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In queste pagine si cercherà di capire cosa sta succedendo e quali saranno le 
possibili conseguenze e i possibili futuri scenari provocati dall'avvento di 
MP3 nel mondo della musica. 
 
 6
1. MP3: ISTRUZIONI PER L'USO 
1.1. Cos'è MP3? 
L’MPEG 1 Layer 3, più comunemente conosciuto come MP3 
(l'abbreviazione deriva dall'estensione che vengono a prendere i file), è un 
formato di compressione audio. Un compressore di dati è un accorgimento 
che riesce a ridurre un file a dimensioni molto minori rispetto a quelle che 
aveva in origine. Dato che i file musicali occupano molto spazio (per 
esempio il contenuto di un CD occupa più o meno 880 mega), è molto utile 
in questo senso usufruire di un buon compressore, soprattutto se questi file 
vanno trasmessi via Internet, dal momento che attraverso Internet ci 
vogliono tempo e soldi per scaricare i file, e i tempi ed i costi di 
scaricamento sono direttamente proporzionali alle dimensioni dei file 
stessi.  
MP3 in particolare consente la compressione di file musicali con un 
compromesso tra qualità del suono e risparmio in termini di dimensioni che 
prima del suo avvento non si era ancora riusciti a raggiungere
1
. La 
compressione viene effettuata seguendo algoritmi appositi studiati 
dall'MPEG (Moving Picture Expert Group), una joint-venture che lavora 
sotto la direzione dell'International Standard Organisation (ISO) e 
dell'International Electro-Technical Commission (IEC)
2
. Questo gruppo di 
ricercatori ha creato degli standard per la trasmissione del video e 
dell'audio al fine di poter trasmettere immagini e suoni della migliore 
qualità con la minore occupazione di banda possibile. Lo standard MPEG, 
                                          
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 MP3, la filibusta del 2000 o il mercato di domani?, dibattito tenutosi il 23/6/1999 all’interno della 
manifestazione “Sesto.com” a Sesto San Giovanni (MI) 
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 F.A.Q. IT.COMP.MUSICA.MP3 Versione 2.1, a cura di Giampiero “Muzio” Troncarelli e Dario Pepe, 
28/02/1999, members.tripod.com/-mp3 italia/faq21.htm 
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però, è una base generica, applicabile sia ai filmati che alle canzoni, sul 
quale sono stati sviluppati, successivamente, dei livelli (layer) addizionali, 
in grado di potenziarne le possibilità. Le intenzioni erano rivolte soprattutto 
alla televisione del futuro, lo standard infatti doveva comprimere così tanto 
da permettere l'invio dei dati su canali di trasmissione molto lenti, e forse 
nessuno pensava a quello che sarebbe potuto accadere
3
. In effetti non è che 
sia successo molto fino al 1991, quando all'interno di un gruppo di ricerca 
formatosi nel 1985 ad Erlangen (Germania) chiamato "Fraunhofer IIS 
(Institut Integrierte Schaltungen)", dal nome del ricercatore tedesco Joseph 
von Fraunhofer, vissuto tra fine '700 e inizio '800, viene sviluppato un 
piccolo software (e il relativo player) per la codifica del formato MP3: il 
Layer 3, appunto, che, come si è precedentemente accennato, è uno schema 
di compressione audio inserito nello standard MPEG. Più precisamente, fa 
parte degli standard MPEG 1 e MPEG 2; da qui la definizione corretta 
degli MP3 presenti in rete, che è MPEG 1 Layer 3, e non MPEG 3
4
. A 
questo punto non è più necessario possedere hardware dedicato e costoso 
per sfruttare le caratteristiche di MP3, è sufficiente un qualunque PC, anche 
se la velocità di codifica dipende molto dalla potenza della CPU utilizzata
5
. 
Si diceva che un compressore codifica i dati in modo da fargli occupare 
meno spazio. I compressori, però, non eseguono alla perfezione tutti i tipi 
di compiti; per la musica serve un tipo di compressore particolare. Lo Zip, 
ad esempio, che si usa comunemente nei computer, è un compressore che 
comprime tutti i tipi di file, ma tutti allo stesso modo. Se si cerca di 
                                          
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 Andrea Fossati, MP3 futuro possibile della musica, SM Strumenti Musicali n°222, Luglio/Agosto 1999 
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 F.A.Q. IT.COMP.MUSICA.MP3 Versione 2.1, a cura di Giampiero “Muzio” Troncarelli e Dario Pepe, 
28/02/1999, members.tripod.com/-mp3 italia/faq21.htm 
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 Andrea Fossati, MP3 futuro possibile della musica, SM Strumenti Musicali n°222, Luglio/Agosto 1999 
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comprimere ulteriormente lo stesso file, non ci si riesce, perché Zip è un 
tipo di compressore non distruttivo, e non va più in là di un certo limite. 
Allo stesso modo, se si decomprime (ossia si ri-trasforma nel file originale) 
un file compresso con Zip, il file è esattamente inalterato, fino all'ultimo 
bit. Questa è chiaramente una virtù, e grazie a questa peculiarità con Zip si 
può con fiducia comprimere qualsiasi cosa, senza timore di danneggiarla. 
Altrettanto chiaramente però, questo pone anche un limite alle 
caratteristiche di Zip. L'MP3 dal canto suo utilizza un tipo di compressione 
che è distruttiva; in parole semplici “si butta via della roba”. Non si può 
più, una volta che si ha un file MP3, ripartire da quello e tornare al file 
originale, il file resta di dimensioni ridotte. Il segreto, quindi, è quello di 
riuscire a buttare via quello che non serve e conservare quello che invece è 
utile. Con MP3 non varia la qualità di ascolto, ma la struttura reale della 
traccia
6
. 
 
                                          
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 MP3, la filibusta del 2000 o il mercato di domani?, dibattito tenutosi il 23/6/1999 all’interno della 
manifestazione “Sesto.com” a Sesto San Giovanni (MI) 
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1.2. Il formato del file 
L'MP3 applica modelli di compressione che si basano sulla psicoacustica, 
cioè sul fatto che vi sono molte parti di informazioni audio che non 
vengono fisicamente percepite dall'orecchio. In questo modo non si riuscirà 
più a ricostruire perfettamente il segnale originario, ma, nell'ascoltarlo, non 
si noterà alcuna differenza, perché si sono tolti solamente dei segnali 
inutili
7
. Durante la codifica (definita Perceptual Coding) vengono quindi 
eliminate tutte le parti che sono ridondanti rispetto alla parte percepita 
dall'orecchio umano
8
. Questa codifica con perdita si basa essenzialmente 
sul fatto che l'orecchio umano non è il migliore dispositivo per la ricezione 
delle onde acustiche e quindi dei segnali audio. Alcuni dei limiti 
dell'apparato uditivo umano sono stati quindi utilizzati a questo fine: questi 
limiti sono la non-linearità e la soglia adattativa di udibilità
9
. Un dispositivo 
non-lineare ha la caratteristica di trattare le frequenze audio che riceve in 
maniera diversa le une dalle altre, producendo uno sgradito effetto 
distorsivo; questo fenomeno per esempio deve essere quasi nullo nei 
sistemi hi-fi, dove il suono deve venire trasmesso fedelmente 
dall'amplificatore alle casse senza alcuna distorsione. La soglia di udibilità 
invece è il livello minimo sotto il quale il suono non è percepito. Varia con 
la frequenza e anche da individuo a individuo, ma per la stragrande 
maggioranza delle persone l'intervallo di massima sensibilità è posto tra i 2 
e i 5 kHz. Questa soglia di udibilità è anche adattativa, nel senso che viene 
costantemente cambiata dai suoni percepiti. Per esempio, una normale 
                                          
7
 ibidem 
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 Andrea Fossati, MP3 futuro possibile della musica, SM Strumenti Musicali n°222, Luglio/Agosto 1999 
9
 Camillo Ferraris, Informazioni sul formato audio MP3 di [email protected], in RockIt FanZine & 
WebZine, 19/06/1999, www.rockit.it 
 10
conversazione in una stanza è perfettamente udibile in condizioni normali; 
ma se durante la piacevole chiacchierata si aggiunge un rumore molto forte, 
come potrebbe essere il passaggio di un aereo, la conversazione non risulta 
più udibile, perché le soglie di udibilità delle due persone sono state 
distorte. Al termine del passaggio dell'aereo le soglie di udibilità tornano ai 
valori normali. I suoni che non risultano udibili a causa dell'adattamento 
dinamico della soglia di udibilità vengono detti "mascherati". Questo 
effetto si riscontra in particolar modo nella musica: un'orchestra che stesse 
suonando una partitura con volume elevato, farebbe risultare le parti di 
alcuni singoli strumenti non udibili all'orecchio di un ascoltatore. Quando 
la musica viene registrata (ad esempio su un CD), comunque, a causa della 
risposta uniforme (cioè non adattativa) del dispositivo di registrazione, tutte 
le frequenze indistintamente finiscono sul supporto audio. Quando la 
musica verrà riprodotta, però, gli strumenti mascherati non saranno udibili 
all'orecchio dell'ascoltatore (e quindi è come se non ci fossero)
10
. Ed 
ancora; al di sotto di una certa frequenza, l'orecchio umano non riesce più a 
percepire la posizione spaziale dei suoni. Questo aspetto può essere 
sfruttato dal formato MP3, utilizzando quello che viene definito joint 
stereo. Dato che la posizione spaziale non ha più molta importanza, tali 
frequenze vengono registrate e trasformate in mono, senza alterare in 
maniera sensibile l'effetto spaziale del suono
11
.  
                                          
10
 ibidem 
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 Andrea Fossati, MP3 futuro possibile della musica, SM Strumenti Musicali n°222, Luglio/Agosto 1999 
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Le parti del mezzo di registrazione che contengono dati non udibili 
potrebbero dunque essere utilizzate per contenere dei dati che al contrario 
sono udibili; in questo modo è possibile ridurre considerevolmente lo 
spazio che serve per memorizzare informazioni audio, senza alcuna perdita 
nella qualità della registrazione. Oltretutto la codifica MP3 è una codifica 
detta headerless ossia "senza testata". I file Zip, ad esempio, hanno una 
testata, cioè, per riuscire a codificare un file Zip il programma deve tornare 
all'inizio del file e guardare una "mappa" che gli permette di riportare il file 
alle dimensioni originali. MP3 è organizzato diversamente; i file MP3 sono 
divisi in singoli pacchetti detti frames, ognuno di essi ha il suo piccolo 
header iniziale che gli permette di essere identificato. Questo significa che 
la lettura di un file MP3 può essere iniziata in qualsiasi punto del file 
stesso, all'inizio, alla fine, al centro, o in qualunque altro punto
12
. Tutto ciò 
per un file musicale è molto importante, permette una serie di applicazioni, 
come juke-box elettronici, oppure ascoltare musica direttamente da Internet 
in tempo reale (sempreché la velocità di riproduzione e quella di 
trasferimento siano compatibili), cose che con un sistema senza queste 
caratteristiche non sarebbero possibili. Questo oltretutto permette di 
utilizzare file MP3 in modi anche molto avanzati. Partendo dal fatto che 
ogni piccolo frame ha la sua etichetta, se ai pacchetti musicali si 
aggiungono altri pacchetti con un'etichetta diversa, il lettore Mp3 non li 
legge e passa avanti, consentendo di inserire in questi pacchetti (che 
tecnicamente si chiamano tag ID3
13
) informazioni come, ad esempio, il 
                                          
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 MP3, la filibusta del 2000 o il mercato di domani?, dibattito tenutosi il 23/6/1999 all’interno della 
manifestazione “Sesto.com” a Sesto San Giovanni (MI) 
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 F.A.Q. IT.COMP.MUSICA.MP3 Versione 2.1, a cura di Giampiero “Muzio” Troncarelli e Dario Pepe, 
28/02/1999, members.tripod.com/-mp3 italia/faq21.htm 
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nome della traccia, dell'autore, del disco dal quale proviene, l'anno di 
pubblicazione, il genere, eventuali commenti, ecc. ecc. E' anche l'unico 
modo per fornire più dati possibili al file Mp3 senza doverle 
necessariamente inserirle nel nome del file stesso.  
L'entità della compressione applicata durante la codifica del segnale è 
definita da un parametro denominato bitrate, che indica la quantità di bit 
necessari a rappresentare un secondo di musica. Un bitrate di 128 Kbit 
indica 128 Kbit al secondo. Ovviamente un bitrate più alto equivale a 
qualità migliore e a dimensioni di file maggiori
14
. Se il tipo di segnale che 
viene compresso lo permette, durante la codifica alcune parti vengono 
compresse a un bitrate inferiore, lasciando liberi alcuni bit che possono 
essere utilizzati per altre parti. Questo permette un'ulteriore ottimizzazione 
in termini di dimensioni. Il bitrate standard è quello già citato come 
esempio di 128 Kbit, che equivale a circa 1 Mb al minuto. Permette il 
raggiungimento di un fattore 12 di compressione e un buon compromesso 
tra spazio occupato e qualità del suono. Comunque è possibile arrivare 
anche fino a 256 Kbit per ottenere qualità maggiori oppure scendere a 
bitrate inferiori. Volendo ottenere compressioni maggiori si può diminuire 
la frequenza di campionamento dai 44,1 kHz del file originale a 22 kHz o 
anche a 11 kHz e ridurre le tracce da stereo a mono. 
L'ultimo passaggio, prima della creazione del file, è costituito dalla codifica 
di Huffman, una codifica prettamente matematica che permette di 
comprimere ulteriormente i suoni, così come fa lo Zip. Si tratta di un 
algoritmo di compressione che agisce esclusivamente sui dati. Una delle 
operazioni svolte in questa fase consiste nel riconoscimento di sequenze 
ricorrenti all'interno dei dati, in modo da ridurne ulterirmente le 
 13
dimensioni
15
. Ad esempio, se c'è un singolo suono semplice e ripetitivo, la 
codifica percettiva potrà comprimerlo molto poco, mentre la codifica 
matematica sarà molto più utile. E' il caso di alcuni brani dance, dove certe 
sequenze di suoni si ripetono identiche per l'intera durata o per buona parte 
del brano. In questo caso la porzione ripetuta può essere riconosciuta e 
codificata una sola volta, con un notevole risparmio in termini di 
dimensioni. Se, al contrario, vi sono diversi suoni sovrapposti, sarà molto 
più utile la codifica percettiva di quella matematica. Con questo sistema 
MP3 può riuscire a comprimere un file audio, come si è detto in 
precedenza, fino a 12 volte
16
, ciò significa che un file di 800 e passa mega 
può diventare di 80 o anche meno, che a sua volta vuol dire che una 
canzone viene ad occupare alcuni mega, e alcuni mega possono essere 
tranquillamente scaricati da Internet senza grosso impiego né di tempo né 
di denaro. 
 
                                                                                                                           
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 ibidem 
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manifestazione “Sesto.com” a Sesto San Giovanni (MI) 
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1.3. Riproduzione di file MP3 
Un altro aspetto notevole di MP3 è che i file compressi devono venire 
decodificati per essere riprodotti, quindi occorre un software particolare o 
un hardware dedicato. In pratica non è possibile mettere un file in formato 
MP3 su un CD e farlo leggere da un normale lettore CD
17
. 
Cosa occorre allora per ascoltare i file MP3? Ovviamente è necessario 
avere un computer, munito di scheda sonora, sufficientemente potente, 
casse multimediali di buona qualità o un collegamento al sistema hi-fi. 
Oltre al computer bisogna procurarsi un MP3 player, ovvero un programma 
che appare graficamente come il pannello di un tradizionale lettore CD e 
che legge i file MP3 e permette di ascoltarli dalle casse del proprio 
computer. Ce ne sono di freeware (completamente gratuiti) e shareware 
(che richiedono una spesa di registrazione di solito attorno ai 10-20 dollari 
americani pagabili online con carta di credito)
18
. Molti sono i siti dedicati a 
software di questo tipo. Si può anche effettuare una ricerca con un qualsiasi 
motore di ricerca, inserendo la frase "MP3 player", magari aggiungendoci 
la parola "download". Un player molto facile da scaricare per le sue ridotte 
dimensioni è Winamp, disponibile sia in versione per PC che per Mac. E' 
un programma di piccole dimensioni, continuamente aggiornato, dotato di 
numerosi plug-in e di innumerevoli interfacce grafiche. Si può scaricare 
Winamp o il proprio lettore preferito nella sezione software del sito 
mp3.com. Gli utenti di PC che possiedono la nuova versione di Windows 
Media Player non hanno bisogno di scaricarsi un lettore, perché WMP 
supporta già il formato MP3
19
. 
                                          
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 ibidem 
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 Andrea Fossati, MP3 futuro possibile della musica, SM Strumenti Musicali n°222, Luglio/Agosto 1999 
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Un modo efficace per trovare brani in MP3 è quello di usare un motore 
MP3 completamente dedicato, come mp3.lycos.com o audiofind.com. Una 
volta scaricato, il brano scelto apparirà come un normale file: ora bisogna 
trascinarne l'icone su quella del proprio lettore e premere il tasto play sul 
pannello di quest'ultimo per ascoltarlo. La qualità di ascolto può aumentare 
notevolmente se invece delle casse del computer si usano cuffie stereo di 
buona qualità o se si riesce a collegare il computer al proprio stereo. 
Come si è detto, per ora nessuno dei normali lettori hi-fi supporta la 
decodifica MP3. Per convertire gli MP3 in CD Audio, è necessario 
convertire prima il file Mp3 in formato Wave (.WAV). Il sopracitato 
WinAmp offre questa possibilità, come molti altri lettori. Per essere poi 
scritto su CD come traccia audio è necessario che il file sia a 44 kHz, 
stereo, 16 bit. Una volta ottenuto il file Wave, basta usare un programma di 
scrittura per CD. Attenzione però, il file Wave ottenuto da un file MP3 non 
è uguale al file Wave prima della codifica, ma è della stessa qualità 
dell'MP3, per la perdita di informazioni che si ha durante la codifica. Resta 
il fatto che un MP3, per sua definizione, suona come un CD. E' infatti 
molto difficile distinguere la differenza tra una traccia audio di un CD 
tradizionale e un file MP3 codificato a 128K, 44.100 Hz, se non si possiede 
un impianto stereofonico professionale ed un orecchio particolarmente 
allenato
20
. 
                                          
20
 ibidem