meno generale, come sarebbero lo Stato, il Comune, l’Opera pia
[…].
Talvolta l’interesse generale prende talmente il sopravvento,
che lo Stato, avvalendosi di un supremo diritto d’imperio, può
prescindere da ogni norma contrattuale anche in rapporti che dalla
legge del contratto dovrebbero essere regolati: ma queste sono le
eccezioni. La regola è che, quando lo Stato abbisogna come un
privato qualsiasi di comprare, di vendere, di locare, qua do esso
vuol venire in rapporto coi privati, questo deve avvenire con
perfetta parità di trattamento. Il contratto, che è la forma con cui si
stabiliscono le obbligazioni fra i privati e lo Stato, le provincie ed i
Comuni”.
3
Una parte della speciale disciplina dedicata ai cosiddetti
contratti amministrativi è giustificata dall’essere gli stessi stipulati
da persone giuridiche:
“Come il diritto comune stabilisce forme speciali per certi
determinati contratti, in riguardo alle persone che li stipulano, così
pure si comprende e si giustifica che norme speciali siano stabilite
per i contratti dello Stato, dei Comuni, dell’Opere pie, per il
contratto amministrativo”.
4
3
BONONI, voce Contratto Amministrativo, cit., 422
4
BONONI, voce Contratto Amministrativo, cit., 422
4
La circostanza che si tratti di persone giuridiche di diritto
pubblico non è del tutto indifferente:
“Necessariamente nel diritto amministrativo l’impero delle
forme è più largo, per la speciale natura del soggetto operante, che
è l’ente, il quale non manifesta la volontà e non esplica l’azione sua
se non per congegni formali, anzi non opera e non afferma la sua
esistenza, né è capace se non per la rappresentanza e nelle forme
determinate dalla legge. Oltre le speciali forme vi hanno delle
guarentigie speciali giustificate dalle ragioni di utilità generale,
dell’interesse che tutti hanno per la più efficace garanzia del
patrimonio e del denaro dello Stato. Insomma, il principio
contrattuale ha vigore, ma con delle restrizioni imposte da ragioni
di utilità pubblica”.
5
Ma il diritto comune resta sempre come paragone:
“Così, allo stesso modo che un minore non può efficacemente
obbligarsi se non con l’assistenza di che integra la sua giuridica
capacità, lo Stato, le provincie ed i Comuni non possono obbligarsi
se non con il consenso di altri corpi, di consessi speciali, che
esercitano sopra di essi un ufficio di controllo e di tutela.
In questo modo sono stabilite delle norme perché possa
manifestarsi in modo sicuro il consenso dei contraenti, e si esigono,
5
BONONI, voce Contratto Amministrativo, cit., 422
5
a pena di nullità, le formalità che devono servire a rendere
manifesto tale consenso ”.
6
Esiste, però, un’altra ragione di specificità della disciplina,
del tutto pubblicistica:
“Per garanzia di imparzialità, per lasciare libero l’adito alla
concorrenza, si prescrive, come regola generale, che i contratti
amministrativi siano conclusi in seguito a pubblici incanti”.
7
Dalle parole del Bononi si evince dunque l’importanza
dell’applicazione del diritto comune, ma con delle deroghe che
offrono spazio al diritto amministrativo: deroghe necessarie per la
tutela degli interessi del contraente pubblico, ma anche di un
superiore interesse pubblico, quale è quello della concorrenza.
6
BONONI, voce Contratto Amministrativo, cit., 422
7
BONONI, voce Contratto Amministrativo, cit., 422
6
§ 1.2 - Diritto comune o diritto speciale?
Il contratto pubblico è un istituto alquanto ambiguo:
riconosciuta la capacità giuridica delle amministrazioni pubbliche
quali soggetti di diritto comune
8
, si afferma la sottoposizione del
contratto della pubblica amministrazione a tale diritto, con spazi
normativi interamente riconosciuti alla logica del diritto
amministrativo.
9
Infatti l’attività negoziale delle pubblica
amministrazione è soggetta a una serie di principi pubblicistici
derogatori rispetto alla disciplina del diritto comune.
10
L’essere una pubblica amministrazione parte di un contratto
comporta in primis una disciplina speciale del formarsi della
volontà di uno dei soggetti contraenti, le parole di Bononi lette nel
paragrafo precedente sono illuminanti in quanto rimandano a una
pubblica amministrazione che è persona meno che pienamente
capace: ciò vale per lo Stato, e ancor di più per gli enti minori.
Parallelamente si pose un’esigenza di controllo per tenere sotto
tutela gli enti minori, una forma di controllo preventivo: un atto
8
S. BUSCEMA- A. BUSCEMA, I contratti della pubblica amministrazione, in
Trattato di diritto amministrativo, dir. da G. SANTANIELLO, vol. VII, Padova,
Cedam, 1987, 22
9
BENEDETTI, I contratti della pubblica amministrazione tra specialità e
diritto comune, Torino, Giappichelli, 1999, 20
10
CERULLI IRELLI, Note critiche in tema di attività amministrativa secondo
modelli negoziali, in Dir. amm., 2003, 243
7
legittimamente adottato per divenire efficace era sottoposto al
vaglio di un’autorità statale, anche se ciò più che un vero
formalismo comportava che l’ente controllato dovesse avere
l’assenso dell’autorità di controllo.
11
Il diritto amministrativo francese parla a proposito di tutelle,
termine che troviamo all’art. 73, c.2, della Costituzione francese.
Ma al di là della tutelle sono stati approntati tutta una serie di
accorgimenti normativi per assicurare che le scelte della pubblica
amministrazione non siano pregiudizievoli per l’interesse pubblico:
in primis quello patrimoniale della stazione appaltante, e più in
generale quello del pubblico bilancio. In generale, il procedimento
di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione è
inquadrato dal diritto amministrativo
12
: ma più che di fonti di diritto
dei contratti bisogna parlare di una normativa che disciplina il
procedimento di formazione dei contratti dell’amministrazione.
13
Il diritto comune è indifferente ai modi con cui i privati
formano la propria volontà, nel senso che non impone procedimenti,
forme, assunzione di pareri, non vi sono sistemi di controllo: il
diritto privato dei contratti rimane un diritto di libertà. Al
11
CASSESE, Le disfunzioni dei controlli amministrativi, in S. CASSESE (a cura
di), I controlli nella pubblica amministrazione, Bologna, Il Mulino, 1993, 14
12
GRECO, Accordi e contratti della pubblica amministrazione tra suggestioni
interpretative e necessità di sistema, in Dir. amm., 414
13
SEPE, voce Contratti della pubblica amministrazione, in Enc. Dir., vol. IX,
Milano, Giuffrè, 1961, 989
8
contrario, quando un contraente è un soggetto pubblico, esso è
tutelato dal diritto amministrativo
14
: il contraente pubblico, a
differenza di quello privato non sente la pressione del mercato,
l’interesse egoistico alla massimizzazione del profitto non opera
rispetto alle stazioni appaltanti, minimizzando il rischio di scelte in
contrasto con l’interesse dell’ente.
15
Se il committente non è sottoposto ad un controllo naturale
dei suoi comportamenti, ecco che il controllo deve essergli
artificiosamente imposto, ed è la gara lo strumento che lo realizza
16
:
le procedure di aggiudicazione costituiscono un controllo
artificiale, rispetto a quello naturale che garantirebbe un mercato
concorrenziale.
17
Le disposizioni dell’aggiudicazione dei contratti
pubblici servono a compensare le debolezze che caratterizzano lo
Stato come soggetto del mercato, debbono procurargli una visione
del mercato che esso non ha, ma anche impedire di far valere
influenze politiche che potrebbero contrapporsi all’orientamento
14
CARANTA, I contratti pubblici, Torino, Giappichelli, 2004, 6
15
BOVIS, The Liberalisation of Public Procurement and its Effects on the
Common Market, Aldershot, Darmouth and Ashgate, 1998, 5
16
SATTA, L’annullamento dell’aggiudicazione ed i suoi effetti sul contratto, in
Dir. amm., 2003, 654
17
CASALINI, L’organismo di diritto pubblico e l’organizzazione in house,
Napoli, Jovene, 2003, 4
9
preferenziale del procedimento di aggiudicazione al principio di
economicità
18
.
Il diritto dei contratti pubblici è un diritto che va oltre il
diritto comune dei contratti: la tutela dell’interesse della propria
organizzazione impone la prescrizione di regole oggettive che
delimitino la discrezionalità amministrativa e ne prevengano le
patologie, inoltre garantiscano la bontà delle scelte contrattuali. Se
un privato è libero di stabilire se e a quali fini intende stipulare un
contratto, la pubblica amministrazione dovrà preventivamente
esplicitare le ragioni di pubblico interesse; se un privato è libero di
scegliere la propria controparte, l’Amministrazione dovrà seguire
appositi percorsi procedimentali; se un privato ha la libertà di
scegliere l’offerta che ritiene più conveniente, la P.A. è soggetta a
determinati criteri di aggiudicazione
19
: si tratta di difendere
l’amministrazione contro i suoi amministratori.
20
Le limitazioni procedimentali alla libertà di scelta del
proprio contraente sono tali che un recente orientamento
giurisprudenziale vi individua un limite alla capacità di agire delle
18
HUBER, Gli appalti pubblici tra meccanismo per la provvista di mezzi e
strumento di direzione economica e intervento sociale, in E. FERRARI (a cura
di), I contratti della pubblica amministrazione in Europa, Torino, Giappichelli,
2003, 116
19
MAZZAMUTO, I raggruppamenti temporanei d’imprese tra tutela della
concorrenza e tutela dell’interesse pubblico, in Riv. it. dir. pubbl. comunitario,
2003, 180; F. CAFAGNO, Lo Stato banditore, Milano, Giuffrè, 2001, 10
20
BARDUSCO, La struttura dei contratti delle pubbliche amministrazioni,
Milano, Giuffrè, 1974, 2
10
amministrazioni pubbliche. Per gli enti pubblici la capacità di agire
nei rapporti contrattuali non è rimessa alla libera scelta degli organi
chiamati a manifestare la volontà dell’ente, ma è correlata allo
svolgimento degli organi competenti di procedure definite in modo
compiuto dal legislatore, siano esse concorsuali o eccezionalmente
non concorsuali. L’attuazione di tali procedure sostituisce il
procedimento logico di formazione della volontà e di scelta del
contraente, riservato nei rapporti interprivati alla libera autonomia
negoziale. La capacità giuridica e di agire degli enti pubblici è
disciplinata dalle disposizioni di diritto positivo relative alle
persone giuridiche, ma, in relazione al principio della necessaria
evidenza pubblica delle scelte degli enti, le persone giuridiche
pubbliche possono assumere impegni solo nei limiti e nei modi
stabiliti dalla legislazione che regola la loro attività per il
perseguimento dei fini loro assegnati. Da tale premessa discende
l’obbligo di seguire i procedimenti nei quali è cristallizzata la
volontà dell’ente: volontà che deve manifestarsi secondo tali
procedimenti e che può essere modificata solo con il ricorso ai
medesimi procedimenti, e con l’adozione di atti espressione del
potere di autotutela solo ove ne sussistano i relativi presupposti. Al
di fuori dei limiti segnati dalle norme dell’ordinamento non vi è
11
capacità di agire di diritto privato che possa essere utilmente
esercitata dalla pubblica amministrazione.
21
§ 1.3 - Ranelletti e la concessione amministrativa
Il diritto dei contratti pubblici non va solo oltre, ma anche
contro il diritto comune dei contratti, introducendo significative
deroghe. A causa di ciò il diritto dei contratti pubblici presenta i
caratteri dell’autoritarietà, dell’esorbitanza rispetto al diritto
comune propria del diritto amministrativo così come sviluppatosi
nel nostro Paese. Non va dimenticato che tra i fenomeni che hanno
segnato la nascita del diritto amministrativo classico in Italia vi è
la “transustanziazione” della concessione da contratto a
provvedimento amministrativo.
22
Nel XIX secolo Oreste Ranelletti pubblicava un articolo dal
titolo Concetto e natura delle autorizzazioni e concessioni
amministrative
23
: egli passò in rassegna anche le opinioni circa la
natura di alcune concessioni che la dottrina precedente riteneva di
21
Cons. Stato, sez. V, 13 novembre 2002, n. 6281, in Giust. Civ., 2003, 1141
22
CARANTA, I contratti pubblici, Torino, Giappichelli, 2004, 9
23
In Giur. it., 1894, IV, 7
12
natura contrattuale, in particolare si sta parlando delle concessioni
di lavori pubblici, o di lavori e gestione insieme
24
.
Tali opinioni sono respinte in toto da Ranelletti: egli, esclusa
la possibilità di distinguere tali concessioni rispetto ad altri atti di
analoga denominazioni (quali le concessioni demaniali), ridotta
l’eventuale dichiarazione di volontà del concessionario a semplice
atto unilaterale di atto unilaterale di diritto privato che accede alla
concessione, ritiene che l’atto di concessione sia tutto nell’atto
amministrativo che lo contiene. Ciò che nei contratti è
perfezionamento e compimento della dichiarazione di volontà, nelle
concessioni è atto unico di dichiarazione, e la stessa concessione
comincia ad esistere nel momento in cui si perfeziona l’atto che la
contiene. In altre parole la concessione è un atto amministrativo
proprio, un atto d’imperio unilaterale, un provvedimento
amministrativo.
25
L’atto del privato è un atto unilaterale di diritto privato,
l’atto dell’ente che pone in essere la concessione è un atto
amministrativo propriamente detto, quindi d’impero. Sono due atti
intimamente uniti : la concessione è la causa obligationis del
privato, l’obbligazione del privato non è però la causa della
24
RANELLETTI, Concetto e natura delle autorizzazioni e concessioni
amministrative, cit., 53
25
RANELLETTI, Concetto e natura delle autorizzazioni e concessioni
amministrative, cit., 53
13
concessione, poiché questa ultima trova la causa negli scopi di
interesse generale che l’ente deve raggiungere. Conclusioni queste
che Ranelletti trae dal modo con cui questi atti venivano concepiti
dal legislatore dell’epoca, il quale parlava di decreti di concessione
o di leggi di concessione, unificando così in un solo atto tutto il
contenuto della concessione.
26
Le considerazioni di Ranelletti puntavano alla soluzione di
un problema pratico allora molto sentito: la sorte delle concessioni
pluridecennali di pubblica illuminazione a gas, proprio quando
l’introduzione dell’illuminazione elettrica avrebbe consentito un
notevole risparmio. Se la concessione fosse stata ritenuta essere un
contratto, la sopravvenuta convenienza non avrebbe consentito di
sciogliere il contratto; au contraire qualificando l’atto come
provvedimento si offre alla pubblica amministrazione la possibilità
di sciogliersi senza costi dagli obblighi a suo tempo assunti.
27
L’istituto della concessione contratto è strumento anche della
giurisprudenza presente: per esempio, gli impianti sportivi di
proprietà comunale, essendo destinati al servizio pubblico e
appartenendo al patrimonio indisponibile del comune, possono
essere trasferiti in mano privata solo mediante concessioni
26
RANELLETTI, Concetto e natura delle autorizzazioni e concessioni
amministrative, cit., 53
27
CARANTA, I contratti pubblici, Torino, Giappichelli, 2004, 12
14
amministrative, purchè se ne facciano certi usi. Tali concessioni si
configurano come atti complessi definiti concessione contratto:
costituite da un atto deliberativo della pubblica amministrazione e
da una convenzione attuativa, la quale può essere un contratto, un
capitolato, un disciplinare che instaura un rapporto patrizio con
obblighi e diritti.
28
Il richiamo alla concessione contratto è palese anche in altra
decisione, nella quale, ribadito che i beni patrimoniali
indisponibili, per la loro destinazione al soddisfacimento di
interessi pubblici, possono essere attribuiti in godimento a privati
solo tramite una concessione amministrativa, ritiene che la stessa si
possa configurare come concessione contratto: combinazione di un
atto deliberativo della pubblica amministrazione e di una
convenzione attuativa, un contratto.
29
28
Cass., Sez. Un., 13 novembre 1997, n. 11219, in Giust. Civ., 1998, I, 705
29
Cass., Sez. Un., 22 novembre 1993, n.11491, in Giust. Civ. mass., 1993, fasc.
11
15