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Introduzione Introduzione Introduzione Introduzione
Il rilievo architettonico ha come scopo l'interpretazione dell'oggetto, il
monitoraggio dello stato di degrado, lo studio delle geometrie e la
memorizzazione dell'oggetto rilevato.
Oggi per eseguire un rilievo architettonico possiamo avvalerci di moderni
strumenti e sensori, che con il recente sviluppo di sistemi performanti per la
visualizzazione e gestione di dati digitali, permettono la conservazione e
l’archiviazione di numerosi dati, che possono servire sia per la valorizzazione
del bene attraverso il web che per la progettazione di interventi futuri.
Questi aspetti portano ad un miglioramento dell’informazione relativa a
particolari architettonici che fino a qualche anno fa non potevamo ottenere.
L’interesse sulle nuove metodologie di rilievo architettonico e di modellazione
tridimensionale è evidenziato dall’aumento dell’uso dei laser scanner terrestri e
soluzioni software-hardware di fotogrammetria digitale, che possono fornire in
fase di output nuvole di punti.
In questo scenario dobbiamo porre particolare attenzione alla fase di
integrazione tra le tecnologie tradizionali e quelle innovative.
La definizione di un sistema che integri le nuove tecniche di rilievo con quelle
classiche è il risultato di un processo che vede coinvolte molte competenze e
professioni diverse, che però hanno lo stesso obiettivo.
Un altro argomento propedeutico, ma non meno importante, riguarda la post-
elaborazione dei dati: di fronte ad una grandissima quantità di dati, qualsiasi
operatore non esperto si troverebbe in difficoltà.
È per questo motivo che in fase di post-elaborazione l’operatore esperto deve
cercare di produrre elaborati semplici e sintetici, che contengano le
informazioni necessarie al cliente o ad un qualsiasi ente pubblico.
L’obiettivo di questa tesi è quello di capire se è possibile creare un modello
parametrico tridimensionale di strutture architettoniche storiche partendo da
nuvole di punti, allo scopo di presentare al cliente un modello 3D che sia allo
stesso tempo funzionale e semplice da visualizzare: questo causerà da una parte
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una notevole riduzione dell’informazione, ma dall’altra produrrà un file di gran
lunga più leggero, in pratica si passerà dall’ordine dei Gigabyte ai Megabyte.
Questa tesi introdurrà nei primi 3 capitoli le nozioni teoriche riguardanti il
laser scanner terrestre, la fotogrammetria digitale e la modellazione grafica
CAD e BIM, e si concluderà con il caso studio, il rilievo del Castello
dell’Imperatore a Prato, esempio di integrazione tra uno strumento topografico
classico (stazione totale) utilizzato per realizzare la rete topografica, e moderni
laser scanner terrestri e strumenti di fotogrammetria digitale utilizzati per
rilevare il castello e la pavimentazione stradale circostante.
I dati ricavati dal rilievo saranno gestiti sottoforma di nuvole di punti: essi
verranno allineati e referenziati rispetto alla rete topografica.
L’ultima fase riguarderà la creazione di modello tridimensionale quasi
completamente parametrico con la produzione di vari elaborati: planimetria,
piante, prospetti, sezioni e rendering.
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CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 1 1 1 1 - - - - Fotogrammetria terrestre Fotogrammetria terrestre Fotogrammetria terrestre Fotogrammetria terrestre
Introduzione
Con le recenti evoluzioni tecnologiche ed informatiche, siamo passati in pochi
anni dalla fotogrammetria terrestre convenzionale, che condivide con la
fotogrammetria aerea la base teorica e l’approccio stereoscopico nella
restituzione, a quella cosiddetta non convenzionale, nata e sviluppata per
contenere i costi significativi che le camere metriche, semimetriche e gli
stereorestitutori analitici prevedevano; essa rinuncia alla stereoscopia e si affida
nella restituzione a opportuni tipi di software.
La produzione fotogrammetrica tradizionale ha perso la propria efficacia anche
per le nuove esigenze d’economia, rapidità e sintesi, causati dalle nuove
tecniche emergenti di acquisizione ed elaborazione.
Ad oggi c’è un integrazione completa tra le informazioni raster e vettoriali: si
parla di immagini da satellite, modelli digitali del modello (DTM, DEM),
ortofoto, cartografie vettoriali.
La tecnica fotogrammetrica si è diffusa tantissimo in campo archeologico,
architettonico e urbanistico per eseguire rilievi, molto probabilmente per il
fatto che non è necessario un contatto diretto con l'oggetto da indagare e
quindi questo non viene modificato.
E’ proprio per questi motivi, che il 1° capitolo centrerà la parte teorica della
moderna fotogrammetria terrestre, parlando in particolare degli output che si
possono ottenere da questa tecnologia, per concludere con un tipo di hardware
- software, prodotto dall’azienda Menci Software, Zscan, che anch’esso si è
evoluto nel corso del tempo, formando diverse soluzioni, a seconda delle
esigenze.
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Fondamenti
Storia della fotogrammetria
La fotogrammetria è una tecnica di rilievo utilizzata da molto tempo, forse
dall’invenzione della fotografia e la cui teoria è stata sviluppata perfino prima
dell’invenzione stessa, come pura geometria proiettiva.
Prima di parlare dell’evoluzione di questa tecnica di rilievo, dobbiamo fare una
premessa: la storia della fotogrammetria è molto legata, nei suoi principi
teorici, alla storia della geometria descrittiva ed in particolare alla formulazione
della teoria della prospettiva, mentre nella sua applicazione è legata alla storia
dell’ottica, della fotografia ed alle relative scoperte tecnologiche.
Si ricorda inoltre che la fotografia, da un punto di vista ottico-proiettivo, è
assimilabile ad una proiezione centrale: ovvero tutti i raggi provenienti dal
mondo esterno vengono convogliati attraverso le lenti dell’obbiettivo in un
punto (o assimilabile a tale), e proiettati su uno schermo che li intercetta,
(lastra, pellicola, sensore CCD): pertanto si può affermare che la fotografia è,
con buona approssimazione, una vista prospettica della realtà.
E’ questo uno dei motivi per cui la fotogrammetria, ha dovuto attendere lo
sviluppo delle conoscenze tecniche e informatiche necessarie per la geometria
descrittiva e per la fotografia, legando infine le due discipline: nota la
prospettiva ed i procedimenti geometrici “inversi”, per ricavare da essa le
proiezioni ortogonali dell’oggetto reale, è stato possibile ricavare informazioni
metriche dalle rappresentazioni fotografiche, prima in modalità geometrica
proiettiva, poi in modalità analitica ed infine digitale.
E’ stato l’avvento della fotografia digitale, a permettere lo sviluppo di
programmi per l’estrazione di informazioni metriche e le successive
modellazioni grafiche.
Qui di seguito, allego una tabella cronologica, che descrive l’evoluzione nel
corso della storia del modello.
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Figura 1 - Tabella cronologica che descrive l’evoluzione del metodo (tratto da M.A.
Gomarasca, Elementi di geomatica, ed. AIT, 2004)
La fotogrammetria trova fondamento nella volontà di ricostruire in modo
rigoroso la corrispondenza geometrica tra immagine e oggetto al momento
dell’acquisizione. Questo avviene definendo tra i punti immagine, i centri di
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presa e i punti oggetto delle stelle di raggi di proiezione nello spazio, secondo il
modello geometrico della prospettiva centrale.
Attualmente, a seconda delle diverse applicazioni, la fotogrammetria si divide
in 3 parti:
fotogrammetria aerea (aerofotogrammetria), quando l’acquisizione
avviene da piattaforma spaziale aerea. In questo caso la camera si
trova a bordo di aeromobili e l’oggetto inquadrato è il territorio;
fotogrammetria terrestre, se le prese vengono effettuate con camere
posizionate a terra e gli oggetti rilevati sono architetture o parti di
queste;
fotogrammetria da drone, tecnica degli ultimi anni, basata sulla
teoria aerofotogrammetrica, se l’acquisizione avviene tramite
microdroni (micro-UAV), cioè velivoli senza presenza umana a
bordo, pilotati da remoto da una stazione a terra.
Nella prassi consolidata si parla di fotogrammetria dei vicini, o Close Range
Photogrammetry, quando gli oggetti interessati risultano situati ad una
distanza inferiore a circa 300 m dalla camera da presa fotogrammetrica, e come
fotogrammetria dei lontani, quando gli oggetti sono situati a distanze
maggiori.
Il processo fotogrammetrico tradizionale è riassumibile in:
1. acquisizione/registrazione delle immagini;
2. orientamento delle immagini e ricostruzione del modello tridimensionale
attraverso tecniche stereoscopiche;
3. restituzione, cioè misura dell’oggetto e formalizzazione numerica o grafica
delle sue caratteristiche dimensionali.
A puro scopo divulgato, descrivo i 2 principali strumenti utilizzati per la
restituzione, anche se il primo di essi non è più utilizzato:
fotogrammetria tradizionale se l’immagine disponibile è su supporto
fotografico;
fotogrammetria digitale se l’immagine è registrata in forma digitale.
La ricostruzione del modello passa storicamente attraverso due approcci:
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analogico, in cui è l’azione fisica di componenti ottici, meccanici ed
elettronici a ricostruire le corrispondenze geometriche, sistema ormai
superato;
analitico, in cui la ricostruzione è affidata alla modellazione matematica
rigorosa supportata dall’elaborazione digitale.
La fotogrammetria può generare due tipi di prodotti, a sua volta suddivisibili
in diversi output:
prodotti immagine, derivati da immagini originali per trasformazioni
geometriche più o meno complesse
fotopiani: costituito da uno o più fotogrammi raddrizzati, ovvero
corretti in modo tale che il piano del fotogramma, il piano principale
dell'obiettivo e il piano di proiezione si incontrino lungo una retta
ortofoto: attraverso un modello geometrico tridimensionale l’immagine
viene geometricamente corretta, passando dalla prospettiva di
acquisizione ad una proiezione ortogonale, in modo che la scala sia
uniforme
mosaici: accorpamenti di immagini singole raddrizzate o ortorettificate
per realizzare una copertura unitaria dell’area di interesse
prodotti numerici puntuali o vettoriali, in cui la restituzione passa
attraverso la determinazione di punti oggetto in un sistema di riferimento
tridimensionale:
cartografie: punti quotati o curve di livello
disegni vettoriali
profili
Fotogrammetria terrestre non convenzionale
Nel corso del tempo, l’impiego della fotogrammetria terrestre tradizionale, è
rimasto limitato nel campo del rilievo architettonico degli edifici e
archeologico.
Per risolvere i problemi della fotogrammetria tradizionale, nell’ambito del
rilievo fotogrammetrico terrestre, sono stati concepiti e messi a punto svariati
sistemi di fotogrammetria non convenzionale che possono essere utilizzati