2
Le opere di questi giovani autori mostrano come il popolo africano si sia reso
conto delle crescenti distruzioni che la colonizzazione ha provocato e continua a
provocare nelle loro culture e cercano di correre ai ripari, sia difendendole
direttamente, sia illustrando ai bianchi i loro valori e le ricchezze di cui sono
portatrici.
Il romanzo era una forma letteraria del tutto nuova; i popoli africani sono
vissuti a lungo nello stadio dell'oralità, tramandando per secoli per bocca il loro ricco
patrimonio culturale fatto di miti, racconti, proverbi. Ma con il fiorire di questa
nuova forma scritta è sorta una ricca e multiforme letteratura africana. Questa
letteratura sta rapidamente crescendo in tutte le sue forme, da quella poetica e
narrativa, più vicina all'oralità e ai suoi mezzi espressivi, a quella saggistica e
filosofica.
La letteratura nigeriana comincia a fiorire a Lagos, ma ancor più a Onitsha, città della
Nigeria orientale sulle rive del fiume Niger. I romanzi e i pamphlet di Onitsha
trattano soprattutto dei problemi della vita cittadina e dei cambiamenti nei rapporti
interpersonali nella sfera dell’amore, del sesso e del matrimonio, ormai liberi dai
vincoli imposti dalla famiglia e dal clan
3
. Sono proprio queste le tematiche che in
seguito verranno riprese, ampliate e approfondite dai romanzieri nigeriani e, in
particolar modo, da Chinua Achebe.
Albert Chinualumogu Achebe nacque il 16 novembre 1930 ad Ogidi (Nigeria)
da Isaiah Okafo, un ecclesiastico cristiano, e Janet N. Achebe. Il 10 settembre 1961
ha sposato Christie Chinwe Okoli, con la quale avrà quattro figli: Chinelo,
Ikechukwu, Chidi, e Nwando. Oggi insegna al Bard College, Annandale, New York.
Achebe scrisse il suo primo romanzo, Things Fall Apart (1958), in parte come
risposta a quella che considerava una inaccurata rappresentazione dell'Africa e degli
africani da parte degli autori britannici. Il libro descrive gli effetti dell'arrivo dei
colonizzatori europei e dei missionari, nel tardo XIX secolo, sulla società Igbo. I
romanzi successivi, No Longer at Ease (1960), Arrow of God (1964), A Man of the
People (1966) e Anthills of the Savannah (1987) descrivono le lotte del popolo
africano per liberarsi dalle influenze politiche europee.
3
Ibidem, pp. 22- 23.
3
Durante il periodo politicamente tumultuoso degli ultimi anni ‘60 e dei primi
‘70, Achebe iniziò ad impegnarsi in politica. La maggior parte delle sue opere di
questo periodo si occupano del conflitto interno in Nigeria. Queste opere includono i
volumi di poesia Beware, Soul Brother (1971) e Christmas in Biafra (1973), la
raccolta di racconti Girls at War (1972) e il libro per bambini How the Leopard Got
His Claws (1972). Nel 1971 Achebe cooperò alla fondazione dell'influente rivista
letteraria Okike. Tra le sue altre opere: la raccolta di saggi Morning Yet on Creation
Day (1975, che in seguito l’autore ampliò e intitolò Hopes and Impediments, 1988), e
The Trouble with Nigeria (1983).
Chinua Achebe è uno dei fondatori della nuova letteratura nigeriana e con il
passare degli anni molti critici sono giunti a considerarlo il migliore romanziere del
suo paese. I suoi successi, comunque, non si sono limitati al suo continente. Egli è
considerato da molti uno tra i migliori romanzieri contemporanei in lingua inglese.
Nel corso della sua vita, Achebe è stato condizionato dalle due culture che
coesistevano nel suo villaggio: quella della tradizione sociale e religiosa africana e
quella dell'autorità coloniale britannica e del cristianesimo. È da quest'ampio
background che Achebe trae le sue idee sui nativi e su ciò che rappresentano. Achebe
fu incuriosito da entrambi gli stili di vita e affascinato dalla doppia prospettiva che
derivava dal vivere all'incrocio delle culture. Achebe frequentò scuole religiose, dove
l'insegnamento veniva impartito per la maggior parte in inglese. Entrò quindi al
college, dove si interessò di approfondire la sua comprensione della storia e della
cultura nigeriana. Entrambi questi elementi contribuirono a formare il modo in cui
Achebe usa il linguaggio per rappresentare i “nativi” al suo pubblico.
A proposito di Things Fall Apart, in un’intervista rilasciata al periodico
Atlantic Unbound nell’agosto del 2000, l’autore afferma che:
There was no African literature as we know it today. And so I had no idea when I was
writing Things Fall Apart whether it would even be accepted or published. All of this was
new - there was nothing by which I could gauge how it was going to be received. But, of
course, something doesn't continue to surprise you every day. After a while I began to
understand why the book had resonance. I began to understand my history even better. It
wasn't as if when I wrote it I was an expert in the history of the world. I was a very young
man. I knew I had a story, but how it fit into the story of the world - I really had no sense of
4
that. Its meaning for my Igbo people was clear to me, but I didn't know how other people
elsewhere would respond to it
4
.
44
Non esisteva una letteratura africana come la conosciamo oggi. E così non sapevo proprio, mentre
scrivevo Things Fall Apart, se sarebbe stato accettato o pubblicato. Tutto ciò era nuovo: non c’era
niente che mi permettesse di giudicare come sarebbe stato accolto. Ma naturalmente, una cosa non
continua a stupirti ogni giorno. Dopo un po’ iniziai a capire perché il libro facesse tanto scalpore.
Iniziai a capire anche meglio la mia storia. Non era come se quando l’avevo scritta fossi stato un
esperto della storia mondo. Ero molto giovane. Sapevo di avere una storia, ma non avevo la benché
minima idea di come si adattasse alla storia del mondo. Il suo significato per il mio popolo Igbo mi era
chiaro, ma non sapevo come gli altri popoli, altrove, l’avrebbero giudicata. Chinua Achebe, intervista
a Katie Bacon per The Atlantic Unbound, 2 agosto 2000. Se non diversamente specificato, tutte le
traduzioni sono mie.
5
Capitolo 1.
Una delle prime cose che risulta evidente, leggendo i romanzi della trilogia, è il
modo e la frequenza con cui Achebe usa i proverbi. Secondo le parole dello stesso
Achebe, il proverbio è:
The palm-oil with which words are eaten,
5
e l’autore usa questa forma con sapienza, riuscendo a recuperare l’atmosfera dei
discorsi nella società tradizionale.
I suoi romanzi sono ricchi di proverbi, o “rielaborazioni poetiche dall’Ibo
all’inglese”
6
, che non appesantiscono il racconto, anzi, permettono al lettore di
comprendere più da vicino una cultura tanto lontana da quella occidentale, dove l’uso
di elementi della tradizione antica e popolare è diventato segno di pedanteria.
Secondo la definizione di E. Obiechina
7
, i proverbi sono il nucleo che contiene
la saggezza di un popolo. Essi sono generalmente esposizioni morali o filosofiche
ridotte a poche parole, e costituiscono un metodo educativo fondamentale in una
società in cui ogni cosa rilevante nella vita quotidiana delle persone deve essere
affidata alla memoria. I discorsi degli anziani ne sono spesso infarciti ed è certamente
considerato indice di saggezza tradizionale utilizzarli appropriatamente nel discorso.
I pronunciamenti delle divinazioni sono spesso espressi in proverbi, poiché essi
confermano che il divinatore è sia un intellettuale sia un filosofo nella società
africana tradizionale. Nei romanzi contemporanei dell’Africa occidentale il proverbio
ha un ruolo di fondamentale importanza perché è uno dei modi con cui gli autori
ricostruiscono l’atmosfera e la saggezza del discorso tradizionale.
5
Il vino di palma con cui vengono condite le parole. Things Fall Apart, cit. p. 7
6
Cfr. J. Morsiani, op. cit. p. 133.
7
Cfr E. Obiechina, Language and themes: Essays on African Literature, cit., pp.22- 23.
6
Generalmente il loro uso è tipico del discorso che una persona più matura
rivolge ad un giovane:
In many traditional African societies, older people (especially men) are considered better
qualified to use proverbs than other members of the society, mainly because it is assumed
that their age and experience put them in a better position to understand the full implications
of the wisdom and truth contained in the proverbs and so to impart these to the younger
members. Younger members may use proverbs freely among themselves, but they are not
expected to use proverbs in the presence of elders without prefacing such use with a courtesy
like “As you, our fathers, have said...”.
8
Nei romanzi di Achebe troviamo una certa ricorrenza di alcuni proverbi che ci
permettono di conoscere i fondamenti della cultura Igbo, cui appartiene l’autore, e
che ci chiariscono le posizioni di questo popolo nei confronti degli avvenimenti della
vita quotidiana e dei casi particolari che si possono presentare:
Proverbs are the products of intelligent reflection, and careful study has shown that they have
three basic sources of origin. One of these is folktale [...]. Proverbs are indeed [...]
metaphorical statements, since they reflect a general truth by reference to a specific
phenomenon or experience [...]. Proverbs can also arise as comments on actual historical
experiences [...]. Besides folktales and actual historical events, perhaps the most common
source of proverbs may be found in a well-considered observation of various aspects of the
natural environment as well as general human affairs and conduct.
9
Attraverso i proverbi ci viene data la possibilità di comprendere le strutture
sociali dei villaggi tradizionali e vengono chiariti precetti morali, etici, legali,
religiosi.
8
In molte società tradizionali africane, le persone anziane (in particolar modo gli uomini) sono
considerati più qualificati degli altri membri della società ad usare i proverbi, soprattutto perché si
presume che la loro età ed esperienza li ponga in una migliore posizione per comprendere tutti i
sottintesi della saggezza e della verità contenute nei proverbi e, quindi, per impartirle ai membri più
giovani. I membri più giovani possono usare i proverbi liberamente tra di loro, ma non si pensa che
usino proverbi in presenza di anziani senza premettere al loro uso una formula di cortesia, come ‘Come
voi, nostri padri, avete detto...’. I. Okpewho, op. cit., p. 230
9
I proverbi sono il prodotto di una riflessione intelligente, e uno studio accurato ha mostrato che essi
hanno tre fonti principali. Una di queste è il racconto popolare [...]. I proverbi sono infatti [...]
affermazioni metaforiche, poiché riflettono una verità generale attraverso il riferimento ad un
fenomeno o un’esperienza specifica [...].I proverbi possono anche nascere come commento ad
esperienze storiche reali [...].Oltre ai racconti popolari e agli eventi storici reali, la fonte forse più
comune dei proverbi può essere trovata nell’osservazione ben ponderata dei vari aspetti dell’ambiente
naturale come delle faccende e dei comportamenti dell’uomo.’ Ibidem, pp. 227 e 228
7
Ezeulu, ad esempio, nello svolgimento delle sue funzioni di Primo Sacerdote
(Arrow of God, p. 70 e seguenti) e suo figlio, Obika, nella funzione sacra dello spirito
Ogbazulobodo (Arrow of God, pp. 225 e 226) si esprimono esclusivamente attraverso
proverbi, che conferiscono un’atmosfera di misticismo alle funzioni sacre. Anche in
Things Fall Apart abbiamo esempi di questo uso del proverbio: quando Chielo, la
sacerdotessa di Agbala, incaricata dalla divinità di prendere Ezinma si scontra con le
proteste di Okonkwo, l’avvertimento è chiaro e minaccioso:
Does a man speak when a god speaks? Beware!
10
Il monito proverbiale toglie ogni possibilità di replica alla richiesta della
sacerdotessa. Anche quando i genitori della bambina le ricordano la recente malattia
di Ezinma, la tarda ora della notte e le difficoltà cui andrebbe quindi incontro per il
lungo cammino, la risposta è in forma di proverbio:
A baby on its mother’s back does not know that the way is long.
11
Uno dei proverbi di maggiore importanza è:
A man does not challenge his chi to a wrestling match
12
;
che ritroviamo nelle varianti:
No matter how strong or great a man was he should never challenge his chi
13
;
They called him the little bird nza who so forgot himself after a big meal that he challenged
his chi
14
;
che spiega fino a che punto un uomo può spingersi con le sue ambizioni. Lo stesso
Achebe dà una spiegazione di cosa sia il chi, il dio personale di un individuo
15
.
10
“Un uomo parla mentre un dio parla? Attenzione!” Things Fall Apart, cit. p. 101
11
“Un bambino sulla schiena della madre non sa che il cammino è lungo”. Ibidem. p. 101
12
Un uomo non sfida alla lotta il suo chi. No Longer at Ease, cit., p. 37
13
Non importa quanto sia forte o grande un uomo, non dovrebbe mai sfidare il suo chi. Arrow of God,
cit, p. 27
14
Lo chiamavano l’uccellino nza che perse la padronanza di sé dopo un grande pasto tanto che sfidò il
suo chi. Things Fall Apart, cit., p. 31
15
“His personal god”. No Longer at Ease, cit., p. 42
8
Il proverbio viene anche usato per spiegare i caratteri dei tre personaggi.
Okonkwo viene così ben presto definito come un uomo molto ambizioso, pieno di sé
e privo di compassione e comprensione. Anche se, viene detto nel romanzo,
When a man says yes his chi says yes also
16
,
Okonkwo esagera e questo suo eccesso di fiducia e la sua presunzione lo porteranno
alla rovina, nonostante gli avvertimenti che aveva ricevuto.
Okonkwo è uno dei personaggi più importanti del suo villaggio, nonostante gli
inizi difficili e poveri, i suoi sforzi personali hanno fatto sì che:
Okonkwo’s fame had grown like a bush-fire in the harmattan
17
;
anche perché nel clan:
A man was judged according to his worth and not according to the worth of his father
18
.
Il padre Unoka, morto dieci anni prima, era stato infatti un uomo pigro, che non
aveva mai saputo provvedere alle necessità della sua famiglia, pieno di debiti e
insolvente perché non sapeva tenere da parte quei pochi soldi che gli capitava di
avere. Diceva sempre, infatti, che:
Whenever he saw a dead man’s mouth he saw the folly of not eating what one had in one’s
lifetime
19
.
Quando gli veniva chiesto di saldare i debiti trovava, da grande oratore quale era, il
modo di rinviare il pagamento: esisteva sempre un debito maggiore da pagare prima
di quello che gli si chiedeva di pagare e:
Our elders say that the sun will shine on those who stand before it shines on those who kneel
under them.
20
16
Quando un uomo dice si anche il suo chi dice si. Things Fall Apart, cit., p. 27.
17
La fama di Okonkwo era cresciuta come il fuoco tra i cespugli nel vento di harmattan. Ibidem, p. 3
18
Un uomo era giudicato secondo il suo valore e non secondo il valore di suo padre. Ibidem, p. 8
19
Ogni volta che vedeva la bocca di un uomo morto vedeva la follia di non mangiare quel che si aveva
durante la vita. Ibidem, p. 4
20
I nostri anziani dicono che il sole splenderà su coloro che si stanno in piedi prima di splendere su
chi sta in ginocchio sotto di loro. Ibidem, p. 8.
9
Quando Unoka era andato a consultare l’oracolo per capire il perché della sua
miseria, la sacerdotessa gli aveva risposto:
When a man is at peace with his gods and ancestors, his harvest will be good or bad
according to the strength of his arm
21
.
Ma Unoka era conosciuto per la sua pigrizia: Okonkwo non ereditò fattorie o granai
dal padre e dovette lavorare sodo per una delle persone più ricche e importanti del
clan, al quale aveva chiesto in prestito dei semi per impiantare una fattoria. La
contrattazione non era stata lunga o umiliante. Nwakibie lo aveva accolto
benedicendo lui e i doni che gli aveva portato, un gallo e del vino di palma:
You will have what is good for you and I will have what is good for me. Let the kite perch
and let the eagle perch too. If one says no to the other, let his wing break
22
;
A man who pays respect to the great paves the way for his own greatness
23
.
Dopo che Okonkwo l’ebbe assaggiato come prescrive la tradizione, il vino fu servito
accompagnato da chiacchiere su uno degli incisori delle palme, Obiako, che aveva
deciso di ritirarsi dal commercio del vino, senza apparente motivo, ma:
A toad does not run in the daytime for nothing
24
;
infatti l’Oracolo gli aveva predetto che sarebbe caduto da una palma, procurandosi la
morte. Ma Obiako non aveva mai dato grande importanza all’Oracolo. Tempo prima
gli era stato chiesto di fare un sacrificio di una capra al padre morto da poco, ma lui
si era rifiutato, dicendo che suo padre non aveva mai neanche visto un pollo da vivo.
Dalla conversazione allegra si esula Okonkwo, che, ripensando al padre, si trova in
imbarazzo:
21
Quando un uomo è in pace con gli dei e con i suoi avi, il suo raccolto sarà buono o cattivo, a
seconda della forza del suo braccio. Ibidem, p.17.
22
Tu avrai quel che è buono per te ed io avrò quel che è buono per me. Fate sì che il nibbio stia
appollaiato e che anche l’aquila stia appollaiata. Se l’uno dice no all’altro, gli si spezzi l’ala. Ibidem, p.
19.
23
Un uomo che rispetta i grandi prepara il terreno alla sua stessa grandezza. Ibidem, p. 19.
24
Un rospo non corre in pieno giorno senza motivo. Ibidem, p. 20.
10
An old woman is always uneasy when dry bones are mentioned in a proverb
25
.
Dopo avere bevuto il vino, Okonkwo espone i suoi problemi a Nwakibie, che mostra
di riporre grande fiducia in Okonkwo perché:
You can tell a ripe corn by its look
26
.
Okonkwo si ritrova così a crearsi una sua fattoria e a badare alla casa di suo padre
allo stesso tempo, anche se gli sembrava uno spreco:
It was like pouring grains of corn into a bag full of holes
27
.
L’annata era andata male, ma il padre, ormai malato e sofferente, lo incoraggiava, a
modo suo:
A proud heart can survive a general failure because such a failure does not prick its pride. It
is more difficult and bitter when a man falls alone
28
.
Quei tempi erano fortunatamente passati e Okonkwo era ora ricco e potente:
Looking at a king's mouth one would think he never sucked at a his mother's breast
29
;
ma anche troppo orgoglioso del suo successo, e criticato per questo:
Those whose palm-kernels were cracked for them by a benevolent spirit should not forget to
be humble
30
.
Durante una notte senza luna, viene indetta una riunione di anziani. Le notti
senza luna non sono amate da nessuno, si teme sempre la presenza di qualche spirito
malvagio o delle fiere che diventano più sinistre e malvagie. Quando la luna splende
è diverso, i bambini giocano all’aperto e gli adulti si riuniscono a parlare:
25
Una donna anziana è sempre a disagio quando in un proverbio vengono menzionate le ossa secche.
Ibidem, p. 21.
26
Il granturco maturo si riconosce semplicemente guardandolo. Ibidem, p. 22.
27
Era come versare chicchi di grano in una borsa piena di buchi. Ibidem, p. 22.
28
Un animo fiero può sopravvivere ad un fallimento generale perché questo fallimento non incide il
suo orgoglio. È più difficile e amaro quando un uomo cade in solitudine. Ibidem, p.24.
29
Guardando la bocca di un re, si direbbe che non abbia mai succhiato dal seno di sua madre. Ibidem,
p. 26.
30
Coloro i cui chicchi di palma furono rotti da uno spirito benevolo non dovrebbero dimenticare di
essere umili. Ibidem., p. 26
11
As the Ibo say: “When the moon is shining the cripple becomes hungry for a walk”
31
.
La riunione era stata indetta a causa dell’assassinio di una giovane donna di
Umuofia da parte del clan di Mbaino. Si decide di inviare una delegazione, guidata
da Okonkwo, per discutere un ultimatum. Umuofia era molto potente ed Okonkwo
era uno dei guerrieri più forti del clan, quindi anche uno dei più temuti: come
risarcimento gli vengono consegnati una giovane che sostituirà la figlia di Umuofia
nella casa dell’uomo rimasto vedovo, ed un ragazzo, Ikemefuna, figlio di uno degli
assassini, che viene affidato ad Okonkwo. Okonkwo affida Ikemefuna alle cure della
madre del suo primo figlio maschio, Nwoye. Dopo il primo periodo di adattamento, i
due ragazzi diventano inseparabili, con grande soddisfazione del padre che, temendo
che Nwoye diventi come il nonno, vede che il nuovo arrivato ha un’ottima influenza
sul ragazzo.
Durante il New Yam Feast, la festività annuale che si svolge prima del periodo
del raccolto e con cui si ringraziano la dea della Terra gli spiriti ancestrali del clan,
hanno luogo delle gare di lotta, a cui Okonkwo ormai non partecipa più, ma che in
gioventù gli avevano procurato molta notorietà. Vi partecipa, invece, il figlio di
Obierika. Okonkwo invidia l’amico per il coraggio e la forza del figlio, mentre è
sempre più preoccupato per la debolezza di Nwoye, soprattutto dopo la morte di
Ikemefuna:
A chick that will grow into a cock can be spotted the very day it hatches
32
.
La morte del ragazzo era stata voluta dall’Oracolo delle colline e delle caverne,
ed Obierika aveva avvisato Okonkwo di non partecipare all’uccisione di quello che
era come un figlio per lui. Okonkwo teme di essere accusato di vigliaccheria e
partecipa al sacrificio, non pensa che possa essere passibile una punizione da parte
degli dei che l’hanno richiesto:
A child’s fingers are not scalded by a piece of hot yam which its mother puts into his palm
33
.
31
Come dicono gli Ibo: “Quando la luna splende allo zoppo viene desiderio di passeggiare”. Ibidem,
p. 10.
32
Un pulcino che diventerà gallo si riconosce nel giorno stesso in cui esce dal guscio. Ibidem, p. 66.
33
Le dita di un bambino non vengono bruciate da un pezzo di yam caldo che la madre gli mette in
mano. Ibidem, p. 67.