La previsione con il metodo degli scenari 
 
 
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un eccezione momentanea da far rientrare nei ranghi appena possibile. La svolta 
di Newton aveva provocato un nuovo atteggiamento nei confronti della natura, 
luogo di leggi generali nascoste, da scoprire, da codificare e poi da sfruttare. 
Com Ł stato scritto da un illustre e combattivo astronomo: 
 
 mentre le societ  primitive erano state assillate d agli eventi particolari della natura, i newtoniani 
si interessarono soltanto agli aspetti legislativi della natura 1 
Il mondo Ł semplice nella sua essenza? Il paradigma lineare della scienza 
newtoniana aveva risposto di s ; bisognava scavare, separare il grano dal loglio: 
meglio l approssimazione lineare della certezza che l incomprensibilit  del mondo 
senza gerarchie senza capo nØ coda. Purtroppo (o per fortuna) il mondo non Ł 
semplice ma Ł complesso ed una rappresentazione semplice del mondo equivale 
ad una rappresentazione falsata del mondo, anche se soddisfacente per la maggior 
parte degli uomini per i quali il senso del mondo scaturisce da un uso appropriato 
delle parole, secondo regole di coerenza e di consequenzialit .  
La scoperta della complessit 2 Ł la scoperta di come va veramente il mondo, 
cioŁ in modo non-lineare, in modo difficilmente predicibile o non predicibile in 
assoluto, in modo paradossale, cioŁ con la contemporanea presenza di due o piø 
cose che non dovrebbero, ma stanno insieme (stabilit  e instabilit , ordine e 
disordine, equilibrio e squilibrio, feedback negativo e feedback positivo, insiemi 
apparentemente eterogenei e autonomi che si auto- organizzano...).  
Se, dopo Copernico, la Terra non Ł piø al centro dell universo; se, dopo 
Darwin, l uomo diventa il prodotto non previsto di un processo evolutivo e scopre 
una preoccupante affinit  con gli altri esseri vive nti; di fronte alle scoperte 
dell osservatorio Hubble, che staziona fuori della stratosfera, che ha rilevato ben 
40 miliardi di nuove galassie (ed ogni galassia contiene in media alcune centinaia 
di miliardi di sistemi solari) diventa difficile mantenere in vita un sistema di 
pensiero durato millenni, che comprende religione, filosofia e spiegazioni 
scientifiche prevalentemente di tipo lineare. 
Lucio Colletti cita il celebre fisico Steven Weinberg che ha scritto: 
 
                                                 
1
 G. Scifo, Sette anni di complessit  
2
 Liuc Papers n. 188, suppl. a marzo 2006 
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6 
 una teoria cosmologica che assegni alla nostra galassia una posizione privilegiata nell universo 
non pu  essere presa sul serio   
Ci si deve comunque confrontare con il pensiero di Wittgenstein: 
 
 n oi sentiamo che, una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i 
nostri problemi vitali non sono ancora neppure toccati  
Da tali indicazioni preliminari emerge l ambivalenza della natura umana: 
incerta per il proprio destino e timorosa di conoscerlo, ma inesorabilmente 
sospinta ad investigarlo e controllarlo. La posizione dell Uomo rispetto agli 
accadimenti futuri ha sempre oscillato tra due estremi. Dalla rivendicazione del 
libero arbitrio, alla responsabilit  morale dell ag ire e dello scegliere si 
accompagna da un lato l esigenza di un futuro non soggetto a condizionamenti e 
vincoli determinanti che, da sola, rende possibile il massimo impegno, dall alto la 
tentazione di individuare il futuro, penetrare in esso ed osservare con occhi 
fanciulleschi quanto ci ha riservato. Ma, per smorzare la conseguente inesorabilit  
che da questa impostazione consegue, l Uomo pone cortine alla conoscenza del 
futuro, come nel mito della profetessa Cassandra che, per volont  degli dei, aveva 
una precisa cognizione degli eventi futuri, bilanciata per , dall assoluta 
incredibilit  di tutti gli altri. Se il futuro foss e interamente predicabile, in quanto 
predeterminato, ne sortirebbe una specie di fatalismo, all insegna di «quel che 
sar , sar » e la ricerca in questo campo sarebbe de ttata da curiosit  piø che dal 
desiderio di guidare il proprio destino3. Saremmo nelle condizioni di chi si 
accinge a seguire un avvenimento sportivo registrato sul proprio videotape: il 
risultato Ł ignoto, ma appartiene al passato e non Ł piø modificabile. Mentre 
precedentemente l attaccamento al passato era indice di saggezza, adesso 
l opposizione al cambiamento diventa sinonimo di rigido conservatorismo.  
Il rinnovamento ha, quindi, acquisito valenza positiva. Rimanere ligi alle 
routine consentiva di minimizzare gli sforzi di preveggenza, talchØ la rinunzia 
quasi completa all ambizione di conoscere il futuro garantiva, mediante 
l abitudine, la capacit  di previsione. Il rifiuto dell inconsueto, di avere novit , in 
un ottica e nell ambito di una situazione immobile garantisce sia pure illusoria 
sicurezza circa l avvenire. La propensione all inno vazione, al contrario, aumenta 
                                                 
3
 E. Laszlo, Footnotes to a history of the future, in Features, oct 1988 pp. 480-89. 
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l incertezza per gli accadimenti futuri, nonchØ l esigenza di metodi previsivi in 
grado di cogliere il divenire. Le vere innovazioni non costituiscono prolungamenti 
del passato, nØ possono essere pensate come una mera estensione, 
perfezionamento e combinazione di ci  che gi  esist e. Ad esse si perviene con la 
fantasia creatrice volta a conseguire ci  che oggi potrebbe apparire perfino 
irrealizzabile. Non sar  mai agevole diagnosticare con congruo anticipo e 
sufficiente sicurezza un inversione di tendenza (turning point) ma Ł alla portata 
degli studi sul futuro valutare le condizioni dalle quali potr , o dovr , originarsi 
una svolta. Infatti, molti ritengono che il futuro sia nascosto dietro le cortine 
dell incertezza e non sia possibile prevederlo con attendibilit , talchØ considerare 
periodi di 10 anni e piø sarebbe una mera perdita di tempo. Ma esistono aree 
importanti nelle quali chi prende decisioni deve comunque effettuare previsioni 
per periodi anche piø lunghi. La previsione non Ł rivolta a predire, ma a cercare di 
individuare le scelte alla nostra portata e gli accidenti che possono intervenire. 
Essa contempla anche l elaborazione di un giudizio di qualit , ossia ci  che Ł 
attualmente auspicabile per l «oggi» e ci  che parr ebbe esserlo per il «domani». ¨ 
poi evidente che il non ancora accaduto Ł diverso da quanto invece lo Ł gi . Le 
possibilit  che il futuro offre sono piø ampie dell o spettro che ogni accorta 
valutazione di opportunit  consente di individuare e si estendono sino ai confini 
dei nostri desideri e dell inosabile. L eterogeneit   del passato Ł invece molto piø 
ridotta e condizionata, soprattutto da estensione e profondit  della nostra 
conoscenza, nonchØ dall organizzazione di questa in modelli interpretativi. In 
definitiva, il passato non Ł unico e l analisi di esso conduce, in generale, ad una 
gamma limitata di varianti interpretative, ciascuna delle quali ha implicazioni 
determinanti circa la valutazione degli avvenimenti futuri che non possono mai 
essere anticipati, ma soltanto analizzati all interno di una selezione relativamente 
ridotta di opzioni, o scenari, sostanzialmente riconducibili allo schema: 
 
what  if 
nel quale la relazione tra input d informazioni ed accadimenti possibili Ł 
fondata sull esperienza storica e su di un giudizio di modificabilit  del passato. La 
previsione, in campo statistico, ha fini di orientamento e di decisione strategica e 
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si configura pertanto come una costruzione ipotetica tendente a riprodurre con 
inevitabile approssimazione un modello di comportamento, che pu  riguardare 
uno o piø fenomeni, entro un intervallo temporale che all estremo superiore 
include un periodo futuro.  
Ma chi indaga sul futuro? Da questo punto di vista bisogna riconoscere che il 
mondo non ha fatto passi in avanti, rispetto all oracolo di Delfi, se ci sono persone 
che si qualificano come futurologi, specie speculare a quella degli storici. In realt  
la dimestichezza con il futuro dovrebbe essere una discriminante della 
professionalit  di ogni  manager che si rispetti. In termini pratici, un manager 
dovrebbe possedere una conoscenza non superficiale degli strumenti di 
previsione, spogliati dei loro paludamenti statistici e valutati nei loro limiti e nelle 
loro possibilit . Infatti, la sopravvivenza di un a zienda dipende interamente dalla 
capacit  del suo management di prevedere il futuro e di prepararvisi. Oggi, quindi, 
i manager devono sentirsi responsabili soprattutto di accertare quanto meglio 
possono la forma del loro ambiente futuro e di impegnare l azienda a ricercare 
uno stile ed un modello di gestione che possa rispondere a tale avvenire.  
I nuovi punti saldi: 
• riflettere prima di agire; 
• anticipare per prevenire; 
• intraprendere le azioni di oggi alla luce del futuro desiderato;  
sono dunque le nuove regole di condotta facenti parte dei principi di base 
indispensabili alla sopravvivenza ed allo sviluppo di un azienda in un mondo in 
evoluzione. La complessit  Ł fondamentalmente un modo di vedere il mondo, con 
la consapevolezza che, qualunque sia il nostro modo di vedere, esso non pu  
considerarsi necessariamente quello vero, ma soltanto uno dei modi possibili di 
rappresentarlo. Questo comporta l adesione al concetto di  livello di realt  , 
secondo il quale le nostre scelte comportamentali, filosofiche, linguistiche, 
culturali, ludiche, e cos  via, sono funzione del grado di realt  (di verit ?) che, in 
quel momento od ormai strutturalmente, pensiamo sia il piø adeguato per noi. 
Questo possibilismo sembra essere la negazione del perseguimento della verit  e 
di un programma che aspiri ad essere scientifico, come processo di accumulazione 
di conoscenza, che ha dominato la nostra cultura Occidentale da Galileo in poi. 
La previsione con il metodo degli scenari 
 
 
9 
Lo stesso Godet precisa poi che  prospettiva  e  sc enario  non sono sinonimi. 
Uno scenario non equivale alla realt  futura, ma ad  un modo di rappresentarla, al 
fine di chiarire l azione del presente alla luce dei futuri possibili e desiderabili. 
Inoltre, gli scenari non sono credibili se non si rispettano cinque condizioni:  
1) pertinenza; 
2) coerenza; 
3) verosimiglianza; 
4) importanza; 
5) trasparenza.  
Uno scenario non Ł solo un mero fine, bens  qualcosa che ha senso solo 
attraverso i risultati che ha e le conseguenze per l azione.  
Il presente lavoro ha per oggetto la definizione di cosa si intende per scenario 
di previsione e l illustrazione delle metodologie utilizzabili per il loro sviluppo, 
cioŁ per poter determinare le immagini del futuro che sono piø probabili.   
Nel Capitolo 1 verr  illustrata la problematica rel ativa alle previsioni cercando 
di far chiarezza sia sugli aspetti semantici che su quelli esistenziali del problema. 
Nel corso del capitolo verr  presentato l approccio  al futuro noto come metodo 
degli scenari, mettendone in evidenza le caratteristiche, le possibili definizioni, le 
classificazioni ed infine i pregi e i limiti che tale approccio presenta. 
Nel Capitolo 2, si passeranno in rassegna gli strumenti utili per la costruzione 
degli scenari ed alcune tecniche che, seguendo approcci differenti, portano alla 
determinazione degli scenari. In questo capitolo non si ha la pretesa di presentare 
l elenco completo delle metodologie utilizzabili per la realizzazione di uno 
scenario, piuttosto si vuole illustrare una panoramica generale delle principali 
tecniche cercando di far cogliere le differenze metodologiche che sottendono ad 
un approccio piuttosto che ad un altro. Il lavoro prender  in esame le seguenti 
metodologie: MICMAC per identificare le variabili, MACTOR per la strategia 
degli attori, un accenno allo SMIC ed al metodo Delphi. Il metodo Delphi viene 
utilizzato soprattutto per la raccolta e la sintesi delle informazioni che stanno alla 
base della realizzazione dello scenario ed in particolare per l implementazione elle 
differenti metodologie applicative. 
All interno del Capitolo 3 verr  approfondita una p articolare metodologia per 
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la realizzazione degli scenari: il metodo SMIC fondato sulle matrici di impatto 
incrociato. La mia attenzione si focalizzer  sugli aspetti tecnici del metodo 
proposto cercando di metterne in evidenza tutte le fasi necessarie per 
l implementazione. Nel corso dell analisi del metod o SMIC si metteranno in luce 
le potenzialit , i pregi ed i difetti del metodo. V err , inoltre, proposta 
un esemplificazione di come il metodo in questione possa essere implementato e 
di come si debbano interpretare i risultati ottenuti. Per la realizzazione dello 
scenario attraverso il metodo SMIC Ł stato utilizzato un software apposito 
chiamato  Smic-Prob-Expert  del quale verranno fornite alcune indicazioni per  
l utilizzo ma nel capitolo successivo. 
In ultimo nel Capitolo 4, si presenter  al lettore un applicazione pratica della 
metodologia analizzata analiticamente durante il Capitolo 3. In particolare, Ł stato 
affrontato il tema dell energia: un problema molto sentito nel presente soprattutto 
con riferimento ai trasporti. 
L obiettivo di tale lavoro, non Ł tanto quello di realizzare un vero e proprio 
scenario, poichØ non si possiedono nØ le conoscenze teoriche necessarie per fare 
reali considerazioni sul settore in esame, nØ si ha la possibilit  di consultare un 
gruppo di esperti ed inoltre il tema Ł di estrema complessit . Il lavoro ha, invece, 
lo scopo di illustrare la procedura che porta all implementazione del metodo per 
realizzare uno scenario definendone gli aspetti cruciali e le difficolt  che si 
possono incontrare nell implementare la procedura ad un caso reale. 
La previsione con il metodo degli scenari 
 
 
11 
CAPITOLO 1 
__________________________________________________________________ 
 
Scenari e metodi di previsione 
 
 
 
 
 
L amore non d  altro che se stesso e 
non prende niente se non da sØ. 
L amore non possiede 
nØ vuol essere posseduto, 
perchØ l amore basta all amore. 
(Kahlil Gibran) 
 
 
 
 
 
Nel corso di questo capitolo viene presentata un introduzione agli scenari con i 
relativi limiti, gli obiettivi, il motivo per cui Ł nata l esigenza di indagare il futuro 
soprattutto ai fini aziendali, le varie tipologie delle possibili previsioni e la 
classificazione degli scenari stessi che sono note alla teoria degli scenari. 
 
1.1 Introduzione agli scenari 
 
Quante volte, tanto nella vita privata quanto in quella professionale, ci siamo 
interrogati sul futuro, con la necessit  di individ uare quali potessero essere le 
decisioni migliori o le conseguenze di una certa azione che stavamo per 
intraprendere? Chi si occupa di valutazioni relative al futuro si augura sempre di 
imbattersi in fenomeni che seguano andamenti regolari, come ad esempio quello 
riportato in Figura 1. In qualsiasi momento del lungo periodo considerato (ben 40 
anni) uno statistico Ł in grado di tracciare con sicurezza una curva ad «esse» di 
tipo logistico, dalla quale trarre valori realistici per gli anni futuri. Persino 
un estrapolazione a mano libera avrebbe un analogo successo. Come comportarsi, 
invece, se il fenomeno presenta le caratteristiche riscontrabili in Figura 2? Di 
La previsione con il metodo degli scenari 
 
 
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fronte all andamento registrato nel primo ventennio, sarebbe stato per chiunque 
arduo e poco verosimile ipotizzare l impennata dei prezzi petroliferi che, iniziatasi 
nel 1973, ha raggiunto le punte elevate in questi anni. Tali situazioni 
esemplificano bene l eterogeneit  dei fenomeni ai q uali potrebbe rivolgersi 
l attenzione di studiosi ed operatori economici. In nessun caso Ł possibile esimersi 
dal gettare uno sguardo verso il futuro: incombono bilanci aziendali, necessit  di 
investimenti, programmi per l equilibrio dei conti nazionali,  
 
Figura 1  Abbonamenti alla televisione italiana 
 
 
Figura 2   Indice internazionale del prezzo del gre ggio 
 
Laplace sottoline  che: 
 
 la conoscenza di tutte le leggi che governano i fe nomeni consentirebbe di predire esattamente 
qualunque evento4 . 
 In altri termini, il problema di prevedere non sorgerebbe affatto qualora fosse 
noto il modello esplicativo, completo di tutte le interazioni e retroazioni, del 
                                                 
4
 P.S. De La place, Essai philosophique sur les probabilitØs, Paris 1814 
$ 
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13 
fenomeno che interessa. Ma tale omniscienza atemporale non appartiene al mondo 
reale. Dante Alighieri, da parte sua, punisce gli indovini che hanno la pretesa di 
scrutare il futuro, costringendoli a camminare all indietro, con evidente 
contrappasso: « l veder dinanzi era lor tolto», in quanto chi «volle veder troppo 
davante, di retro guarda e fa retroso calle»5. In effetti, chiunque sia impegnato in 
previsioni economiche «usa gran parte delle sue energie a guardar e descrivere il 
passato, realizzando cos  sulla terra quella punizione che Dante assegna dopo la 
morte»6. Occorre trarre dall esperienza del passato i segnali forti le componenti 
che esercitano decisa influenza ben al di l  del pr esente e cogliere quelli cosiddetti 
deboli, prodromi di mutamento e possibile innovazione. La previsione presuppone 
in ogni caso una lettura del passato, pur coscienti che la storia insegna senza per  
ripetersi. Con riferimento all ambiente in cui si opera, lo scenario consente di 
scegliere tra diverse soluzioni strategiche alternative e si configura come uno 
strumento di supporto alle decisioni sia in campo professionale sia privato.  
 
1.2 PerchØ prevedere? 
 
Futuro ed incertezza camminano insieme e sono affiancati dal rischio. Come ha 
osservato Beltrand de Jouvenel: 
 
 quando parliamo di incertezza si tratta spesso di un punto interrogativo inserito in contesti 
affermativi7 . 
Il futuro Ł cioŁ costituito da alcune «certezze strutturali» che non riguardano 
soltanto l ordine della natura, ma anche gran parte dell ordine sociale 
(costituzionale, politico, economico). La nostra attenzione Ł per  attratta 
soprattutto dalle eccezioni rispetto alle «certezze strutturali». Questa distinzione Ł 
di grande importanza e posso ritenere che la previsione Ł tanto piø complessa 
quanto minori sono le «certezze strutturali» dalle quali si parte e che costituiscono 
gran parte del nostro paesaggio sociale, politico, economico, tecnologico, 
                                                 
5
 D. Alighieri, La Divina Commedia, Inferno, Canto XX, versi 15 e 38-39. 
6
 I. Cipolletts, Anni Novanta: il ritorno delle fluttuazioni cicliche, in «L Italia degli anni  90», ed. 
Il Sole 24 Ore, Milano 1990. 
7
 B. De Jouveneal, L arte della congettura , Vallecchi, Firenze 1967, cap.6. 
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14 
culturale. Posso dedurre che, se si include nell attivit  di previsione le aspettative 
implicite della vita (cioŁ quelle relative alle «certezze strutturali»), normalmente 
non si commettono molti errori di previsione. Le sorprese, definite come il venir 
meno di «certezze strutturali», non sono poi del tutto frequenti, anche se si pu  
individuare epoche nelle quali in mondo sembra dominato da «certezze 
strutturali» ed epoche, come la nostra, nelle quali il contingente e la sorpresa 
sembrano prevalere. L incertezza che caratterizza il futuro ha diverse origini e pu  
essere interpretata in vari modi: 
- in primo luogo, sarebbe conseguenza dell insufficienza di informazioni sul 
passato, sul presente e sul futuro; adeguate informazioni ridurrebbero o 
annullerebbero l incertezza. In altre parole si assume implicitamente che ci 
sia ordine nel mondo e che si tratti di coglierlo con gli strumenti della 
ricerca scientifica, oppure con semplici informazioni riservate (si pensi al 
gioco di borsa); Ł una visione progressista, ottimista, di chi legge la storia 
del mondo come un avanzamento continuo verso il meglio 8; 
- in secondo luogo, nelle scienze sociali, deriverebbe dalla libert  di azione 
che, in misura diversa da attore ad attore, i membri della societ  avrebbero 
creando affetti non prevedibili a priori; 
- in terzo luogo, deriverebbe dall impossibilit  di e liminare le influenze non 
dominabili che il sistema, subirebbe dal supersistema al quale appartiene;  
- in quarto luogo, Ł funzione del punto di osservazione: per uno studioso del 
traffico automobilistico Ł una certezza strutturale che in un anno si 
verifichino circa 300.000 incidenti automobilistici, anche se ognuna delle 
persone coinvolte nei sinistri considerer  l evento  come possibile, non 
prevedibile, forse voluto dal  destino . 
Si pu  riservare il verbo prevedere a quell attivit  di anticipazione di eventi 
futuri in condizioni di quasi certezza. ¨ ci  che a ccade (se accade) nelle scienze 
fisiche. Per le scienze sociali dobbiamo invece accontentarci di congetturare ed 
immaginare. Alla minor certezza dei risultati corrisponde un maggior godimento 
intellettuale, sempre che si ami l avventura, il rischio ed un impegno continuo: 
                                                 
8
 In campo economico questo atteggiamento equivale a considerare un modello con 100 equazioni 
piø potente di un modello di 50 equazioni come strumento esplicativo e previsivo. 
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non ci sono valori costanti da scoprire, come il 3.14, che permettano di affidare il 
tutto ad un algoritmo per affidarsi ad altro. 
Congetturare, con riferimento al futuro, significa formarsi un opinione, 
avanzare delle ipotesi su ci  che potr  accadere su lla base di informazioni sempre 
incomplete, di indizi, di apparenze, di intuizioni e di deduzioni personali.  
Alcuni ascrivono poi alla previsione il significato di predizione, ovvero la 
conoscenza di quanto avverr , come tale, propria di  Dio, in ci  seguendo 
l accezione riportata nel dizionario del Richelet (1739). La previsione sarebbe 
quindi una sorta di profezia, per la quale occorre ispirazione divina9. Le 
conseguenze sarebbero deprimenti: non esisterebbero alternative di fronte ad un 
futuro inesorabile ed inevitabile e sarebbe necessario sottomettersi al proprio 
destino; il libero arbitrio non esisterebbe e nulla potrebbe alterare il corso 
predeterminato degli eventi. 
 
1.3 Origini e definizioni di scenario 
 
Il nome scenario deriva dallo scenario usato in campo teatrale e piø 
propriamente viene definito come il canovaccio di una commedia in cui sono 
notate le parti dei personaggi e lo svolgimento delle scene. Fu introdotto nella 
futurologia da Herman Kahn circa 30 anni fa, nel suo libero The year 2000: ma 
allora si trattava soprattutto di un genere letterario, in cui l immaginazione era 
messa al servizio di una previsione piø o meno rosea o apocalittica, come avevano 
cercato di fare prima di lui numerosi autori classici, quali Anatole France (L lle 
del Pengouins), George Orwell (1984), Giulio Verne ed altri. 
                                                 
9
 «Quando l Onnipotente cre  il mondo e gli uomini p erchØ lo abitassero   impresa che, secondo la 
scienza moderna, richiese moltissimo tempo   posso ben immaginare che abbia ragionato nel 
modo seguente. Se faccio tutto prevedibile, questi esseri umani, cui ho dato in dote cervelli 
piuttosto buoni, impareranno senza dubbio a prevedere tutto e da quel momento non avranno piø 
motivo di fare nulla, perchØ riconosceranno che il futuro Ł totalmente determinato e non pu  essere 
influenzato da alcuna azione umana. D altro canto, se faccio tutto imprevedibile, essi scopriranno 
gradualmente che non c Ł base razionale in qualsiasi decisione e, come nel primo caso, non 
avranno piø motivo di far nulla. Nessuno di tali schemi ha senso. Perci  devo creare un misto dei 
due. Siano alcune cose prevedibili ed altre non lo siano. Cos  essi, tra molti altri, avranno anche il 
compito molto importante di scoprire quali siano dell uno e quelli dell altro tipo». Cfr. E.F: 
Schumacher, Piccolo Ł bello   uno studio di economia come se la  gente contasse qualcosa, A. 
Mondatori Ed., Milano 1978 pag.186.