5
e software, modem, collegamento a Internet costano). D’altra parte le nuove
tecnologie hanno il vantaggio di aumentare la produzione culturale per le comunità
d’immigranti. Le tecnologie stanno rapidamente diventando non più care di un
collegamento televisivo o telefonico – mezzi considerati fondamentali per ogni
standard minimale di vita nei paesi occidentali. Inoltre possono interconnettere
membri di gruppi etnici che si trovano in luoghi geograficamente distanti.
Permettono di collegare svizzeri con altre comunità a spese non superiori di un
collegamento col proprio vicino di casa; molte lingue e scritti sono facilmente
disponibili in formato digitale. Tutti questi aspetti delle nuove tecnologie servono ad
aumentare produzione e riproduzione culturale. Ed è partendo da queste
constatazioni che questa memoria comincerà ad analizzare due fattori attuali delle
società occidentali odierne, partendo da una visione piuttosto globale
sull’evoluzione delle nuove tecnologie e del multiculturalismo, con un procedimento
a imbuto, che andrà poi a vedere più in dettaglio la situazione svizzera, ed in
particolare quella di una regione di minoranza culturale e linguistica quale è il
Ticino. Inoltre si tenterà di capire come poter sfruttare le nuove tecnologie
multimediali per migliorare la società odierna e del futuro, sempre più multietnica. I
cambiamenti strutturali avvenuti nel campo dei media aumentano l’importanza della
domanda sociale come alternativa ai meccanismi di mercato che non offrono
giustizia allo spazio pubblico. I nuovi media sono considerati facilmente accessibili
ed in grado di offrire un’interattività anche tra le comunità etniche provenienti da
culture diverse ma conviventi su uno stesso territorio
1
. I mezzi multimediali
dovrebbero essere in grado di contribuire allo sviluppo di identità e alla promizione
dell’integrazione presso le minoranze etniche
2
.
1
d’Haenens, L., ITC in multicultural society, the international journal for communication studies, London,
Sage Publications, 2003
2
d’Haenens, L., ITC in multicultural society, the international journal for communication studies, London,
Sage Publications, 2003, p. 402
6
1.2 Domande di ricerca
Il multiculturalismo implicherà un futuro in cui perderemo la nostra identità e le
nostre tradizioni oppure aiuterà lo sviluppo delle società contemporanee,
arricchendo l’esperienza individuale e la costruzione della sfera pubblica? E i
multimedia che ruolo giocheranno in questo fondersi di culture? Aiuteranno a
preservare le specificità culturali oppure tenderanno a trasformare tutti in un’unica
cultura delle nuove tecnologie per permettere di stare al passo con i tempi e con il
luogo in cui si vive? Dovremo tutti adeguarci e diventare anglofoni se vogliamo
avere un accesso più ampio e privilegiato oppure ci sarà la tendenza di rendere le
informazioni accessibili a tutti proponendole nella lingua e nello stile delle differenti
culture? In Ticino si offre la possibilità d’integrazione in maniera più semplificata
tramite i nuovi media?
1.3 Ipotesi e tesi
L’analisi del fenomeno appare ancora allo stato iniziale; gli studi più recenti relativi
al mondo multimediale non affrontano spesso i temi del multiculturalismo e dell’
integrazione sociale e viceversa.
Manca, dunque un accenno alle relazioni sociali ed al senso di appartenenza che si
sviluppa in queste reti di comunicazione. Come nota Beamish
3
, un significato
tradizionalmente associato all’idea di comunità è il senso di appartenenza, un corpo
di valori condiviso, un sistema organizzativo comune. Una volta definito il contesto
sociale è necessario definire i mezzi con i quali i componenti di questo dato
contesto interagiscono tra di loro. Ciò che si può constatare è che, se nel mondo
reale la legislazione vigente tende ad essere prescrittiva per il comportamento degli
agenti sociali, nella realtà virtuale essa non lo è affatto poiché è ancora
3
Beamish, A., (1995) Communities on-line: A study of community-based computer networks,
Unpublished master’s thesis, Massachusetts Institute of Technology, Massachusetts, USA.
7
incontrollabile. La teoria macroeconomica
4
sostiene che l’accessibilità ad un
prodotto porta ad un aumento del consumo di tale prodotto.
Il problema multiculturale delle società attuali viene considerato risolvibile grazie
alla possibilità di accesso ai nuovi mezzi di comunicazione che dovrebbero
incentivare l’integrazione e l’informatizzazione, e dunque combattere pregiudizi dati
dall’ignoranza nei confronti di gruppi etnici minoritari. D’altro canto per gruppi che
non appartengono alla maggioranza il vantaggio di un più facile accesso a servizi e
conoscenza dei propri diritti dovrebbe aiutare a sviluppare maggiore fiducia nel
sistema sociale in cui si trovano. Siamo dunque in una fase iniziale, ma, come verrà
descritto in seguito, gli stati e le istituzioni intergovernative hanno da poco iniziato
ad occuparsi in modo dettagliato di questa tematica preparando incontri
internazionali e programmi mirati all’espansione del fenomeno dei multimedia e
della società dell’informazione. L’obiettivo da raggiungere non è conseguire una
qualche parità formale, ma trovare un modo di incrementare in ogni individuo la
capacità di vivere una vita “ragionata” vivendo integrato in un paese.
In effetti, le riflessioni teoriche elaborate da Dornbusch mettono in evidenza che il
consumo di un prodotto è legato all’accessibilità dello stesso. Di conseguenza,
parallelamente ai concetti di multiculturalismo e multimedia, emergono due aspetti
rilevanti ai fini della ricerca: l’accessibilità ai mezzi di comunicazione multimediali e
l’estensione del fenomeno “società dell’informazione”. Ipotizziamo infatti che
l’accessibilità sia ciò che definisce l’estensione dell’informatizzazione e dunque
maggiore “apertura sul mondo”. Si giunge così alla formulazione della seguente
ipotesi di ricerca:
La multimedialità, in una realtà come quella del Ticino, incentiva la popolazione ad
un dialogo plurietnico armonioso e tollerante?
Se le teorie dovessero rivelarsi veritiere allora potrei affermare che:
I multimedia presenti nella realtà ticinese diffondono informazioni ad un numero
sempre più vasto di popolazione favorendo la conoscenza e la possibilità di
comprensione per una coabitazione armonica tra le differenti culture
4
Dornbusch, R. (1994), Macroeconomia, Bologna, Il Mulino, 1994, p. 73
8
2. Seconda parte
2.1. Da dove nasce il multiculturalismo
La storia degli spostamenti, dei viaggi e delle migrazioni è vecchia quanto la storia
dell’uomo. Potremmo quasi considerare il multiculturalismo come un dato costante
della storia umana. Migrazioni, invasioni, colonizzazioni, guerre e scambi
commerciali, fin da quando la memoria umana sia in grado di ricordare, ma
probabilmente anche prima, hanno portato gli uomini ad incontrarsi, a scontrarsi a
mescolarsi e a ridisegnarsi incessantemente, ridefinendo confini e paesi.
Purtroppo la difficoltà ad accettare la differenza sembra non essere solo della
cultura occidentale. Il rigetto della differenza e la gerarchizzazione della diversità si
sono sempre intersecate con conflitti e lotte per l’ottenimento o il controllo del
potere politico, della forza militare, dell’autorità religiosa, della proprietà e quindi
della ricchezza.
Attualmente la maggior parte dei paesi nel mondo è composta da culture diverse.
Secondo recenti stime
5
, i 184 stati indipendenti del mondo sono composti da oltre
600 gruppi di lingue vive, e da 5000 gruppi etnici. Minoranze e maggioranze si
ritrovano a discutere sempre più su questioni legate ai diritti linguistici, alle
autonomie regionali, rappresentanze politiche, programmi educazionali,
possedimenti terrieri, immigrazione e naturalizzazione. Nei paesi europei dell’est e
in quelli in via di sviluppo, gli sforzi di creare istituzioni liberali democratiche sono
spesso insidiati da conflitti nazionali molto violenti. I paesi occidentali se ne
occupano con discussioni volatili sui diritti degli immigranti e del popolo indigeno, ed
altre minoranze culturali stanno cercando di capire molte delle assunzioni che
hanno governato la vita politica per parecchi decenni. A partire dalla fine della
Guerra Fredda, i conflitti etno-culturali sono divenuti la maggiore fonte di violenza
politica nel mondo, e non si vede ancora nessun segno di miglioramento.
Naturalmente è importante tenere in conto che ogni disputa su questo tema ha una
propria storia e circostanza unica da prendere in considerazione per poter fare un
lavoro risolutivo equo e leale. Purtroppo nella maggior parte dei casi tra le parti in
5
Kymlicka, W., La cittadinanza multiculturale, Bologna, Il Mulino, 1999, p. 7
9
causa manca quell’importante senso di imparzialità e di tolleranza che aiuterebbe
ad arrivare a una soluzione appropriata.
2.2 Definizione di multiculturalismo
Il termine multiculturalismo molto spesso viene utilizzato per descrivere una realtà
sociale caratterizzata dalla presenza di differenti culture e riferimenti di tipo
normativo e valoriale. Ciò si indirizza soprattutto ad uno stato delle società
occidentali moderne, definito dalla compresenza di puralità di differenti gruppi che
fungono da base per l’identificazione, il riconoscimento e l’orientamento dell’azione
dei loro membri. Il multiculturalismo è chiamato in causa nella pratica culturale,
sociale e politica soprattutto nell’Europa Occidentale e in America, dato che i
sempre maggiori contatti ed interazioni a livello mondiale, ed in particolare le
migrazioni, hanno posto culture diverse l’una accanto all’altra. L’esperienza
dell’Inghilterra ci mostra come il paese sia stato all’avanguardia nel promuovere un
multiculturalismo inclusivo. Nell’ Inghilterra post-imperiale il processo di integrazione
è stato favorito dal fatto che tutti i residenti provenienti dai paesi del Commonwealth
hanno ottenuto il diritto di voto pur non avendo la cittadinanza inglese.
L’integrazione è stata anche favorita dal trattamento non discriminatorio nei
confronti degli immigrati in materia di assistenza sanitaria, scuola e previdenza
sociale.
6
Resta comunque il fatto che il processo di integrazione è un processo
oneroso, ed è anche per questo motivo che sono soprattutto i paesi occidentali ad
occuparsene.
La scienza politica utilizza il termine multiculturalismo per definire le condizioni
concrete entro cui attuare una serie di politiche sociali orientate all’integrazione
delle minoranze. Si tenta di proporre forme di convivenza civile e di regolazione dei
rapporti tra gruppi sociali diversi. Si pone particolare attenzione all’individuazione di
forme d’intervento pubblico e istituzionale che consentano almeno una diminuzione
della discriminazione.
7
6
Sen , A., ”In bagno lei stinge Mr. Sen?“, www.Corrieredellasera.it, 02.02.2006, p. 2/I
7
Colombo, E., Le società multiculturali, Roma, Carocci Editore, 2002, p. 9-10