1.1 Storia
Le origini della Polizia Cantonale sono legate a filo doppio con quelle della Repubblica del
Cantone Ticino. Il primo corpo di polizia cantonale risale al 1804 ed era costituito da una
“Compagnia di 60 fucilieri pel servizio del Cantone”. A quali usi potesse essere destinata la
forza pubblica, lo rammenta una legge del 23 maggio 1878 sulla procedura per l’esazione dei
crediti dello Stato: “scorso il termine di 5 giorni senza che l’escusso abbia soddisfatto quanto
è stabilito nel decreto del Consiglio di Stato, il commissario manderà uno o più gendarmi a
stanziare nel domicilio dell’escusso a carico e spese dell’escusso medesimo”.
Nei primi anni del novecento appare la figura del Delegato e negli anni ’50 il cantone venne
suddiviso in quattro settori (Bellinzonese, Locarnese, Luganese e Mendrisiotto) con una
giurisdizione territoriale comprendente, oltre ai posti principali di gendarmeria e di pubblica
sicurezza, anche i posti secondari di gendarmeria.
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Martinoli, S. (1998) Cronistoria della polizia ticinese, Losone: Tipografia Poncioni SA
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2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Secondo la Legge sulla Polizia del 12 dicembre 1989, il corpo si compone di agenti di ambo i
sessi, suddivisi in ufficiali, gendarmi, agenti di pubblica sicurezza e personale amministrativo.
La gendarmeria e la polizia del Traffico svolgono compiti di intervento, di prevenzione e
sicurezza. La pubblica sicurezza svolge prevalentemente compiti investigativi e di polizia
giudiziaria. Il territorio cantonale è diviso in quattro settori (Bellinzonese, Locarnese,
Luganese e Mendrisiotto) comprendenti ognuno 1 commissariato di pubblica sicurezza, 1
posto principale e 1 o più posti secondari di gendarmeria. Il Comando ha sede nel Distretto di
Bellinzona. Alcune strutture comprendono delle carceri pretoriali di cui si occupano agenti di
custodia armati. Altri servizi con compiti specifici, quali la Scientifica e i gruppi d’intervento,
operano su tutto il territorio cantonale. Ad Agno, la polizia si occupa dei controlli viaggiatori
e di tutti gli altri controlli di sicurezza necessari alla prevenzione e alla repressione dei reati.
Sul Verbano e sul Ceresio, la polizia lacuale svolge funzioni di prevenzione, controllo e
soccorso nell’ambito della navigazione e della balneazione delle acque ticinesi. I servizi
tecnici, logistici e amministrativi, garantiscono il regolare funzionamento dei collegamenti
radio, dei veicoli, il rifornimento e la sostituzione del materiale e delle armi in dotazione e la
gestione amministrativa. Presso il comando vi è infine un servizio stampa e un addetto alla
prevenzione dei reati. La struttura organizzativa sopra descritta ha caratterizzato la Polizia
Cantonale fino al 1° settembre 1999, data in cui il Consiglio di Stato ha approvato l’entrata in
vigore di un organigramma transitorio. Questo nell’intento di acquisire il necessario spazio di
manovra per procedere, una volta ottenuto l’avallo del Gran Consiglio, alla ristrutturazione
del Corpo. L’organigramma abbandona sostanzialmente i limiti di settore per assumere una
dimensione cantonale. Alla testa delle unità di Stato maggiore, polizia giudiziaria (con sede
principale a Lugano), gendarmeria del Sopraceneri, gendarmeria del Sottoceneri, nonché dei
Servizi generali, è collocato un ufficiale responsabile.
Nel corso del 2005 si sono registrati rispettivamente 4 e 8 trasferimenti da e
all’Amministrazione cantonale, 2 riassunzioni di ex agenti, 7 dimissioni, 6 pensionamenti e la
nomina di 30 aspiranti della scuola di polizia 2004. L’effettivo al 31 dicembre 2005 era così
suddiviso:
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Personale del corpo di Polizia al 31.12.2005
Uomini Donne Totale
Persone fisiche 552 73 624
Età media 40,7 37,7 40,5
Anzianità di servizio 16,8 12,2 16,3
Unità a tempo pieno 547,5 67,15 615,65
Come si può evincere dalla tabella, alla fine del 2005, vi era una preponderanza di uomini
rispetto alle donne, mentre l’età media e l’anzianità di servizio erano più alte per gli uomini; il
personale impiegato a tempo pieno raggiungeva in totale le 615,65 unità, ottenuto facendo
una media tra il personale a tempo pieno e quello a tempo parziale.
Rispetto alle 633 unità concesse nel dicembre 2000, la riduzione degli effettivi a 601 decisa
dal Governo e da realizzare entro il 31 dicembre 2007, imporrà di osservare il massimo rigore
nell’impiego del personale. A ciò si aggiunge la mancata organizzazione di una scuola di
polizia nel 2005, che porterà nell’anno in corso a un’importante carenza di agenti operativi.
2.1 Formazione
Alla mancata organizzazione di una scuola di polizia 2005 ha fatto comunque riscontro una
scuola abbreviata, tenutasi gli ultimi due mesi dell’anno, e che ha interessato 13 aspiranti
gendarmi provenienti dalle guardie di confine e dalle polizie comunali. Questi hanno
continuato la loro formazione pratica sino al giugno 2006, mese in cui hanno sostenuto
l’esame federale di categoria. Durante il 2005 si è pure tenuto il reclutamento per la
designazione di nuovi ispettori di Polizia Giudiziaria provenienti dai ranghi della
Gendarmeria. Dopo l’iter di selezione iniziale, i candidati si sono impegnati in un lungo
periodo di studio individuale e di corsi di preparazione per l’esame, tenutosi in estate. A inizio
settembre 2005 è giunta la decisione di nomina da parte del Consiglio di Stato per 12 ispettori
e ispettrici, che hanno completato la loro preparazione alla Scuola cantonale di Polizia
Giudiziaria nel corso dei mesi di novembre e dicembre.
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Per quanto riguarda la formazione permanente, l’accento è stato posto sulla qualità della
formazione erogata (mirata per specializzazione). Un ruolo importante lo ha ricoperto il
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Piazzini, R. (2006) Rapporto d’attività 2005, Bellinzona: Polizia cantonale, Repubblica e Cantone Ticino, Ufficio statistica
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corso pilota sulla metodica, la pedagogia e la formulazione degli obiettivi, a cui hanno
partecipato i formatori medesimi. I corsi coprono necessariamente un ampio ventaglio di aree
e coinvolgono diversi partner fra cui ISP, CEFOS, SUVA, CSI e SUPSI. Il 2005 è il primo
anno completo in cui si è iniziato un programma di formazione dei quadri, suddivisi in quadri
dirigenti (ufficiali), quadri superiori (sottufficiali superiori) e quadri intermedi (sottufficiali).
Col 2006 sta per essere ultimato il cambiamento dell’area formazione, sia per quanto attiene il
supporto informatico che nella redazione della documentazione didattica, in vista della
certificazione della struttura quale centro di formazione federale.
2.2 Pianificazione e impiego
Le prestazioni del Servizio nel corso del 2005 sono state indirizzate al supporto delle aree
operative. Questo sostegno ha permesso di concretizzare il progetto operazioni “FUTURE”,
di aggiornare la pianificazione permanente sincronizzandola alla nuova organizzazione e di
programmare e gestire esercitazioni con i partner del primo intervento.
2.3 Operazioni “FUTURE”
Questo concetto, introdotto nel 2004, ha avuto nello scorso anno il suo massimo sviluppo.
Indirizzato alla ricerca di soluzioni alla radice di fenomeni rilevanti e attuali, si è dedicato
principalmente alle problematiche relative alla prostituzione illegale, agli scassi e ai furti, ed
alla tifoseria violenta. Lo scopo è quello di fornire un inquadramento operativo che
massimizzi l’analisi e la diffusione delle informazioni verso i responsabili operativi sul
terreno. I risultati conseguiti permettono di creare un’appropriata strategia, successivamente
da adottare. Quest’ultima potrà ulteriormente essere impiegata nel contrasto di altri fenomeni
emergenti. La riorganizzazione della Gendarmeria ha obbligato a rivedere le pianificazioni
permanenti, adattandole alla nuova impostazione operativa, e dando priorità al Piano
cantonale in caso di avvenimenti gravi. Gli esercizi permettono infine di testare le capacità
operative degli enti coinvolti nei piani d’allarme cantonali, mettendo alla prova gli aspetti
legati al coordinamento. Nel 2005 gli scenari simulati sono stati tre: un incidente della
circolazione nella galleria Mappo-Morettina, la caduta di un satellite con allarme radioattività
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sul piano di Magadino, la protezione di personalità con presa d’ostaggio e l’organizzazione di
interventi di mantenimento dell’ordine.
2.4 Riorganizzazione
Il 6 dicembre 2000 il Gran Consiglio ha approvato le modifiche alla legge sulla polizia, la cui
struttura viene definitivamente suddivisa in 4 pilastri principali:
• Lo Stato Maggiore con compiti di gestione delle risorse umane, finanziarie, pianifica
le attività, svolge compiti di comunicazione interna e con i media e collabora con il
Comandante nella direzione del corpo. Nel nuovo organigramma di polizia lo Stato
maggiore svolge i compiti di gestione delle risorse umane e finanziarie, di
pianificazione dell’attività, di comunicazione interna ed esterna, di formazione, di
controllo strategico e di qualità e collabora con il Comandante nell’amministrazione e
nella direzione del Corpo.
• La Gendarmeria è articolata in attività di polizia di prossimità e di polizia mobile,
svolge prevalentemente compiti di intervento, prevenzione e sicurezza.
• La Polizia Giudiziaria svolge prevalentemente compiti investigativi e di pubblica
sicurezza a salvaguardia dell’ordine pubblico e della pace sociale lavorando anche in
stretta collaborazione con la Magistratura. La sua attività spazia dalla raccolta di
informazioni, all’accertamento dei fatti, alle inchieste, agli arresti, al ripristino –
quando possibile – della situazione iniziale, alla prevenzione, all’analisi strategica e
comparativa di fenomeni criminali, all’analisi criminale operativa in supporto
all’inchiesta, all’impiego di metodologie tecnico-scientifiche, alla collaborazione con
altre forze di polizia intercantonali e internazionali.
• I Servizi Generali assicurano il supporto e garantiscono l’operatività del corpo
attraverso l’implementazione di nuove tecnologie, mezzi e attrezzature, la garanzia di
continuità nei processi di manutenzione e la puntualità degli interventi, oltre ad un
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