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1. Introduzione
La trasformazione digitale è un fenomeno sempre più ampio e complesso che
sta determinando importanti cambiamenti nei processi di creazione di valore
da parte delle organizzazioni e che “impone una rimodulazione del mindset di
ciascun professionista verso un vero e proprio digital-first thinking” (Prunesti e
Bombardieri 2019). La trasformazione digitale può essere considerata come
l’applicazione della tecnologia per costruire nuovi modelli di business,
processi, softwre e sistemi che si traducono in maggiori entrate, maggiore
vantaggio competitivo e maggiore efficienza (Schwertner, 2017). Questo è il
motivo principale per cui la trasformazione digitale merita particolare
attenzione da parte delle aziende e dei manager, che avranno l’importante
compito di affrontare tale cambiamento in maniera strategica con l’obiettivo di
cogliere i vantaggi e le opportunità derivanti dall’utilizzo delle tecnologie digitali
in tutti i settori economici.
Tutti i settori stanno affrontando importanti cambiamenti guidati dalla
tecnologia. La base per questi cambiamenti è il sempre più rapido sviluppo di
tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Information and
communication technology, ICT in breve) che rappresentano la chiave per lo
sviluppo di nuove funzionalità per prodotti e servizi (Lipsmeier et al. 2020).
I nuovi sviluppi tecnologici non influenzano direttamente singole aziende o
settori specifici, ma in combinazione con le sempre mutevoli esigenze dei
clienti, che si aspettano sempre più prodotti, servizi personalizzati e nuove
esperienze uniche, hanno avuto e stanno avendo un impatto sull’economia e
sulla società nel suo complesso (Becker, Schmid 2020). Proprio per questo
motivo le imprese, soprattutto quelle che oggi ancora basano la propria offerta
su un modello di business tradizionale, sono chiamate a riflettere a fondo
sull’importanza di avviare un processo di trasformazione digitale che permetta
loro di continuare a competere per il proprio posizionamento nel mercato.
Per trarre vantaggio dalla trasformazione digitale è necessario definire un
nuovo orientamento strategico che permetta alle imprese di sfruttare il loro
pieno potenziale di creazione di valore in tempi di digitalizzazione,
implementando così nuovi modelli di business digitali (Becker, Schmid 2020).
Le aziende che vogliono vincere la sfida del digitale sono costantemente
impegnate a migliorare i processi interni e modificare il loro modello di
business per trasformarlo progressivamente in uno nuovo (Prunesti,
Bombardieri 2019).
Possiamo considerare dunque la trasformazione digitale come un imperativo
strategico per tutte le imprese non native digitali che dovrebbero coglierne le
opportunità per perseguire gli obiettivi della sopravvivenza e della creazione del
valore, affinché possano essere ancora in grado di competere con successo
sul mercato.
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Molte imprese tradizionali sono state superate da nuovi concorrenti che grazie
alle strategie digitali basate sui dati riescono a espandere il proprio business in
settori anche molto lontani da quello di partenza; sono le così dette imprese
data-driven, che traggono un elevato valore dalla loro capacità di raccogliere e
analizzare dati. Pensiamo ad esempio ad Amazon, che è nato come rivenditore
online per poi raggiungere un livello elevatissimo di personalizzazione
dell’offerta e ora sta ampliando il proprio business ai settori dell’automotive
(con propri veicoli a guida autonoma) e dell’intrattenimento (con la creazione di
contenuti originali).
La necessità di trattare strategicamente la trasformazione digitale è una tesi
sostenuta con forza dalla maggioranza degli autori accademici che hanno
scritto su questo argomento; tra questi: Lipsmeier et al. sostengono che la
digitalizzazione permea tutte le strutture, i processi, i sistemi e la cultura delle
aziende e non essendo una tendenza reversibile deve essere trattata
strategicamente (Lipsmeier et al. 2020). Correani et al, fanno un ulteriore passo
in avanti, non solo riconoscono l’importanza di formulare una strategia che
possa guidare la trasformazione, ma sottolineano anche la necessità che la
strategia di trasformazione digitale definita da un’impresa venga poi
effettivamente implementata in modo corretto (Correani et al. 2020).
È ormai fondamentale per le imprese conoscere e comprendere a fondo la
portata dei nuovi fenomeni tecnologici che possono rappresentare
un’importante opportunità di rinnovamento per il proprio business. Attraverso
la definizione di un nuovo orientamento strategico che consenta di sfruttare i
vantaggi del digitale, l’obiettivo finale sarà quello di ridefinire il modello di
business dell’impresa in modo tale da renderla competitiva all’interno dei nuovi
mercati digitali. Le imprese che rifiutano il cambiamento, o che si muovono
troppo tardi, rischiano di morire perché il mercato nel quale hanno prosperato
per anni è già cambiato o, ancora peggio, non esiste più (Prunesti, Bombardieri
2019).
Lo scopo di questo lavoro è cercare di portare ordine tra i vari contributi che
hanno affrontato l’argomento della trasformazione digitale. In letteratura gli
studiosi hanno analizzato l’argomento da molteplici punti di vista, ad esempio i
ricercatori di marketing si sono concentrati principalmente sulla pubblicità
digitale, sugli effetti dei social media e sullo sviluppo di un’offerta multicanale;
la letteratura sul management si è concentrata principalmente sulla
concettualizzazione, operatività e rinnovamento dei modelli di business mentre
nell’informatica i ricercatori hanno prestato grande attenzione agli sviluppi
tecnici riguardanti l’adozione e l’uso delle tecnologie digitali (Verhoef et al.
2021). Per questo motivo è stata evidenziata nella letteratura la mancanza di un
framework esaustivo che permetta alle imprese di inquadrare correttamente il
fenomeno e elaborare una corretta strategia di trasformazione digitale che
prenda in considerazione tutti gli aspetti determinanti per il successo del
processo di cambiamento. Per riuscire a elaborare un framework teorico
capace di integrare le molteplici dimensioni della trasformazione digitale il
seguente lavoro si articolerà attraverso una prima parte nella quale il fenomeno
della trasformazione digitale verrà inquadrato all’interno del contesto
economico; successivamente, nella seconda parte, attraverso un lavoro di
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revisione della letteratura, svolto con la metodologia della categorizzazione
delle fonti si discuteranno le dimensioni fondamentali della trasformazione
digitale e quindi tutti gli aspetti che devono essere considerati da un’impresa
che decide di intraprendere una strada verso il cambiamento. Nell'ultima parte
del seguente lavoro verrà discusso e analizzato un caso di studio applicando i
risultati emersi dalla ricerca teorica, con lo scopo di comprendere in termini
ancora più pratici in cosa consiste e come può essere portato avanti dalle
imprese un cambiamento orientato al digitale.
1.1 Trasformazione digitale e Rivoluzione 4.0
La trasformazione digitale è un fenomeno complesso e pervasivo, e per questo
motivo di difficile definizione, in quanto è forse l’aspetto principale dei processi
di cambiamento che si stanno verificando in tutti i settori sociali ed economici.
Per iniziare a comprendere meglio il fenomeno della trasformazione digitale è
utile definire il quadro all’interno del quale può essere ricompreso il fenomeno.
La trasformazione digitale può infatti essere analizzata all’interno della più
ampia rivoluzione industriale comunemente definita “Rivoluzione 4.0”.
La quarta rivoluzione industriale porterà, e in parte ha già portato all’industria
4.0 che “includendo un mix tecnologico di robotica, sensoristica, connessione
e programmazione, rappresenta una nuova rivoluzione rispetto al modo di
fabbricare i prodotti e di organizzare il lavoro [...] così che la produzione riuscirà
ad arrivare a una personalizzazione di massa.” (digital4.biz).
Al centro della rivoluzione 4.0 vi è la capacità di integrare il mondo reale e il
mondo virtuale, l’offline e l’online, migliorando sempre di più l’esperienza dei
consumatori. Tutto questo è reso possibile grazie a una serie di nuove
tecnologie abilitanti che stanno trasformando profondamente l’industria.
Tuttavia, il loro effetto va oltre l’industria, e il loro impatto si fa sentire anche nel
modo in cui i mercati e l’esperienza del cliente vengono ora plasmati (Nwaiwu
2018).
Dal 2000 al 2015, l’ascesa degli smart device e delle piattaforme di social
media ha portato a un cambiamento epocale nelle modalità di comunicazione
con le imprese da parte dei clienti e anche nelle aspettative dei clienti in merito
ai tempi di risposta e alla disponibilità multicanale (Schallmo et al. 2017). I
mercati si sono evoluti dalla centralità organizzativa, in cui produttori e fornitori
di servizi definiscono in gran parte cosa produrre e commercializzare ai clienti;
alla centralità individuale, in cui i consumatori richiedono
un'esperienza personalizzata e guidata dall'intuizione; e in un ambiente
economico radicalmente diverso (Nwaiwu 2018).
1.2 Dove nasce la trasformazione digitale
Dopo aver in parte inquadrato il fenomeno all’interno della più ampia
Rivoluzione 4.0 è utile comprendere quali sono i precedenti che hanno dato il
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via ai processi di trasformazione. I percorsi di trasformazione digitale attivati
dalle imprese rappresentano infatti la risposta ai vari cambiamenti che si sono
verificati all’interno dei mercati di tutto il mondo. Questi cambiamenti hanno
imposto alle imprese una forte presa di coscienza circa l’importanza e
l’immediata necessità di modificare il loro modo di creare valore.
Il primo fattore è dato dall’avvento del World Wide Web. A partire dalla sua
adozione a livello globale sono state sviluppate negli anni numerose tecnologie
di accompagnamento (internet a banda larga, smartphone, Web 2.0, cloud
computing, riconoscimento vocale, sistemi di pagamento online e criptovalute)
che hanno rafforzato lo sviluppo dell’e-commerce; inoltre l’onnipresenza dei
big data e l’avvento delle tecnologie digitali emergenti, come l’intelligenza
artificiale, blockchain, internet of things e robotica, si prevede che avrà effetti di
vasta portata sul business (Verhoef et al., 2021). Gli autori concordano sul fatto
che l’ampia introduzione nel mercato di tali tecnologie segna la chiara
necessità per le aziende di trasformare la propria attività in modo digitale.
Il secondo fattore identificato dagli autori riguarda invece il drastico
cambiamento della concorrenza in seguito allo sviluppo di nuove tecnologie
digitali. Le tecnologie hanno sconvolto il panorama della concorrenza,
spostando le vendite verso aziende digitali relativamente giovani; non solo la
concorrenza è diventata più globale, ma anche l’intensità è aumentata man
mano che le grandi aziende ricche di informazioni degli Stati Uniti iniziano a
dominare numerosi settori (Verhoef et al., 2021).
Il terzo fattore è invece relativo al cambiamento nel comportamento dei
consumatori. I consumatori stanno spostando i propri acquisti sui negozi
online, i punti di contatto digitali assumono un ruolo sempre più importante nel
percorso del cliente e influenzano le vendite online e offline (Verhoef et al.,
2021). I consumatori oggi sono più connessi, informati e attivi, le tecnologie
consentono loro di partecipare alla creazione di valore delle imprese e nuovi
comportamenti si stanno diffondendo grazie all’uso dei dispositivi mobili; un
esempio è lo showrooming, ossia la pratica di esaminare la merce offline e
quindi acquistarla online (Verhoef et al., 2021).
Questi tre fattori forniscono anche l’immagine del contesto nel quale le imprese
oggi si trovano ad operare. Le nuove tecnologie hanno radicalmente ridotto il
costo dei dati, grazie al cloud-computing sono sufficienti risorse ridotte per
sviluppare nuovi business o modificare quelli esistenti. Di conseguenza tutti i
business avranno la necessità di reinventarsi. Le imprese storiche operano
oggi in uno scenario competitivo decisamente più ricco e intenso nel quale
anche le aspettative dei consumatori sono cambiate. Se le aziende non sono in
grado di adattarsi a questi cambiamenti, diventano meno attraenti per i clienti
ed è probabile che vengano sostituite da aziende che sfruttano tali tecnologie
(Verhoef et al., 2021).
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1.3 Alcuni dati sulla trasformazione digitale
Per comprendere meglio la portata e l’importanza delle tecnologie digitali, di
come stiano modificando lo scenario competitivo globale e quindi quanto la
trasformazione digitale sia ormai un imperativo strategico per le imprese di tutti
i settori, è utile analizzare alcuni dati.
Analizzare le prime dieci imprese al mondo per capitalizzazione ci fornisce già
importanti informazioni circa l’impatto delle tecnologie digitali sul business.
Avere una panoramica delle imprese che hanno già fatta loro una strategia
digitale e vedere come queste siano posizionate nello scenario mondiale
fornisce subito una prima chiara idea dell’importanza di gestire un
cambiamento strategico orientato al digitale.
La classifica rispecchia l’andamento dell’economia degli ultimi anni, con la
tecnologia e l’innovazione digitale che hanno rotto meccanismi lunghi decenni
(Wired.com).
Tab. 1
Capitalizzazione di mercato
(espressa in miliardi di dollari)
1 Apple 2.450
2 Microsoft 2.105
3 Amazon 1.800
4 Google 1.730
5 Facebook 966
6
Berkshire
Hathaway
632
7 Tesla 625
8 Alibaba 565
9
Taiwan
Semiconductor
Manufacturing
538
10 Visa 517
fonte: rielaborazione dei dati forniti da Tradingview.com
Come possiamo notare da questa classifica (tab. 1) le prime 8 organizzazioni
(esclusa Berkshire Hathaway) possono essere a tutti gli effetti considerate delle
tech-company. Le tech-company possono essere definite come “business that
provides a digital technical service/product/platform/hardware, or heavily relies
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on it, as its primary revenue source.” (technation.io). Si tratta quindi di
organizzazione il cui modello di business è influenzato dall’uso massiccio della
tecnologia. Ad oggi dunque le organizzazioni più forti e solide sul mercato sono
quelle che hanno deciso di sviluppare e implementare una strategia basata
sulle tecnologie digitali.
Altri dati particolarmenti interessanti riguardano invece le PMI italiane.
Attraverso la digitalizzazione delle PMI si ritiene che passi la strategia per
incrementare il PIL italiano, aumentando del 65% il valore del loro indice di
maturità digitale si stima che esse potrebbero far incrementare il PIL di 7 punti
percentuali (Bruzzo, 2020).
Questi dati e queste stime già da sole di forniscono un quadro nel quale non
solo le grandi imprese possono e stanno traendo enorme valore dalle
opportunità offerte dal digitale, ma anche le PMI possono sfruttare le nuove
tecnologie con ottimi risultati.
Entrando ancora più nello specifico, risultano essere di particolare interesse i
dati che emergono dal DT Index, uno studio svolto da Dell ogni due anni per
mappare i progressi nella trasformazione digitale di medie e grandi imprese in
tutto il mondo. La prima ricerca è stata svolta nel 2016 mentre i dati più recenti
risalgono al 2020, questo ci permette già di vedere come in pochi anni sia
cambiato lo scenario dal punto di vista dell’adozione di percorsi di
trasformazione digitale.
Lo studio è stato effettuato coinvolgendo un campione di 4300 individui che
ricoprono ruoli chiave all’interno delle organizzazioni in tutto il mondo
(Delltechnologies.com).
Tab. 2
fonte: Delltechnologies.com
Quello che emerge dalla ricerca di Dell è che nel 2020 l’80% degli intervistati
dichiara di aver accelerato con successo su almeno alcuni dei loro programmi