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trasmissione dello stimolo doloroso dalla periferia ai centri
deputati alla sua decodificazione, non porta necessariamente
all’esperienza dolorosa, la relazione che intercorre tra
nocicezione e percezione del dolore nasce da un prodotto
dell’elaborazione cerebrale degli inputs sensori a livello talamo-
corticale.
L’alta natura soggettiva del dolore lo rende di difficile
definizione ed anche il suo trattamento risulta complicato. Infatti,
non esiste uno stimolo doloroso oggettivo in tutti gli individui: un
esempio classico è quello di atleti infortunati che non
sperimentano il dolore fin quando la competizione sportiva non è
terminata.
Il dolore è classificato come nocicettivo o neuropatico: il
primo deriva dalla attivazione diretta dei nocicettori della pelle in
risposta ad un danno tissutale ed è, di solito, accompagnato da
infiammazione; il secondo deriva da un danno diretto ai nervi del
sistema nervoso periferico o centrale. Tre sono le classi di
nocicettori: 1) termici, attivati da temperature estreme e
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presentano piccolo diametro; il segnale è condotto da fibre
mielinizzate di tipo A-delta; 2) meccanici, attivati da una
pressione intensa applicata alla pelle; anch’essi hanno fibre di
tipo A-delta; 3) polimodali, attivati da intensi stimoli di natura
meccanica, chimica o termica. Questi nocicettori hanno fibre
poco mielinizzate, di piccolo diametro e note come fibre di tipo
C. Queste classi di nocicettori sono ampiamente distribuite nella
pelle e nei tessuti più profondi e spesso agiscono sinergicamente.
In situazioni patologiche, l’attivazione dei nocicettori può
portare a due tipi di stati dolorosi non fisiologici: l’allodinia e
l’iperalgesia.
L’allodinia è un dolore generato da stimoli che normalmente
sono innocui; l’iperalgesia è una risposta eccessiva ad uno
stimolo che già di per sé è di tipo doloroso.
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1.2 Fisiologia del dolore
Le fibre nocicettive afferenti terminano principalmente nelle
corna dorsali del midollo spinale. Tali corna dorsali possono
essere divise in sei zone (laminae) distinte sulla base dell’aspetto
citologico e funzionale dei neuroni ivi residenti. Esiste, quindi,
una precisa corrispondenza tra la funzionalità e l’organizzazione
anatomica dei neuroni nelle corna dorsali spinali.
Alcuni importanti neuroni nocicettivi sono localizzati nelle
corna dorsali superficiali (laminae I e II). La maggior parte di
questi neuroni ricevono inputs dalle fibre A-delta e C. I neuroni
della lamina I rispondono esclusivamente alla stimolazione
nocicettiva (neuroni nocicettivi specifici) e proiettano ai centri
superiori del cervello. I neuroni della lamina II sono quasi
esclusivamente interneuroni, sia eccitatori che inibitori.
La trasmissione sinaptica tra fibre afferenti e neuroni dorsali
è mediata da neurotrasmettitori chimici rilasciati dai terminali dei
nervi sensori centrali. Il principale neurotrasmettitore eccitatorio
rilasciato dalle fibre A delta e da quelle C, così come dalle fibre
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afferenti non nocicettive, è il glutammato. Il rilascio di questo
aminoacido evoca, attivando i recettori del glutammato di tipo
AMPA, potenziali post-sinaptici eccitatori nei neuroni delle
corna dorsali. Le fibre afferenti primarie dei neuroni spinali
mostrano anche lenti potenziali post-sinaptici eccitatori dovuti al
release di trasmettitori di natura peptidica. I terminali delle fibre
afferenti primarie di piccolo diametro nelle corna dorsali
contengono sia vescicole sinaptiche che immagazzinano
glutammato che vescicole per i neuropeptidi (Basbaum,1995).
Tra i neuropeptidi presenti nei neuroni sensori nocicettivi, il più
studiato è la Sostanza P, rilasciata dalle fibre C in risposta ad un
danno tissutale o ad una intensa stimolazione dei nervi periferici.
Il glutammato ed i neuropeptidi sono rilasciati dai terminali
afferenti primari ed hanno ruoli distinti sui neuroni post-sinaptici,
anche se agiscono in maniera coordinata nella regolazione
dell’attività di tali neuroni. La sostanza P sembra potenziare e
prolungare l’attività del glutammato. Il range d’azione dei due
neurotrasmettitori può differire. Le azioni del glutammato sono
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confinate ai neuroni post-sinaptici, nelle immediate vicinanze dei
terminali sinaptici, come risultato di un efficiente re-uptake da
parte delle cellule gliali (re-uptake 2) o degli stessi terminali
neuronali (reuptake 1). Invece, i neuropeptidi possono diffondere
a distanze considerevoli dal loro sito di rilascio poiché non esiste
uno specifico meccanismo di re-uptake. Così, il rilascio di
neuropeptidi da una singola fibra afferente può influenzare molti
neuroni post-sinaptici nelle corna dorsali.
In seguito a ripetute applicazioni di stimoli nocicettivi, i
neuroni che precedentemente erano irresponsivi a tali stimoli,
possono subire una modificazione fenotipica che li conduce ad
essere responsivi. Tale variazione funzionale (sensitizzazione) in
seguito a danno da compressione o da infiammazione, è dovuta al
rilascio di vari agenti chimici da parte delle cellule e delle fibre
nervose lesionate. Queste sostanze includono bradichinine,
istamina, prostaglandine, leucotrieni, acetilcolina, serotonina e
sostanza P (Fields, 1987). Ognuna ha origine da una differente
popolazione cellulare, ma tutte agiscono diminuendo la soglia di
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attivazione dei nocicettori. Alcune di esse, però, possono attivare
tali recettori. Ad esempio, l’istamina rilasciata dalle cellule
mastocitarie attivate (degranulazione) in risposta ad un danno
tissutale attiva nocicettori polimodali.
I neuroni nocicettivi primari regolano il loro microambiente
mediante mediatori chimici, sintetizzati nel corpo cellulare e
trasportati al terminale periferico, dove sono immagazzinati e
rilasciati dopo la depolarizzazione del terminale.
In condizioni di un danno severo e persistente, le fibre di tipo
C sono sollecitate ripetutamente e la risposta dei neuroni delle
corna dorsali aumenta progressivamente. Questo fenomeno,
chiamato “wind-up”, è dipendente dal rilascio di glutammato
dalle fibre C e conseguente apertura dei canali ionici post-
sinaptici (recettori ionotropi del glutammato di tipo NMDA).
Infatti, il blocco di tale recettore previene il fenomeno del “wind-
up”.
La stimolazione nocicettiva può produrre cambi a lungo
termine nei neuroni delle corna dorsali. I recettori di tipo NMDA
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prendono parte all’ipereccitabilità dei neuroni dorsali dovuta ad
un danno tissutale. Questo fenomeno è chiamato sensitizzazione
centrale.
Queste variazioni a lungo termine nell’eccitabilità dei neuroni
a livello delle corna dorsali rappresentano, quindi, una sorta di
memoria del segnale indotta dalla superstimolazione delle fibre
C. I neuroni che manifestano tale fenomeno della sensitizzazione
hanno subito una induzione dei geni “precoci” che codificano per
fattori di trascrizione, come c-jun, così come una upregulation
nell’espressione dei neurotrasmettitori e dei loro recettori che
presumibilmente modifica le proprietà fisiologiche di questi
neuroni.
Queste alterazioni nelle proprietà biochimiche e
nell’eccitabilità dei neuroni dorsali possono portare
all’insorgenza del dolore patologico, così come potrebbe giocare
un ruolo primario nel diminuire la soglia della percezione del
dolore.
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1.3 Recettori metabotropici del glutammato
Nel sistema nervoso centrale la maggior parte dell’attivazione
sinaptica eccitatoria è mediata dall’interazione del glutammato
con i propri recettori (Moroni, et al., 1998). Questo aminoacido
eccitatorio può attivare sia recettori-canale (recettori ionotropi),
che recettori associati a proteine G (metabotropi).
I recettori canale sono complessi polimerici formati da 4-5
subunità costituenti un canale ionico transmembrana. Sono
classificati in tre categorie, differenti tra loro sulla base
dell’agonista selettivo, delle cinetiche di attivazione e della
permeabilità ionica: 1) recettori per l’acido alfa-ammino-3-
idrossi-5-metil-4-isoxazol-propionico (AMPA); 2) recettori per il
kainato; 3) recettori per l’N-metil-D-aspartato (NMDA). I primi,
permeabili allo ione Na
+
, sono presenti sulla membrana post-
sinaptica e sono responsabili della risposta eccitatoria
depolarizzante rapida (tipica delle sinapsi glutammatergiche),
infatti hanno cinetiche di attivazione/inattivazione dell’ordine dei
millisecondi. I secondi, permeabili al Na
+
ed al K
+
, sono diffusi in
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tutti il sistema nervoso centrale, ma la loro funzione non è ancora
del tutto chiarita. Il terzo tipo di recettore presenta cinetiche di
attivazione più lente (centinaia di millisecondi) ed è soprattutto
permeabile al Ca
2+
. Il flusso di questo catione attraverso il
recettore avviene solo se la membrana post-sinaptica è
depolarizzata a tal punto da rimuovere il blocco che esercita lo
ione Mg
2+
, inoltre la sua attivazione necessita di glicina come
agonista. L’entrata dello ione calcio all’interno della cellula
neuronale ha importanti conseguenze biologiche: si possono
avere effetti trofici, regolatori e tossici (questi possono anche
condurre a morte neuronale).
I recettori metabotropi per il glutammato (mGlu) sono
associati a proteine G. Questi recettori sono classificati in tre
sottogruppi: il primo comprende quei recettori che attivano il
ciclo degli inositoli; il secondo quelli che inibiscono l’adenilato
ciclasi; infine il terzo raggruppa quei recettori capaci di inibire
l’adenilato ciclasi, ma che presentano agonisti selettivi diversi da
quelli del secondo gruppo. I recettori di tipo metabotropico sono
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diffusi in modo differenziale nel sistema nervoso centrale,
possono coesistere nella stessa popolazione cellulare e
probabilmente hanno un ruolo importante nei processi di
integrazione centrale dei diversi input sensoriali. I recettori del
primo gruppo (mGlu1 e mGlu5) sono localizzati sulle membrane
post-sinaptiche, soprattutto in sede perisinaptica (Baude et al.,
1993), quindi probabilmente essi sono attivati solo dopo intense
stimolazioni del terminale sinaptico, quando i sistemi di ricattura
del glutammato sono saturati e non ne possono impedire più la
diffusione negli spazi extra-sinaptici. Questi recettori sono
correlati all’idrolisi dei polifosfoinositoli (Nakanishi, 1994), un
processo metabolico che conduce alla mobilizzazione
intracellulare dello ione calcio, all’attivazione della protein-
chinasi C (PKC) ed alla formazione dell’inositolo-1,4,5-trifosfato
(IP3) e del diacilglicerolo (DAG).
L’attivazione dei recettori mGlu può causare un aumento
della sensibilità dei recettori ionotropi, modulando positivamente
le loro risposte.
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Concentrazioni elevate di glutammato, dell’ordine dei
50-100 µM, possono provocare morte dei neuroni in coltura.
Infatti, agonisti dei recettori glutammatergici applicati localmente
nel sistema nervoso sono responsabili di una forma particolare di
tossicità (eccitotossicità) in cui i neuroni mostrano segni di grave
sofferenza a livello del soma e scarsi effetti tossici per la glia e le
fibre nervose di passaggio. Questa lesione è definita
eccitotossica poiché è associata alla forte stimolazione eccitatoria
dei neuroni. La morte neuronale da eccessivo accumulo di
glutammato negli spazi extracellulari può avere sia le
caratteristiche dell’apoptosi che quella della necrosi, a seconda
della situazione metabolica delle cellule neuronali interessate.
L’eccitotossicità è conseguente ad un abnorme accumulo di
calcio citoplasmatico in seguito a superstimolazione
glutammatergica. Tale elevata concentrazione di calcio può
attivare, dopo una serie di eventi biochimici che vedono la
partecipazione della PKC (Choi, 1992), enzimi litici, quali
proteasi (tra cui le caspasi), lipasi, endonucleasi.
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1.4 Teoria del Gate Control del dolore a livello spinale
L’informazione di un danno ai tessuti è trasportata dal
midollo spinale ai nuclei specifici del sistema nervoso attraverso
cinque principali via ascendenti: spino-talamica, spino-reticolare,
spino-mesencefalica, cervico-talamica, spino-ipotalamica.
Il tratto spino-talamico è quello principalmente coinvolto
(Willis, 1985). Esso comprende gli assoni dei neuroni nocicettivi
specifici e quelli dei neuroni delle laminae I e V-VII delle corna
dorsali. Questi assoni proiettano nel lato controlaterale del
midollo spinale ed ascendono alle strutture sovraspinali lungo i
funicoli anterolaterali e contraggono, infine, sinapsi con i neuroni
talamici.
Nel talamo i neuroni che costituiscono i gruppi nucleari
laterali e mediali processano le informazioni nocicettive
provenienti, tramite il tratto spino-talamico, dai neuroni delle
laminae I e V. Danni al tratto spino-talamico provocano un
dolore denominato dolore centrale.