immaginare esercizi di scrittura basati su questi strumenti, costruiti sul corpo
stabilito di pratiche di composizione collaborativa. Questi servizi (piattaforme di social writing) offrono una
piattaforma alternativa per il peer editing, supportando l’elemento ora tradizionale della scrittura mediata
dai computer" ( Alexander 2006, 38).
I blog possono essere utilizzati per espandere le attività del corso oltre le quattro mura di una classe,
così gli studenti possono rivolgersi ad un‟audience globale piuttosto che solo ai compagni di classe
ed al docente. Le motivazioni degli studenti possono incrementare quando sanno che ciò che
scrivono verrà letto da milioni di persone piuttosto che da una manciata. Downes offre molti
suggerimenti per utilizzare un blog, incluso il fatto di avere docenti che lo sfruttano per fornire
informazioni sul corso o per inserire collegamenti ai materiali del corso o ad eventuali
approfondimenti. Stuart Glogoff documenta ulteriormente una gamma di usi del blog basati sulle
esperienze dei suoi colleghi così come del suo utilizzo della tecnologia in un corso di scienze
bibliotecarie alla University of Arizona.
Nel frattempo, forse uno degli esempi migliori di pratiche pedagogiche che sfruttano il Web 2.0 può
essere trovato in un corso di laurea della Columbia University dove gli studenti studiano le capacità
di queste nuove tecnologie - social bookmarking (o "distributed classification systems – sistemi di
organizzazione distribuita"), wiki, blog, ed altri strumenti – e li impiegano direttamente nei loro
progetti di ricerca distribuita. Anche i college stanno sfruttano il Web 2.0 al di fuori del contesto
istruttivo. Gli amministratori dei campus e le forze dell‟ordine reperiscono informazioni dalle
discussioni e dai post online per monitorare eventuali attività illegali e per tastare il polso al
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campus. La Tufts University combina la tecnologia di mapping di Google con l'istituzione delle
informazioni di istruzione superiore (IHE) per creare un mashup completo con "immagini
satellitari, link informativi, [e] ricerche per categorie" con la finalità di fornire "una risorsa che
permetta a studenti, docenti, assistenti, visitatori del campus, membri della comunità attuali e
potenziali ed altri, di esplorare il campus online ed individuare edifici e servizi". Alla Penn State
University, messaggi di testo vengono utilizzati per fornire rapidamente annunci agli studenti
secondo le loro preferenze. Nel frattempo, i servizi di mensa offerti da altre istituzioni quali
Marywood University, Purdue University, e Berkeley College fanno uso della piattaforma Web 2.0
in chioschi web-based dove gli studenti possono utilizzare un touch screen e tenere sotto controllo
l‟equilibrio calorico dei pasti che assumeranno, vedere i menù del giorno, o anche inviare una
richiesta per una dieta particolare o un feedback per i responsabili delle mense. Un sistema di
password e login permette di generare delle tabelle nutrizionali per monitorare l‟apporto calorico
giornaliero. A sua volta, un'iniziativa alla Duke University può servire da esempio particolarmente
notevole dell'innovazione possibile con il Web 2.0. La Duke ha fatto parlare di se nel 2004 quando
ha regalato degli iPod alle matricole come parte della Duke Digital Initiative pluriennale per
"stimolare un uso creativo della tecnologia digitale nella vita del campus ed accademica". La Duke
ha sviluppato vari utilizzi educativi per gli iPod, molti dei quali includono elementi interattivi tipici
del Web 2.0. Gli studenti possono registrare lezioni, discussioni, interviste, e presentazioni e quindi
caricare immagini ed audio nello spazio condiviso del corso. I docenti registrano tutto, dalle
interviste agli esami orali, fino alle lezioni in classe con la possibilità di scaricare i contributi degli
studenti direttamente sui loro iPod. (Per una lista dei corsi che hanno usato gli iPod, guarda la parte
del sito Web dedicata, intitolata iPods at Duke.). In aggiunta al testare le applicazioni Web 2.0 sugli
iPod, la Duke sta conducendo ricerche su come vari altri strumenti multimediali e tecnologie
possano essere sfruttati nell‟ambito accademico, specialmente nelle aree del podcasting, della
creazione di materiale didattico multimediale, dei progetti video degli studenti, dell‟uso dei tablet
PC, e della cattura digitale di lezioni e presentazioni della classe. Mentre la Duke ha avuto un ruolo
pionieristico, altre IHE, comprendendo che gli studenti sono ormai abituati ad utilizzare fonti
interattive come podcast e comunità sociali online, iniziano a sperimentare l‟uso del Web 2.0. Il
Buffalo State College, per esempio, incorpora il Web 2.0 nel suo sito Web rendendo disponibile un
feed RSSdi modo tale che i sottoscrittori possano ricevere le informazioni che desiderano
direttamente nel suo pc. Il college utilizza anche i podcast per promuovere gli eventi, ed i docenti li
utilizzano nei loro insegnamenti. In aggiunta, il college permette agli studenti potenziali di
comunicare direttamente con un addetto alle ammissioni attraverso AOL Instant Messenger. Sarà
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difficile comprendere tutto ciò che il Web 2.0 può offrire, e nel frattempo le applicazioni Web 2.0
continueranno ad evolversi, il che rende il processo ancor più complicato.
1.3 - L’era dei Social network
Un social network è una rete sociale composta da un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro
da i più svariati legami sociali, dalla conoscenza per caso, ai vincoli familiari fino ad arrivare ai
contatti lavorativi. Le reti sociali sono state oggetto di analisi sociologiche approfondite, che hanno
portato a diverse teorie sui social network, le quali sono divenute pilastri fondamentali delle scienze
moderne, dalla sociologia all‟antropologia. Uno dei risultati più evidenti che scaturisce dalle teorie
sui social network è l‟efficacia della struttura multilivello su cui sono basati, necessaria per la
risoluzione di problemi organizzativi ma anche per il soddisfacimento dei bisogni dei membri della
rete sociale in funzione del ruolo che hanno nel network. Alla base di questi legami può esserci la
religione, lo sport, il credo politico, ma il termine social network è utilizzato soprattutto per definire
le reti sociali virtuali. Boyd ed Ellison definiscono social network sites:
“Quei servizi web che permettono la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblico all’interno
di un sistema vincolato, l’articolazione di una lista di contatti, la possibilità di scorrere la lista di
amici dei propri contatti. Attraverso ciò questi servizi permettono di gestire e rinsaldare on-line
amicizie preesistenti o di estendere la propria rete di contatti.”
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I social network hanno trovato la loro massima espressione con l‟avvento di internet, propagandosi
con una velocità e un impatto preannunciato, ma in parte inaspettato. Una rete sociale trova in
internet le caratteristiche ideali per strutturarsi e prosperare, soprattutto la velocità di condivisione
delle informazioni e delle relazioni, che è alla base dello sviluppo di un social network.
Fondamentale è anche la capacità di infiltrazione nella vita del‟utente, che condivide ogni ambito in
rete, lavoro, divertimento, relazione di coppia, amicizie, temi impegnati; i social network fungono
da ponti virtuali che collegano continuamente gli utenti.
La rete sociale ha la peculiarità di basarsi su relazioni sociali che viaggiano in contemporanea sulla
rete ma anche nella vita reale, anche se questa non è la regola: molte persone aggiungono al proprio
network solo coloro che hanno conosciuto personalmente, mentre molti altri sfruttano ogni
opportunità di conoscenza, senza precludersi niente a causa della privacy. Altra caratteristica del
social network è la facilità di fruizione; dall‟iscrizione alla condivisione, i passaggi sono molto
intuitivi e semplici anche per coloro non pratici del mezzo. Non appena ci si iscrive ad un social
network, all‟utente vengono richiesti alcuni dati, che vengono poi utilizzati nell‟apertura del profilo
virtuale, di solito sono informazioni che riguardano età, sesso, luogo di residenza, interessi
personali, attività lavorative, percorso di studi e molto altro ancora. Inoltre si tende a caricare la
propria foto, per associare il proprio volto al nome che si è utilizzato (può essere il nome reale ma
anche un nickname da utilizzare in rete). Nel social network anche il termine “amicizia” perde il
significato che solitamente ha nella vita reale, dal momento che c‟è la possibilità di stringerla anche
con perfetti sconosciuti, non solo con chi si frequenta di persona
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. I social media sono la
conseguenza della rivoluzione importata dal Web 2.0, che ha portato ad un fondamentale
cambiamento nel modo in cui la gente apprende, fruisce e condivide informazioni ed ogni tipologia
di contenuto. Per social media si intendono tecnologie e pratiche online che gli utenti adottano per
condividere contenuti, audio, immagini e video. In essi si verifica una fusione tra sociologia e
tecnologia, che sposta l‟asse della comunicazione: non più da uno a molti (comunicazione top
down), ma da molti a molti (comunicazione orizzontale). C‟è una democratizzazione delle
informazioni, che trasforma le persone da semplici fruitori di contenuti a editori. L‟enorme
popolarità dei social media è derivata dalla possibilità per la gente di connettersi con il mondo
virtuale per stabilire delle relazioni, sia in ambito personale che professionale. Un altro fattore
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“Social network: la rivoluzione delle reti sociali”. http://www.gratis-gratis.net/socialnetwork/
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imprescindibile per l‟evoluzione dei social network è stata la banda larga. Le nuove tecnologie di
connessione (fibra ottica, wireless, superinternet) permettono agli utenti il filesharing, cioè uno
scambio di contenuti di diversa natura, molto più veloce rispetto a prima, nonché una connessione
internet molto più rapida ed efficace. Molti analisti vedono proprio nell‟elevata velocità di
connessione uno dei fattori trainanti del fenomeno social networking. E‟ del 2009 una ricerca
commissionata da Juniper Netowks relativa alle abitudini degli utenti europei di servizi di
connessione a larga banda (campione costituito da 5.000 utenti che hanno sottoscritto servizi a larga
banda in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito). Ebbene, dai dati emersi è stato messo in
evidenza un dato rilevante: il successo dei social network e dei sistemi di comunicazione online che
riguardano la gestione dell‟identità digitale. In particolare, quasi il 25% degli intervistati ha indicato
nei Social Network un sistema privilegiato per rimanere in contatto con amici e parenti, mentre
circa il 37,5% ha sottolineato come questi servizi saranno sempre più importanti nel prossimo
futuro. Dati rilevanti che mettono in luce lo stretto legame tra servizi di banda larga e fruizione di
siti di Social Network. Ora, da queste poche righe non è affatto facile capire se la banda larga traini
il Social Networking o sia il contrario, ma in ogni caso è certo che il mondo del Web 2.0 non può
prescindere dalla disponibilità di una connessione di qualità al Web, possibilmente senza limiti orari
e caratterizzata da un‟importante velocità di connessione di base. Molti, in previsione, vedono nelle
reti sociali, e nella loro evoluzione, un fattore di traino per il passaggio, ormai non troppo futuro,
dall‟attuale web 2.0 a quello 3.0. Si è soliti distinguere tra tre tipi di Network:
- quelli in cui l‟utente crea un proprio profilo personale, in cui si racconta per farsi conoscere, posta
le proprie foto, i propri video, fa nuove conoscenze e si mantiene in contatto con amici anche
spazialmente distanti;
- quelli di filesharing, tipo Flickr, in cui gli users possono non solo postare e caricare file di varia
natura (foto, video, mp3, ecc.), ma hanno anche la possibilità di scambiarsi i contenuti, visionandoli
o scaricandoli. Legato a tale pratica troviamo quella di diffondere i propri prodotti: User Generated
Content, la fine della penetrazione broadcaster e l‟inizio di quella privata;
- mondi virtuali, tra cui il famoso Second Life. Spazi in 3D alternativi a quelli della realtà, in cui
l‟utente, creando un proprio personaggio (avatar) vive una vita parallela alla propria, muovendosi
all‟interno di questi mondi come se fossero in carne ed ossa al proprio interno.