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intorno al fenomeno mobbing? La risposta può essere ricercata
nella richiesta di apportare sempre maggiore tutela a quelle
situazioni vessatorie e discriminatorie che sempre più spesso
caratterizzano il mondo del lavoro. Mi riferisco esplicitamente a
quei comportamenti, di per sé ed autonomamente considerati,
i quali non necessariamente vengono identificati come illeciti;
ad esempio: incarichi inutili e ripetitivi, revoche o mancate
concessioni di benefici anche se promessi, isolamento verbale
e fattuale da parte dei colleghi, molestie morali implicitamente
intese. Dal punto di vista sociologico e medico-legale, il
mobbing può essere identificato come una forma di
aggressione psicologica che si realizza attraverso sistematici e
prolungati comportamenti ostili e vessatori che produce effetti
dannosi: dalla lesione della vita di relazione della vittima a
quella della personalità, della dignità, della professionalità; poi
ancora, quasi sempre, malessere e scompiglio nella vita del
malcapitato, con ripercussioni anche gravi sulla sua salute
psicofisica. Tali comportamenti poi sono rivolti
intenzionalmente a emarginare e isolare il soggetto passivo
nell'ambiente di lavoro, e spesso sono finalizzati a ottenerne
l'estromissione dall'azienda. Pertanto il mobbing, essendo un
fenomeno multiforme, non ha una precisa connotazione
giuridica e neppure certi o determinati confini sul piano delle
forme e delle modalità attuative. Ciò premesso, il primo
capitolo di questo lavoro vuole evidenziare l’importanza
dell’organizzazione, della comunicazione e quindi della
sicurezza nelle imprese - in modo da creare un ambiente più
sereno che porterà l’azienda ad ottenere buoni risultati senza
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dover fare i conti con fenomeni rischiosi, come ad esempio il
mobbing - in uno scenario aziendale che negli ultimi anni ha
subìto e sta subendo molti cambiamenti. Il secondo capitolo
ripercorre gli studi e le analisi empiriche effettuate negli ultimi
decenni, soprattutto in ambito straniero, da alcuni studiosi sul
fenomeno mobbing, grazie ai quali questo viene oggi
considerato come una branca di studio indipendente.
Ricostruzione necessaria al fine di inquadrare giuridicamente il
mobbing e di individuare gli aspetti peculiari e salienti che
potrebbero caratterizzare un futuro intervento legislativo. Nel
terzo capitolo, invece, viene esposta un’indagine esplorativa
condotta su un campione della regione Toscana costituito da
55 soggetti impiegati presso due istituzioni bancarie, 13
rappresentanti sindacali e due direttori. Lo scopo principale di
questo lavoro è quello di verificare la presenza, o meno, di
comportamenti vessatori nell’ambiente bancario causati da
una cattiva comunicazione interna (e quindi anche esterna) e
da un’inefficiente organizzazione che può creare un clima
lavorativo instabile e insicuro.
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Capitolo primo
1.1 Il concetto di lavoro e la tutela della salute
Nelle società occidentali il tema del lavoro gioca un ruolo
fondamentale nella costituzione dell’identità sociale e del
concetto di sé dell’uomo adulto, tanto che la cultura ha
forgiato degli stereotipi molto potenti che definiscono il nostro
essere in base alla professione cioè, per dirla con una
metafora, “noi siamo quello che facciamo”. Il mondo del lavoro
è attualmente in continua trasformazione rispetto a un
ventennio fa e gli stessi ruoli lavorativi, grazie alla crescente
richiesta di flessibilità nello svolgimento di certi compiti,
assumono confini labili e sfumati. L’aumentato divario tra le
richieste sociali e le capacità di corrispondere alle varie
aspettative, crea un ambiente lavorativo caratterizzato da
forte conflittualità e competizione. L’individuo, immerso in
quest’epoca di forte globalizzazione e di diffusione della new
economy, è sicuramente più partecipe e al centro di tutte le
attività, i suoi ritmi sono diventati più incalzanti, ma
nonostante i suoi sforzi per stare al passo dei tempi e delle
tecnologie e non soccombere, si è visto “cosificare” sempre di
più. I principi basilari della Costituzione della Repubblica
Italiana riconoscono, nella dignità della persona umana e nel
suo lavoro, dei valori fondamentali a cui si accompagna anche
il concetto di tutela della salute, intesa come "fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività..”, (art. 32
della Costituzione).
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La salute dell’individuo, alla luce di recenti acquisizioni, non
quest’ultima spesso identificata con qualche disturbo
psicofisico, ma seguendo l’ottica della “qualità della vita”, si
guarda al benessere totale della persona, cosicché alla visione
parcellizzata dell’uomo predominante nel passato (corpo e
psiche divisi), si è sostituita quella olistica. Il benessere
dell’individuo può quindi essere compreso analizzando i
molteplici fattori che incidono sulla sua esistenza. Il disagio sul
lavoro si presenta come uno stato permanente di difficoltà che
può creare problemi e provocare danni alla salute fisica e
psichica del lavoratore: una delle sue manifestazioni consiste
nel mobbing, una lenta persecuzione psicologica che incide
pesantemente sulle capacità lavorative, sulla stabilità
psicologica e sulla salute dell’individuo. Poiché la salute non è
l’assenza di malattia ma la pienezza della vita, è necessaria
un’opera di prevenzione che metta gli individui che soffrono di
disagio, nell’ambito del lavoro, nella condizione di sostenere,
contrastare e limitare i danni. Tutti noi abbiamo il diritto, come
recitano tra l’altro anche gli articoli 1, 4 e 35 della nostra Carta
Costituzionale
1
e l’art. 9
dello Statuto dei Lavoratori
2
, di
condurre una vita sana e dignitosa ma soprattutto di lavorare,
1
Costituzione della Repubblica Italiana - art. 1: “L’Italia è una Repubblica Democratica
fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione”. art. 4: “ La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto”. art. 35: “La Repubblica tutela il
lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei
lavoratori”.
2
2
Statuto dei lavoratori – legge 20 maggio 1970 n.300– art. 9; Tutela della salute e
dell’integrità fisica: “I lavoratori mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare
l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di
promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro
salute e la loro integrità fisica”.
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e poiché il potenziale umano è la risorsa più preziosa e anche
quella più a rischio, bisogna agire in modo costruttivo
all’interno della struttura della nostra cultura, contrastando lo
sfruttamento operato spesso secondo la logica del profitto
economico fine a se stesso.
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1.2 Organizzazione, comunicazione e gestione delle
risorse umane come fattore per prevenire il mobbing.
Il mobbing è un fenomeno di cui si sta parlando molto negli
ultimi anni ed è sempre più frequente all’interno delle
organizzazioni; per questo è opportuno analizzarlo proprio dal
punto di vista dell’azienda per imparare a conoscerlo e a
prevenirlo. Non solo un’azienda che si macchia di mobbing ha
scarse possibilità di realizzare il miglior servizio al cliente, ma
rischia anche di causare danni a se stessa. Infatti, laddove si
respira aria di mobbing sono scarse le risorse umane e
psicologiche da mettere in atto per soddisfare le richieste del
cliente. Qui l’interesse è concentrato anche sull’importanza
della comunicazione aziendale, dal momento che, molte
strategie di mobbing sono basate sull’esistenza di una
comunicazione patologica nell’azienda, come per esempio non
fornire ad alcuni colleghi informazioni vitali per il loro lavoro.
Con il malinteso e la cattiva comunicazione viene arrestata la
linfa vitale che tiene in vita l’organizzazione
3
e si creano le
premesse per la nascita e lo sviluppo del mobbing.Nei sistemi
di lavoro industriale di tipo fordista-taylorista, i compiti e i
ritmi di lavoro erano prevalentemente caratterizzati dalla
pianificazione e dalla prevedibilità delle attività. Oggi, con lgli
innumerevoli cambiamenti che hanno riguardato la maggior
parte dei settori economici, la società è diventata più
complessa e meno prevedibile; sono intervenute molte
3
G. Bechelloni, Equivoci Giochi. Lo stile cognitivo di un artigiano delle parole, Mediascape
Edizioni, 2003.
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variabili che hanno reso la nostra società sicuramente meno
controllabile. Nei moderni contesti lavorativi l’individuo si trova
a svolgere incarichi e mansioni totalmente differenti rispetto a
quelli svolti dalle generazioni passate (basti pensare alla rete
internet che ha preso il sopravvento sulla compilazione del
cartaceo). Tuttavia, non hanno influito sui contesti lavorativi
solo cambiamenti interni all’impresa ma anche una pluralità di
fattori esterni come, per esempio, l’agguerrita concorrenza, la
mutevolezza dei contesti, la fusione di imprese (vedi settore
bancario) che stanno evidenziando numerose contraddizioni.
In un contesto così complesso vi è la necessità di individuare e
valorizzare le risorse umane e di instaurare un corretto clima
organizzativo, prevenendo le disfunzioni e i relativi danni
personali, stimolando il singolo alla creatività, al senso di
appartenenza e facendolo partecipare agli obiettivi e alle scelte
dell’azienda. Diventa così di fondamentale importanza
l’organizzazione, intendendo con essa una comunicazione più
diffusa e mirata, una formazione continua e incrociata che
comprenda tutti i lavoratori dell’azienda, un’attenzione più
elevata alla qualità della leadership, un più alto coinvolgimento
nelle attività, l’introduzione di corsi di formazione etc. Una
funzionale ed efficiente organizzazione del lavoro è, infatti,
strumento importantissimo di prevenzione e di sicurezza sul
lavoro per un’azienda che ritenga importante porre
l’attenzione sulle risorse umane per ottenere successi.
L’azienda dovrebbe quindi impostare programmi più concreti e
adatti ai mutevoli contesti grazie a obiettivi predefiniti e mirati
ma, soprattutto, dovrebbe gratificare continuamente il singolo
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lavoratore dal momento che i rischi di natura personale,
organizzativa e comunicativa sono in costante aumento,
mentre diminuiscono le patologie da fatica fisica. Un’impresa
sempre più attenta a questi fattori troverà i suoi benefici non
solo in termini di qualità dell’attività e di prestazioni dei
dipendenti ma anche e soprattutto nell’ambito della
prevenzione e della sicurezza, dato che le nuove malattie e i
nuovi infortuni sul lavoro sono causati dallo stress, dalla
ripetitività, e da altri fattori (il mobbing, infatti, rappresenta
uno di questi fattori). Il ruolo fondamentale del personale in
un’azienda è sottolineato anche dalle nuove norme ISO 9001 e
9004 in cui si ritiene indispensabile la creazione di un
ambiente di lavoro adatto e un clima organizzativo positivo e
concorde, basato su valori e comportamenti condivisi, al fine di
motivare il singolo lavoratore. Inoltre, le norme ISO
incoraggiano altresì la comunicazione interna quale fattore
rilevante dell’organizzazione e quella esterna in modo da
determinare obiettivi, valori e attese condivise. Una buona
comunicazione degli obiettivi, dei valori e dei requisiti, nonché
dei risultati contribuisce a migliorare il coinvolgimento del
personale che svolgerà le proprie mansioni in un ambiente più
sereno e coinvolgente. E’ molto importante l’informazione,
purché essa sia chiara, non offensiva, completa e tempestiva,
al fine di migliorare la comunicazione sul posto di lavoro.
Anche il non fornire informazioni, o fornirle tardi, può essere
causa di malessere fisico e psichico e può attivare
comportamenti mobbizzanti.