2
nell’informazione, nel trattamento digitale dell’informazione, il suo
motivo d’esistenza.
La società dell’informazione è oggi una realtà che prospetta nuovi ed
ancora più profondi cambiamenti e che offre alla collettività intera delle
enormi opportunità, non riferendosi solo ad aspetti economici ma ad un
miglioramento della qualità della vita, ad un arricchimento “interiore”
basato sulla condivisione della conoscenza.
La portata dei cambiamenti introdotti dall’evoluzione digitale, dalla
diffusione dell’Internet, dalla nuova società dell’informazione è tale che
il mondo politico non solo ha dovuto adeguarsi alle nuove tecnologie,
ma anche aprirsi ad un ripensamento della gestione della pubblica
amministrazione: non si tratta semplicemente di modernizzare i mezzi
degli enti pubblici, di fare un uso meramente strumentale delle nuove
tecnologie, bensì di assorbirle ed interiorizzarle, farle proprie e quindi
trarne il massimo vantaggio per le istituzioni ed i cittadini.
L’eGovernement, il governo elettronico, nasce con questi scopi.
da una prima fase che potremmo definire esplorativa e di acquisizione
delle tecniche, l’attività di eGovernment è passata ad uno stadio più
maturo, in cui l’obiettivo è divenuto, secondo la definizione che ne da
Commissario Europeo Erkki Liikanen, responsabile per le imprese e la
società dell’informazione, “quello di fornire servizi on-line ed usare la
tecnologia per esaltare, amplificare la partecipazione
1
ai processi
democratici”.
2
All’interno di questo scenario le comunicazioni mobili, ed in particolare i
nuovi sistemi della terza generazione, si apprestano a svolgere un
ruolo tutt’altro che marginale.
Il settore della telefonia mobile ha conosciuto uno sviluppo impetuoso
simile a quello del World Wide Web. Dai primi sistemi analogici
introdotti negli anni ’80, quando la telefonia mobile aveva una
1
Per un’interessante trattazione sul tema della partecipazione cfr. T. Maldonado- Critica
della ragione informatica, “Campi del Sapere” Feltrinelli , Milano, aprile 1997
2
L’intervento del Commisario Liikanen è consultabile all’indirizzo
http://europa.eu.int/information_society/eeurope/egovconf/documents/concluding_speech
_for_commissioner_liikanen.doc
3
connotazione elitaria, di bene di lusso, si è passati, con il successo
travolgente del GSM
3
, ad una diffusione di massa tale da cambiare il
concetto stesso di comunicazione telefonica, il cui carattere di
“mobilità” è ormai acquisito.
Nel mondo sempre meno vasto dell’economia globalizzata, dove le
distanze hanno ormai un’importanza relativa, la strada della mobilità
sembra una scelta obbligata, o meglio, un passaggio naturale.
In essa convergono settori un tempo diversi e definiti che oggi hanno
perso i loro contorni netti per confluire l’uno nell’altro.
Si è verificata, infatti, una convergenza tra le tecnologie
dell’informazione e le tecnologie della comunicazione, per cui si parla
oggi di ICT, Information and Communication Technologies;
le comunicazioni mobili non sono escluse da questa convergenza,
sotto l’impulso datole dalla telefonia infatti l’istanza della mobilità si va
estendendo anche all’uso dell’Internet.
Di mobile Internet si parla sempre più frequentemente, ora come
probabile futuro, ora come prossima realtà. Da più parti emergono il
desiderio e la richiesta di poter accedere al Web ed a tutti i suoi
contenuti, in mobilità e con la stessa semplicità con cui ci si collega da
casa.
A queste istanze oggi fanno capo varie tecnologie definite wireless,
senza fili, tra le quali il Wap, l’i-mode della giapponese NTT DoCoMo,
il maggior operatore telefonico giapponese, i cosiddetti sistemi di
transizione, 2.5G ed infine i sistemi di terza generazione, 3G.
L’UMTS
4
appartiene a questa famiglia di sistemi.
L’UMTS è stato concepito in fase di ideazione proprio per far fronte a
queste necessità: connessione permanente alla rete, capacità elevate
di trasferimento dati per permettere applicazioni multimediali di alto
livello, compatibilità globale dello standard.
3
Global System for Mobile Communications, lo standard 2G
4
Universal Mobile Telecommunication System
4
Il sistema UMTS dovrebbe consentire la realizzazione di quella società
dell’informazione, naturale evoluzione della società moderna, in cui le
informazioni, la loro disponibilità e quindi la condivisione della
conoscenza permetteranno a tutti di arricchire il loro patrimonio
conoscitivo e migliorare la qualità delle loro vite.
Queste aspettative non sono proprie soltanto degli operatori delle ICT:
la classe politica, i politici europei soprattutto, hanno fortemente
desiderato i sistemi mobili di terza generazione e contribuito
concretamente con i mezzi propri della politica alla loro realizzazione.
Nei piani di eGovernment infatti sono indicate azioni specifiche che
riguardano la telefonia mobile ed i sistemi di terza generazione (3G) ,
anche se non ne sono ancora stati definiti i contesti applicativi.
Questa tesi si propone di esaminare le possibili applicazioni delle
tecnologie wireless in tema di eGovernment, concentrandosi sui
sistemi terza generazione.
nell’ordine saranno esaminati: la Società dell’Informazione e
l’eGovernment nell’Unione europea e in Italia da un punto di vista
normativo - progettuale e riportandone le esperienze più significative; il
mobile Internet e le sue caratteristiche con particolare attenzione ai
sistemi 3G; infine le applicazioni ed i servizi di mobile Internet per
l’attività di eGovernment.
5
Capitolo primo
La Società dell’Informazione e l’eGovernment
Introduzione
L’economia mondiale sta passando da una società prevalentemente
industriale ad un nuovo insieme di regole: la società dell’informazione.
La “new economy”, la nuova economia, come dimostrano varie
esperienze, prima fra tutti quella statunitense, può favorire la crescita,
l’occupazione e la partecipazione.
Alla base della nuova economia troviamo delle dinamiche che hanno il
loro fulcro nel trattamento digitale dell’informazione e nel suo
sfruttamento.
Il trattamento digitale delle informazioni ne rende più economico e
facile l’accesso, la memorizzazione, l’elaborazione e la trasmissione: si
crea così un enorme quantitativo di informazioni disponibili che offre
grandi opportunità di utilizzo grazie allo sviluppo di nuovi prodotti e
servizi.
La base della nuova economia è proprio questa, la trasformazione
delle informazioni digitali in valore economico e sociale.
Questo processo crea nuove attività economiche, ne trasforma altre e
modifica profondamente la vita di tutti i cittadini.
A questi processi le pubbliche amministrazioni non possono sottrarsi
anzi, esse devono porsi in una posizione di guida fornendo strumenti
normativi e procedurali e facendo uso delle nuove tecnologie
6
dell’informazione e della comunicazione per offrire servizi pubblici di
qualità, in modo da contribuire allo sviluppo della società
dell’informazione.
nelle prossime pagine esamineremo l’attività della comunità europea in
materia di società dell’informazione, a partire dal piano d’azione
eEurope 2002
1
adottato al consiglio europeo di Feira nel giugno 2000
ed i successivi sviluppi; in seguito passeremo all’esame
dell’eGovernment, parte integrante della società dell’informazione,
illustrandone la situazione europea ed italiana.
1
il piano eEurope 2002 può essere consultato all’indirizzo
http://europa.eu.int/information_society/eeurope/news_library/pdf_files/italian.pdf
7
1. La Società dell’Informazione in Europa
La strategia comunitaria relativa alla società dell’informazione risale
alla metà degli anni ’80, essa si articolava in due componenti politiche
principali:
le attività di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione avviate nel 1984 con il
programma ESPRIT (tecnologia dell’informazione), seguito nel 1986
dai programmi specifici concernenti le applicazioni telematiche (nei
settori dei trasporti, della sanità e della formazione a distanza) e dal
programma RACE (tecnologie avanzate delle telecomunicazioni);
e
la politica delle telecomunicazioni, varata nel 1987 con il Libro verde
sulla liberalizzazione delle telecomunicazioni, documento che
perseguiva tre obiettivi validi ancora oggi:
1. liberalizzare i segmenti di mercato ancora in regime di
monopolio;
2. armonizzare il settore delle telecomunicazioni in Europa
mediante norme e standard comuni;
3. applicare con rigore le norme sulla concorrenza ai segmenti di
mercato liberalizzati per evitare accordi collusivi e l’abuso o la
costituzione di posizioni dominanti.
La liberalizzazione delle telecomunicazioni e l’impulso all’attività di
ricerca nelle ICT
2
aprirono la strada allo sviluppo ed alla diffusione di
massa di nuovi prodotti, servizi ed applicazioni.
2
Information and Communication Technologies
8
Uno tra gli esempi più significativi dei progressi e dei risultati dovuti
all’integrazione delle politiche di ricerca nel settore delle ICT e delle
politiche di regolamentazione delle telecomunicazioni è offerto dal
settore della telefonia mobile digitale e precisamente dal sistema GSM.
Alla fine degli anni ’80 il panorama delle comunicazioni mobili in
Europa presentava diversi standard analogici incompatibili tra loro.
Da questa situazione nacque l’esigenza di creare uno standard
paneuropeo per le comunicazioni mobili.
Elaborato nell’ambito di programmi di ricerca e sviluppo della comunità
europea , il sistema GSM
3
veniva incontro proprio a quest’esigenza.
Commercializzato nel 1992, il suo lancio fu seguito nel 1996 dalla
liberalizzazione del mercato della telefonia mobile nell’Unione Europea.
L’alta qualità dello standard e l’instaurazione di un regime di effettiva
concorrenza nel mercato della telefonia mobile portarono ad una rapida
diffusione del GSM con oltre 260 milioni di utenti nell’Unione Europea e
la sua affermazione come standard mondiale in 130 paesi
4
.
Il successo del GSM è quindi il frutto dell’attività combinata dell’impulso
alla ricerca e delle politiche di regolamentazione del settore delle
telecomunicazioni.
Con la pubblicazione nel 1993 del Libro bianco della commissione
“crescita, competitività, occupazione” prende il via una politica
articolata e coerente in tema di società dell’informazione.
Nel testo si sottolineava l’importanza della società dell'informazione
quale tassello fondamentale della crescita economica, della
competitività, dell'occupazione e di una migliore qualità della vita per
tutti i cittadini europei.
A conferma dell’interesse della comunità su questo tema fu istituito un
gruppo di studio ad alto livello sulla società dell’informazione.
3
Nel 1982 la Conférence Européenne des Postes et des Télécommunications (CEPT)
creò, su proposta, un gruppo di studio Groupe Spécial Mobile (GSM) con lo scopo di
studiare e sviluppare un sistema radiomobile cellulare paneuropeo, comune a tutti i paesi
dell’Europa occidentale
4
fonte: www.gsm.org
9
Il gruppo redasse una relazione dal titolo “l’Europa e la società
dell’informazione globale”; nello studio si fornivano una serie di
raccomandazioni sul contributo dell’Unione Europea alla definizione di
un quadro normativo per la società dell’informazione con effetti sul
piano sociale e tecnologico.
Sulla base di queste raccomandazioni fu adottato nel giugno del 1994 il
piano di azione “verso la società dell’informazione in Europa”.
Si trattava del primo piano d’azione dell’Unione Europea in materia di
società dell’informazione, i principali obiettivi raggiunti con questo piano
furono:
la piena liberalizzazione dei servizi e delle infrastrutture nel campo
delle telecomunicazioni, avvenuta nel 1998;
il consolidamento e l’orientamento dei programmi di ricerca sulle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
l’integrazione della società dell’informazione in tutte le politiche
comunitarie attinenti.
Di questo piano d’azione, il primo che proponesse una visione
complessiva della società dell’informazione ed una serie di interventi
articolati e correlati tra loro, venne adottata una versione rivista nel
1996.
Questa fase iniziale non mancò di conseguire alcuni ed importanti
successi, tra cui abbiamo già ricordato il fenomeno del sistema GSM,
tuttavia mancava una visione adeguata ad un contesto nel quale la
società dell’informazione persa la sua connotazione “futuristica” stava
diventando più che mai reale, come dimostravano gli importanti
indicatori della rapida crescita di Internet e dello sviluppo della nuova
economia basata sulle conoscenze.
Emergeva quindi la necessità di un coordinamento più stretto delle
politiche degli stati membri della Comunità.
10
Con questo intento, di integrazione e coordinamento delle politiche,
venne adottata la comunicazione del 8 dicembre 1999, dal titolo”
eEurope - Una società dell'informazione per tutti”.
5
Il consiglio europeo nel marzo 2000 accoglieva favorevolmente la
comunicazione della commissione
6
e fissava per il prossimo decennio
l’obiettivo strategico per l’Unione Europea di “diventare l’economia
basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”.
Al fine di raggiungere questo obiettivo il Consiglio europeo invitava la
Commissione ad elaborare un piano d’azione eEurope, piano adottato
al consiglio europeo di Feira del 19-20 giugno 2000.
5
Comunicazione dell'8 dicembre 1999, relativa ad un'iniziativa della Commissione in
occasione del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000:
eEurope - Una società dell'informazione per tutti
6
Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23-24 marzo 2000
11
2. Il piano d’azione eEurope2002
Il piano d’azione eEurope2002 nasce con l’intento di “garantire che
l'Unione europea approfitti dei cambiamenti in atto grazie alla società
dell'informazione e ne tragga i massimi vantaggi per le generazioni
future”
7
.
Sin dalla premessa emerge un carattere programmatico di ampio
respiro.
Non si vuole infatti limitare l’azione ad un mero uso delle nuove
tecnologie, semmai la strada è quella dell’interiorizzazione delle
tecnologie, della presa di coscienza che “ciascuno di noi ne sarà
condizionato, ovunque si trovi. La vita di ciascuno potrà essere
sostanzialmente arricchita: sarà possibile instaurare contatti più stretti
all'interno delle varie comunità - rurali ed urbane - e tra di esse, creare
ricchezza e condividere le conoscenze”.
Il documento si propone quindi di fornire delle indicazioni e dei mezzi
per gestire la profonda trasformazione cui è sottoposta la nostra
società.
Trasformazione che rappresenta per l’Unione Europea una grande
opportunità sia economica che sociale.
I cambiamenti introdotti dalla società dell’informazione infatti oltre ad
esercitare un forte impatto sull’occupazione, sulla produttività e sulla
crescita economica, possono essere un’opportunità di aumentare la
coesione sociale e l’integrazione dei cittadini europei, difatti il piano
d’azione si propone di indirizzare il cambiamento proprio con questi fini
ultimi, dell’integrazione e dello sviluppo della coesione sociale, cosi da
“mettere a disposizione di tutti i cittadini europei i vantaggi della società
dell'informazione”.
7
eEurope2002 action plan consultabile all’indirizzo
http://europa.eu.int/information_society/eeurope/news_library/pdf_files/italian.pdf
12
Solo così, con il contributo e la partecipazione di tutti, istituzioni,
imprese e cittadini, sarà possibile “modellare la società
dell'informazione secondo i nostri valori, i nostri principi e le nostre
forze”; solo in questo modo sarà possibile cogliere pienamente i
vantaggi che quest’epoca decisiva prospetta a tutti noi.
Se è vero che la nuova economia è in grado di offrire grandi vantaggi
alla società in termini di crescita economica, occupazione, aumento
della ricchezza, tanto che gli operatori di alcuni settori non esistevano
appena qualche anno fa ed altre attività come il commercio elettronico
e la negoziazione dei titoli azionari stanno progressivamente
soppiantando le forme di negoziazione tradizionali
8
, è altrettanto vero
che la nuova economia impone una profonda ristrutturazione delle
imprese: la chiave dello sviluppo è nell’uso dell’Internet, nella presenza
in rete per aumentare la produttività.
Questo processo non può riguardare solo le imprese, è fondamentale
che i consumatori abbiano la capacità di usufruire dei vantaggi e delle
opportunità della società dell’informazione; è necessario quindi che i
cittadini “acquisiscano le competenze che consentiranno loro di
accedere alle informazioni di cui hanno bisogno e di interagire con
successo su Internet. Per sviluppare i mercati, è necessario
guadagnarsi la fiducia dei consumatori.”
Per lo sviluppo dei mercati della nuova economia in Europa il piano
considera essenziale la disponibilità di “contenuti informativi di elevata
qualità”, inoltre “per incoraggiare nuovi consumatori a entrare in questi
mercati, le imprese devono sviluppare una cultura dei servizi” ed infine
“i mercati dei capitali di avviamento devono sostenere
l'imprenditorialità”.
8
Flavio Muratore, le comunicazioni mobili del futuro. UMTS : il nuovo sistema del 2001,
CSELT Torino 2000
13
Se il decollo di Internet in Europa è stato lento, i settori europei delle
comunicazioni mobili e della televisione digitale svolgono un ruolo di
primo piano.
L’Europa può e deve avvantaggiarsi dei propri punti di forza: la
convergenza in atto tra questi settori consente di farlo “sfruttando un
eccellente sistema scolastico e liberando il potenziale imprenditoriale”
inoltre è necessario “promuovere la produzione europea di contenuti
informativi, basata sul patrimonio culturale e sulla diversità linguistica”.
Come già accennato il fenomeno della convergenza delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione offre delle considerevoli
possibilità di sviluppo. Difatti grazie alla combinazione della
padronanza degli strumenti digitali e della posizione di forza nel settore
delle comunicazioni mobili, l’Europa “è in grado di proporsi come
protagonista del prossimo grande balzo verso un universo Internet
senza fili”.
Questo accenno al mobile Internet è di grande importanza, sottolinea
infatti come il piano d’azione eEurope2002 non si limiti a fornire delle
indicazioni e degli strumenti limitati alla situazione del momento ma
guardi ad un futuro che oggi è ormai prossimo.
L’obiettivo ambizioso del piano eEurope è quello di “fornire il più
rapidamente possibile un collegamento on-line a tutti i cittadini europei,
a tutte le scuole e a tutte le imprese. L'accesso e l'uso di Internet - con
un computer, un telefono cellulare o un convertitore/decodificatore
televisivo - deve diventare una pratica quotidiana”
Anche da questa pluralità di tecniche di accesso alla rete emerge una
visione aperta e proiettata in avanti, non ancorata alla tecnologia del
momento, a testimonianza che il piano d’azione non si proponeva
semplicemente di porre rimedio al ritardo tecnologico, ma puntava a
colmare le lacune per porre l’Unione Europea in testa al processo di
cambiamento che investe la nostra società.
14
Gli obiettivi principali proposti dal piano d’azione sono tre:
• fare in modo che ciascun cittadino, ciascuna abitazione, scuola,
impresa e amministrazione entri nell'era digitale e disponga di un
collegamento on-line;
• creare in Europa una padronanza degli strumenti dell'era digitale,
con il sostegno di una cultura imprenditoriale pronta a finanziare e a
sviluppare nuove idee;
• garantire che l'intero processo avvenga con la partecipazione di
tutti, rafforzi la fiducia dei consumatori e potenzi la coesione sociale
per il raggiungimento di questi obiettivi il piano indicava dieci azioni
fondamentali:
1. Giovani d'Europa nell'era digitale
2. Accesso più economico a Internet
3. Accelerare il commercio elettronico
4. Internet ad alta velocità per i ricercatori e per gli studenti
5. Carte intelligenti per un accesso elettronico securizzato
6. Capitale di rischio per le PMI ad alta tecnologia
7. eParticipazione per i disabili
8. Assistenza sanitaria on-line
9. Trasporti intelligenti
10. Amministrazioni on-line
Ai fini della nostra analisi non è necessario riportare tutte le azioni,
quindi ne esamineremo solo gli interventi diretti ed indiretti riferiti alle
comunicazioni mobili.
15
Ci soffermeremo invece sulla decima azione “amministrazioni on-line” ,
a partire dalla quale svilupperemo l’analisi dell’eGovernment ed i suoi
sviluppi in Europa ed in Italia.
Nel piano d’azione eEurope2002 sono indicati una serie di interventi
che toccano vari aspetti delle tecnologie dell’informazione. Questa
eterogeneità degli interventi, come ricordato, è un ‘indice importante
della “apertura tecnologica” di questo documento; a conferma di ciò
l’arco temporale coperto dagli obiettivi fissati va dal 2000 al 2004
riflettendo i diversi stadi di avanzamento delle tecnologie.
Gli interventi riferiti alle comunicazioni mobili fanno capo alle azioni
due, “accesso più economico ad Internet” e cinque “ carte intelligenti
per un accesso elettronico securizzato”:
per quanto riguarda la prima il piano riconosce che la liberalizzazione
del mercato delle infrastrutture e dei servizi di telecomunicazione
nell'Unione europea introdotta dal 1° gennaio 1998 ha consentito una
diminuzione dei prezzi ed una scelta più ampia a disposizione del
consumatore. Sebbene fossero già visibili dei vantaggi indotti dalla
liberalizzazione, lo sviluppo di servizi paneuropei era abbastanza
carente. A tale fine era considerato fondamentale per aumentare la
concorrenza tra gli operatori l’accesso a singoli servizi scorporati
nell’anello telefonico locale dell'operatore già insediato; ma soprattutto
si definiva decisivo lo sviluppo di infrastrutture alternative come le reti
wireless e le reti via cavo per fornire accessi più economici e più rapidi
ad Internet.
Per raggiungere questo scopo si indicava come obiettivo da
raggiungere entro la fine del 2001 di istituire l'allocazione di frequenze
per i sistemi multimediali senza filo.
l’azione cinque si rivolge allo sviluppo delle carte intelligenti, le
cosiddette Smart Cards.
9
9
Le Smart Cards , cosiddette carte intelligenti, sono carte dotate di microchip per la
memorizzazione delle informazioni