5
L’avvento della Grande Rete Aperta di Internet si è
rivelata, fin da subito, come portatrice di quella
globalizzazione che permette, ad esempio, a qualsiasi
navigatore/potenziale acquirente, indipendentemente
dalla propria localizzazione, di accedere via Rete a tutti i
tipi di prodotti e servizi offerti dalle aziende connesse e
situate in ogni parte del mondo.
Ciò ha fatto sì che operatori commerciali, utenti, e, più in
generale potenziali parti di rapporti contrattuali,
cominciassero ad avvalersi di mezzi informatici per la
trasmissione e lo scambio di dati ed informazioni,
utilizzando un nuovo sistema di conclusione di accordi
commerciali genericamente denominato Electronic
Commerce.
“Commercio Elettronico” è un’espressione eclettica che,
in prima approssimazione, definisce lo scambio di beni e
servizi attraverso una rete telematica.
Più propriamente si parla di e-commerce facendo
riferimento a tutte quelle attività e scambi di
informazioni che ruotano intorno alle transazioni
economiche realizzate tra soggetti e organizzazioni,
incluse le pubbliche amministrazioni: prodotti e servizi
distribuiti on-line, transazioni business to business e
6
business to consumer, reti interaziendali e rapporti con il
personale, uno scambio di informazioni sempre più
intenso con le pubbliche amministrazioni, ecc.
Tuttavia i primi esperimenti di vendita a distanza
realizzata per via telematica non sono cosa recente, ma
risalgono agli anni settanta, quando le vendite per
corrispondenza tradizionali ( Vestro, PostalMarket,
Silvestri, Selezione del Reader’s Digest, per fare solo
alcuni esempi italiani ) si erano da poco affacciate sul
mercato e stentavano ancora ad affermarsi.
Obiettivo del presente lavoro è appunto quello di
delineare l’evoluzione che, nel corso di questi ultimi
cinquant’anni di fine millennio, i progressi tecnologici
hanno di volta in volta permesso di apportare alla
gestione delle vendite, con una particolare focalizzazione
sui cambiamenti introdotti dall’affermazione di Internet
come rete delle reti capace di ridurre diversità e distanze
nel mondo.
Il primo capitolo è dedicato alla descrizione
dell’evoluzione nei consumi e nei sistemi di vendita ed al
ruolo che le tecnologie dell’informazione hanno avuto
affinchè ciò avvenisse; vengono qui affrontati i primi
esempi di vendita a distanza e vendita multimediale
7
( Vendita per corrispondenza, attraverso Videotel,
Chioschi Elettronici ) e le innovazioni introdotte nella
gestione aziendale ( come l’EDI, l’Electronic Data
Processing, i Point of Sales, la Moneta Elettronica ecc. ),
per poi arrivare alla presentazione di quella reale
rivoluzione che l’avvento di un’ unica grande Rete aperta
- Internet - ha apportato nell’organizzazione dei sistemi
di vendita.
Il capitolo secondo affronta, in maniera analitica, il
discorso del “business in Rete” nella sua interezza: dalle
prime applicazioni del commercio elettronico a tutto ciò
che occorre ad un’azienda, oggi, per poter organizzare un
servizio efficiente in Internet; dalla definizione degli
attori che agiscono in Rete fino all’illustrazione dei
rapporti che in essa si vengono a creare, occupandosi in
maniera maggiormente approfondita dei rapporti business
to business e business to consumer. Il capitolo secondo si
conclude con un’analisi delle conseguenze che Internet ha
apportato nei rapporti aziendali, degli ostacoli che ancora
impediscono una maggiore affermazione del fenomeno,
soprattutto per ciò che riguarda il settore consumer, e
delle prospettive di sviluppo per il prossimo futuro.
8
La realizzazione del presente lavoro è frutto di un
percorso di ricerca che ha coniugato l’approccio teorico-
concettuale con quello pratico-operativo, in maniera tale
da poter esplorare in modo più efficace e completo una
realtà economica tuttora in piena fase di evoluzione.
Il capitolo terzo è infatti dedicato allo studio di un caso
aziendale, e cioè a come un leader delle tele-
comunicazioni del calibro di TIM - Telecom Italia Mobile
- realizza un negozio virtuale garantendo il ciclo
completo di acquisto e l’interazione totale con il cliente.
La scelta di TIM avviene poiché si ha l’occasione, nel
corso di quest’anno di studio, di poter seguire in
contemporanea il suo ingresso nel mondo dell’e-
commerce: il 30/12/1999, a cavallo tra il vecchio ed il
nuovo millennio, viene infatti inaugurato “Il Telefonino
on line”, primo negozio on line dell’azienda e suo canale
alternativo di vendita.
E’ doveroso ringraziare quanti, con la loro alta e
qualificata professionalità, hanno guidato questa ricerca:
in primis il relatore, Prof. Paolo Stampacchia, che ha
reso possibile quest’affascinante esperienza, e poi il dott.
Alessandro Bollati, della Divisione Consumer, Canale
Alternativo e Partnership di TIM e responsabile dello
9
sviluppo del sito “Il Telefonino on line”, in quanto
testimonianza significativa di questa nuova collabora-
zione tra mondo accademico e realtà aziendale.
10
Capitolo primo
Le innovazioni nei sistemi di vendita
1.1 Il sistema di vendita: natura e caratteristiche
Negli ultimi vent’anni si è assistito ad una evoluzione dei
modelli di consumo dovuta all’accrescersi della
complessità, disomogeneità e frammentazione del corpo
sociale. La società è divenuta post-industriale,
caratterizzata dalla multiformità e mutevolezza dei
bisogni, degli atteggiamenti e dei comportamenti. La
tradizionale struttura dei consumi a piramide, articolata
in tre classi principali, è stata soppiantata da uno schema
di diffusione dei modelli di consumo a matrice, privi di
condizionamenti di tipo gerarchico; i consumi dei
segmenti superiori non costituiscono più dei modelli di
riferimento per i gruppi in posizione subordinata: i
modelli di consumo, in altri termini, si diffondono e si
proiettano in modo multidirezionale.
1
1
E.Colla, Le vendite a distanza, Etas Libri, Sonzogno, 1990.
11
Si sviluppano parallelamente, da un lato, elementi di
pressione che portano all’omogeneità e alla
standardizzazione dei consumi ( si pensi alla diffusione
dei mezzi di comunicazione di massa, alla pressione
pubblicitaria multimediale, all’urbanizzazione ecc. ) e,
dall’altro, fattori di pressione opposti che portano alla
differenziazione, alla personalizzazione delle scelte
( aumento del reddito, aumento del livello di istruzione,
ricerca di un impiego più sofisticato e gratificante del
tempo libero ).
La tendenza all’omogeneità, all’uniformità, ai
comportamenti di massa viene affiancata da un
orientamento contrario, indirizzato verso la
differenziazione dei comportamenti di consumo e la
personalizzazione delle scelte. Si profila pertanto una
società dei consumi poliedrica, complessa ed
iperarticolata.
In tale contesto è opportuno sottolineare come le funzioni
del consumo abbiano modificato ed ampliato la propria
natura: dalla funzione d’uso, alla funzione di
differenziazione ( anche sociale ), dalla funzione di
comunicazione a quella psicologica ed affettiva. Sempre
di più la capacità semantica di trasmettere messaggi
12
aumenta di rilievo nell’ambito delle funzioni del consumo
e la ricerca dell’identità personale avviene mediante
l’impiego della costruzione simbolica della realtà e dei
prodotti operata dai media. Si assiste, pertanto, ad una
progressiva trasformazione dei prodotti in segnali e
messaggi comunicativi, utilizzati dalla pubblicità nella
logica dei gruppi di riferimento come segni ( anche
ostentativi ) rapportati ai sistemi di codifica e decodifica
dei differenti segmenti di domanda; lo stesso prodotto-
simbolo, infatti, può proiettare valenze ed assumere
significati molto diversi nell’ambito di gruppi non
omogenei di consumatori.
2
Negli anni recenti si è assistito al passaggio dal
marketing di massa e dal prodotto di massa tipico degli
anni ’60-’70 a una varietà di prodotti-servizi sempre più
complessi, comprensivi dell’uso e di condizioni
accessorie più rilevanti del prodotto stesso: immagine,
informazione, assistenza e garanzia sono solo alcuni
esempi.
L’attuale fase del consumismo non è più quella
dell’uniformità, bensi’ quella della dispersione e della
2
Per ulteriori approfondimenti si veda Gambaro M., Tecnologia dell’ informazione e diffusione
dell’innovazione nel commercio, Etas Libri, Milano, 1992.
13
differenziazione. Il consumo diventa un mezzo di
espressione personalizzato, un linguaggio cui si
attribuisce significato culturale.
In definitiva, i modelli di consumo si differenziano, i
bisogni si parcellizzano, il mercato si segmenta, le
esigenze della domanda diventano sempre più
frammentate e globali.
In relazione a tali mutamenti, l’offerta ha completamente
ridefinito la propria natura, sviluppando una grande
capacità di creazione di nuovi segni ( prodotti ) ed
un’estrema sensibilità al mercato. Tutto il commercio
“moderno”, infatti, nelle sue diverse forme - dai grandi
magazzini ai supermercati, agli ipermercati e centri
commerciali, alle aziende specialistiche, alle catene di
negozi in franchising e alle imprese di vendita a distanza
ed a quelle di vendita a domicilio del consumatore - ha in
questi anni manifestato un grande fervore di innovazione
e di sviluppo.
Imprese di ogni dimensione hanno così attuato: la
razionalizzazione delle gestioni e il rinnovamento dei
punti vendita; lo sviluppo e la ristrutturazione della rete
distributiva, attraverso nuove aperture di esercizi e
ampliamenti e trasferimenti di quelli esistenti per
14
adeguarli alle nuove localizzazioni residenziali e/o alle
mutate abitudini d’acquisto dei consumatori; innovazioni
e miglioramenti nei servizi resi alla clientela attraverso,
per esempio, orari di apertura più ampi, vendite assistite,
inserimenti di reparti a servizio, arricchimenti e
specializzazioni nell’assortimento per rispondere a
specifici segmenti della clientela, interpretandone
tempestivamente le esigenze attuali e potenziali.
3
Al quadro appena delineato vanno sovrapposti e sommati
processi di internazionalizzazione dei modelli di consumo
e di acquisto: all’ipersegmentazione si affianca cioè la
globalizzazione. In altri termini, si assiste da un lato a
una spaccatura della società in segmenti sempre più
ristretti e dall’altro alla globalizzazione dei segmenti
stessi
4
.
3
L’espansione dei processi innovativi e di ammodernamento porta vantaggi non solo ai consumatori e
all’economia in generale, ma anche, all’interno del comparto commerciale, ai diversi settori
imprenditoriali. Per maggiori approfondimenti si veda Nefri N., La distribuzione moderna alle soglie
del ’93, Dal convegno “Le nuove forme della distribuzione moderna: vendite per corrispondenza e a
distanza per gli euroconsumatori”, Università Bocconi, novembre 1989.
4
Si è cercato di spiegare il processo di convergenza verso una pluralità universale di modelli di
consumo, ponendo l’accento sulle forme di neocolonialismo esercitate dalle nazioni sviluppate nei
riguardi di quelle meno progredite; i consumi, pur restando legati all’evoluzione del reddito, appaiono
eterodiretti, imposti quindi dalle aziende delle nazioni più progredite, con capacità economiche e di
esportazione dominanti ( E. Colla, 1990 ).
15
La crescente maturità del consumatore (correlata
all’incremento del reddito e del livello d’istruzione ) ha
posto in discussione gli approcci di vendita tradizionali
e i modelli decisionali del passato. Le motivazioni
d’acquisto di fondo sono riconducibili sempre di più alla
funzione informativa, segnaletica, ed in misura sempre
minore alla componente materiale, funzionale del bene.
Anche la continua inflazione di nuovi prodotti fa
aumentare le esigenze informative
5
.
Ciò ha portato anche ad un radicale cambiamento di
atteggiamento nei confronti della pubblicità: dalla logica
della “persuasione occulta” ad una concezione
sostanzialmente positiva, riconducibile al contenimento
dei costi informativi. La comunicazione di tipo
tradizionale manifesta, infatti, il limite di fornire
un’informazione scarsamente selettiva, poco mirata e
quindi sempre meno consona rispetto alla struttura
ipersegmentata della domanda.
Dal quadro appena delineato le vendite a distanza,
nonostante la complementarietà alle forme di vendita
tradizionali, emergono come una tendenza forte, in
5
Ecco, ad esempio, che il successo dei prodotti di marca va letto ed interpretato nell’ottica di
riduzione del costo di ricerca di informazioni rispetto alla proliferazione dell’offerta.
16
sintonia con i mutamenti strutturali in atto sia presso i
consumatori sia nell’organizzazione tutta dell’offerta
commerciale.
Con il termine Vendite a distanza si individuano tutte
quelle forme di vendita che possono essere concluse a
prescindere da un incontro “fisico” tra domanda ed
offerta; gli attori del mercato possono, infatti, con
l’ausilio di intermediari, ed utilizzando tecnologie
sempre più sofisticate, concludere una transazione
economica completa anche senza essersi mai incontrati
fisicamente.
In particolare lo sviluppo delle vendite a distanza può
essere letto nella contrapposizione delle due funzioni
fondamentali dell’attività distributiva: la funzione
logistica e la funzione informativa.
Fino a questo momento, la quota maggiore delle risorse
investite dalle imprese commerciali - nel tentativo di
rispondere alle rinnovate esigenze della domanda - hanno
riguardato la ricerca di efficienza logistica: si consideri
l’introduzione del self-service, la ricerca di
ottimizzazione nella gestione degli spazi espositivi, dei
magazzini, del trasporto.
17
Questa funzione, tuttavia, sarà nel tempo ridotta e gestita
con maggiore efficienza, mediante un rinnovamento del
ruolo della funzione informativa, migliorandone la
qualità dei flussi, in modo tale da poter avere un acquisto
anche senza un contatto fisico diretto con i produttori.
Fino ad oggi la ridotta consistenza dimensionale del
segmento di domanda che acquista a distanza era
imputabile all’assoluta mancanza di interattività e
flessibilità dei supporti tecnologici: il supporto cartaceo
tradizionale, il catalogo ad esempio, fermo restando la
completezza delle informazioni di prevendita, aveva il
suo limite maggiore nella estrema rigidità. La direzione
intrapresa dall’offerta, con l’ausilio della tecnologia che
lo sviluppo mette a disposizione ( già con il Videotel ),
consente di superarne con facilità i limiti: le nuove
tecnologie consentono infatti l’interattività e la
personalizzazione nell’offerta di informazioni di prodotti
e servizi.
Anche il marketing, ad esempio, diretto con il supporto
delle nuove tecnologie dell’informazione, viene
notevolmente rivoluzionato: è possibile infatti inviare dei
messaggi mirati su un target specifico di consumatori; le
nuove tecnologie adesso possono fare in modo che la
18
pubblicità generica lasci il posto a una comunicazione
focalizzata in grado di indirizzare le risorse unicamente
verso i clienti potenziali
6
.
Un ulteriore processo da prendere in considerazione è
rappresentato dal sempre maggior valore attribuito al
tempo, che viene percepito come una risorsa scarsa,
anche se ciò potrebbe apparire paradossale, in quanto, dal
dopoguerra ad oggi, l’accresciuta produttività,
conseguenza del progresso tecnologico, ha reso possibile
una rilevante contrazione dell’orario di lavoro.
La forte tensione, anche valoriale, nell’impiego del
tempo libero da parte del consumatore moderno può
essere riconducibile alla progressiva modificazione della
struttura e la tendenziale contrazione dei nuclei familiari;
al peso crescente del lavoro femminile; alla ricerca di un
impiego più gratificante del tempo libero.
Nei paesi in cui il sistema distributivo è più evoluto si
nota una crescente ricettività verso tecniche di acquisto
e forme distributive che richiedono un limitato impiego
di tempo, in particolare per quanto riguarda l’acquisto di
beni ritenuti banali.
6
Fabrizi C., Tecniche e politiche di vendita – Elementi di marketing, Ceam, Padova, 1967.