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INTRODUZIONE
A partire dalla seconda metà degli anni Novanta abbiamo assistito, a
livello globale, ad un’evoluzione e trasformazione delle esigenze del turista
sia per quanto riguardo le mete da scegliere per il viaggio che per le
combinazioni di prodotti turistici da sfruttare.
A seguito di ciò è cambiato anche il modo di rapportarsi al turista
stesso mediante il linguaggio e, soprattutto, attraverso la comunicazione
turistica – la quale incontra un punto nodale nella traduzione linguistica.
Questo elaborato nasce dall’esigenza di evidenziare, prima di tutto,
l’importanza della giusta strategia traduttiva da adottare non solo al fine di
realizzare una chiara e corretta comunicazione, ma anche in quanto mezzo
attraverso il quale il turista viene invogliato a intraprendere una
determinata esperienza di viaggio anziché un’altra.
Più in particolare nel primo capitolo, di natura introduttiva, si
delineano i caratteri distintivi del fenomeno turistico cercando di mostrare
attraverso quali processi si sia passati dal turismo creativo a quello
culturale, in un processo che sarebbe sfociato nell’avvento d el turismo di
massa.
Verrà inoltre delineato il quadro evolutivo dell’offerta turistica negli
ultimi, ampia e variegata soprattutto grazie al nuovo rapporto tra il turista e
la rete; quest’ultima rappresenta, come è facile intuire, un volano di
opportunità da cogliere senza precedenti.
Nel secondo capitolo, invece, l’accento verrà posto sull’importanza
rivestita dalle strategie di comunicazione nell’ambito della traduzione
turistica, analizzando anche i contributi che una disciplina articolata e
multiforme come il marketing ha saputo dare al fenomeno turistico.
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Prima di approfondire nello specifico i caratteri della traduzione, così,
si analizzeranno i concetti di marketing turistico pubblico e micro-
marketing per riuscire a comprendere meglio le interazioni fra questi due
importanti settori.
Nell’ultima e più importante parte dell’elaborato, il capitolo terzo, si
passerà alla presentazione e all’analisi di un caso di studio: l’Hotel
Meeting, non prima però di aver ampiamente analizzato tutte le componenti
della lingua del turismo.
Cercheremo di metter in luce le proprietà principale di questa lingua
professionale, i registri più appropriati da adottare e, soprattutto, le
peculiarità della componente lessicale.
Successivamente, dopo aver descritto le strategie traduttive per la
comunicazione turistica on-line effettuando un confronto linguistico fra
l’italiano e il tedesco, si passerà alla descrizione del caso dell’Hotel
Meeting, mettendo a confronto le traduzioni del sito internet di tale albergo
in italiano, in tedesco e in inglese.
Questa analisi servirà a mettere in risalto l’importanza rivestita dal
traduttore nel momento in cui si trova a tradurre e interpretare specifici
modi di dire, rendendoli “credibili” nel passaggio da una lingua all’altra.
Si avrà perciò modo di vedere, nella pratica, come i concetti espressi
solo in linea teorica dalla letteratura trovino nella realtà una giusta
collocazione.
Infatti una delle caratteristiche in assoluto più importanti della
comunicazione turistica e, di conseguenza, della traduzione in questo
settore (come in molti altri) è di suscitare un coinvolgimento della sfera
emotiva del turista attraverso la traduzione, al fine di spingerlo a provare
l’esperienza del viaggio “a tutti i costi”.
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CAPITOLO I
I CARATTERI DISTINTIVI E L’EVOLUZIONE
DEL FENOMENO TURISTICO
1. La comunicazione turistica
L’evoluzione del concetto di turismo, della sua stessa pratica e della
conoscenza dei suoi prodotti, trova un elemento chiave nella definizione di
ciò che concerne la cosiddetta “comunicazione turistica”.
Riconosciuto in modo unanime come uno dei motori trainanti
dell’intera economia mondiale, il turismo definisce un rapporto di natura
ontologica con la comunicazione avente lo scopo di configurare lo spazio
turistico come una costruzione, un luogo che deve essere raccontato prima
ancora che visitato e consumato.
Di conseguenza non è necessario - anzi non esiste - un distacco netto
tra il momento della produzione di un prodotto e quello della sua
comunicazione al pubblico, in quanto tali momenti appaiono l’uno
comprensivo dell’altro, quasi come a voler sottolineare ancora di più
l’inscindibilità del rapporto tra turismo e comunicazione.
1
Volendo dare una definizione più precisa quindi è possibile affermare
che la “comunicazione turistica” viene concretizzata in quell’insieme di
strategie messe appunto da soggetti sia pubblici che privati al fine di
promuovere una location, una struttura, un servizio.
2
1
F. GIORDANA “La comunicazione del turismo”, Milano Franco Angeli, 2004 pag.16
2
http://eprints.uniss.it/3482/1/Mocini_R_Tesi_Dottorato_2010_Comunicazione.pdf
6
L’importanza e la centralità della comunicazione deriva dal fatto che,
soprattutto in epoca recente, il turista moderno risulta sempre meno
appagato, dal “già noto” o da località ormai fin troppo battute dal turismo
di massa.
Inoltre la tendenza è quella di essere sempre di più orientati verso la
scoperta, la nicchia, l’inconsueto, e quindi al sorprendente nascosto.
Infatti è possibile affermare che le risorse – potenziali o effettive che
siano - da sole non bastino per fare del turismo, in quanto un paesaggio da
togliere il fiato, un cibo paradisiaco, come pure una città d’arte o ancor a
un’affascinante evento culturale, se non adeguatamente valorizzati o
inseriti in circuiti che ne arricchiscano il senso, non bastano da soli a far
affluire turisti.
Di conseguenza appare innegabile l’esigenza di costruire una
immagine positiva di un prodotto turistico, sia in fase di lancio che di
riposizionamento, cercando di sviluppare un senso di appartenenza nel
consumatore verso il brand, il quale ha avuto modo di svilupparsi nella
mente di quest’ultimo, proprio grazie al giusto sfruttamento di adegu ate
politiche di comunicazione.
Tali politiche seppure studiate in epoca recente, dimostrano in realtà
di essere l’elemento fondamentale assoluto al fine della pubblicizzazione di
una qualunque destinazione di viaggio.
E’ bene comunque a questo punto dare una definizione di turismo che
può essere inquadrato come "il complesso delle manifestazioni e delle
organizzazioni relative a viaggi e soggiorni compiuti a scopo ricreativo o di
istruzione" (Devoto, Oli, 2011).
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Il "turista" cosi come definito dall'Organizzazione Mondiale del
Turismo (World Tourism Organization, Agenzia specializzata
delle Nazioni Unite) è colui che viaggia in paesi diversi dalla sua residenza
abituale e al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di
almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia
diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno del paese
visitato.
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Il territorio, inteso come l’insieme di risorse fisiche ed umane, è la
base su cui si fonda lo sviluppo turistico ed è l’asse attorno al quale ruotano
le attrattive che agiscono sul mercato della domanda
4
.
Senza un territorio capace di soddisfare bisogni e motivazioni e
accessibile al consumatore, lo sviluppo turistico perde il carattere della
redditività e il problema primario che l’uomo deve affrontare nella gestione
del territorio è proprio la conservazione a lungo termine dello stesso in
quanto risorsa che deve durare nel tempo, stabilendone quindi la giusta
capacità di carico.
Tale concetto viene definito come il limite delle possibilità di
utilizzazione del territorio oltre il quale inizia un processo di distruzione
per cui lo stesso perde la sua capacità di durare nel tempo e riprodursi
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Per questo bisogna cercare di tenere sotto controllo la speculazione
sulle grandi aree turistiche il che provoca un degrado non soltanto delle
risorse naturali, ma anche di quelle umane (società, cultura ecc.)
Inoltre c’è da aggiungere che se pensiamo ad un territorio, ovvero ad
una delimitazione geografica all’interno della quale è possibile trovare
servizi e risorse di carattere turistico, questo possiede sempre e
3
http://it.wikipedia.org/wiki/Turismo
4
BRESSO M. – ZEPPETELLA A. “Il turismo come risorsa e come mercato”, Milano 1987
5
G. LOY PUDDU, “Elementi d politica del turismo e management Turistico- Alberghiero”,
CarloDelfino Editore (2004)
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comunque un’immagine precisa agli occhi del potenziale turista:
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in tal
senso può apparire chiarificatore l’ esempio del territorio del Chianti,
molto valorizzato dagli inglesi (si pensi alla definizione di “Chiantishire”) e
simbolo della bella vita, della campagna ordinata, del buon mangiare e del
bere di classe.
Nonostante ciò la frequenza turistica di tale area è relativamente
esigua soprattutto se paragonata a quella delle spiagge dei posti più alla
moda del Mediterraneo.
Oppure continuando su questa scia, ma cambiando settore, può essere
utile citare l’esempio di un altro marchio molto conosciuto quale quello
della Rolls-Royce.
Quindi la comunicazione della propria identità non è legata in maniera
direttamente proporzionale all’esperienza diretta o indiretta di “consumo”
del prodotto.
E’ importante evidenziare come il processo di generazione di
una identità (turistica) sia connessa in maniera esclusiva a tutto
quell’insieme di valori e credenze che nella maggior parte dei ca si
prescindono dalla sfera razionale dell’individuo in quanto facenti parte
maggiormente della sfera emotiva.
Sono tali suggestioni quindi che nel corso degli anni definiscono
l’immagine turistica di una destinazione di viaggio, quasi a confermare il
fatto che non esista UN modo di comunicare e UNA scelta esatta per
comunicare la propria identità.
6
http://www.professioneturismo.net