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Per cui si distingue tra stato di salute e stato di malattia di una
persona, espressioni differenti di una diversificata capacità di
autoregolazione dei sistemi biologici dell’organismo.
L’autoregolazione, però, differisce da individuo ad individuo e varia
all’interno di una stessa persona nel corso del tempo e delle
circostanze sia endogene che esogene.
Il continuo sconfinamento dallo stato di salute in quello di malattia e
viceversa, che viene così a determinarsi, produce la grande schiera dei
disturbi funzionali, i quali rappresentano gli sforzi di adattamento dei
sistemi biologici sollecitati, non sempre coronati da successo.
Per la medicina olistica, alcuni tipi di campi elettromagnetici deboli,
quali i campi magnetici a 50-60 Hz e le onde elettromagnetiche di alta
frequenza modulate con segnali di bassa frequenza, sono considerati
alla stregua di fattori patogenetici esogeni.
Sono degli agenti stressanti e come tali possono innescare le reazioni
conseguenti.
La medicina olistica si basa sulla teoria secondo la quale l’organismo
non è la semplice somma delle parti che lo compongono, bensì, una
complessa entità organizzata.
Accanto al dibattito sul concetto di salute, si è articolato quello sulla
qualità della vita e del lavoro in relazione alle tematiche ambientaliste.
Gli stili di vita e di lavoro incentrati sempre più sul
consumo, sulla produttività e sul profitto esasperato, hanno mostrato il
risvolto negativo del benessere economico.
Dalla fine degli anni ’60, si è verificata un’importante modificazione
di tipo economico-culturale nell’ambito dei modelli di vita, da cui ha
avuto origine un rinnovamento comportamentale, il movimento
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ecologista. Se in precedenza, infatti, il modello economico di tipo
capitalistico e gli stili di vita ad esso associati, erano concentrati
prevalentemente sulla quantità della produzione e dei consumi,
attualmente è in atto una tendenza sempre più marcata che pone
attenzione alla qualità di ciò che si produce e si consuma.
E’ iniziato un processo di autocoscienza collettivo delle modalità di
vita quotidiana.
Un numero sempre maggiore di persone, sembra sempre più
insofferente verso le modalità nevrotiche e stressanti di lavorare, di
vivere e di stare insieme, tipico delle grandi aree metropolitane.
Aumenta, quindi, la richiesta di nuovi modelli di vita, più a “misura
d’uomo” e qualitativamente più salutari rispetto alle modalità di vita
spesso patogene delle nostre città e con questa l’offerta, da parte del
mercato, di accessori utili al miglioramento della qualità della vita,
ma la cui efficacia non viene spesso avvallata dalla comunità
scientifica.
L’uomo si scontra quotidianamente con l’inquinamento dell’aria dei
centri urbani e delle acque, con la contraffazione dei cibi; con i danni
sanitari conseguenti a ciò che si ingerisce e si inala, con il dissesto
idrogeologico, con i danni apportati all’ecosistema da uno sviluppo
disordinato e caotico e infine, con l’inquinamento elettromagnetico.
Tra i fattori stressanti si annoverano i traumi fisici, le condizioni
estreme di temperatura, i rumori, i fenomeni naturali ed artificiali
atmosferici di natura elettrica e magnetica, gli agenti infettivi e
l’affaticamento emotivo.
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L’azione prolungata di uno di questi fattori può attivare processi
patogeni che, attraverso la modificazione di alcuni parametri
psicofisiologici e biologici, portano all’indebolimento del sistema
immunitario e nervoso.
Le conseguenze possono essere una maggiore vulnerabilità
dell’organismo alle malattie e predisporre all’insorgenza del cancro.
L’ambiente, in tutte le sue componenti, esercita un’azione
importantissima sulla salute del singolo individuo che sia sul lavoro
che a livello domestico si trova immerso in campi elettromagnetici .
I fattori dell’ambiente fisico e naturale in grado di influenzare la salute
degli esseri umani sono:
1. fattori di origine extraterrestre, cioè, l’insieme delle radiazioni
elettromagnetiche e corpuscolari: raggi cosmici, luce solare,
tempeste magnetiche correlate al ciclo di Wolff delle macchie
solari, radio emissione del sole e delle galassie e i campi
gravitazionali connessi ai corpi celesti;
2. fattori di origine terrestre, cioè, le influenze meteorologiche
(umidità, pressione e temperatura dell’atmosfera) e quelle
climatiche: l’attività temporalesca, l’andamento periodico del
campo elettrico e magnetico della terra, l’andamento delle
risonanze della cavità terrestre (risonanze di Schumann), le
variazioni nel ciclo delle macchie solari e del vento solare, la
radioattività naturale e la concentrazione di ioni negli ambienti
di vita e di lavoro;
3. fattori di origine tecnologica, cioè quelli connessi all’attività
umana, ad esempio i vari tipi di inquinamento chimico, sonoro e
le sorgenti elettromagnetiche.
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La biosfera rappresenta la regione abitata dagli organismi viventi nel
corso della loro evoluzione. Risulta, quindi, essere l’ambiente fisico in
cui si trova a vivere il “sistema uomo”.
L’uomo vive anche immerso in un ambiente sociale i cui fattori sono a
loro volta in continua interazione con l’ambiente fisico.
Infatti, in aggiunta al “fondo naturale” di radiazioni, vanno
considerate tutte quelle fonti artificiali create dall’uomo stesso
presenti nei luoghi di lavoro, cioè tutti i campi magnetici ed elettrici
statici e variabili creati attraverso il funzionamento delle macchine da
lui costruite, come rete la elettrica industriale, il computer, i forni a
microonde, le fotocopiatrici,...
I campi elettrici e magnetici statici non si propagano nello spazio, ma
rimangono localizzati in prossimità delle sorgenti che li hanno
generati.
I campi elettrici e magnetici variabili, non sono divisibili gli uni dagli
altri.
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Rischi dell’esposizione ai campi elettromagnetici
E’ possibile parlare di rischio in ogni situazione non sicura, in
circostanze in cui l’incolumità dell’uomo o dell’ambiente è
compromessa, come nel caso dell’inquinamento atmosferico oppure
del traffico. Un rischio può essere percepito come trascurabile,
accettabile, tollerabile ed inaccettabile.
Nel secolo scorso, le uniche sorgenti di radiazioni non ionizzanti
erano considerate quelle naturali:
1. Il campo elettrico e magnetico della terra,
2. I campi elettromagnetici prodotti dall’attività temporalesca (in
particolare dai fulmini),
3. I debolissimi campi associati all’emissione del sole e delle galassie.
4. La risonanza naturale della cavità terrestre
Queste sorgenti costituiscono il “fondo”, o ambiente elettromagnetico
naturale, in cui si sono evoluti gli organismi viventi.
Prima degli anni novanta e della massiccia diffusione dei mezzi di
telecomunicazione e dell’elettrificazione nessuno aveva mai pensato
che il “fondo” potesse avere degli effetti dannosi sulla salute umana
nonostante esso fosse composto da onde elettromagnetiche che
coprivano largamente ogni parte dello spettro.
A causa della presenza delle nuove tecnologie il livello del fondo
elettromagnetico in alcune aree urbane, è cresciuto in modo
esponenziale dagli inizi del secolo, raggiungendo negli anni '30 la
sensibilità dei comuni radioricevitori, negli anni ’60 la soglia di
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interferenza tra apparati elettronici ed avvicinandosi e all’inizio degli
anni ’90, ai livelli di soglia delle normative.
All’inizio di questo secolo, sono sorti i giganteschi impianti
idroelettrici per la produzione dell’elettricità, ciò consentì la
diffusione capillare ed il ricorso sempre più esteso alle diverse forme
di fruizione dell’energia elettromagnetica.
L’esposizione alle radiazioni, immesse nell’ambiente dalle tecnologie
elettromagnetiche, determina l'interazione tra campi elettromagnetici e
sistemi viventi.
Solo recentemente, grazie a molteplici studi e sperimentazioni, si è
potuto comprendere in modo più chiaro le modificazioni che i campi
magnetici producono a livello biologico. Il fenomeno più grave
rilevato, è l'innalzamento della temperatura dei sistemi biologici
interessati.
Il fattore più importante, che caratterizza la quantità di energia
assorbita, con conseguente maggior innalzamento di temperatura , è la
quantità di acqua da cui è composto il soggetto. Sono importanti sia le
dimensioni del corpo rispetto alla lunghezza d'onda dell'energia che lo
investe, sia la densità dell'energia nel tempo ( l'onda potrebbe essere
continua o pulsata). L'alta percentuale di acqua contenuta nei tessuti
come sangue e cervello, rispetto al tessuto osseo o cartilagineo per
esempio, è la maggior causa di insorgenza di patologie tumorali a
carico dei primi.
Per frequenze alte, il danno per il corpo è determinato in superficie, se
la frequenza si abbassa la radiazione arriva più in profondità.
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Per frequenze basse, si ottiene una risonanza del corpo investito,
specialmente quando la dimensione del corpo è prossima alla
lunghezza d'onda del campo elettromagnetico. E' stato rilevato che un
uomo medio alto 1,75 m, che pesa 70 Kg, alla frequenza di 70 MHz, si
comporta come un’ antenna a ½ onda, avendo il massimo di energia
assorbita.
Per frequenze molto basse, la quantità di energia assorbita diventa
progressivamente minore.
La letteratura internazionale ha sempre riportato sostanzialmente due
organi maggiormente interessati da patologie a loro carico,
precisamente: i testicoli ed il cristallino.
Questi due organi, sia per la loro collocazione superficiale, sia per la
loro delicatezza, oltre alla bassissima vascolarizzazione (per quanto
riguarda il cristallino), tendono ad un innalzamento eccessivo della
temperatura dovuto all’irradiazione per esposizione ai campi
elettromagnetici.
Procedendo con le ricerche, si è scoperto che molte tipologie tumorali
dipendono dai campi elettromagnetici a bassa frequenza ( U-ELF
1
) e
ad alta frequenza.
Da non sottovalutare, poi, i danni per esposizioni a campi magnetici
prodotti da linee elettriche (pulsatili a 50-60 Hz), da motori e da
elettrodomestici di uso quotidiano.
La situazione diventa pericolosa quando si è investiti dai campi per un
periodo molto lungo, ad esempio, quando si dorme per molte ore
consecutive nello stesso ambiente.
1
U-ELF:Frequenze Ultra ed Estremamente basse
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La letteratura riporta casi di sindromi legate all’eccessiva esposizione
a campi di bassa intensità e frequenza ma continui nel tempo, i
pazienti presentavano sintomi quali: irritabilità, stanchezza, astenia,
sonnolenza, mancanza di appetito, difficoltà di concentrazione e calo
della libido. Tuttavia mai nessuno ha dimostrato se la causa fosse nell’
interazione tra campo artificiale e sistema umano o nella mancata
interazione millenaria tra “fondo naturale” e sistema umano causata
dall’intereferenza distruttiva artificiale .
Si è notato che l'esposizione a bassi livelli elettromagnetici, pur non
producendo effetti termici, provocava alterazioni sul sistema nervoso
centrale, sul sistema neuro vegetativo, sull'apparato circolatorio e sul
sistema endocrino. Tali anomalie regredivano allontanando i soggetti
sofferenti dal posto di lavoro.
Oggi giorno il dibattito della comunità scientifica tende a considerare
pericolose soltanto le radiazioni che sono in grado di sconvolgere
l'equilibrio atomico dei tessuti o di produrre effetti già noti come
quello termico.
E’ ignorata e talvolta rigettata a priori la possibilità d’interazioni
biologiche, quali ad esempio la modifica a livello:
1. dei meccanismi del trasporto e dell'equilibrio ionico,
2. della crescita cellulare,
3. della sintesi di DNA e RNA e della trascrizione genica.
Tutti effetti confermati dalle ricerche eseguite dall'Istituto di Medicina
Sperimentale del CNR.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dimostrato in
diversi studi pubblicati come i processi elettrochimici umani siano
facilmente influenzabili dai campi elettromagnetici a bassa frequenza.
11
Prendono quindi consistenza quelle azioni definite come “effetto non
termico” che includono tutti i mutamenti dell’attività biologica non
dovuti ad innalzamento di temperatura, ad esempio l’azione di un
campo elettrico sull’orientamento delle cellule, o sulle membrane
eccitabili, l’interazione in frequenza e fase di un campo magnetico nel
rilascio di ormoni o nell’andamento in frequenza dei
neurotrasmettitori.
Quasi tutta la letteratura riguardante gli studi in vitro ed
epidemiologici sull’esposizione a deboli campi, non ha riscosso fino
ad oggi una significativa attenzione nonostante evidenzi un:
1. effetto sulle cellule in crescita, con particolare incremento del tasso
di riproduzione delle cellule cancerose;
2. incremento dell’incidenza di particolari forme di cancro;
3. sviluppo di anormalità negli embrioni;
4. alterazioni delle sostanze chimiche del sistema nervoso, che si
traduce in anormalità comportamentali, quali il suicidio;
5. alterazioni nei cicli biologici;
6. declino dell’efficienza del sistema immunitario;
7. alterazioni nelle capacità di apprendimento.
Questi effetti sono generalmente indicati come “a lungo termine” o
“cronici”.
Spesso si tende inoltre a trascurare il fondo elettromagnetico che ha
sempre caratterizzato il nostro pianeta fin dalla sua genesi.
Come vedremo in seguito, esistono dei fenomeni elettromagnetici di
origine naturale
12
Scopo di questa tesi sarà cercare un approccio scientifico per capire
quali interazioni possano esistere tra campi elettromagnetici naturali e
il sistema uomo, che dalla notte dei tempi vi è immersa, quali danni
possano portare le moderne tecnologie a radiofrequenza che vanno a
coprire questa radiazione di fondo, focalizzando l’attenzione sugli
effetti non termici cioè le possibili interazioni in frequenza fase e
ampiezza con i segnali biologici che rientrano in quel range di
frequenza .
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CAPITOLO 1
LA RISONANZA DI SCHUMANN
1.1 Lo spettro radio sotto i 100Hz
In questi ultimi anni nel campo degli studi sulle onde radio si sono
presentate due differenti scuole di pensiero: una prima, dettata dal
profitto e dal progresso tecnologico, che tende a spingersi sempre più
verso le frequenze alte (Mhz,Ghz) e una seconda, ispirata dalla ricerca
scientifica (in particolare quella geologica), tesa a indagare la parte
più bassa dello spettro elettromagnetico. L’interesse della comunità
scientifica, va ricordato come capostipite il progetto I.N.S.P.I.R.E.
(http://image.gsfc.nasa.gov/poetry/inspire) della N.A.S.A., è dovuto
soprattutto all’esplorazione delle bande basse dello spettro
elettromagnetico in relazione a fenomeni atmosferici quali fulmini
globulari, aurore boreali e ionizzazione dell’atmosfera dovuta
all’impatto di micrometeoriti. Inoltre studi di geologia hanno supposto
che fenomeni tettonici di origine sismica o eruttiva provochino
emissioni di onde elettromagnetiche nella banda delle ULF
1
.
1
ULF: Ultra Low frequency
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Altri fenomeni geofisici, quali le luci sismiche (Earthquake Ligths,
EQL), sono individuati come possibili precursori di terremoti e le
teorie sulla loro origine indirizzano a ricercare la loro “impronta” nel
campo delle ULF-ELF-VLF. Dal punto di vista delle comunicazioni in
questa banda non è economicamente conveniente trasmettere, sia per
le proibitive dimensioni di un'antenna accordata a queste frequenze,
sia per l’enorme energia dissipata in essa e non irradiata, sia per
l'elevata rumorosità. Fanno eccezione le trasmissioni dei Beacons
2
militari ai sottomarini e viceversa, infatti a causa delle proprietà di
difrazione dell’acqua, solo a queste frequenze è possibile trasmettere,
ovviamente la velocità di trasmissione è bassissima.
Fig. 1.1 Spettro radio in Ulf (0.1 ψ90 Hz)
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Stazioni automatiche per l’emissione di segnali utili alla radio navigazione