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Introduzione
L’idea da cui prende vita questo Business Plan nasce dopo un
periodo di Stage trascorso presso l’azienda Liscianigiochi Srl. Nata
circa 40 anni fa, questa azienda teramana si occupa da sempre della
ricerca, dello sviluppo e della produzione di giochi e giocattoli
educativi di qualità per bambini di età compresa tra gli 0 ed i 14 anni
(alcuni prodotti sono rivolti a soli adulti ma, ai fini di questa
trattazione, essi sono irrilevanti).
Il settore di mercato di cui essa fa parte, chiamato
dell’“Edutainment”, dall’incrocio dei termini educational ed
entertainment, è uno dei più importanti, sia dal punto di vista
economico che sociale. Infatti, grazie all’incrocio delle competenze
tecnologiche di aziende produttrici di giocattoli e dei recenti studi
effettuati da materie come la pedagogia e la psicologia, vengono
sviluppati continuamente prodotti basati sull’idea che senza
divertimento non ci possa essere apprendimento.
Questa teoria è la mission che caratterizza tutta la produzione
Liscianigiochi Srl, incentrata sulla realizzazione di giocattoli che,
oltre ad insegnare le materie più disparate, siano anche stimolanti per
gli utenti.
Nonostante l’ampiezza e la varietà del suo portafogli di prodotti,
essa occupa una posizione intermedia nel settore, fatto che ha portato
alla definizione di un obiettivo ben preciso: conquistare nuove quote
di mercato.
Si è deciso, quindi, di tentare di allargare l’offerta di prodotti del
Gruppo Lisciani inserendo nuove tipologie di giocattoli, ma ci si è
scontrati con i costi elevati che una integrazione di questo tipo
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richiederebbe, da quelli per la ricerca e lo sviluppo dei progetti a
quelli per la tecnologia produttiva necessaria. Ha preso, quindi, vita
l’idea di creare un rapporto commerciale di tipo distributivo tra
l’azienda teramana ed aziende estere produttrici di giocattoli, che
siano in linea con i principi legati alla Ludattica (ludico + didattico)
che muovono tutto l’operato di Liscianigiochi Srl. Questo rapporto
racchiuderebbe in sé un aspetto innovativo fondamentale: nel
tentativo di diminuire fortemente i costi si è ipotizzato di impostare un
rapporto di pura rappresentanza commerciale. L’azienda italiana si
impegnerebbe nel pubblicizzare i prodotti delle aziende estere e
metterebbe a loro disposizione i propri agenti commerciali,
incaricandoli di proporre alla rete distributiva oltre ai cataloghi di
Liscianigiochi anche quelli dei nuovi prodotti. Produzione e trasporto
rimarrebbero a carico delle aziende produttrici, che si
impegnerebbero a retribuire il Gruppo Lisciani con una percentuale
sulle vendite effettuate.
Questo Business Plan nasce, quindi, per analizzare le opportunità
di espansione che questo progetto offrirebbe all’azienda e per
verificarne la fattibilità economica e finanziaria.
Nel primo capitolo verrà portata avanti un’analisi competitiva che
descriva la situazione attuale in cui Liscianigiochi si trova e permetta
di individuare opportunità e minacce che potrebbero presentarsi
all’azienda nel momento di implementazione del progetto. L’analisi
competitiva è composta da 4 sezioni: la prima pate sviluppa
un’analisi interna dell’azienda, descrivendo, oltre al proprio business,
anche la sede fisica, l’organigramma, il fatturato e il suo modo di
operare; la seconda fase prevede un’analisi del “macroambiente”,
con cui si intendono tutti i risvolti politici, economici, sociali e
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tecnologici che caratterizzano l’ambiente in cui l’impresa si trova ed
opera, che serve a stabilire quali siano le minacce o le opportunità
che arrivano dall’esterno e che sono indipendenti dalla volontà
aziendale; il terzo step è l’analisi del mercato-settore del giocattolo,
sezione necessaria per stabilire quale sia l’andamento del business,
non solo dell’azienda, ma dell’intero settore. Saranno analizzati i
trend degli anni precedenti e le variazioni nelle singole categorie di
giocattoli, per stabilire quali siano i segmenti in crescita nei quali
varrebbe la pena investire. L’ultima parte dell’analisi competitiva è
composta dall’analisi della concorrenza. Questa sezione evidenzierà
quali siano ed in quali settori operino i maggiori competitors della
Liscianigiochi Srl: permetterà un’individuazione rapida delle imprese
che potrebbero rappresentare una minaccia e, soprattutto, l’analisi
delle loro strategie, in modo da poter individuare il comportamento
più adatto da adottare per evitare reazioni immediate da parte dei
concorrenti economicamente più forti.
Il secondo capitolo si aprirà con una sintesi dei risultati ottenuti
nell’analisi competitiva attraverso una analisi SWOT e, dopo aver
specificato e quantificato gli obiettivi di marketing, si dovrà stabilire
la logistica necessaria per mettere in atto il progetto di partenza.
Verrà descritto l’organigramma aziendale necessario per lo start-up
della nuova divisione e saranno chiariti nel dettaglio i rapporti con le
aziende estere. Successivamente verrà effettuato un esempio pratico
dei compiti della nuova filiale: sarà descritto passo per passo il
processo di implementazione attraverso le leve di marketing (4P),
ovvero l’individuazione di una linea interessante di prodotti da
distribuire, la sua pubblicizzazione, la definizione di prezzo e la
distribuzione.
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Sulla base delle ricerche di mercato effettuate nel primo capitolo,
verranno poi stimate delle previsioni di vendita, redatte utilizzando i
trend di mercato degli anni precedenti e le stime dei responsabili
commerciali dell’azienda. Grazie a queste ed alla determinazione
degli ipotetici costi fissi e variabili cui l’azienda dovrà far fronte, sarà
possibile determinare il Break-Even Point, cioè il punto di pareggio in
cui i ricavi totali compenseranno i costi totali ed oltre il quale
comincerà l’area di utile.
Il terzo capitolo comprenderà dati prettamente economico-
finanziari. Si partirà dalla definizione dei costi di start-up necessari
ad avviare il progetto, per stabilire poi quanto capitale l’azienda
dovrà mettere a disposizione della nuova filiale per coprire le prime
spese. Si cercherà di capire in base all’ammontare del finanziamento
necessario previsto per l’avvio, se essa sarà in grado di
autofinanziarsi o sarà necessario richiedere capitali da fonti esterne.
Stabilita la necessità di cassa potrenno essere redatti i cash-flow
previsionali, necessari per capire se i finanziamenti necessari
calcolati ed i guadagni saranno sufficienti a coprire le spese. Da ciò
si passerà a compilare il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale,
utili ad identificare i fattori di entrata/uscita di capitali e l’assetto
patrimoniale dell’attività.
Il complesso delle ricerche, delle strategie e delle valutazioni
economiche effettuate offrirà infine i mezzi per stabilire la fattibilità
del progetto e valutarne la convenienza per l’azienda.
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CAPITOLO I
ANALISI COMPETITIVA DELL’AZIENDA
LISCIANIGIOCHI SRL ED INDIVIDUAZIONE
DELLA SUA POSIZIONE ATTUALE NEL
SETTORE-MERCATO DEL GIOCATTOLO
1.1 ANALISI DELL’AZIENDA: LA STRUTTURA E
L’ASSETTO ORGANIZZATIVO
Liscianigiochi Srl è un’azienda che
vanta oltre 40 anni di esperienza
nell’ideazione, produzione e distribuzione
di giochi educativi e libri per lo sviluppo
dell’intelligenza del bambino. Il progetto che si trova alla base della
nascita di questa impresa si è concretizzato in quella che viene definita
dalla stessa azienda “Via della Ludattica”, cioè una linea di prodotti
ludici capaci di intrattenere e di insegnare in modo efficace e
motivante.
Grazie alla cura che viene riposta nei dettagli e nei materiali,
all’attenzione all’innovazione e al soddisfacimento delle aspettative, i
prodotti Liscianigiochi, studiati e testati presso il proprio Centro di
Ricerca, possono essere inseriti tra i migliori educativi italiani. Questo
Centro annovera, infatti, nel suo comitato scientifico numerose
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personalità di spicco della pedagogia e della psicologia infantile, oltre
a dirigenti scolastici, insegnanti e genitori.
L’azienda Liscianigiochi Srl è una piccola impresa con sede legale
a Sant’Atto, in provincia di Teramo, dove si svolgono anche tutte le
attività di ricerca, ideazione, produzione e sviluppo nonché di stampa
e di assemblaggio della maggior parte dei prodotti, grazie ad impianti
moderni e tecnologie all’avanguardia.
1
La struttura è composta da 2
capannoni, in cui si effettuano produzione e stoccaggio merci e da un
edificio occupato interamente dagli uffici commerciali, amministrativi
e di ricerca.
Nata grazie ad una idea del Prof. Giuseppe Lisciani
2
, pedagogo con
competenze cartotecniche ed editoriali, l’impresa è oggi gestita da due
amministratori delegati congiunti, i figli Franco e Davide Lisciani, che
si occupano rispettivamente delle attività di marketing e commerciali
e di quelle amministrative e produttive.
L’azienda rientra in classe di fatturato 4, ha a disposizione cioè un
attivo che rientra tra i 6 ed i 13 milioni di euro annui.
La grande attenzione che Liscianigiochi ripone in tutta la sua
produzione, suddivisibile nelle tre categorie giocattolo, libreria e guide
didattiche, è giustificata dal fatto che essa è dedicata ad un momento
1
LISCIANIGIOCHI,Sito web ufficiale: http://www.liscianigiochi.it
2
Giuseppe Lisciani, presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo
Lisciani, ha svolto per alcuni anni l’attività di assistente di Pedagogia alla cattedra
del prof. Mauro Laeng, presso l’Università La Sapienza di Roma, e di docente
presso la Scuola Superiore per Educatori di Comunità annessa alla stessa
Università. È stato per circa un decennio direttore della rivista «La vita
scolastica», edita da Giunti, e ha diretto per Giunti & Lisciani Editori collane di
pedagogia e didattica. Tra le sue opere più importanti, ricordiamo i volumi
Pedagogia della contestazione (1971) e Ragione e Pedagogia. Teoria dei sistemi
e decisioni umane nella tecnologia dell’educazione (1973), entrambi editi
dall’editore Armando, e il testo narrativo Questo matrimonio non s’ha da fare
(Giunti Ragazzi Universale)
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particolarmente importante della vita del bambino, cioè la fase
dell’apprendimento. Infatti, la psicologia dell’età evolutiva segnala
l’importanza del gioco come molla e/o indicatore dello sviluppo. Il
gioco consentirebbe di esercitare e consolidare quanto è stato
precedentemente appreso, tramite, ad esempio, una attività di
esplorazione, introducendovi variazioni e “mettendo alla prova” le
proprie possibilità. In questo senso il gioco contribuirebbe allo
sviluppo fisico, cognitivo, affettivo e sociale, configurandosi come
una forma sui generis di apprendimento spontaneo ed informale. È in
quest’ottica che il gioco viene ad assumere una valenza formativa,
soprattutto, ma non solo, nei contesti prescolari, nei quali vengono
privilegiati gli apprendimenti informali e si tende a promuovere
l’arricchimento di processi cognitivi spontanei.
3
La mission aziendale si concretizza quindi nella realizzazione di
giochi educativi di qualità, suddivisi in categorie in base alle diverse
finalità pedagogiche, individuabili facilmente dal consumatore grazie
ad una tabella dei valori presente su ogni confezione. Ogni prodotto è
studiato appositamente per sviluppare capacità e conoscenze diverse
del bambino ed è di semplice utilizzo anche grazie alla presenza di
guide pratiche dedicate a genitori o educatori.
3
BONDIOLI, Gioco ed educazione. Il gioco tra adulto e bambino come
esperienza relazionale,occasione formativa, osservatorio di una pedagogia sui
generis che si realizza all’insegna della reciprocità e della
condivisione,rinunciando a quella asimmetria, tra chi educa e chi è educato,
tipica delle agenzie formative tradizionali, Franco Angeli, Milano,2010, pag.57
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1.2 ANALISI DEL MACROAMBIENTE ITALIANO:
L’ATTUALE SCENARIO POLITICO, ECONOMICO,
SOCIALE E TECNOLOGICO
L’azienda Liscianigiochi Srl offre al mercato giochi e giocattoli
educativi che coprono un target comprendente i bambini da 0 a 14
anni. Essa si muove in un contesto ambientale che presenta molteplici
opportunità e minacce per i progetti futuri.
Il primo aspetto da valutare è quello legato alla legislazione che
ruota intorno al mondo del giocattolo, sia esso prodotto o importato. Il
Decreto Legislativo n.54 del 11/04/2011 ha recepito in Italia la nuova
direttiva europea 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli, che
sostituisce la precedente del 1988. Questa è stata introdotta per
assicurare un maggior livello di sicurezza dei giocattoli e tutelare i
bambini che li utilizzano, integrando e aggiornando le disposizioni
sinora vigenti. Particolare attenzione viene posta ai rischi derivanti da
sostanze chimiche presenti nei giocattoli, dall’uso di sostanze
pericolose, in particolare classificate come cancerogene, mutagene o
tossiche, nonché di sostanze allergeniche.
4
La direttiva riscrive il concetto di giocattolo, definendolo come un
prodotto progettato o destinato, in modo esclusivo o meno, a essere
utilizzato per fini di gioco nella fascia di età tra 0 e 14 anni. Essa
stabilisce obblighi molto precisi non solo per i fabbricanti, ma anche
4
UNI, Si aggiornano le norme europee sulla sicurezza dei giocattoli, 16/06/2011,
disponibile al seguente indirizzo (accesso di Settembre 2011) :
http://www.uni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=963&Item
id=179&lang=it
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per importatori e distributori, i quali dovranno garantire la sicurezza
dei prodotti, in linea con la direttiva sulla sicurezza generale. Più
precisamente, la direttiva individua nei fabbricanti i responsabili della
conformità dei loro giocattoli sul mercato, che dovranno avere il
marchio CE, l’eventuale pittogramma di inadeguatezza per la fascia di
età tra 0 e 3 anni ed istruzioni ed avvertenze scritte in una lingua o in
lingue facilmente comprese dai consumatori. Ovviamente i fabbricanti
dovranno effettuare le prove previste in tema di sicurezza, preparare la
documentazione necessaria e conservarla per 10 anni almeno. Gli
importatori, invece, avranno l’obbligo di immettere sul mercato
comunitario solo giocattoli conformi, verificando se il fabbricante ha
ottemperato a tutti i suoi doveri, eventualmente compiendo controlli
sulla merce. I distributori, infine, prima della vendita, saranno tenuti a
verificare se un giocattolo è correttamente marchiato CE, se è
accompagnato dai documenti prescritti e da istruzioni ed informazioni
sulla sicurezza e se il fabbricante e l’importatore si siano conformati
alle prescrizioni.
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Altro aspetto legislativo da analizzare ai fini di questo studio è la
normativa relativa allo scambio di merci all’interno dell’Unione
Europea. Il regime doganale delle importazioni e delle esportazioni è
regolato dal Decreto Ministeriale 14/7/1990 n.313 (e successive
modifiche ed integrazioni, quali i Decreti Ministeriali 11/11/1992 e
29/12/1992) che riordina per la prima volta in un “testo unico” la
normativa vigente. La realizzazione del mercato interno europeo e la
conseguente abolizione delle frontiere doganali ha tuttavia
5
UNIONE EUROPEA ISTRUZIONI PER L’USO,La marcatura CE, 11/12/2008,
disponibile al seguente indirizzo (accesso di Ottobre 2011):
http://images.to.camcom.it/f/EIC/Ma/MarcaturaCE_Parte1.pdf