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Introduzione
Questo lavoro di ricerca studia il mercato delle Start-Up in Germania, ovvero le aziende
innovative neocostituite che operano in ambito web e la cui caratteristica principale è la
connotazione innovativa che le contraddistingue dalle tradizionali attività aziendali. Lo
studio si è concentrato in particolar modo sulle imprese che operano nella città di Berlino,
attualmente considerata la capitale europea dell’innovazione e delle Start-up.
L’obiettivo di questa ricerca è quello di analizzare se l’immagine che Berlino ha creato di sé
nel tempo e l’importanza delle Start-up hanno svolto un ruolo chiave nello sviluppo turistico
di questa metropoli e in che modo; così da prendere in considerazione l’idea di importare o
ricreare le condizioni affinché questi possano essere riadattati al mercato/sistema italiano.
Dal 2009 in Italia si è registrata una crescita esponenziale di attività riferite al tema delle
Start-Up e vi è un forte impegno per rendere il territorio italiano idoneo al proliferarsi di
queste e per sviluppare l’ecosistema Start-up per renderlo competitivo con le altri grandi
aree del mondo quali: gli Stati Uniti (Silicon Valley), Israele, Cile, Inghilterra (Londra) e
Germania (Berlino).
È stato opportuno individuare i driver, ovvero gli elementi identificativi delle Start-Up che
garantiscono l’efficacia adeguata in modo da ottenere performance capaci di definire se una
Start-up ha avuto successo o meno.
Il primo capitolo individua, in seguito ad un’accurata e approfondita selezione della
letteratura italiana e straniera esaminata, gli elementi fondamentali per il successo di queste
nuove imprese e classificati in sei categorie principali: l’Idea, il Prodotto, il Mercato,
l’Innovazione, il Team, il Business Model.
Il secondo capitolo tratta le ICT e l’evoluzione a cui abbiamo assistito durante il processo di
globalizzazione, inserendole nel turismo, in modo da migliorare i prodotti/servizi offerti e la
percezione del turista. Per questo è stato opportuno un confronto fra i vari portali turistici, in
primis delle regioni italiane e successivamente delle principali città europee. La premessa al
proseguo del lavoro è stata la definizione della destinazione turistica e del ciclo di vita di
questa secondo il modello, già precedentemente studiato, di Butler. Infine sono stati
individuati alcuni esempi di Start-up italiane, operanti nel settore del web-marketing
turistico.
Per raggiungere l’obiettivo iniziale, è stato necessario effettuare un confronto tra i due
ecosistemi: italiano e tedesco, attraverso un’analisi strategica di benchmarking, mediante cui
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sono stati analizzati i metodi di promozione turistica dell’immagine italiana e tedesca
all’estero di enti come ENIT (Italia) e GNTB (Germania) e di progetti legati
all’internazionalizzazione e all’innovazione promossi dalla Camera di Commercio Italiana
per la Germania (sede di Berlino). Per avere un quadro completo di quella che è la situazione
attuale, sono stati introdotti i comportamenti di tre attori principali: l’unione europea, il
governo e le università; in particolare trattando le agevolazioni fiscali e burocratiche
introdotte a favore delle Start-up in Italia (attraverso il recente Decreto Franceschini e prima
il Decreto Sviluppo L. 221/2012- G.U.2012). Dal punto di vista quantitativo e per
completezza dei dati, sono stati esaminati i dati di Infocamere e il report Who is Who,
riguardo al monitoraggio delle Start-up presenti nel territorio italiano, in particolare
dedicando un paragrafo alla città di Milano, essendo il polo italiano dove sono maggiormente
concentrate le Start-up.
Il confronto avviene in due capitoli, il terzo che tratta l’ecosistema italiano e il quarto rivolto
a quello tedesco; quest’ultimo introduce la situazione economica attuale della Germania e di
Berlino, focalizzandosi in particolar modo sul mito di “Berlino, la nuova Silicon Valley
europea” e sulle statistiche inerenti i tassi di disoccupazione e l’influenza che l’immigrazione
(soprattutto italiana) ha sull’imprenditorialità tedesca. A supporto di questi capitoli vi sono
vari studi effettuati, tra questi: Start-up Genome, il DSM 2014 (Deutsche Start-up Monitor)
ed uno studio sull’immigrazione effettuato da Evers & Jung, impresa di ricerca e consulenza
con sede ad Amburgo. Inoltre a sostegno della promozione e del terzo posto della “brand
image” della Germania, confermato dallo studio di Future Brand attraverso il Country Brand
Index, sono stati analizzati dei progetti e delle partnership create tra enti.
Anche in questo caso, come per l’Italia è stato necessario comprendere il sistema fiscale e
burocratico tedesco, in modo da effettuare un confronto sulla convenienza dell’apertura di
un’attività in Germania o in Italia e sulle motivazioni che spingono gli imprenditori italiani
ad emigrare verso questo Paese, in particolare dei giovani verso Berlino; sono state quindi
studiate le varie forme societarie che è possibile aprire in terra teutonica. Soffermando in
particolare l’attenzione su Berlino e su come questa città riesca ad attrarre così tanta giovane
forza lavoro, sono stati discussi i punti di forza e di debolezza di questo luogo, attraverso la
tabella SWOT e con l’aiuto di documenti che trattano le prospettive future in tema di ricerca,
istruzione, tecnologie e innovazione, finanziamenti per le Start-up, tutto contenuto
all’interno dell’Industrial Master Plan 2010-2020 di Berlino. Al termine della tesi è stato
possibile, grazie a delle interviste e incontri svolti durante il soggiorno e tirocinio a Berlino,
inserire delle Start-up operanti nel turismo e che attualmente operano tra Italia e Germania.
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In un paese come l’Italia, il turismo rappresenta sicuramente una delle potenziali fonti di
ricchezza e, in quanto tale, un settore in cui può essere molto proficuo investire.
Appaiono molto interessanti le potenzialità di applicazione delle tecnologie digitali e
dell’ICT nel settore e infatti da tempo si sente parlare di turismo 2.0 come nuova e
promettente opportunità per il sistema economico nazionale.
Vi sono grandi possibilità di sfruttare le ICT per ottimizzare la comunicazione dell’offerta
turistica, da parte degli operatori privati ma anche e soprattutto delle amministrazioni
pubbliche: le nuove tecnologie applicate al Destination Management consentirebbero di
spaziare nella costruzione e comunicazione dell’immagine turistica del territorio.
Lo studio, infine, presenta le conclusioni composte da un commento a quanto emerso dallo
studio dei dati, i risultati ottenuti dalla ricerca, i limiti incontrati e alcuni spunti per futuri
sviluppi.
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CAPITOLO 1
LA NASCITA DI UNA START-UP
1.1 Il concetto di start-up e la sua evoluzione normativa
La nascita del fenomeno delle start-up si registrò successivamente al declino economico
statunitense della seconda metà degli anni ’70, quando in seguito allo spopolamento
derivante da una tassazione minore per le imprese nelle periferie, attraverso una sorta di
“signoralizzazione” e con l’aiuto di un programma per il rilancio dell'imprenditorialità
americana, si ebbe il ripopolamento dei principali centri urbani e di conseguenza le imprese
tornarono ad investire anche nei centro città. Tale programma aveva l’obiettivo di stimolare,
gestire e promuovere l'imprenditorialità, in quanto la nascita di nuove imprese avrebbe
generato numerosi effetti capaci di provocare una crescita del paese stesso. I principali effetti
positivi, registrati da una simile politica, consistono in un aumento del tasso di occupazione
e nello sviluppo dell'innovazione
1
.
Ad oggi il termine start-up significa letteralmente “avvio” ed è la prima fase di ogni azienda
appena costituita: da ciò si può dedurre che qualsiasi impresa ad inizio attività (questo
periodo dura all’incirca 2-3 anni) può essere chiamata start-up, acquisendo risorse fisiche e
umane necessarie per produrre; in realtà questo termine viene utilizzato in modo poco
corretto e impreciso. Sono considerate start-up anche le Spin-off societarie che propongono
al mercato un nuovo prodotto o servizio, ma in modo separato rispetto all’azienda originale
e godono di un team management già maturo. Entrambe queste due tipologie, una per alcune
motivazioni e l’altra a causa di altre motivazioni corrono rischi di fallimento o di cattiva
riuscita.
1.1.1 Dalla normativa sulle start-up all’integrazione e specificazione in ambito turistico
Nel contesto italiano, per supportare l'importanza di queste tematiche e promuovere lo
sviluppo di imprese innovative, nel luglio 2012 il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea
1
Cfr. Van Praag M., Versloot P., (2007), What is the Value of Entrepreneurship? A Review of a Recent Research,
University of Amsterdam; Copenhagen Business School; Tinbergen Institute; Institute for the Study of Labor
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ha prodotto il documento "Raccomandazione del consiglio sul programma nazionale di
riforma 2012 dell'Italia e che formula un parere sul programma di stabilità dell'Italia 2012-
2015" con cui raccomanda all'Italia di adottare dei provvedimenti nel periodo 2012-2013. In
particolare, viene invitata ad adottare misure per combattere la disoccupazione giovanile e a
migliorare l'accesso al capitale per finanziare le imprese in crescita e l'innovazione
(Commissione Europea 2012).
La sintesi del Decreto Legge 83/2012 riassume i motivi per cui è importante per l'Italia
promuovere lo sviluppo di imprese innovative:
- Crescita economica;
- Occupazione, in particolare giovanile;
- Sostegno all'innovazione;
- Promozione della mobilità sociale;
- Attrazione di talenti e capitali dall'estero;
- Promozione di una cultura della trasparenza, dell'imprenditorialità e del rischio;
Con l’approvazione e l’entrata in vigore del Decreto Legge n.179 del 18 ottobre 2012,
recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese", convertito con modifiche dalla
legge n.221 del 17 dicembre 2012 e successivamente modificato con il D.lg. n. 76/2013,
anche l’Italia rivolge la sua particolare attenzione verso l’opportunità di sviluppo delle start-
up innovative che sono così regolamentate a livello legislativo con tale normativa,
riconoscendo la particolare importanza che queste ricoprono al fine di incrementare le
possibilità di crescita e di miglioramento del nostro Paese. Tale decreto pone in risalto
attraverso l’art.25 la definizione di start-up innovativa come una “società di capitali,
costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Societas Europea, le cui
azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale
di negoziazione”. Vi rientrano, pertanto, sia le srl (compresa la nuova forma di srl
semplificata), sia le spa, le sapa e le società cooperative. Per essere definita tale, l’impresa
deve inoltre possedere i seguenti requisiti:
- La società deve essere costituita e operare da non più di 48 mesi;
- Deve avere la sede principale dei propri affari e interessi in Italia;
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- Il totale del valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non
deve superare i 5 milioni di euro;
- Non deve distribuire o aver distribuito utili;
- Deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e
la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
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Non deve essere stata costituita per effetto di una fusione, scissione societaria o a seguito di
cessione di azienda o di ramo di azienda.
Inizialmente vi era un ulteriore requisito da rispettare, ovvero la maggioranza del capitale
sociale e dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria doveva essere detenuta da persone
fisiche al momento della costituzione e per i successivi 24 mesi, ma questo è stato rimosso
dal D.lg. n. 76/2013. Con questo decreto il governo ha cercato di sopperire alla credenza
comune che ormai affligge la politica italiana secondo cui “l’Italia non è un paese per Start-
up”; non riuscendoci. Il problema principale che frena le idee dei giovani imprenditori
riguarda la burocrazia e i finanziamenti.
Due anni più tardi, nel 2014 vi è stata l´introduzione da parte del Ministro Franceschini di
una legge riguardante le start-up innovative in ambito turistico, cercandole quindi di
differenziarle e di valorizzarne la nascita. Nel 2014 si è concluso ufficialmente l’iter
del Decreto Cultura, che ha introdotto nell’ordinamento italiano importanti novità sulle
agevolazioni fiscali previste per chi effettua donazioni per la tutela del patrimonio artistico
e architettonico. L’entrata in vigore della Legge di Conversione del DL 83/2014 (Legge
106/2014), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 175 del 30 Luglio 2014, presenta novità
riguardanti le misure e le forme imprenditoriali che dovrebbero rilanciare e rendere più
competitivo il turismo, uno dei settori chiave dell’economia italiana. Tra le modifiche più
significative al testo originale del decreto, risalta l’articolo 11-bis, che introduce
la possibilità di creare nuove imprese innovative orientate al settore del turismo e in base a
tale conversione, possono essere considerate startup innovative tutte quelle società che
abbiano come oggetto sociale la promozione dell’offerta turistica nazionale e come oggetto
della loro attività imprenditoriale l’offerta di servizi rivolti alle imprese turistiche.
Un´ulteriore modifica riguarderà le forme societarie di startup innovative per il settore del
turismo introducendo la possibilità di costituire una Srls, ovvero una società a responsabilità
limitata semplificata (art. 2463-bis c.c.); così facendo, se nel momento in cui la società viene
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http://www.governo.it/backoffice/allegati/69396-8138.pdf