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l’insuperabile duopolio Rai – Mediaset , che
impedisce la crescita di un mercato ricco e rende
così il sistema oltremodo bloccato.
Sigle come DHT (Direct-to-Home), DTT (Digital-
terrestrial-Television), oppure iTV e VOD
rappresentano paure e fonti di irrequietudine
nella maggior parte delle persone.
La sigla che, invece, negli ultimi anni sembra
essere sempre più entrata a far parte del nostro
tessuto semantico tecnologico è quella del Digital
Versatile Disc, meglio noto come DVD.
Non è un caso che, nonostante l’inevitabile
passaggio al digitale, in tempi più o meno veloci,
l’industria televisiva stia ancora facendo i conti
con quei media “rivali”, come Internet, le
consolle video-game e nel nostro caso il medium
DVD, considerati spesso troppo “sofisticati” per
una larga fascia di consumatori.
Il supporto DVD fa parte di quella editoria
elettronica off-line, che forse più di tutti oggi
rappresenta la vittoria del digitale sull’analogico.
Ormai il “vecchio” vinile e le cassette musicali
stanno scomparendo dagli scaffali dei negozi e
rimpiazzate dai più affidabili (sia in termini di
sonoro che di conservazione) CD e ormai quasi
tutti le nostre impolverate enciclopedie sono
state ridotte in soli 4 cm. di spazio rappresentati
da 5 CD-Rom. Nel contempo, negli ultimi anni
stiamo assistendo a quella che, per gli amanti del
cinema e dell’audio-visivo in generale, si può
ascrivere come la “rivoluzione del pixel”: cioè il
passaggio di pellicole, cinematografiche e non, su
supporti digitali. Non ci si può di certo stupire se
viaggiando in treno o in aereo, vedremo un
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signore, divertirsi nel vedere un film di Alberto
Sordi, davanti al proprio notebook o ad un più
recente DVD player portatile. La moltiplicazione
delle possibilità di fruizione, indipendentemente
dal mezzo usato, è solo uno dei tanti aspetti che
possono far rendere conto della portata di questa
“rivoluzione”.
Tra quelli più innovativi, non si può di certo non
menzionare la spiccata personalizzazione che
questi medium, come per l’appunto il DVD,
apportano nella fruizione dei prodotti
cinematografici: la possibilità di godere di un
sonoro da sala cinematografica, di vedere il film
nel suo formato schermico originale (a rettangolo
d’ampia base, detto anche “scope o panoramico”)
o di sentirlo nella sua lingua originale, magari con
i sottotitoli, sono alcuni esempi di questa
trasformazione dell’intera offerta fruitiva.
Non tremerà di certo il colosso televisivo, sono
troppi i suoi punti di forza, soprattutto nel nostro
paese.
Dall’analisi condotta e dal caso studio affrontato,
si vuole riscontrare e constatare come negli
ultimi anni il mercato dell’Home Video italiano
abbia registrato un costante sviluppo e, come
questo, sia dovuto in larga parte dall’entrata del
supporto DVD, medium che si appresta a
diventare il nuovo punto di riferimento per i
supporti ottici.
Le aziende distributrici stanno, certamente,
cogliendo il fenomeno, adattando e rinnovando le
proprie politiche e strategie in un mercato che
sembrava giunto ormai in una piena maturità,
ma, soprattutto, ed il caso studio della Columbia
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Tristar Home Entertainment ne è un esempio
importante, adottando un’ottica che mette al
centro il consumatore.
Tale mentalità rappresenta un cambiamento
importante, in vista di quello che in futuro si
appresta a diventare il nuovo standard
dell’intrattenimento domestico, e quindi a
diventare un fenomeno inevitabilmente di massa.
Le previsioni di mercato non fanno altro che
dimostrarlo: il DVD e l’Home Theatre si
apprestano a conquistare “lo scettro” dell’Home
Entertainment, come in altre realtà, quali gli Stati
Uniti, ed a insidiare gli altri media, in quella sorta
di sfida, in cui si contendono quel tempo
individualmente dedicato all’intrattenimento da
parte dei consumatori
Questo è il premio più ambito.
Tale prospettiva è supportata da dati, che
indicano come negli ultimi cinque anni il mercato
dell’Home Video abbia registrato un costante
sviluppo e come tale andamento di mercato sia
strettamente legato alla crescita esponenziale
nelle vendite e nel noleggio del supporto DVD.
In ultima istanza dobbiamo considerare poi come
l’industria cinematografica sia strettamente
dipendente, sul fronte dei proventi, da questo
mercato, dal quale derivano, per l’appunto, una
larga fetta di guadagni. Il sistema delle “finestre
temporali”, vale a dire i tempi attraverso i quali
le case di distribuzione decidono di permettere il
noleggio e la vendita delle nuove pellicole,
assume in questa ottica un ruolo decisamente
strategico. Infatti prima dell’introduzione del
DVD, era invalsa in tutti i paesi la pratica di
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agevolare i noleggiatori concedendo loro un
periodo durante il quale le pellicole potevano
essere esclusivamente noleggiate prima di essere
messe in vendita, nella convinzione che, così
facendo, fosse possibile ottenere maggiori ricavi
sfruttando l’impazienza dei consumatori di
godersi le ultime novità del panorama
cinematografico.
Tuttavia, l’introduzione del nuovo supporto DVD
ha indotto gli operatori a cambiare le regole del
gioco: è stato subito chiaro che il nuovo supporto
digitale avrebbe permesso di rivitalizzare un
mercato ormai maturo, ma era altresì chiaro che
per dare impulso a questo bisognasse “premiare”
gli acquirenti dei lettori DVD con la possibilità di
attingere alla più vasta scelta possibile di dischi.
Pertanto nei primi anni i distributori hanno scelto
di immettere le ultime pellicole in formato DVD in
vendita nello stesso momento in cui il loro
corrispettivo in VHS veniva rilasciato a noleggio.
Anche se alcuni sono tornati sui loro passi,
reintroducendo nel 2000 finestre temporali per
favorire anche il noleggio del DVD, questo
cambiamento di strategie, come tanti altri,
dimostra come la crescita del DVD non ha portato
solamente ad un cambiamento di portata
tecnologica che permette al consumatore di fruire
di una pellicola in un modo impensabile fino a
poco tempo fa, ma abbia portato anche ad una
ad una serie di innovazioni nell’intero mercato
Home Video, introducendo cambiamenti sia a
livello operativo che in quello più attinente alle
strategie ed alle politiche delle case produttrici e
di distribuzione.
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Insomma il DVD, oltre ad aver portato benefici di
indubbio valore dalla parte dei consumatori, ha
anche ridato vita a qualcosa che sembrava
destinato ad un lenta, ma inesorabile
involuzione: il mercato dell’Home Video.
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La rivoluzione tecnologica
del DVD
1.1. Un supporto più intelligente
Il DVD è la nuova generazione della tecnologia di
memorizzazione ottica. Questo supporto è
essenzialmente un CD più capiente e più veloce,
che può contenere video di qualità
cinematografica, audio migliore del CD, scatti
fotografici e dati per computer
L'obiettivo del DVD è quello di inglobare in un
unico formato digitale: intrattenimento
domestico, dati ed informazioni aziendali. Ha
sostituito il laserdisc, sta sostituendo la
videocassetta e le cartucce per videogiochi, ed in
prospettiva si prepara a sostituire anche il CD
audio eil CD-ROM.
Il Digital Versatile Disc oggi è massicciamente
supportato da tutte le principali aziende di
elettronica, costruttori di computer e da tutte le
maggiori case cinematografiche e discografiche.
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Tale supporto in pochi anni è diventato il
prodotto di elettronica di consumo di maggior
successo di tutti i tempi; nel 2003, sei anni dopo
la sua introduzione, c'erano oltre 250 milioni di
riproduttori DVD nel mondo, considerando i
lettori DVD (DVD player), PC con drive DVD e
console per videogiochi. Tale numero è più della
metà dei videoregistratori, rendendo così il DVD il
nuovo standard per il supporto video
Si presenta come un supporto in plastica simile
ad un CD, ma permette di registrare un intero
film su un dischetto da 12 cm di diametro,
perchè capace di memorizzare dati da 6 a 17
volte maggiore. Questo è dovuto ad una più
sottile realizzazione delle tracce rispetto al
Compact Disc. Anche la rotazione dei DVD Video
è maggiore rispetto ai convenzionali CD
percorrendo 3,49 metri al secondo rispetto ai 1,2
metri al secondo del CD.
Però, questa enorme quantità di spazio
disponibile non era ancora sufficiente per
contenere un film intero con diverse colonne
sonore e svariati sottotitoli. Si è studiato così un
sistema capace di comprimere i fotogrammi e
l'audio in uno streamer di dati digitali e a far
questo ci ha pensato il Moving Picture Expert
Group (MPEG), che ha elaborato un algoritmo
dinamico in grado di comprime i dati fino a 10
volte, mantenendo un'eccellente qualità. Il
sistema è definito a perdita di informazioni,
quindi la definizione video non è come quella del
master, ma si avvicina davvero molto. Questo
algoritmo è chiamato MPEG2.
In passato era stato proposto l'MPEG1, che venne
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adottato sui Video CD di Philips, ma la qualità
lasciava molto a desiderare. Con la seconda
versione i risultati sono andati senza ombra di
dubbio ben oltre le aspettative.
L' MPEG2 è, infatti, una codifica dinamica, che è
in grado di riconoscere, in base alla complessità
del fotogramma che deve comprimere,
l'allocazione di più o meno bit. La sua logica è più
o meno questa: se una scena prevede molto
movimento e dei dettagli che non possono essere
trascurati, il sistema farà sì che in quella
sequenza ci siano più bit disponibili che andrà a
"rubare" da scene vicine meno complicate.
Un'altra caratteristica da non trascurare è che
l'Mpeg2 non è lineare nella registrazione dei bit,
la linearità viene ripresa nel lettore, che
provvederà in base ad un codice temporale a
rimettere tutto in ordine sequenziale di tempo.
La superficie del DVD, come quella del CD audio
e del CD-rom, può essere involontariamente
graffiata e qui entra in gioco un nuovo algoritmo
di correzione degli errori chiamato EFM+ che
recupera facilmente i dati calcolando la sequenza
mancante in base ad un sistema più sofisticato
rispetto al predecessore dei cugini CD musicali e
CD-rom per computer.
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1.2. Tanti formati per un solo
supporto
Quando nacque l'idea di creare un nuovo
supporto audio/video per l'intrattenimento
domestico fu fatta una selezione dei vari sistemi
in fase di sviluppo di varie aziende di elettronica.
Il DVD è in realtà una fusione di idee e tecnologie
di più case costruttrici, infatti si voleva evitare
quello che era successo con i precedenti standard
digitali: solo con l'unione di idee e tecnologie
diverse si poteva sperare in un successo. Non si
voleva infatti che il DVD facesse la fine del suo
predecessore, il CDV o CD Video, brevettato da
Philips. Tale sistema non ebbe mai successo per
vari motivi, il più importante era il disinteresse
delle major cinematografiche e delle industrie di
elettronica; inoltre la qualità lasciava molto a
desiderare. Infatti, restò un mercato di nicchia,
fino alla completa scomparsa con l'arrivo del DVD
Video.
Da quel momento fu creato un comitato che
doveva pensare a stabilire regole, standard e
nuove tecnologie. E’ così che nacque il “DVD
forum”.
Grazie alla sua versatilità, il DVD era l'ideale per
creare un vero supporto interattivo con svariate
avanzate possibilità di intrattenimento. Così si
studiarono tutti gli standard che questo formato
digitale era in grado di ospitare. Il disco DVD è di
12 cm di diametro (come un CD) e uno spessore
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di 1,2 mm, ma ospita da sette a venticinque
volte la capienza del CD, grazie alla ridotta
distanza delle tracce e alle ridotte dimensioni dei
PITS (le piccole insenature che sono incise sulle
tracce e che determinano lo 0 e l' 1 ) e ai vari
formati adottati.
Per ottenere questo risultato si è dovuto adottare
un laser più sottile e preciso di lunghezza d'onda
più corto e così fu introdotto il laser rosso
passando dai 1,6 micron a 0,74.
Ma questo non bastava ancora per ottenere la
capacità necessaria. Si crearono, quindi, diversi
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tipi di formati, cercando di sfruttare il più
possibile lo spazio fisico del dischetto.
Toshiba, insieme al suo consorzio di 17 società,
aveva già brevettato per il suo SD (Super Density
Disk), il sistema multistrato, ovvero la possibilità
di scrivere le informazioni su due o più strati
sovrapposti uno all'altro. Così, il DVD divenne
multistrato ed anche multilato.
La capacità del singolo
strato e singolo lato è di
4,7 Gigabytes
La capacità del doppio
strato e singolo lato è di
8,5 Gigabytes
La capacità del singolo
strato e singolo lato è di
9,4 Gigabytes
La capacità del doppio
strato e doppio lato è di
17 Gigabytes
Fu stabilito poi un codice di riconosciuto dei vari
formati:
DVD 5 : Singolo strato e singolo lato (4,7 GB)
DVD 9 : Doppio strato e singolo lato (8,5 GB)
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DVD 10 : Singolo strato e doppio lato (9,4 GB)
DVD 18 : Doppio strato e doppio lato (17 GB)
Lo standard DVD 5, da solo, dovrebbe garantire
133 minuti di video digitale full-motion con 3
lingue differenti multicanale e sottotitoli in 32
diverse lingue.
1.2.1. L’importanza di chiamarsi
DVD
E' importante capire la differenza
tra i formati fisici (come il DVD-
ROM e il DVD-R) e i formati di
utilizzo (come il DVD-Video e il
DVD-Audio). Il DVD-ROM è il
formato base che contiene i dati.
Il DVD-Video (spesso chiamato
semplicemente DVD) determina
il modo in cui programmi video,
come i film, vengono
memorizzati sul disco e riprodotti
su un lettore DVD-Video o su un
computer con DVD. La differenza è simile a
quella tra il CD-ROM e il CD Audio. Il DVD-ROM
comprende varianti registrabili: DVD-R/RW, DVD-
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RAM e DVD+RW. I formati di utilizzo
comprendono il DVD-Video, la registrazione DVD-
Video (DVD-VR), registrazione video DVD+RW
(DVD+VR), registrazione DVD-Audio (DVD-AR),
registrazione DVD Stream (DVD-SR), DVD-Audio
(DVD-A) e Super Audio CD (SACD). Ci sono
inoltre formati di utilizzo speciali per console
videogames come la PlayStation 2 della Sony e la
Xbox di Microsoft.
Formato DVD Capacità (disco 120 mm)
Capacità (disco 80 mm):
DVDROM: un lato, uno strato 4,7 GB 1,4 GB
DVDROM: un lato, due strati 8,5 GB 2,6 GB
DVDROM: due lati, uno strato 9,4 GB 2,9 GB
DVDROM: due lati, due strati 17 GB 5,3 GB
DVDR: un lato, uno strato 3,9 GB 1,2 GB
DVDR: due lati, uno strato 7,8 GB 2,4 GB
DVDRAM: un lato, uno strato 2,6 GB 0,7 GB
DVDRAM: due lati, uno strato 5,2 GB 1,5