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quindi il segreto nascosto nella polisemia del termine tempus?
Ed allora la meteorologia, la scienza che studia le meteore, le
cose che stanno in alto, non è solo una sorta di divinazione, di
interpretazione della volontà degli dei per cercare di strappargli
il segreto del futuro, ma ancora di più è l'estremo tentativo di
opporsi alla dittatura del tempo che passa e attraverso la
previsione del tempo che farà anticipare e sconfiggere il tempo
della morte che incombe.
Il titolo di questo elaborato finale è “Lo spirito del tempo. Le
previsioni meteorologiche tra informazione e costume” e come
risulterà evidente esso ha come tema dominante quello del
tempo meteorologico, in particolare la sua presenza nel mondo
dell’informazione e la sua funzione sociale, passata e presente.
Prima di parlare più in profondità del lavoro svolto, ho pensato
di premettere qualche riga in cui spiegare i motivi che mi
hanno spinto a scegliere questo argomento per svolgere la mia
tesi.
Da qualche anno, più o meno da quando ho iniziato a navigare
in internet costantemente, mi sono avvicinato alla
meteorologia, e l’ho fatto cominciando a frequentare spesso
alcuni siti di informazione meteo, che avevo aperto per la
prima volta non ricordo bene neanche perché. Ma fin da
ragazzino ho sempre avuto una sorta di passione per i fenomeni
atmosferici, in particolare per la neve, e per anni nei mesi
invernali quasi ogni giorno davo un’occhiata al bollettino della
neve sul televideo, dei giornali che leggevo mi interessavano
solo lo sport e le previsioni del tempo, in particolare l’elenco
con i valori delle temperature. Quando al telegiornale si parlava
di maltempo alzavo sempre il volume, se le notizie
riguardavano l’effetto serra invece istintivamente cambiavo
canale, erano quasi sempre cattive notizie e io non volevo
sentire dire che in futuro ci sarebbero stati inverni caldi e con
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pochissima neve. Ho sempre adorato la montagna d’inverno,
soprattutto se con una bella nevicata in corso e le volte che
invece mi capita di trovarci solo sole e prati spelacchiati mi
intristisco parecchio.
Vista questa mia predilezione verso il meteo, e visto anche il
mio interesse nei confronti del giornalismo e del mondo dei
media in generale, ho pensato di sintetizzare le due cose nel
lavoro conclusivo di questo ciclo universitario.
La tesi si sviluppa in due parti principali; esse trattano dello
stesso tema, ma lo fanno partendo da prospettive sensibilmente
diverse e con metodologie differenti, essendo la prima
un’analisi di tipo oggettivo di un caso empirico, e la seconda
un insieme di argomentazioni sull’argomento e di opinioni
soggettive.
Nella prima parte, dal titolo meteo e mass media, si prende
come oggetto d’analisi tutto l’insieme dei mass media italiani
(con alcune inevitabili limitazioni che saranno evidenziate di
volta in volta), e si compie un’indagine per verificare qual è
attualmente la reale offerta e le caratteristiche di tutto ciò che in
qualche modo ha a che fare con la meteorologia.
Si inizierà con una breve introduzione al tema della diffusione
delle informazioni meteorologiche in cui si motiverà
l’importanza crescente che ha, per numerosi e vasti settori della
nostra società, la disponibilità costante di aggiornamenti meteo,
come ad esempio per il settore del trasporto aereo, o per quello
nautico. Senza dimenticare che conoscere l’evoluzione del
tempo è molto importante per tutti noi, soprattutto quando si
presentano situazioni di pericolo sulle quali tutta la
popolazione deve essere informata.
A questo punto si passerà ad analizzare quantità e qualità
dell’offerta meteo presente nella televisione italiana. Saranno
oggetto d’indagine i palinsesti televisivi delle sette reti
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televisive nazionali che trasmettono in chiaro e per via
analogica, ma ci si soffermerà anche sulle caratteristiche di un
canale tematico satellitare appositamente dedicato alle
previsioni del tempo.
Il passo successivo sarà parlare, seppur brevemente, della
situazione delle previsioni meteo alla radio, evidenziando il
fondamentale ruolo che tale mezzo di comunicazione riveste
da decenni ma anche considerando i cambiamenti cui ha
dovuto far fronte durante la sua storia, come l’avvento della
televisione o, molto più recentemente, quello della tecnologia
digitale.
Dopo la televisione e la radio sarà la volta della stampa: in
questo caso il campione sottoposto a verifica sarà un po’meno
rappresentativo dell’intero universo in esame. Infatti sarebbe
stato difficile rendere conto, anche restringendo il campo ai soli
quotidiani, di tutte le testate nazionali e locali pubblicate oggi
in Italia. Ho scelto quindi per l’analisi alcuni fra i giornali
nazionali più diffusi, l’intero panorama dei quotidiani della free
press che vengono distribuiti a Roma, e due quotidiani locali.
A conclusione di questa prima parte del lavoro un capitolo sarà
dedicato al rapporto della meteorologia con i new media, i
mezzi di comunicazione digitali, e ci si soffermerà in
particolare su internet e sulla telefonia mobile di ultima
generazione. L’argomento sarà suddiviso in tre settori distinti,
nell’ordine: il meteo nei siti on-line delle maggiori testate
giornalistiche televisive e a mezzo stampa, il meteo nei servizi
di telefonia mobile, e per ultimo i siti internet appositamente
creati per parlare di meteorologia.
Alla seconda parte della tesi ho dato il titolo meteo e società,
perché qui si parlerà sempre di meteorologia, ma da
un’angolazione diversa, privilegiando un’indagine
sull’influenza che ha il tempo meteorologico sulla società e
cercando di capire se e quanto in quest’influenza hanno un loro
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ruolo ciò che i mass media appena analizzati dicono al
riguardo.
Ho pensato che per comprendere bene le dinamiche attuali nel
rapporto che ha la gente con la meteorologia fosse necessario
iniziare ripercorrendone brevemente le principali tappe
storiche, dalle prime civiltà in cui ai fenomeni atmosferici si
cercava di dare spiegazione ricorrendo spesso alla mitologia,
alle prime indagini scientifiche condotte durante il
Rinascimento, fino all’avvento della previsione sinottica, che
in epoca moderna rivoluziona per sempre la meteorologia
operativa.
Contemporaneamente ai progressi della scienza però nel corso
dei secoli sono nate e si sono stratificate nelle coscienze
popolari una serie di credenze e di superstizioni di tipo
meteorologico che trovano conferma nei moltissimi proverbi
che ancora oggi usiamo spesso. È un insieme di tradizioni che a
volte si rivelano scientificamente corrette, altre invece risultano
totalmente prive di fondamento, ma che comunque
testimoniano della grande importanza che i fenomeni climatici
hanno sempre rivestito per gli uomini, soprattutto in età pre-
moderna, quando la popolazione rurale era la stragrande
maggioranza. Di tutto questo tratterà il secondo capitolo.
I due capitoli successivi saranno costituiti dall’importante
contributo di opinioni ed esperienze di due cosiddetti addetti ai
lavori, Il Tenente Colonnello Girolamo Sansosti, che presenta
le previsioni del tempo su Rai Due, ed il Capitano Paolo
Sottocorona, che svolge lo stesso ruolo ogni giorno su La7.
Infine sarà la volta di un piccolo sondaggio sul rapporto
personale con la meteorologia, condotto contattando un esiguo
numero di amici e conoscenti, certamente non con l’intento di
ottenere delle informazioni da generalizzare ma semplicemente
con lo scopo di raccogliere qualche interessante punto di vista
dei non-esperti del settore, per rendere più completo questo
lavoro.
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PARTE PRIMA
METEO E MASS MEDIA
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1.1 LA DIFFUSIONE DELLE
INFORMAZIONI METEO
I meteorologi presentano le loro previsioni nelle forme più
svariate. I mezzi di comunicazione forniscono al grande
pubblico previsioni generiche semplificate riguardanti il mondo
intero, un Paese o una regione. Alcune industrie o categorie
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professionali hanno invece esigenze particolari che vengono
soddisfatte da servizi appositi.
Televisione, radio e giornali diffondono molta informazione
riguardo alla situazione meteorologica. Nei quotidiani e alla
radio le previsioni sono spesso ridotte all’essenziale, anche se
non è raro trovare carte meteorologiche o immagini satellitari. I
bollettini meteo televisivi, pur senza offrire maggiori dettagli,
illustrano numerose carte attuali e previste, oltre ad animazioni
satellitari della giornata.
L’ informazione meteorologica può anche essere accessibile
via fax, telefono e reti elettroniche come Internet. Si possono
così reperire previsioni dettagliate per zone montuose o
lacustri, destinate a particolari gruppi di utenti, come le guide
alpine e gli escursionisti, gli appassionati di volo libero
piuttosto che di windsurf, oppure rivolte a settori produttivi
come l’ agricoltura o la generazione di energia idroelettrica.
Negli Stati Uniti il servizio meteorologico del NOAA opera
attraverso circa 350 uffici locali; In Europa, la Francia dispone
di uno dei servizi più moderni del mondo ( Metéo France ). In
Italia la situazione è un po’ più complessa. Al Servizio
Meteorologico dell’ Aeronautica Militare si affiancano infatti,
vari enti regionali e locali non sempre coordinati tra loro.
I naviganti ( la categoria più a rischio ) sono in grado di
ottenere le informazioni sullo stato del tempo e del mare
tramite i comunicati radio diffusi a intervalli regolari dai
servizi meteorologici dl mondo intero. Sempre via radio circola
una moltitudine di messaggi in codice e di cartografia
meteorologica: l’ elenco delle stazioni emittenti e delle
frequenze di trasmissione è aggiornato e distribuito dall’
Organizzazione Meteorologica Mondiale.
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Alcuni settori lavorano in stretta relazione con i settori
meteorologici: è il caso dell’ aviazione civile, che esige
previsioni meteorologiche dettagliate e precise per garantire la
sicurezza dei voli. Ad esempio, se è prevista nebbia su un
aeroporto, tutti gli aerei che vi sono diretti dovranno disporre di
una sufficiente riserva di carburante per raggiungere una
destinazione alternativa; in caso contrario, dovranno limitare
notevolmente i consumi inserendosi nel letto di una corrente a
getto.
Uno degli aspetti più significativi del miglioramento delle
previsioni meteorologiche è la capacità dei servizi di diffondere
con sufficiente anticipo gli avvisi di pericolo. I modelli
numerici sono ormai in grado di prevedere lo sviluppo e la
traiettoria dei fenomeni più violenti molto prima che appaia
qualsivoglia segno premonitore.
Questi progressi hanno spronato i meteorologi a diffondere in
modo incisivo l’ informazione e hanno incoraggiato il pubblico
a servirsene. Tuttavia la previsione di un tornado o di un
nubifragio localizzato resta ancora un obiettivo molto difficile
da raggiungere, in quanto si tratta di fenomeni a scala troppo
limitata per essere “visti” dai modelli numerici.
Per comprendere bene l’ importanza che la meteorologia
riveste nella nostra vita di tutti i giorni e quanto essa riscuota
un credito in costante aumento, un fattore che certamente non
può essere trascurato è il crescente spazio che le previsioni del
tempo riescono a conquistare fra la vasta gamma di contenuti
offerti dai mass-media.
Il discorso vale sia che si parli dei media della vecchia
generazione, quali i mezzi a stampa, la televisione e in una
misura minore anche la radio, sia che ci si concentri nell’analisi
dei cosiddetti new media, e di internet in particolare.
I motivi di tale aumento dell’ interesse generale nei confronti
della meteorologia sono molteplici e saranno indagati in