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2.1 Nascita e caratteristiche del blog
È in occasione della candidatura di Howard Dean, durante le primarie statunitensi del 2004, che il
blog fa la sua comparsa, come piattaforma comunicativa, nel mondo della politica.
Vennero introdotte nuove strategie comunicative elettorali, con le quali si inaugurarono forma di
interazione e conversazione tra soggetti politici e cittadini innovative per l’epoca che grazie al
cosiddetto “Blog for America” del candidato democratico alla carica di Presidente acquisirono una
notevole importanza. I blog subentrarono velocemente ai siti web e in poco tempo sia i politici
statunitensi che quelli europei adottarono questa nuova modalità comunicativa.
È stato definito da Kerckhove come “il diario pubblico in forma di ipertesto che include il lettore, la
rete e soprattutto l’indice di tutti gli argomenti. È la prima creatura della rete che dimostra la vera
maturità del mezzo: non un’esibizione dell’io ma piuttosto del rapporto con gli altri”
22
. Il ruolo del
blogger è mutato notevolmente nel tempo: infatti, mentre in principio i blog erano intesi come dei
diari di rete dove vengono condivisi racconti, commenti personali e idee con altri utenti del web, in
seguito hanno subito una trasformazione per mezzo della quale il blogger ha assunto un ruolo
pubblico. Infatti, in diverse occasioni il blogger ha avviato un dialogo, soprattutto in ambito
politico, su quelle tematiche che altrimenti non verrebbero trattate dai media tradizionali. Così
facendo è stato possibile creare dei veri e propri gruppi di pressione in grado di mobilitare gli
individui. Esempi possono essere le manifestazioni di scontento che hanno interessato recentemente
i paesi arabi che, anche grazie ai social, hanno avuto una risonanza maggiore
23
.
Il ruolo di primo piano acquisito dal blog è dovuto anche alle sue caratteristiche tecnologiche.
Innanzitutto viene definito da Sara Bentivegna come “un sito web i cui contenuti sono organizzati
cronologicamente – e per tale motivo è paragonato ad un diario – aggiornato frequentemente,
accessibile a chiunque sia interessato a leggerlo ed, eventualmente a commentarlo”
24
. Blood
considera come i tratti caratterizzanti il blog, la self-expression, l’hyperlinking e l’interattività
25
. Per
ciò che concerne la self-expression si fa riferimento, secondo Bentivegna, alla possibilità di
22
De Kerchove, Lectio Magistralis: il Quanto è il messaggio, Università degli studi di Urbino Carlo Bo, 2004, p. 8
23
F. Pira, La Net comunicazione politica. Partiti, movimenti e cittadini elettori nell’era dei social network, cit., p. 146
24
S. Bentivegna, Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in Internet, Milano, Franco Angeli, 2012, p. 66
25
R. Blood, The Weblog Handbook: Practical Advice on Creating and Maintaining Your Blog, Cambridge, Perseus Book
Group, 2002
18
“comunicare con il mondo e di affermare la propria opinione così come quella di chiunque altro,
allo scopo di distinguersi in qualità di produttore di significati”
26
I nuovi testi pubblicati, definiti come post, seguono un ordine cronologico inverso a partire dal più
recente per finire con i più datati. All’interno del blog si trovano poi hyperlink o link ad altri blog o
siti o argomenti. La tipologia di interazione che si crea all’interno dei blog è dialogica poiché per
loro natura sono dei luoghi di conversazione.
Tratto caratterizzante i blog è la possibilità per qualsiasi utente del web di pubblicare commenti,
dando vita ad un’interazione multidirezionale che si pone alla base dell’architettura partecipativa
tipica del web 2.0. Insomma, la creazione e gestione di un blog sono operazioni di estrema facilità
che richiedono la disponibilità a prendere la parola in un contesto informale e impegnarsi in
conversazioni con chiunque voglia farlo. Tali caratteristiche hanno fortemente contribuito
all’impiego del blog in ambito politico, concepito come opportunità per ridurre la distanza dai
cittadini e creare nuove relazioni.
Inoltre vi sono tematiche che vengono molto spesso ignorate dai media tradizionali ai quali è
possibile dare maggior risalto grazie al contributo dei blog di natura politica, intervenendo, così
facendo, nella costruzione dell’agenda pubblica e contribuendo all’espressione delle proprie
posizioni e/o iniziative
27
.
In più l’adozione di piattaforme comunicative come il blog permettono un rafforzamento del ruolo
parlamentare oltre che una maggiore vicinanza dei cittadini con il mondo della politica. Tale
fenomeno può avvenire, in primo luogo, attraverso quello che Coleman ha definito politics of
listening, vale a dire una politica che recupera la dimensione dell’interattività, che si cala in una
“ecologia comunicativa dove il palco scenico appartiene a tutti” e che si muove in un ambiente più
intimo e familiare dove i soggetti si esprimono con maggiore disinvoltura
28
. Insomma, la politica
dell’ascolto è certamente il tratto costitutivo del nuovo ambiente comunicativo, dove in un clima
amichevole ed informale si collocano forme di interazione verticale ed orizzontale, interne ed
esterne al blog
29
.
Inoltre, i soggetti politici, attraverso l’utilizzo del blog assolvono a quella che viene definita la
funzione di accountability, ossia vengono fornite informazioni circa la propria attività parlamentare,
nonché le azioni intraprese.
26
S. Bentivegna, Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in Internet, cit., p. 67
27
Ibidem
28
S. Coleman e R. Ferguson, Political Blogs: Craze or Convention?, Londra, The Hansard Society, 2004, p. 274
29
S. Bentivegna, Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in Internet, cit., p. 68
19
Oltre alla funzione di riduzione della distanza, i blog consentono al soggetto politico chiamato a
rappresentare gli elettori di offrire elementi informativi sulla sua attività parlamentare, nonché di
argomentare le azioni intraprese. Questa funzione di accountability deve essere considerata come
un’occasione per pubblicizzare e far comprendere le “buone ragioni” che hanno condotto il soggetto
a comportarsi in un determinato modo.
2.2 Caratteristiche del blog parlamentare
Si è assistito, negli ultimi anni, ad un incremento esponenziale del blogging in ambito politico,
dovuto principalmente ai costi contenuti, nonché presenza di software di facile gestione. La
possibilità di attuare processi di disintermediazione rispetto ai media mainstream ha permesso
anche ai parlamentari italiani di pubblicare materiale e di pronunciarsi riguardo a diverse tematiche.
Ad ogni modo è necessario effettuare un’attenta disamina delle caratteristiche strutturali del blog,
intese come opportunità di presa di parola da parte dei lettori, di archivio dal quale risalire alle
conversazioni precedenti e così via.
Il primo elemento che è opportuno analizzare è il cosiddetto pay off, ovvero quella sorta di saluto
che da il “benvenuto” ai visitatori della pagina. Utilizzato soprattutto nel marketing commerciale, il
pay off sintetizza alcuni tratti che si vogliono mettere in risalto e, soprattutto, per indicare il
prodotto o il soggetto. Nella politica italiana si può far riferimento a “Si può fare” – traduzione di
“Yes, We Can” di Barack Obama ad opera di Veltroni nel 2008 – e “Un senso a questa storia” –
titolo di una canzone di Vasco Rossi utilizzato da Bersani durante le primarie del Partito
Democratico del 2009. Ulteriori pay off riguardano principalmente l’attenzione alla dimensione
locale (“la voce di Pisa e della Toscana in parlamento”, “la competenza al servizio della Calabria”,
“per l’indipendenza della Padania”); alla rifondazione della politica (“argomenti per una politica
nuova”, “una politica in cui credere”); al partito di appartenenza (“idee pulite, la sfida dell’Italia dei
valori”, “l’Italia dei valori non degli evasori”); alla difesa dei diritti (“per i diritti nessuno escluso”,
“all’handicap conseguono diritti non privilegi”); all’investimento nel futuro (“il futuro ha radici
antiche”, “partecipiamo al futuro”).
Solitamente oltre al pay off è possibile consultare un archivio e un elenco di differenti categorie.
Come sostiene Bentivegna “si tratta di servizi di estrema utilità all’interno di un blog perché
consentono all’utente di individuare gli argomenti di interesse del blogger, di leggere i post
pubblicati nel passato e di ricostruire eventuali conversazioni. Organizzato in ordine cronologico
20
inverso, l’archivio costituisce la diretta connessione tra il passato e il presente, tra i diversi
argomenti affrontati e tra i visitatori che hanno preso parte alla conversazione”
30
.
Inoltre secondo una ricerca effettuata da Sara Bentivegna il blogroll – ovvero una raccolta di link ad
altri blog - risulta essere utilizzato raramente. Per blogroll, si intende un elenco di blog consigliati
nei quali vengono condivisi argomenti affini e/o vengono consultati da utenti che possiedono lo
stesso orientamento politico. Inoltre come sostenuto da Bentivegna “la marginalità di questo mezzo
testimonia una profonda estraneità alla cultura del blogging tanto nel constesto anglosassone come
in quello italiano. Ma, mentre nel panorama politico anglosassone e soprattutto statunitense vi è
molta interazione tra il personaggio politico e i visitatori del blog – che si manifesta attraverso la
risposta ai commenti postati da parte dei visitatori – nel contesto italiano questa variabile dialogica
è pressochè assente”
31
. La dinamica conversazionale non è particolarmente sviluppata nel contesto
italiano da un lato perché la cultura del blogging è percepita con disinteresse, e dall’altro per una
rinuncia ad appartenere al mondo della blogosfera. Nel registrare un analogo comportamento dei
parlamentari del Regno Unito, Ferguson e Griffiths ricordano come per molti blogger “impedire i
commenti ai post sia l’equivalente di una eresia”
32
. Dunque, mantenere il controllo sui contenuti e
sui soggetti che prendono parte alla conversazione è ciò che i soggetti politici cercano di ottenere in
un ambito comunicativo come il blog.
2.3 Modelli di blogging: pseudo, soundbox e fireside chats blog
I modelli di blogging più ampiamente utilizzati in ambito politico sono: lo pseudo blog, il soundbox
blog e il fireside chats blog
33
.
Lo pseudo blog – così definito perché presenta tutti gli elementi tipici di un blog senza tuttavia
utilizzarli – è, senza ombra di dubbio, la tipologia meno prolifica di blog dal punto di vista
comunicativo. Infatti è amministrato dai collaboratori e l’attività online è pressochè assente: i post
sono pochi, non vi è la possibilità di inserire commenti e viene riproposto materiale già pubblicato
dai mezzi di comunicazione tradizionali.
30
Ivi, p. 74
31
Ivi, p. 75
32
S. Coleman e R. Ferguson, Political Blogs: Craze or Convention?, cit., p. 372
33
S. Bentivegna, Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in Internet, cit., p. 83
21
Tutti questi elementi contribuiscono a collocare lo pseudo blog ai margini della blogosfera
parlamentare. Nato nel 2008, questa tipologia di blog sopravvive come principale piattaforma
disponibile alla quale si affianca Facebook.
Il soundbox blog – così definito in virtù del suo essere una cassa di risonanza che ripete e veicola
tutto ciò che rappresenta un determinato soggetto politico – si colloca ad un livello superiore
rispetto allo pseudo blog. A cambiare è principalmente la gestione del blog: i post vengono
pubblicati con maggiore regolarità; vengono inseriti interventi da parte del politico; vi è la
possibilità di inserire commenti, link e di condividere i contenuti sui social network rendendo
l’intero sistema una piattaforma multicomunicativa.
Anche in questo caso molti blog hanno visto la luce nel 2008, con alcune anticipazioni nel 2007.
Non vi è alcun dubbio circa il fatto che questi blog sono stati ideati per aumentare la visibilità del
parlamentare tramite la riproposizione di materiale già apparso sui media tradizionali:
principalmente si fa riferimento a comunicati stampa e interventi personali già pubblicati.
Complessivamente, nel sounbox blog si concretizza ad un tipo di comunicazione unidirezionale, in
cui viene ripresentato materiale già apparso nei media tradizionali, allo scopo di promuovere
l’operato di un determinato soggetto politico. Dunque i lettori ricoprono un ruolo decisamente
passivo. Dal punto di vista comunicativo questa tipologia di blog è concepito come un luogo di
raccolta delle notizie che non riguardano una tematica bensì un soggetto: il soggetto politico che si
occupa di gestire il blog.
Infine vi è il fireside chats blogs, concepito come la piattaforma di blogging ideale. Infatti come
sostenuto da Bentivegna si caratterizza per:
un’intensa attività di pubblicazione di post alla quale si affianca una risposta dei lettori decisamente
partecipata e interessata, il ricorso alla presa di parola del parlamentare con testi appositamente
prodotti per il blog, un profilo tecnologico appropriato alla piattaforma utilizzata tale da collocarlo
all’interno di un composito tessuto di relazioni attraverso i link
34
.
Dunque attraverso questo tipo di blog viene messo in pratica un modello comunicativo
multidirezionale, dialogico con cui è possibile prendere la parola, pubblicare commenti, intervenire
nella conversazione permettendo, così, la creazione di uno spazio comunicativo dove nuove
relazioni con i cittadini vengono a crearsi. Viene dunque eliminata quell’atmosfera di distanza che
34
Ivi, p. 85