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1. Introduzione
Esplorare, Condividere, Partecipare. Quello a cui si sta assistendo oggi è un
processo di convergenza multimediale che ha avuto origine con l’era digitale e la
diffusione capillare ed esponenziale della rete in milioni di famiglie e aziende di tutto il
mondo. Un circolo vizioso in cui sempre più velocemente l’individuo scopre necessità e
bisogni prima d’ora quantomeno latenti, fra cui lo stimolo alla ricerca e alla diffusione
del sapere con il sapere inteso come tutto quell’insieme di informazioni, notizie,
curiosità, definizioni, elementi multimediali, e alla conseguente condivisione naturale
dei frutti di tale ricerche con più soggetti possibili, arrivando quindi ad una vera e
propria partecipazione dei meccanismi contenutistici di Internet non solo passiva ma
allo stesso tempo attiva e fondamentale dell’utente.
Internet nasce e si evolve, seppur inizialmente in modo limitato, esattamente con questa
filosofia di base, e il suo rapido sviluppo è agevolato notevolmente, oltre che
dall’allargamento massiccio del bacino di utenza, dalla creazione di strumenti innovativi
e sempre più efficaci per velocizzare, semplificare ed arricchire progressivamente tutti
questi meccanismi. Termini ormai d’uso comune come Blog, YouTube, Social Network,
Facebook, Forum e Chat hanno una storia relativamente lunga di sperimentazione e
affinamenti alle spalle, e caratterizzano quello che oggi viene chiamato Web 2.0,
evoluzione presente della rete in cui questa condivisione globale del sapere è a tratti
esasperata, e riguardante anche i più piccoli e insignificanti aspetti della vita di ogni
giorno.
A questo proposito il futuro di Internet così come lo conosciamo non è più così certo, e
non è affatto detto che anche il prossimo Web 3.0 si possa “limitare” ad elevare
all’ennesima potenza ciò che offre la rete attualmente. Regolazioni contenutistiche e
censure sono già in fase di sviluppo e di diffusione, e più che parlare di ulteriori
“esplosioni dell’informazione” si sta assistendo a una fase di snellimento della rete,
seppur ancora discreto e limitato. La domanda sarà: fino a che punto si parlerà di
riordinamento e regolazione qualitativa e non di censura politica?
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2. Breve storia dell’evoluzione del Web
a. Da rete militare a rete clientelare
Le origini di Internet e della rete globale come la conosciamo oggi possono esser
collocate in un contesto storico piuttosto diverso da quello presente nell’immaginario
collettivo. Più che una scoperta scientifica naturale avente come scopo il migliorare le
condizioni e agevolare/velocizzare i ritmi di vita di tutti i cittadini, la nascita di una rete
mondiale e istantanea di comunicazione ha alle spalle una storia forgiata dalla lunga
competizione militare, scientifica e soprattutto politica fra Superpotenze mondiali quali
Stati Uniti d’America e URSS, durante tutto il periodo della Guerra Fredda.
Con il lancio di “Sputnik 1”, primo satellite artificiale attivo nell’orbita terrestre dal 5
ottobre 1957, l’Unione Sovietica riuscì per la prima volta a prendere in contropiede i
progressi tecnologici americani, a dir poco inadeguati a contrastare nell’immediato un
traguardo così importante
1
.
1
Cfr. Soviet Fires Earth Satellite Into Space, The New York Times, 1957,
http://www.nytimes.com/partners/aol/special/sputnik/sput-01.html
5
E’ proprio da questo scottante senso di inadeguatezza che gli Stati Uniti decisero di
creare nello stesso anno una divisione specializzata in ricerca e sviluppo in grado di
fronteggiare e addirittura superare le innovazioni tecnologiche russe. Tale divisione del
Ministero della Difesa statunitense prese il nome di: Advanced Research Projects
Agency, meglio conosciuta con l’acronimo ARPA
2
.
L’idea di “rete” o “Galactic Network” fra calcolatori venne elaborata qualche anno dopo
(1962) dal ricercatore J.C.R. Licklider del Massachusetts Institute of Technology (MIT)
durante una sua conferenza, nella quale venivano illustrate per la prima volta le
possibilità di diffusione e condivisione delle informazioni fra computer interconnessi. Il
tutto sarebbe potuto avvenire in maniera veloce, semplice e dislocata territorialmente in
ogni punto del pianeta. Alla luce di tali affermazioni il progetto ARPA creò
immediatamente uno specifico programma di ricerca con Licklider a capo del progetto
3
.
Di lì a poco iniziarono a crearsi le basi teoriche della modulazione, scomposizione e
ricomposizione delle informazioni in pacchetti di dati prima, durante e successivamente
l’invio delle stesse, caratterizzando così uno dei meccanismi più importanti della
circolazione di ogni tipo di dati nella rete ( “Communication Nets: Stochastic Message
Flow and Delay”, Leonard Kleinrock, MIT, 1964).
La prima rete di computer a lunga distanza della storia venne creata successivamente nel
1965 da Lawrence G. Roberts e Thomas Merrill mediante una linea telefonica
tradizionale a bassa velocità, servendo come base per la creazione della prima grande
rete militare ARPAnet, nel 1969, vero e proprio trampolino di lancio per la crescita di
Internet
4
.
2
Cfr. 50 Years of Bridging the Gap, Dr. Richard Van Atta, 2008,
http://www.arpa.mil/Docs/Intro_-_Van_Atta_200807180920581.pdf
3
Cfr. Internet Pioneers, iBiblio, 2009, http://www.ibiblio.org/pioneers/licklider.html
4
Cfr. Livin the Internet, LivingInternet.com, 2008,
http://www.livinginternet.com/i/ii_roberts.htm
6
Grazie agli affinamenti e alle scoperte parallele degli anni ’70, come la
standardizzazione di protocolli di trasmissione/ricezione delle informazioni
(“Transmission Control Protocol/Internet Protocol” o “TCP/IP”) o la creazione dei
primi servizi applicativi dedicati (come l’ “Electronic Mail” o “e-mail”, creata
inizialmente per semplificare e velocizzare i coordinamenti logistici militari), il numero
dei calcolatori connessi alla rete inizia a crescere esponenzialmente negli anni
successivi.
E’ proprio a causa della veloce crescita di comunicazioni in relazione alla diffusione del
protocollo “TCP/Internet Protocol” che si inizia per la prima volta a dare il nome di
Internet alla “Rete di tutte le Reti”
5
. Nella prima metà degli anni ’80 vengono a crearsi
e si diffondono infatti tipologie di reti alternative ad ARPAnet (USENET, EUnet,
JANET) che condividono però le stesse modalità e regole di accesso, e quindi
riconducibili sotto il nome di Internet.
Questa standardizzazione farà sì che l’utilizzo della rete non rimanga più esclusiva di
determinati settori come quello militare e statale, bensì inizialmente abbraccerà
l’accesso alla rete da parte di università, centri di ricerca, aziende, fino ad arrivare alla
diffusione capillare nel vasto pubblico grazie al WWW.
Inizia così la storia moderna della rete.
5
Cfr. From ARPANET to the Internet, Ronda Hauben, 1998,
http://www.columbia.edu/~rh120/other/tcpdigest_paper.txt
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b. World Wide Web: Internet per Tutti
Ampliare l’accesso, l’utilizzo, la modifica, l’interazione e la creazione dei
contenuti presenti in rete al più alto numero di individui possibili richiedeva il
superamento di diverse e difficili sfide. Coinvolgere potenzialmente tutti i cittadini nella
rete comportava inevitabilmente la creazione di strutture e strumenti in grado di
automatizzare, semplificare e convergere tutti questi processi in servizi usufruibili
pienamente anche da persone con scarse, se non nulle, competenze tecniche in materia.
Impegnato nel fronteggiare tali nuovi sfide, nel 1991 Tim Berners-Lee, allora ricercatore
presso il CERN di Ginevra, fece il primo importante passo e creò quello che diventerà
velocemente il servizio online più utilizzato e conosciuto in assoluto insieme alla posta
elettronica, ossia il “World Wide Web” (letteralmente “Grande Ragnatela Mondiale”) o
WWW
6
, uno spazio virtuale della rete destinato a contenere qualsiasi tipo di contenuto
(fra cui ipertesti, file multimediali, servizi e molto altro) inseribile da chiunque
disponesse di risorse e conoscenze necessarie.
6
Cfr. WorldWideWeb: Proposal for a HyperText Project, T. Berners-Lee/CN, R.
Cailliau/ECP, 1990, http://www.w3.org/Proposal.html
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Un servizio tutelato dal “World Wide Web Consortium” o “W3C”, associazione fondata
nel 1992 dallo stesso Lee con lo scopo di proteggere, migliorare ed espandere
continuamente tutte le potenzialità di questo nuovo, “super-democratico” e
rivoluzionario sistema di condivisione globale dei contenuti.
Mancava però un altro importante passo prima della rapidissima diffusione del Web su
scala mondiale, un passo che riguardava appunto la facilità d’accesso a tali contenuti. Il
grande successo del “W3C” fu quello di creare il primo “GUI-Browser” (Graphical User
Interface-Browser) , un software in grado di poter “navigare” (termine coniato nel 1992
da Jean Armour Polly) fra i contenuti del “World Wide Web”, o più semplicemente nel
Web, in maniera guidata e semplificata per l’utente grazie ad un’interfaccia grafica in
grado di automatizzare tutta quella serie di processi da svolgere precedentemente in
modo manuale (e che rendeva, appunto, l’accesso alla rete un’esclusiva per
“appassionati” o “esperti”). Da questo punto in poi (1993) si assisterà a una vera e
propria esplosione di accessi alla rete e di proliferazione dei contenuti inarrestabile
tutt’oggi.
I media iniziano ad usare Internet come fonte d’informazione, la Casa Bianca e le
Nazioni Unite vanno online, i siti Web nel mondo passano da 623 del 1993 a oltre
100.000 tre anni dopo nel 1996, 3.7 milioni nel 1998, e quasi 10 milioni nel 1999
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.
Parallelamente a questa proliferazione vengono tenute regolari conferenze internazionali
sul WWW da parte del W3C, e Internet viene progressivamente perfezionato, regolato e
aggiornato con migliorie tecniche (aumento della velocità di navigazione, creazione di
nuovi servizi come i “motori di ricerca”), tutele per gli utilizzatori (norme e regolamenti
per privacy, copyright, commercio elettronico) e revisioni dei contenuti (arricchimento
degli elementi formali/estetici e contenutistici delle pagine web, convergenze
multimediali, diffusione libera di nuovi programmi all’avanguardia per la navigazione).
7
Dati forniti dalla Computer Industry Almanac Inc. (1993) e dalla NUA Internet
Surveys (1999)