8
Parallelamente a questo scenario, l'interesse di fruitori e
autori di musica, si sposta dai media classici alla piattaforma
digitale. In questo modo il controllo dei consumatori si
sostituisce a quello istituzionale e il consumo avviene in
modalità pull invece che push. Inoltre, dalla telefonia mobile
stanno già arrivando concessioni musicali che permettono di
scaricare e usufruire dei brani musicali tramite l’adesione a
particolari contratti. A seguito dell'aumento dell'offerta e della
reperibilità di quest'ultima, grazie alla democratizzazione di
strumenti di produzione e di diffusione, è necessario all'interno
di questo sistema la presenza di filtri. Oltre a filtri generati da
software, come nel caso dei motori di ricerca on line, entrano in
scena nuovi attori come appunto Sporco Impossibile ( portale
on line che si occupa di management temporaneo per gruppi
musicali), al quale secondo la mia analisi è possibile attribuire
a pieno titolo il ruolo di tastemaker. In particolare voglio
sottolineare come la strategia attuata sia in piena linea con le
nuove tendenze del marketing.
In conclusione il mio punto di vista è quello del
consumatore che finalmente ha la possibilità di soddisfare i
suoi gusti in materia musicale sostenendo costi minori.
11
Alle origini del cambiamento: l’innovazione
tecnologica alla base dei nuovi modelli di business
L’innovazione tecnologica dell’ultimo decennio e il suo
sviluppo teso a soddisfare i bisogni dell’utente, hanno fatto si
che la rete si trasformasse in un potente strumento nelle mani
dei sui utilizzatori, grazie al quale si sono verificati importanti
cambiamenti nei modelli di business. Questi cambiamenti
fanno pensare ad un’avvenuta democratizzazione del rapporto
produttori-clienti.
Grazie all’abbassamento del costo dei dispositivi, allo
sviluppo delle applicazioni software che hanno agevolato
l’interazione degli utenti e alla diffusione della banda larga i
consumatori – utenti sono diventati l’elemento centrale dell’era
dell’informazione.
Se da un lato il file sharing, inteso come condivisione libera
e gratuita di brani musicali ha costituito un vantaggio per il
consumatore e per la diffusione della cultura, dall’altro ha
messo in crisi il sistema delle Major mettendo in luce aspetti
del diritto d’autore dei quali, prima dell’avvento di Napster,
12
non era stata necessaria la tutela. Emerge, infatti, la necessità
di tutelare la produzione culturale senza però criminalizzare la
tecnologia in se stessa e tanto meno frenarne lo sviluppo.
1. Il file-sharing e le prime controversie sul copyright
Il file sharing consiste nella condivisione di file all'interno
di una rete comune. Può avvenire attraverso una rete con
struttura client-server oppure peer-to-peer
1
. In questa sede
intendo esaminare il funzionamento di tali architetture di rete,
le pratiche che ne sono derivate dal punto di vista sociale e le
problematiche che si sono sollevate a livello legale.
A tale proposito è necessario parlare del primo di questi
sistemi: Napster è stato concepito ed è entrato in uso per la
prima volta nel 1999. Il suo inventore e sviluppatore Shawn
Fanning
2
ha creato un programma scaricabile da internet ed
eseguibile su un PC ha consentitoagli utenti di scaricare musica
1
I sistemi peer to peer (da pari a pari) mettono in contato diretto due
utenti che in tal modo possono scambiarsi file senza l’ausilio di un
server. Nei sistemi client-server, infatti, l’informazione viene presa
da un altro computer dove è stata archiviata, appunto il server.
2
Fanning sviluppò il programma mentre frequentava la Northeastern
University di Boston. Arrivò alla notorietà grazie alla copertina del
Wired magazine.
13
gratuitamente e di condividerla con gli altri user
3
presenti in
rete. Tecnicamente il PC è il client
4
che, grazie a Napster,
comunica con il server
5
. A sua volta il server cataloga i brani
musicali dell’utente o altri contenuti, registrando le
informazioni sulla posizione del file
6
e mettendole a
disposizione degli altri utenti. In realtà, come per la maggior
parte dei grandi sviluppi innovatavi, con questo sistema
Fanning non ha fatto altro che mettere insieme diverse
componenti sviluppate precedentemente. Inoltre alcuni sistemi
per la condivisione di contenuti erano già in uso da diverso
3
Il nome utente, username (termine equivalente in lingua inglese) in
informatica definisce il nome con il quale l'utente viene riconosciuto
da un computer, da un programma o da un server. In altre parole,
esso è un identificativo che, insieme alla password, rappresenta le
credenziali o account per entrare nelle risorse o in un sistema. L'uso
di un nome utente permette spesso anche di mantenere l'anonimato
non rivelando il proprio nome reale: il nome utente prende in questo
caso la funzione di pseudonimo. (Da Wikipedia)
4
Con client si indica una componente che accede ai servizi o alle
risorse di un'altra componente, detta server.
5
Il server è una componente informatica che fornisce servizi ad altre
componenti (tipicamente chiamate client) attraverso una rete. Si noti
che il termine server, così come pure il termine client, possono essere
riferiti sia alla componente software che alla componente hardware.
6
Un file (termine inglese utilizzato per "archivio") in informatica è
un contenitore d’informazione digitalizzate. Le informazioni
codificate al suo interno sono leggibili solo da software.
Tecnicamente, i dati codificati in un file sono organizzati come una
sequenza (di byte), immagazzinati come un solo elemento su una
memoria di massa, all'interno del file system, ovvero del sistema di
archivi esistente su quella data memoria di massa. (Da Wikipedia)
14
tempo come le BBS
7
e i siti Warez, comunque il loro utilizzo
non era legato ad un fenomeno di massa come invece successe
con Napster. Soprattutto grazie al passa parola, nel giro dieci
mesi Napste ha raggiunto circa dieci milioni di utenti e dopo
diciotto mesi questo numero è salito a circa ottanta milioni. E’
stato il passa parola tra gli utenti che ha dato vita ad tale rapida
diffusione attivatosi. L’eccipiente di tale processo soprattutto
l’opportunità di condividere musica gratuitamente in un
momento in cui il prezzo dei cd era aumentato
considerevolmente.
Da questo momento in avanti il mondo della musica è stato
travolto da un processo che ha portato alla crisi della struttura
su cui era basato il processo di produzione e distribuzione e
grazie al quale autori e produttori determinavano le loro
royalty. Numerosi sono stati i tentativi tramite i quali le grandi
Major, spesso supportate dalla RIAA
8
, hanno tentato di
bloccare la condivisione di file. Le accanite battaglie legali
7
Acronimo di Bulletin Board System. Modalità di condivisione file
sviluppata nei primi anni 70.
8
Recording Industry Association of America, Associazione
Americana dei Produttori Discografici, fondata nel 1952, rappresenta
l'industria discografica americana. Il comportamento di
quest’associazione è spesso interpretato come lesivo nei confronti dei
consumatori sopratutto per la dura battaglia legale intrapresa contro il
peer to peer. Ad essa inoltre si attribuisce la causa dell’aumento
ingiustificato del prezzo dei cd.
15
però non sono riuscite a fermare il processo innescato dal
primo sistema di condivisione di file on line. Attraverso il
dilagare del file sharing, infatti, il processo di distribuzione ha
subito l’evoluzione che ha reso possibile il passaggio del
dominio sulla copia e sulla distribuzione dalle mani dei colossi
dell’industria discografica a quelle dei consumatori
9
. Il
funzionamento del primo Napster era riuscito ad aggirar il
copyright poiché all’interno dei suoi server non erano contenuti
file protetti, ma programmi che ne permettevano la loro
individuazione da parte degli utenti. In questo modo erano i
clienti ad infrangere il copyright e non Napster. Tuttavia i
produttori musicali, hanno individuato nella creazione di
Fanning il mezzo attraverso il quale era possibile violare le
norme sul diritto d’autore e ne criminalizzarono l’esistenza.
Dopo un’intensa battaglia legale, durante la quale sono nate le
prime ricerche sull’influenza del file sharing sulla vendita di
cd, nel 2001 Napster è stato chiuso, salvo risorgere di recente,
ma questa volta come servizio a pagamento. Questo fatto non è
riuscito a bloccare l’ormai consolidato uso sociale della
condivisione gratuita di contenuti on line (ovviamente non solo
file musicali). Dalla chiusura di Napster in poi, proprio a causa
9
E.Assante in Copio, dunque sono, Gruppo editoriale L’Espresso
SpA, Roma, 2008.
16
dei potenziali rischi giudiziari, gli sviluppatori di software di
file sharing hanno iniziato a creare sistemi sempre più
delocalizzati, così da evitare che la chiusura di un unico server
potesse compromettere il funzionamento dell'intera rete.
Altri programmi hanno fatto irruzione sulla scena: come
KaZaA, Morpheus, Grokster e i più recenti Emule, Limewire e
BitTorrent. La novità che ha consentito di aggirare le leggi in
materia di copyright risiede nell’architettura di questi sistemi
che non dipendono da un server centrale. Questo significa che
la richiesta di un file arriva da un client direttamente su un altro
computer nel cyberspace. La presenza di reti "senza testa" ha
messo subito in luce l'impossibilità di intromettersi nei sistemi
di file sharing, com’era invece stato possibile con Napster. È
infatti impensabile bloccare un sistema composto da centinaia
di milioni di PC autonomi, sparsi in tutto il mondo, che
scambiano miliardi di file alla settimana.
Un esempio di sistema delocalizzato è Mute, programma di
file sharing realizzato nel 2003 da Jason Rohrer. Questo
sistema utilizza l’algoritmo di crittografia Blowfish per
proteggere il contenuto dei file scambiati. In questo modo
rende anonimo l'utente trasformando l'indirizzo IP
10
in un IP
10
Acronimo di Protocollo Internet, l’IP corrisponde all’indirizzo di
un computer tramite il quale è possibile rintracciare l’utente.
17
virtuale e non mette in connessione diretta i PC degli utenti che
scambiano file tra loro. In sostanza i software di nuova
generazione sono in grado di usare crittografia, nascondere
l'indirizzo IP di chi si collega attribuendo un indirizzo virtuale
diverso ogni volta che si scambia un file, creare connessione
indiretta tra chi scambia i file passando attraverso altri "nodi"
che non sono a conoscenza della destinazione finale.
È evidente che sistemi di questo tipo (crittografati, anonimi
e indiretti) rendono l'individuazione degli utenti decisamente
complicata. In ogni caso, anche volendo ammettere che le task
force governative di turno, riuscissero a compiere queste
attività di controllo velocemente e a costo zero, il problema non
sarebbe risolto. Anzitutto anche individuando l'indirizzo IP di
una macchina non c'è certezza di individuare l'utente. Infatti,
l'indirizzo IP può corrispondere a decine o centinaia di
utilizzatori (come nelle Università o per gli Internet Cafè),
l'intestatario del contratto può essere un soggetto diverso
dall'utilizzatore e infine l'indirizzo IP può essere usato
abusivamente, ad esempio facendo war driving su una rete
wireless cioè collegandosi abusivamente a una rete wireless
intestata ad altri, usandola per i propri download
11
.
11
Marco Montemagno, Dalla criminalizzazione alla legalizzazione
del file sharing. Report presentato in occasione dell'audizione
18
Anche ammettendo, a prescindere da ogni questione di
diritto e concernente la privacy, che si sviluppasse un sistema
"perfetto" in grado di monitorare con certezza, velocità e
precisione tutti gli utenti che scambiano file illegalmente,
questo strumento sarebbe inutile. Le reti di social networking,
infatti, caratterizzate dall'avere un accesso limitato ai soli
invitati secondo la teoria dei sei gradi di separazione
12
,
potrebbero ad esempio essere usate per scambiarsi file in
sicurezza lontano da sguardi indiscreti.
Sulle reti p2p, poi, non circolano solo musica e video ma
anche libri, documentazione tecnica e materiale introvabile nei
negozi. Bloccare questi sistemi, oltre a non essere possibile,
sarebbe contrario all'evoluzione naturale della tecnologia, oltre
che all’evoluzione culturale e al miglioramento della
condizione umana.
Scambiare file, inoltre, è ormai un’attività diffusissima e
considerata di uso comune dagli utenti che nella maggior parte
informale tenutasi in data 6 aprile 2004, presso la Commissione
Cultura della Camera dei Deputati, avente ad oggetto "Conversione
in legge del decreto-legge 22 marzo 2004, n. 72”.
12
Ipotesi secondo la quale, qualunque persona può essere collegata a
qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non
più di 5 intermediari. Tale teoria è stata proposta per la prima volta
nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy in un racconto
breve intitolato Catene.
19
dei casi non hanno la percezione di violare il diritto d’autore.
Le Major più attente ai consumatori dovranno secondo me
interpretare questa tecnologia in modo da trarne vantaggio. La
prospettiva attraverso cui guardare il peer to peer dovrebbe
appunto essere quella di un nuovo canale di business da
sfruttare proprio per la sua peculiarità che è quella di essere
uno strumento di distribuzione capillare.
Su Internet e nel settore dei "dati digitali", ogni tentativo di
limitare l'accesso ad una risorsa, censurare contenuti o
proteggere file è puntualmente fallito. Basti pensare
all'esempio, forse il più eclatante, del Red Firewall cinese, il
sistema che vieta ai cittadini cinesi di navigare liberamente in
rete. Questo sistema è stato eluso grazie al software sviluppato
dal gruppo di “hacktivisti” Cult of the Dead Cow (cDc
Communications), storico gruppo di hacker nati in un macello
del Texas 25 anni fa. I cDc sono anche gli ideatori della
campagna-parodia Goolag, lanciata nel 2006 contro la
decisione di Google di assecondare le pratiche censorie del
regime comunista cinese.
Anche dal punto di vista legale sta emergendo una maggior
consapevolezza dell’utilità sociale dei sistemi peer to peer e del
ruolo che rivestono all’interno della società. Un esempio è il
caso ‘Peppermint’ , la società discografica che attraverso
20
un’agenzia controllava le reti peer to peer, che si è concluso
con una sentenza europea emessa dal garante della privacy che
ha ritenuto illecita l’attività svolta dalla società di
monitoraggio. Secondo la direttiva europea sulle
comunicazioni elettroniche, i privati non possono portare a
termine trattamenti di dati massivi, capillari e prolungati nei
riguardi di un numero elevato di soggetti. Ad essere violato è
stato anche il principio di finalità che implica che le leggi siano
finalizzate allo scambio fra utenti di dati e file personali oltre
che a non aver rispettato i principi di trasparenza e correttezza.
Le società che hanno eseguito il monitoraggio sono state
costrette dal provvedimento del garante a cancellare i dati
personali degli utenti che hanno scambiato file musicali e
giochi attraverso sistemi peer to peer
13
.
Inoltre estendendo il discorso alle opere dell’ingegno in
generale sono stati assolti: Jon Lech Johansen, inventore di
una tecnologia (il DeCSS) che permette di copiare i DVD;
Assolta la 321studios.com, piccola softwarehouse che allo
stesso scopo ha realizzato i programmi XCopy e Copy Plus;
Assolto il russo Dmitry Sklyarov, creatore dell'Advanced eBook
Processor, programma per copiare i libri elettronici. Tutte
13
‘Vietato spiare chi scarica musica’. Altolà del garante della
privacy, Repubblica.it, (13 marzo 2008).
21
queste sentenze di assoluzione riconoscevano che tali
programmi non erano "cattivi" di per sé, che la loro messa
fuori commercio avrebbe potuto ledere il diritto al cosiddetto
"fair use" (copia privata) e infine che detenere un copyright su
un'opera non dà automaticamente il diritto di imporre
limitazioni più rigide alla sua "usabilità". Da poco il senatore
repubblicano Rick Boucher ha steso un progetto di legge
(Digital Media Consumers' Right Act) che emenderebbe il
famigerato Digital Millennium Copyright Act (DMCA)
14
del
2000, recependo tali indicazioni.
In ogni caso non è solo il file sharing a concorrere alla
diminuzione della vendita di cd. Il supporto materiale è ormai
obsoleto in quanto il formato Mp3, possibile grazie alla
digitalizzazione dell’audio, ha fatto si che venisse sostituito da
altri più funzionali come i lettori portatili, primo fra tutti l’iPod,
e i telefoni cellulari. La smaterializzazione della musica,
ovvero la sua traduzione in bit, è ormai definitiva, per cui il
supporto diventa irrilevante. Quando si utilizzavano altri
supporti, soprattutto per quanto riguarda il vinile, invece, la
musica veniva identificata con tale oggetto che assumeva la
connotazione di un feticcio. Oggi ci sono dei casi in cui alcune
14
Decreto che rappresenta il sostegno legale dell’utilizzo dei codici
software per difendere il copyright.
22
major stanno provando a dare al cd lo stesso tratto distintivo
che aveva il disco attraverso l’uso di speciali packaging
15
,
come per l’ultimo album del gruppo Metallica, che è stato
venduto all’interno di una cassa da morto in cartone. L’utilizzo
di apparecchi per l’ascolto di lettori Mp3 ha cambiato così gli
stili di consumo, perché se è vero che di cd se ne comprano
sempre di meno, il consumo di musica invece, sta aumentando.
Si ascolta musica ormai ovunque, su internet, alla radio,
attraverso i lettori Mp3, nei supermercati e nei negozi e per tale
motivo, per i consumatori perde valore. Soprattutto per quegli
album appartenenti al genere delle hit destinati a perdurare non
più di una stagione. Per tale motivo, maggior parte dei
consumatori non è disposta a spendere il prezzo a cui il cd
viene immesso sul mercato. Si preferisce scaricare invece la
musica in rete in formato Mp3
16
e ascoltarla sui nuovi supporti
presenti sul mercato. I lettori Mp3, versatili e capaci di
contenere un numero di brani impensabile per le audiocassette
ma anche per i cd. Contemporaneamente, si stanno affermando
una serie di servizi on line che offrono musica legalmente a
15
Il pakaging è l’involucro contenitore con il quale viene proposta la
merce al consumatore.
16
Il formato Mp3, diverso da quello del cd, rende il file meno
ingombrante attraverso un processo di compressione. La
compressione avviene tramite l’eliminazione dei bit ridondanti, la cui
rimozione no è percepibile dall’orecchio umano.
23
prezzi più o meno modici, come iTunes della Apple sul quale
si possono acquistare brani al prezzo di novantanove centesimi
di Euro. Alcuni hanno anche pensato ad una formula per
permetterebbe agli utenti di scaricare brani gratuitamente senza
danneggiare artisti e etichette :il sito Qtrax
17
da fine 2008 attivo
anche in Italia permette di scaricare musica gratuitamente e
legalmente ricompensando le case discografiche attraverso
parte dei ricavi delle inserzioni pubblicitarie
In conclusione, la condivisione di file, ha causato un
cambiamento irreversibile negli stili di consumo, dovuto anche
ai dispositivi per l’ascolto e per la diffusione di brani in
formato Mp3 che ha reso obsoleto l’utilizzo del supporto cd.
Inoltre in rete si registra la presenza di programmi e siti web
che permettono di scaricare brani legalmente e consolidano
ulteriormente tali pratiche. Alcuni di questi siti e fanno pensare
alla possibilità concreta di utilizzare gli introiti pubblicitari per
ripagare i diritti sui file condivisi.
17
http://www.qtrax.com/IT