Introduzione 2
17] è per questo motivo che la semiotica si è tanto interessata al testo
pubblicitario e la sociosemiotica allo studio degli effetti da questo
prodotti.
Nel terzo capitolo vengono indicati i presupposti teorici che sono stati
utilizzati come base di partenza per l’analisi condotta in questo lavoro. In
primo luogo viene descritta la struttura standard dell’annuncio stampa e le
funzioni proprie di ogni elemento che lo compone; in secondo luogo ci si
sofferma sulle peculiarità del testo pubblicitario osservato sia dal punto di
vista semiotico che da quello più strettamente pubblicitario ed infine
verranno spiegati quali sono gli obiettivi che in generale un messaggio
pubblicitario si prefigge di raggiungere.
La parte centrale del lavoro è dedicata all’analisi pratica della campagna
pubblicitaria 2003-2005 del gruppo vinicolo Santa Margherita, un solo
annuncio che per tre anni ha veicolato la comunicazione dei valori del
marchio aziendale. La scelta di analizzare questa campagna è nata in primo
luogo dalla crescente importanza che il settore vitivinicolo sta dando alla
comunicazione pubblicitaria come mezzo di valorizzazione del prodotto
vino,
1
ed in secondo luogo dall’innovazione comunicativa che caratterizza
i messaggi pubblicitari del marchio Santa Margherita rispetto agli altri del
settore.
L’azienda Santa Margherita è stata inoltre "l’inventrice" di uno dei vini
bianchi più famosi nel panorama nazionale ed internazionale, il Pinot
Grigio. Un vino nato grazie ad un’illuminante intuizione dell’enologo
aziendale, che ha deciso di provare a vinificare in bianco uve
tradizionalmente vinificate in rosso, da cui si ottenevano vini rosati.
2
Attraverso l’analisi, il testo pubblicitario è stato dapprima scomposto nei
suoi elementi costitutivi, verbali e visivi, per essere poi interpretato alla
luce dei significati e dei valori generati dall’interazione di questi elementi.
1
Per un approfondimento sulle modalità di utilizzo della comunicazione nel settore vitivinicolo
Cfr. Pastore, 2002: 132-149; Rouzet e Seguin, 2004: 50-58.
2
Dati reperiti sul sito www.santamargherita.com.
Introduzione 3
Per poter comprendere pienamente i risultati ottenuti grazie all’analisi,
nei due capitoli successivi, si è voluta delineare l’evoluzione avvenuta nei
comportamenti di consumo. Attraverso le caratteristiche dei nuovi
consumatori e dei valori che oggi questi ultimi ricercano nei
prodotti/servizi è possibile cogliere i meccanismi che guidano le aziende
ad investire sempre più in comunicazione pubblicitaria e nella costruzione
di una forte Brand Image.
1
Ci si occupa anche dell’evoluzione dei consumi nel settore vitivinicolo per
arrivare proprio all’importanza che l’immagine di marca assume nella
società contemporanea. Il settimo capitolo di questo lavoro chiarisce
perciò il motivo che spinge le aziende a ricorrere sempre di più alla
comunicazione di marchio piuttosto che a quella di prodotto, quest’ultimo
infatti, oggi, molto spesso vive nella "luce" della marca che lo
contraddistingue.
Si giunge così all’ultima parte del lavoro, che si sofferma nuovamente
sulla comunicazione pubblicitaria dell’azienda Santa Margherita.
Attraverso la totalità delle campagne pubblicitarie del marchio, partendo
dalla prima "nata" (1981), si tenterà di delineare l’immagine che questo ha
dato di sé in ventiquattro anni di comunicazione pubblicitaria e di
comprenderne così i motivi del successo ottenuto sia a livello nazionale
che internazionale. In questo caso lo sguardo segue l’evoluzione generale
delle modalità comunicative utilizzate da Santa Margherita negli annunci
stampa delle sue campagne pubblicitarie, con particolare attenzione nei
confronti delle differenti valorizzazioni rintracciabili attraverso di esse. Le
campagne sono state infatti suddivise sulla base delle particolarità che
negli anni le hanno accomunate, con lo scopo di poterne rendere più chiaro
il percorso evolutivo e di identificare i loro differenti obiettivi.
1
In italiano letteralmente Immagine di marca. Il concetto di Brand Image verrà approfondito nel
capitolo 7 di questo lavoro.
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 4
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario
3.1. La struttura dell’annuncio stampa
L’annuncio stampa è caratterizzato da una struttura generale in linea di
massima stabile (fig. 1). Questa struttura permette di classificarne gli
elementi costitutivi e di individuare facilmente la loro presenza all’interno
del messaggio che si vuole analizzare. Tali elementi sono:
♦ Headline (letteralmente "linea di testa"). Il titolo del messaggio,
solitamente è l’elemento più d’impatto (con il visual). Contiene lo
slogan della campagna pubblicitaria ed è costruito al fine di colpire
l’attenzione dei potenziali destinatari, a tale scopo, oltre alla creazione
del contenuto verbale, viene posta molta cura nella scelta del carattere
tipografico con cui verrà stampato. [Testa, 2000: 61-68]
♦ Visual ( letteralmente "visivo"). L’immagine principale dell’annuncio,
viene scelta con la stessa attenzione del titolo, anche perché sono
generalmente legati da un rapporto di dipendenza reciproca. Il visual,
nel contesto pubblicitario odierno, ha un ruolo decisivo nella
determinazione dell’efficacia del messaggio pubblicitario. [Codeluppi,
1997: 67]
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 5
Figura 1 – Struttura generica dell’annuncio stampa
1
♦ Bodycopy (letteralmente "corpo del testo"). Il testo di
accompagnamento, è un elemento nella maggior parte dei casi
trascurato dal fruitore del messaggio. Oggi se il destinatario si sofferma
a leggere il titolo e ad osservare il visual, si ritiene di aver ottenuto già
un risultato più che soddisfacente. Per questo motivo il bodycopy
spesso non contiene elementi aggiuntivi, ma è solo un rinforzo
dell’headline e/o del visual. [Testa, 2000: 146; Codeluppi, 1997: 68]
♦ Payoff o baseline (letteralmente "liquidazione" o "linea di base"). La
frase conclusiva del messaggio, posizionata sotto il trademark o il
bodycopy, è scritta in carattere maggiore rispetto a quest’ultimo e
minore rispetto al titolo. Occorre spiegare che tra payoff e baseline
1
Modello rielaborato. [Fonti originali: Testa, 2000: 60; Codeluppi, 1997: 67]
Visual
Logotìpo
™
Headline
Packshot
Bodycopy
------------------------------------
------------------------------------
------------------------------------
------------------------------------
------------------------------------
Payoff
(o Baseline)
Contatti/informazioni
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 6
esiste differenza; il primo riassume il posizionamento e la filosofia del
marchio, mentre il secondo è un enunciato discorsivo che si lega al
messaggio specifico. Entrambi caratterizzano i diversi annunci di una
stessa campagna pubblicitaria, ma di solito il payoff rimane costante in
tutte le campagne proprio per il suo carattere "di marca". [Testa, 2000:
153-154]
♦ Trademark (letteralmente "marchio registrato"). Il simbolo del marchio
aziendale, è la firma che l’emittente appone sull’annuncio. Il
destinatario che lo visualizza potrà riconoscerlo sui tutti i prodotti
dell’azienda e su tutte le altre sue comunicazioni. Viene individuato
sugli annunci pubblicitari di aziende che desiderano affermare o che
hanno già affermato la propria Brand Image. Di solito è un logo o un
disegno stilizzato che condensa il simbolo ed il nome del marchio.
[Codeluppi, 1997: 68]
♦ Logotìpo. Il nome stilizzato del marchio, ha la stessa funzione del
trademark, ma in questo caso il simbolo aziendale viene creato
dall’elaborazione grafica del solo nome del marchio. Ne sono esempi i
simboli dei marchi Barilla e Coca-Cola, per citare i più celebri. [Testa,
2000: 60]
♦ Packshot ( letteralmente "ripresa del pacco"). L’immagine del
prodotto, viene inserita soprattutto negli annunci in cui il/i prodotto/i
del marchio non sono i soggetti del visual. Può anche essere presente in
messaggi in cui, oltre al prodotto pubblicizzato e presente nel visual, si
vogliono ricordare gli altri prodotti dell’azienda. [Codeluppi, 1997: 67]
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 7
♦ Contatti/Informazioni. Numero telefonico, indirizzo fisico, indirizzo di
posta elettronica, indirizzo del sito internet aziendale; gli elementi di
minore importanza del messaggio. Permettono a chi è interessato di
ottenere maggiori informazioni sui prodotti, sui punti vendita in cui si
possono acquistare e/o sull’azienda.
3.2. Il testo pubblicitario
Dal punto di vista semiotico come ogni testo, anche quello pubblicitario
è un sistema di segni. Un segno
1
è composto da un significante (forma
espressiva e percepibile) che fa riferimento ad un significato (concetto
mentale), il quale a sua volta si riferisce ad un preciso referente (oggetto
del mondo conosciuto): [Codeluppi, 1997: 38]
Significato
Significante Referente
Figura 2 – Struttura del segno [Fonte: Codeluppi, 1997: 39]
1
Il concetto di segno si è affermato all’inizio del ‘900 con le teorie del filosofo Charles S. Peirce
[1980], ma è stato oggetto di riflessione teorica per molti altri autori, tra i quali Umberto Eco
[1975] e Ferdinand De Saussure [1916].
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 8
Proprio attraverso i segni avviene la comunicazione, e se si vuole
comprendere appieno il funzionamento del testo pubblicitario dobbiamo
saper riconoscere i processi di significazione che avvengono al suo
interno. Il messaggio pubblicitario è un testo complesso, che richiede una
lettura attenta, ma è anche un testo molto dinamico che si apre a molte
interpretazioni.
Se si vuole analizzare il testo pubblicitario partendo dai presupposti
della semiotica si deve necessariamente prendere in considerazione il
lavoro svolto da Peninou [1972]. Secondo questo autore, nel testo
pubblicitario sono presenti cinque fondamentali tipi di messaggi:
[Codeluppi, 2002: 119-121]
1. Propriamente pubblicitario: è il messaggio immediatamente percepibile
che permette di distinguere la comunicazione pubblicitaria dalle altre
forme di comunicazione.
2. Dell’emittente: generalmente è la firma dell’agenzia pubblicitaria,
dell’Art Director
1
o del fotografo dell’annuncio.
3. Linguistico: si articola su tre livelli: quello della forma (relativo al
format
2
dell’annuncio), quello della lingua (relativo alle strategie di
utilizzo della lingua verbale) e quello della funzione di ancoraggio
3
delle parole rispetto alle immagini.
4. Iconico: è il messaggio che si percepisce esclusivamente dall’immagine,
la distanza che questa ha rispetto al destinatario o al prodotto la porta ad
essere: implicativa (coinvolge il destinatario), predicativa (esalta una
1
L’Art Director è la figura professionale che all’interno dell’agenzia pubblicitaria si occupa della
componente propriamente visiva dell’annuncio pubblicitario e che coordina tutto il lavoro
grafico. [Lombardi, 2001: 39]
2
Il format è l’assetto generale di ogni particolare annuncio-stampa, comprende anche il tipo di
impaginazione e di tipografia utilizzati. Annunci diversi di una stessa campagna pubblicitaria
hanno solitamente in comune proprio il format, [Testa, 2000: 60: 119-120] che può essere anche
definito come “una struttura narrativa, la cui espressione visibile è un assetto grafico.” [Testa,
2000: 119]
3
Secondo Barthes [1964] le parole selezionano e fissano, tra i molteplici che l’immagine può
trasmettere, i significati più funzionali agli obiettivi comunicativi che l’emittente vuole
raggiungere.
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 9
qualità della merce) o esposizionale (dà conto dell’esistenza di una
merce).
5. Inferenziale: deriva dall’interazione tra messaggio linguistico e visivo e
si realizza solamente grazie all’intervento attivo del destinatario. È il
piano propriamente connotativo.
1
Il primo passo per l’analisi del testo pubblicitario è dunque quello di
individuarne gli elementi costitutivi, ovvero procedere alla sua lettura
sintattica.
In primo luogo devono essere individuati e separati livello verbale e livello
visivo del testo, che a loro volta saranno scomposti; in secondo luogo si
procederà all’analisi dei singoli componenti dei due livelli.
Le relazioni tra i singoli elementi verbali, come anche tra quelli visivi,
costituiscono la sintassi del testo pubblicitario, è da questa che in prima
istanza viene prodotto il senso del messaggio.
La nostra attenzione quindi si concentrerà inizialmente sugli elementi
tradizionali del messaggio pubblicitario, che difficilmente sono tutti
presenti all’interno di un singolo testo, e che sono classificabili in:
2
1) Elementi grafici
• cornici
• riquadri
• sfondi
• elementi di connessione
• packshot
• trademark
• logotìpo
1
La connotazione, secondo Barthes [1957], è il livello del testo che assume la forma di un
sistema semiologico nato da un preesistente segno intero (formato da un significante ed un
significato denotati) che si trasforma a sua volta in significante per un nuovo significato.
2
Classificazione mia.
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 10
• promozioni
2) Elementi verbali
• headline
• bodycopy
• baseline o payoff
• contatti/informazioni
Occorre ora individuare i diversi significati che vengono a formarsi dalla
relazione tra elementi grafici ed elementi verbali. Questa fase dell’analisi
esplica particolarmente la ricchezza della comunicazione pubblicitaria, e
rappresenta la vera lettura semiotica del messaggio pubblicitario.
Se si analizzano più testi pubblicitari, possono essere individuate eventuali
relazioni intertestuali
1
sia a livello sintattico che semantico.
È importante, durante questa analisi, individuare la componente
enunciativa del messaggio, rispondendo a queste domande: [Codeluppi,
1997: 154-161; 2002: 81-86]
- A chi si rivolge il messaggio (enunciatario) e chi lo indirizza
(enunciatore)?
- A quale persona si indirizza il discorso? (prima, seconda o terza
persona singolare/plurale)
- Chi parla? (Spesso l'enunciatore è il produttore, o il prodotto stesso,
altre volte è un testimonial o un esperto)
- A chi si parla? (Spesso è presente un consumatore modello, che usa
il prodotto)
L'enunciazione può essere sia linguistica che visiva.
Al fine di ottenere credibilità, prevedibilità o sorpresa, e infine
persuasione, la comunicazione pubblicitaria orienta il proprio messaggio
1
Individuazione di corrispondenze di somiglianza e/o differenza tra testi differenti appartenenti
allo stesso o ad altri sistemi semiotici. [Cfr. Pisanty e Pellerey, 2004: 347]
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 11
sui registri iconico e verbale. Come le immagini, anche le espressioni
verbali sono costituite da segni che compongono un senso complessivo,
canalizzato dal messaggio verso l’interpretazione voluta. Le funzioni dei
vari segni possono essere considerate intercambiabili: si va dalla totale
predominanza dell’immagine che può "parlare" più di uno slogan, al
messaggio costituito solo da headline, bodycopy e payoff in assenza di
elementi iconici. [Codeluppi, 2002: 91-100]
La lettura a diversi livelli del messaggio può essere indotta, oltre che
dall’uso ambiguo delle componenti verbali, dal contemporaneo utilizzo del
messaggio visivo, cui viene affidato il compito di stimolare e aiutare
l’individuazione e lo scioglimento del doppio senso linguistico. Quelli che
senza il sostegno dell’immagine rischierebbero di costituire giochi di
parole banali e ripetuti diventano efficaci elementi di un messaggio
complesso, costituito da slogan più iconogramma, componente verbale e
suo corrispettivo grafico.
Infatti, come il linguaggio verbale pubblicitario si colora di espressioni
figurate per catturare l’interesse del pubblico, altrettanto il linguaggio
iconico utilizza le figure della retorica classica per provocare nella mente
dell’osservatore quelle associazioni che possono rafforzare l’immagine del
prodotto. Se l’immagine gioca, al pari della parola, un ruolo fondamentale
come strumento di informazione e di comunicazione, è ovvio che il
linguaggio della visione costituisca, spesso affiancato alla parola, ma
sempre più frequentemente senza il supporto di questa, il messaggio.
1
[Codeluppi, 1997: 80-88; 2002; Fabris, 2002: 290-292]
1
Per un approfondimento sull’uso della retorica nel testo visivo vedere anche Codeluppi, 2002:
124-128; Barthes, 1964.
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 12
3.2.1. Il livello visivo del testo
Secondo gli studi della semiotica planare
1
il testo visivo opera su due
livelli:
1) Livello plastico = forme e colori (componenti elementari del testo
visivo).
2) Livello figurativo = rappresentazione di figure del mondo naturale.
Questi due livelli sono studiati più approfonditamente dalla semiotica
visiva, che si divide in semiotica plastica e semiotica figurativa. [Greimas,
1984]
Il livello plastico può essere analizzato scomponendolo in base alle tre
classi di categorie principali che distinguono ogni testo visivo, che sono:
[Greimas, 1984: ed. it. 41-42]
- Categorie topologiche: rettilinee (alto/basso, destra/sinistra),
curvilinee (periferico/centrale, circoscrivente/circoscritto),
vicino/lontano.
Riguardano l’organizzazione dello spazio.
- Categorie eidetiche: curvo/diritto, piatto/rilievo,
appuntito/arrotondato.
Relative alla forma degli oggetti.
- Categorie cromatiche: radicali cromatici (blu, rosso, verde…),
saturazione (saturo/non saturo), intensità (chiaro/scuro), grana
(brillante/opaco).
Relative ai colori delle aree e degli oggetti.
1
Area di studi che si occupa dei linguaggi "planari", ovvero quei linguaggi che utilizzano un
supporto bidimensionale. I linguaggi che ricorrono alla tridimensionalità sono invece studiati
dalla "semiotica dello spazio" [Cfr. Greimas, 1984: ed. it. 33-51].
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 13
Nella comunicazione pubblicitaria le componenti plastiche vengono
utilizzate per creare una prima base d’interpretazione del messaggio.
L’organizzazione dello spazio orienta il percorso di lettura del
destinatario, le linee rimandano a concetti quali femminilità (curve),
virilità (diritte), evasione (forme aperte)…, mentre i colori possono essere
associati a simboli sociali o particolari stati d’animo. [Codeluppi, 1997:
74]
La combinazione di questi elementi dà quindi vita a formanti plastici
1
carichi di significati semi-simbolici,
2
che concorrono al simbolismo
espresso dal piano figurativo.
Le figure rappresentate nell’immagine sono legate, oltre che al mondo
naturale, alla cultura di riferimento del target del messaggio. Sono icone
riconoscibili dai destinatari, e proprio in quanto tali veicolano dei
significati metaforici.
3
Lo studio del livello figurativo di un testo
pubblicitario è molto utile al fine di comprendere pienamente le sue
componenti verbali, ma anche la strategia pubblicitaria adottata
dall’emittente. [Codeluppi, 1997: 74]
3.2.2. La produzione dei significati
La semiotica generativa
4
è un valido strumento di aiuto per
l’interpretazione del testo pubblicitario, secondo tale concezione teorica i
1
I formanti plastici sono “organizzazioni particolari del significante che si definiscono
unicamente per la loro capacità di conguingersi con dei significati e di costituirsi in segni.”
[Greimas, 1984: ed. it. 44]
2
Il semi-simbolismo è dato dalla corrispondenza tra una categoria appartenente al piano
dell’espressione ed una appartenente al piano del contenuto. Il formante plastico (espressione)
rimanda ad un significato più profondo (contenuto). [Cfr. Greimas, 1984]
3
Cfr. Greimas, 1984: ed.it. 36-39.
4
Concezione teorica elaborata da Algirdas J. Greimas, sviluppata ampiamente in Greimas e
Courtés, 1979: ed. it. 157-160.
3. Le basi per l’analisi dell’annuncio pubblicitario 14
segni altro non sono che la manifestazione più superficiale di un
significato che viene creato molto più in profondità. Infatti, il senso del
testo segue un "percorso generativo di significazione" che parte dalle sue
strutture più profonde (semionarrative) per arricchirsi sempre di più fino
ad arrivare a quelle della manifestazione superficiale (discorsive).
[Codeluppi, 1997: 42-43]
Gli attanti sono ruoli sintattici interpretati dagli attori che possono essere
riconosciuti nel livello superficiale delle strutture semionarrative proprie
del testo oggetto di analisi.
Destinante OGGETTO Destinatario
DI VALORE
Aiutante SOGGETTO Opponente
Figura 3 – Modello attanziale [Fonte: Greimas, 1966: ed.it. 218]
I ruoli attanziali sono accoppiati: [Codeluppi, 1997: 46]
• Soggetto-Oggetto di valore, legati da una relazione di desiderio.
• Opponente-Aiutante, accomunati dal potere che hanno sul soggetto
affinché egli possa o meno congiungersi con l’oggetto di valore.
• Destinante-Destinatario, rappresentano i due estremi del processo di
comunicazione che prevede un mandato iniziale, affidato al soggetto,
con l’obiettivo della consegna al destinatario dell’oggetto di valore.
Nei testi pubblicitari possiamo facilmente riconoscere gli attori che
ricoprono tali ruoli: [Codeluppi, 1997: 46-47]