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Abramo Vincenzi II
periodo hanno affrontato grandi progetti di installazione di sistemi integrati per
l'Enterprise Resource Planning.
Oggi si sta proponendo un nuovo scenario: mentre l'adozione di un ERP,
pur a costo di enormi investimenti finanziari, ha costituito per chi ha scelto bene
i tempi, un differenziale competitivo, i vantaggi di un aumento di efficienza
diventano sempre più ristretti e marginali. Questo avviene perché i concorrenti,
utilizzando gli stessi strumenti, stanno tendendo allo stesso livello di efficienza.
La gestione integrata delle risorse non è un modo di vincere sul mercato, è
un modo di restarci.
Al contrario, ci si accorge con maggiore chiarezza di come l'informazione
su processi, clienti, competenze e risorse sia invece specifica
dell'organizzazione e possa essere utilizzata creativamente per generare valore.
Se l'organizzazione è in grado di farlo, riesce indipendentemente e
continuativamente a costruire reali vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti.
Questo può essere il momento di passaggio dalla fase in cui con gli ERP si
risparmia alla fase in cui attraverso questi sistemi informatici si generano
informazioni preziose per il business.
Grazie alla situazione di mercato cui abbiamo brevemente fatto cenno e
grazie anche alla diminuzione del costo unitario delle tecnologie di base
(processori, memorie, banda), l’Information Technology (IT) si è rapidamente
evoluta: da risorsa di back-office, in grado di garantire vantaggi competitivi in
termini di costi, tempo e qualità, è diventata una risorsa del front-office
(marketing, vendite), vale a dire una necessità competitiva essenziale per la
sopravvivenza delle aziende.
Secondo Gartner Group, analista del mercato dell’Infomation Technology.
che ha recentemente dedicato una approfondita analisi proprio a questo scenario,
il cambiamento, termine con il quale fino a pochi anni fa si indicava il momento
di transizione da un periodo all’altro, è oggi un processo continuo.
Parallelamente è venuta meno anche l’idea di azienda monolitica, che
possiede tutti i prodotti, i servizi e i canali necessari per indirizzare i bisogni
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Abramo Vincenzi III
degli utenti, sostituita da una nuova filosofia, fatta di alleanze strategiche,
imprese virtuali, catene del valore integrate.
La velocità, l’intensità e la facilità di accesso alle informazioni sta
impattando sulla velocità stessa del business, sul modo con il quale i prodotti e i
servizi vengono introdotti sul mercato e venduti, sul modo nel quale vengono
prese le decisioni, sull’utilizzo di risorse esterne e sull’innalzamento del
capitale intellettuale. Se si pensa a un business come a una catena di step
funzionali che porta a un risultato finale, la nuova catena del valore risulta
distorta dal continuo flusso di informazioni.
Una delle prime cinque conseguenze evidenziate dal Gartner è che la
velocità del business risulta accelerata: il lasso di tempo che intercorre
dall’inizio di una attività alla sua conclusione è ristretto, dando come risultato un
incremento di produttività.
L’intera catena del valore risulta compressa nel tempo, zero latency, ed il
potere dell’acquirente è cresciuto: aumentano informazioni, scelta, opzioni, che
abbassano i costi.
La vendita diretta ha insito in sé il fenomeno della disintermediazione,
cosa che altera in modo radicale i rapporti nella catena del valore.
Terza conseguenza: i livelli decisionali sono più bassi, derivanti dal nuovo
accesso alle informazioni, migliorano le performance e aumentano i profitti.
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Abramo Vincenzi IV
CRM: COME ATTRARRE, MANTENERE E
VALORIZZARE I PROPRI CLIENTI
I. Il punto di partenza del CRM: l’ERP e la gestione efficace dei
processi critici aziendali
Enterprise Resource Planning, ERP, letteralmente vuol dire "pianificazione
delle risorse aziendali" , ma si tratta di programmi in grado di fare molto di più.
Che cosa è un Erp? Cosa può fare? Come può aiutare nel prendere
decisioni nelle organizzazioni? Domande che i manager delle aziende italiane e
mondiali si sono posti negli ultimi anni per scegliere se adottare uno di questi
sistemi.
Infatti, imprese di ogni dimensione stanno investendo grandi quantità di
risorse nell'installazione di software per l'Enterprise Resource Planning con
l'obiettivo di migliorare i processi di business e sostituire i sistemi informativi
esistenti che diventano obsoleti.
Il termine Erp è stato coniato nella prima parte degli anni '90 come
successore dei sistemi Materials Requirement Planning (Mrp) sviluppati per la
programmazione dei piani di produzione e per gestire i materiali ritagliando
efficienza nei sistemi manifatturieri. Se la produzione e la sua programmazione
sono l'origine storica di questi sistemi, la caratteristica principale della loro
evoluzione è invece la gestione integrata di tutte le risorse che partecipano alla
creazione dei prodotti/servizi di un'azienda.
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Abramo Vincenzi V
1.2 Il concetto di Impresa Estesa
Sempre più spesso le analisi di mercato mettono in luce l’esigenza delle
aziende da una parte di costruire un modello competitivo incentrato sul cliente,
e dall’altra di saper sfruttare i propri dati e conoscenze nel modo più efficace
per calibrare tale modello.
É interessante capire, in questo quadro, quale sia il contributo dei sistemi
ERP, e soprattutto delle nuove aree applicative , che rientrano nelle soluzioni e-
business per l’impresa estesa.
Il concetto emergente e a quanto pare vincente di Extended Enterprise
consente alle aziende di fare affari secondo modelli più rapidi e dinamici lungo
tutto la catena del valore aziendale.
Le aziende sono quindi in grado di vendere, fornire assistenza, produrre e
distribuire prodotti e servizi in modo più rapido e a costi contenuti.
Una soluzione che preveda un approccio di questo tipo è in grado di
integrare modelli tecnologici quali il Customer Relationship Management
(CRM), il Supply Chain Management (SCM), i data warehouse (DW) e la
business intelligence (BI), e le soluzioni per il commercio elettronico e in
generale per il cosiddetto “e-business”.
Fig. 1.2: richiesta di soluzioni innovative in aziende con e senza ERP
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Abramo Vincenzi VI
1.3 Il CRM: spinta verso una segmentazione efficiente dei clienti
La spiegazione razionale che sta dietro il Customer Relationship
Management (CRM) è l’aumento del profitto che un’azienda può ricavarne
stabilendo rapporti più stretti con i clienti più profittevoli, piuttosto che
mantenere con loro semplici transazioni commerciali e rapporti amministrativi.
La strategia CRM richiede un unico punto di vista sul cliente da parte
dell'azienda e, viceversa, un unico punto di vista dell’azienda da parte del cliente.
Questa chiarezza da entrambe le parti contribuisce a migliorare gli
obiettivi del CRM nel fornire all’azienda:
� la capacità di determinare il tipo di clienti che desidera attrarre e mantenere;
� la capacità di determinare le combinazioni dei prodotti e dei servizi che
saranno più attraenti per i clienti;
� la capacità di attrarre e mantenere i relativi clienti tramite una migliore
gestione delle vendite e dei servizi di assistenza;
� la capacità di comprendere pienamente che la soddisfazione e la lealtà dei
clienti dipende esclusivamente dal loro profitto.
Si definisce CRM come: un approccio gestionale che permette alle
aziende di identificare, attrarre ed aumentare il legame con i clienti più
profittevoli, intensificando con loro il business. [Ovum, 1999]
Le aspettative dei clienti sono in continua crescita e sempre più svincolate
dal contenuto di valore presente nel prodotto/servizio offerto e sempre più
legate alla gestione del rapporto con i fornitori basato su logiche di
“partnership”. Questo fa si che le imprese devono porre una crescente
attenzione nell’identificazione dei veri fabbisogni dei propri clienti al fine di
fornire il “valore ottimale” al cliente.
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Abramo Vincenzi VII
Fig. 1.6: aspettative crescenti dei clienti Fonte: Andersen Consulting
Nel gestire i rapporti con i clienti, le aziende hanno la necessità di
impiegare una gamma di processi e di tecnologie solitamente provenienti da
sorgenti differenti.
Dell Computer è il classico esempio che ogni paladino del Customer Relationship
Management cita quale modello di azienda che ha saputo incentrare il proprio approccio di
business sul cliente. [ComputerWorld, 1999]
Per quanto ciò sia indiscutibile, però, anche Dell deve ancora perfezionare il proprio
sistema di CRM. Come ha avuto modo di spiegare Gary Cotshott, responsabile dei servizi del
fornitore di pc texano, i dati che vengono raccolti dal servizio di supporto tecnico online di Dell
non riescono ancora a integrarsi completamente con le informazioni raccolte via telefono, in
altre parole attraverso il canale più tradizionale.
Non sono, infatti, ancora in grado di raccogliere il 100% delle informazioni a loro
disposizione; in altre parole: nemmeno i migliori sono ancora riusciti a capire come sfruttare al
meglio il CRM nella sua totalità.
Questo fatto non impedisce però a tale concetto di essere uno dei principali oggetti
d’interesse da parte dei media specializzati.
È facile che storie di successo come quelle di Dell o di Amazon.com catturino
l’attenzione della gente, ma alle parole, fino a ora, non sono seguite altrettante applicazioni
concrete.
L’ambizioso obiettivo dei sistemi di CRM è di gestire i clienti con un unico punto di
vista, totalmente integrato, esteso all’intera azienda, collegando tutte le funzioni in contatto
con il cliente. Ciò significa che tutti i diversi sistemi informativi riguardanti i clienti devono
Shift
Customer’s
Expected
Value
Product/
Service
Value
Customer
Relationship
Value Add Customer’s
Expected
Value Product/
Service
Value
Customer
Relationship
Value Add
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Abramo Vincenzi VIII
essere integrati, in modo che, per esempio, un addetto al call center possa sapere che, il
giorno precedente, il cliente con cui sta parlando aveva già inviato anche un messaggio e-mail
Una condizione necessaria per tutto questo è il fatto che tutte le funzioni a contatto con
la clientela, vendite, marketing, assistenza post-vendita, supporto on-line, siano integrate dal
punto di vista organizzativo. [ComputerWorld, 2000]
Tutto ciò è molto più complicato della semplice implementazione di un nuovo software,
in quanto la buona riuscita nell’adottare un sistema di CRM implica un efficace approccio agli
aspetti organizzativi aziendali.
Tali difficoltà, però, non hanno sminuito l’interesse generale per il CRM.
L'appeal verso il CRM è dato dalla sua relativa semplicità logica: ogni
individuo è un cliente. [Ovum, 1999]
E’ ovvio che se a questo individuo i venditori pensano di fornire prodotti e
servizi che desiderano e li abbinano ad un servizio eccellente, questi di
conseguenza li ricompensa aumentando il loro business.
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Abramo Vincenzi IX
Fondamentale, pertanto, diventa identificare e rispondere ai bisogni del
cliente, al fine di mantenere nel tempo risultati economici di successo.
Fig. 1.7: valore aggiunto delle relazioni con i clienti Fonte: Andersen Consulting
Inoltre, come cliente in un mondo dominato dalla tecnologia e altamente
competitivo, l’individuo ha accesso a più venditori, a più informazioni e dispone
di conseguenza di un ampio spettro di scelte.
Egualmente si capisce come, muovendosi in un mercato fortemente
dinamico, i venditori che non modellano i loro prodotti e i loro servizi a gusti e
alle aspettative del cliente vengono inevitabilmente tagliati fuori.
Il mercato è sempre più turbolento: le aziende che una volta erano
dominanti nel loro proprio mercato ora sono costrette dai mercati globali a
Valore
atteso
dal Cliente
Valore del
prodotto /
servizio
Valore
aggiunto della
relazione
con il cliente
Sotto-allineamento =
• Perdita di clienti e vendite
• Scarsa penetrazione nel
mercato
Sovra-allineamento =
• Clienti non redditizi
• Uso inefficiente delle
risorse
Valore
atteso
dal Cliente
Valore
aggiunto della
relazione
con il cliente
Valore del
prodotto /
servizio
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Abramo Vincenzi X
cambiare velocemente, in quanto il consumatore, sempre più informato, ora può
confrontare liberamente i prezzi ed i prodotti con quelli della concorrenza in
tempo reale via Internet. Qualsiasi strategia un’azienda adotti, la chiave del
successo deve essere ricercata nell’offrire una differenziazione dei prodotti e
dei servizi, che venga percepita dai clienti.
Per fare ciò, diventa indispensabile approcciare una gestione strategica dei
clienti che porti ad una loro efficiente “segmentazione”. [Andersen Consulting,
1999]
Al fine di identificare i veri fabbisogni dei clienti, il portafoglio può essere
segmentato in base all’omogeneità di valori e fabbisogni.
Fig. 1.8: segmentazione dei clienti in base a valori/fabbisogni Fonte: Andersen Consulting
”Trattamento dei clienti in funzione a
gruppi di similitudine"
n Gruppi omogenei in termini di
valori e fabbisogni
n Gruppi di prodotti e servizi
offerti
”Trattamento individualizzato di
alcuni clienti"
n Differenti
Valori/Fabbisogni
n Prodotti/servizi su misura
”Trattamento
indifferenziato dei
clienti"
n Stessi Valori/
Fabbisogni
n Stessi prodotti/
servizi offerti
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Abramo Vincenzi XI
1.4 Strategie CRM per lo sviluppo d’impresa
Gestire la clientela è sempre stato uno dei problemi principali di ogni
azienda commerciale.
Oggi, però, mentre ci si sta inoltrando nell’era dell’e-commerce e dell’e-
business, questo problema non è più “uno dei”, ma forse “il” principale.
La ragione di ciò sta in parte nel fatto che chi compera è sempre più parte
attiva nei rapporti con le aziende, nel senso che esercitando il suo diritto di
scelta ne condiziona le fortune come mai aveva potuto fare prima; e il fenomeno
internet radicalizza la situazione e agisce come amplificatore di questo potere.
Chi compera non solo è cosciente dei propri diritti e impone le sue scelte,
ma internet gli offre un vasto panorama delle possibili alternative di scelta, con
tutte le caratteristiche dei prodotti/servizi, prezzi e condizioni commerciali; e, a
volte, addirittura, la possibilità di eseguire gli acquisti direttamente in rete.
Cadono perciò molte delle tradizionali barriere che hanno finora protetto
le aziende dalla concorrenza, con il risultato che oggi la “brand loyalty” è
sempre più rara e, per un numero crescente di aziende, la concorrenza è “a
portata di click”.
Perciò sembra non essere più il tempo di Brand Management: oggi quello
che importa è il Customer Management.
In un momento in cui, dunque, la tradizionale differenziazione in termini di
prodotto, prezzo o distribuzione non appare più sufficiente ad acquisire un
vantaggio competitivo, le aziende leader stanno fortemente investendo in area
ERM, Enterprise Relationship Management, nella direzione di una maggior
attenzione alla costruzione delle relazioni con i clienti.
Questo comporta lo sviluppo all’interno dell’azienda di nuove “business
capabilities” supportate da processi efficienti, tecnologie “world class”,
persone con adeguate competenze e motivazioni; il tutto deve essere allineato
con una strategia nuova ed aggressiva.
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Abramo Vincenzi XII
La linea d’azione deve essere articolata in relazione al target di cliente.
Fig. 1.13: costruire l’azienda intorno al cliente Fonte: Andersen Consulting
• Customer
value
• Process
innovation
• Market-of-One
• Feedback loop:
* Sales/service
* Immediate
• “Customer”
profit
• Usage insight
• Tailored to
individual
needs
• Inter-
enterprise
• Interactive
• Customer
value
• Low price and high
quality
• Message innovation
• Market segments
• Feedback loop:
* Marketing
* Measured in
months
• “Segment” revenue
• Behavior insight
• Consultative/tailored
to segment needs
• Team effectiveness
• Proactive
• Top segment focused
• Low price or high quality
• Product innovation
• One market
• Feedback loop:
* Product
Development
* Measured in years
• “Product” revenue
• Demographic
insight
• Low-cost/product
features as the
attractor
• Individual efficiency
• Reactive
• Internal efficiencies
Customer-
Centric
Market-Centric Product-Centric
Low
Precisio
High
Precisio
Level of Understanding
and Alignment
Understanding
Customer
Strategy
Customer
Insight
Alignment
Market
Sell
Serve
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Abramo Vincenzi XIII
Creare Customer Value richiede una forte e decisa direzione strategica
Customer Centric che indirizzi e guidi le diverse aree aziendali allocandone le
risorse nel modo più efficace ed efficiente. [Andersen Consulting, 2000]
La creazione ed il mantenimento di una strategia cliente ed una allocazione
delle risorse aziendali ottimali sono fortemente dipendenti dal concetto di
Customer Insight.
Customer Insight è il processo di reperimento dei dati di base e della loro
trasformazione in conoscenza ed informazione sul cliente; è il processo di
utilizzo di questi dati per raffinare e focalizzare una successiva occasione di
relazione con lo stesso; è un processo iterativo per consolidare i bisogni del
cliente e valutare i ritorni delle azioni intraprese allo scopo di aumentare
ulteriormente il valore aggiunto portato.
La Customer Strategy deve indirizzare l’organizzazione verso una più
profonda conoscenza del cliente e delle sue aspettative in tutte le aree aziendali
mediante l’implementazione di tecnologia e processi che forniscano al
management potenti tools per analizzare e utilizzare informazioni significative
sui propri clienti e sul business.
Nella figura 1.9 è rappresentata in maniera piramidale questa concezione di
“line of business” di Andersen Consulting.
Fig. 1.14: “line of business” CRM Fonte: Andersen Consulting
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Abramo Vincenzi XIV
CAPITOLO II
UN PROGETTO CONCRETO: L’ARCHITETTURA AMIS
DI ANDERSEN CONSULTING
Per affrontare i progetti in area CRM, Andersen Consulting propone un
modello tecnico - architetturale consolidato di nome AMIS (Actionable
Management Information System).
In AMIS il contesto è ampio; infatti esso non è solo l'elemento
fondamentale di supporto dei processi analitici di controllo, ma è anche
l'elemento abilitante per tutte le applicazioni di interazione e scambio dati.
In pratica si è definito un modello applicativo e tecnico che potesse
integrare le funzionalità tipiche dei DW con le applicazioni che ne usano
maggiormente le potenzialità.
Tale integrazione è stata realizzata con la definizione di funzionalità,
standard e protocolli tra le diverse componenti dell’architettura.
L’approccio adottato è stato quello del “best of breed”, vale a dire una
architettura aperta che integra le soluzioni migliori offerte dal mercato.
Fig. 2.1: confronto fra una suite CRM e un mix di applicazioni Fonte: Andersen Consulting
CRM SUITE:
only one vendor
BEST OF BREED:
many vendors
ADVANTAGES DISADVANTAGES
Low integration
costs
Facilities partially
optimised
Facilities
optimised
High integration
costs
CHOICES
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Abramo Vincenzi XV
CAPITOLO III
SVILUPPO DI COMPONENTI APPLICATIVE IN AMIS
Questo capitolo si propone di illustrare nel dettaglio il lavoro da me svolto
durante il periodo di stage in Andersen Consulting: processo di acquisizione dati
da sistemi di back-office, quali SAP R/3, verso il front-end di Siebel, Siebel
Enterprise Applications; realizzazione del Kernel Designer.
In particolare, l’attenzione è stata riposta nell’utilizzo dello strumento
EIM, Enterprise Integration Manager, per importare dati nelle tabelle del
database di Siebel, in particolare quelle utilizzate dalle applicazioni Siebel di
Call Center e di Sales Force Automation. Per fare questo è stato necessario
seguire le seguenti fasi:
� analisi dell’architettura tecnica di Siebel, nella quale si è provveduto alla
verifica delle funzionalità di alto livello, ossia l’interfaccia grafica, e di basso
livello del front-end, ossia quelle che mettono in grado l’utente di importare
fisicamente i dati.
� studio delle piattaforme di database interessate dal processo di acquisizione:
Sql Sever ed Oracle
� studio del data model, ossia delle tabelle di metadati interessate al processo
� disegno dei data flow, ossia realizzazione dei flussi di dati necessari per
l’acquisizione
Il Kernel Designer è un tool grafico per la gestione del flusso di dati
all’interno dei metadati utilizzati dal Kernel, ETL che risiede nell’architettura
AMIS nell’area del DWIDA.