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Introduzione
La scuola, negli ultimi anni, in particolare si sta aprendo alle diverse forme di comunicazione, sul
piano istituzionale, i Decreti Delegati del 1977 e la legge dell’autonomia del 1997 sono degli
esempi concreti, ma anche sull’utilizzo delle nuove tecnologie. La comunicazione assume un ruolo
centrale, determinante per una piena e completa maturazione dell’individuo nella società, con il
relativo scambio di opinioni, di esperienze, di conoscenze, di competenze.
I nuovi media, gli strumenti multimediali, modificano cambiano, anche se incontrano delle
resistenze, la comunicazione tradizionale, le relazioni interpersonali e le modalità di
apprendimento- insegnamento. Pertanto la diffusione dei moderni strumenti hardware e software
non può non incidere sulla formazione culturale e professionale delle nuove generazioni, in
particolare quale può essere l’influenza nella formazione matematico- scientifica dei giovani (dalla
scuola primaria all’Università). Il rapporto TIC-didattica, è ormai fondamentale e irrinunciabile per
rendere più efficace e più efficiente l’apprendimento. Le tecnologie didattiche possono aiutare e
rendere più produttivo il lavoro dell’insegnante facilitando l’apprendimento da parte degli alunni,
offrendo l’opportunità di accrescere le potenzialità matematiche, di motivare gli alunni al lavoro, di
controllare i loro progressi, di organizzare meglio percorsi di apprendimento personalizzato, e
costituire una risorsa in più in favore degli alunni che hanno difficoltà a seguire le attività didattiche
abituali, grazie all'operatività, alla verifica immediata del risultato, alla possibilità di sbagliare e di
correggere recuperando in tal modo sicurezza ed autostima . Questo vale specialmente in quelle
discipline, come la matematica, in cui le attività di esercitazione – affatto necessarie perché gli
alunni possano fissare in modo adeguato i concetti, le procedure e gli algoritmi proposti –
richiedono se svolte con i tradizionali supporti cartacei, molto tempo e spesso sono sgradite agli
alunni. Il PC crea un ambiente di lavoro di per sé stimolante: davanti ad esso, ormai familiare alla
maggior parte di loro, gli alunni si destreggiano con disinvoltura tra mouse e tastiera e affrontano
volentieri gli esercizi proposti. I software di geometria dinamica consentono agli alunni di fare
esperienze, compiere esplorazioni, osservare, produrre e formulare congetture e validarle.
Ma l’introduzione dei mezzi multimediali, (LIM, L.O. ,software, materiali digitalizzati di qualsiasi
tipo.), comporterà l’esigenza di riorganizzare, di articolare diversamente l’attività della classe per
trarne tutti i vantaggi della disponibilità delle strutture, postazioni e materiali, per rispondere
adeguatamente alle esigenze degli alunni e a quelle del curricolo da affrontare. È importante
sottolineare la rilevanza degli insegnanti nello sviluppo degli aspetti innovativi della scuola: un
docente, infatti, detiene un ruolo fondamentale nella formazione culturale e nell’educazione dei
propri alunni; egli deve rispecchiare il mutamento indotto dalle nuove tecnologie nei modi di
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comunicare, di condividere, di collaborare e, in ultimo esame, di apprendere degli esseri umani e si
trova a dover riflettere sulla sua capacità di utilizzare la tecnologia per migliorare e facilitare il
processo d’apprendimento della propria disciplina da parte dei propri alunni e ad organizzare la
classe perché queste possano essere sfruttate in modo efficace.
[email protected] si presenta come un progetto innovativo per l’insegnamento della matematica, che la
ripropone proprio sulla base delle esigenze e delle difficoltà evidenziate dalla situazione sopra
descritta.
Le TIC offrono infatti all’insegnamento della matematica risorse un tempo impensabili. L’ e-
learning, offre un valore potentissimo rispetto alle forme tradizionali di aggiornamento per gli
insegnanti. Esso infatti permette tipologie diversificate di interazione (ad es. tra docenti-allievi e tra
docenti-allievi e docenti-tutor) nonché lo scambio immediato e continuo dei materiali didattici e dei
commenti sui medesimi. [email protected] si configura come progetto che sfrutta in modo deciso molte
delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, senza nulla cedere alle esigenze di rigore, che la
disciplina richiede. Gli insegnanti si trovano inseriti fin da subito in un ambiente operativo ricco,
stimolante e culturalmente significativo, in cui si immergono completamente. Il suo stesso acronimo
vuole sottolineare questo coniugio tra TIC, matematica e rigore (Matematica, apprendimenti di base
e-learning; Niels Henrik Abel, illustre matematico norvegese, vissuto tra il 1802 e il 1829).
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Cap. 1 – La comunicazione nelle Istituzioni Scolastiche
1.1 I precedenti normativi della comunicazione a scuola
La prima forma di comunicazione nell'ambito scolastico e stata introdotta con i decreti delegati della
scuola del 1974 allorché i genitori, attraverso forme di rappresentanza formali e sostanziali, sono
diventati soggetti attivi nei processi di progettazione e di decisione nell'ambito scolastico.
Con la istituzione degli organi collegiali della scuola si è venuto a stabilire un nuovo rapporto tra
famiglie e docenti basato essenzialmente sull'istituto della comunicazione.
Una svolta significativa in relazione alla comunicazione scolastica e stata data dalla legge 7 agosto
1990, n. 241 sulla trasparenza della pubblica amministrazione e sul diritto all'accesso e alla
partecipazione del cittadino agli atti amministrativi.
Per effetto di questa legge il comunicare diventa un atto dovuto, un principio essenziale che definisce
in modo nuovo e significativo i rapporti tra la pubblica amministrazione ed i cittadini, con rilevanza
giuridica in quanto sono previste precise norme di partecipazione, pubblicità, trasparenza, celerità,
efficienza ed efficacia prima lasciate a forme di discrezionalità dei funzionari.
Nel 1993 con il decreto legislativo n. 29 del 3 febbraio i principi introdotti dalla predetta legge n.
241/1990 assumono la configurazione di veri e propri istituti giuridici esplicitandosi anche in strutture
organizzative con notevoli ripercussioni positive nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione.
Il decreto legislativo elenca le seguenti attività di informazione e di comunicazione istituzionale:
l’informazione ai mezzi di comunicazione di massa attraverso stampa, audiovisivi e strumenti
telematici;
la comunicazione esterna rivolta ai cittadini, alle collettivita e ad altri enti attraverso ogni modalità
tecnica ed organizzativa;
la comunicazione interna realizzata nell'ambito di ciascun ente;
Le suddette attività di comunicazione hanno per legge conseguimento delle seguenti finalità;
illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni di legge per facilitarne l'applicazione;
illustrare le attività delle istituzioni ed il loro funzionamento;
favorire l'accesso ai servizi pubblici, promovendone la conoscenza;
promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale;
favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati
nonché la conoscenza dell'avvio e del percorso dei procedimenti amministrativi;
promuovere l'immagine delle amministrazioni nonché quella dell'Italia, in Europa e nel mondo,
conferendo conoscenza e visibilità ad eventi d'importanza locale, regionale, nazionale ed
internazionale.
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Ciascuna amministrazione definisce, nell'ambito del proprio ordinamento, degli uffici e del personale e
nei limiti delle risorse disponibili, le strutture ed i servizi finalizzati alle attività di informazione e di
comunicazione.
Significativa e la istituzione degli Uffici per le relazioni con pubblico prevista all'art. 12 del d.lgs. n.
29/93 per garantire in modo concreto l'esercizio dei diritti di informazione e attuare, mediante
l'ascolto dei cittadini e la comunicazione interna, i processi di verifica della qualità dei servizi e di
gradimento degli stessi da parte degli utenti.
Nell'ambito della scuola una spinta verso una maggiore e più sostanziale forma di informazione e
comunicazione viene data dalla Carta dei servizi introdotta nel 1995, un documento con il quale la
scuola predefinisce e rende noto ai diretti utenti ed alla collettività i principi fondamentali su cui
debbono poggiare le attività educative e didattiche di ciascuna istituzione scolastica, i fattori di
qualità, gli standard, la valutazione del servizio offerto, le procedure di reclamo.
Con l'autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e sviluppo concessa alle istituzioni scolastiche, la
comunicazione del sistema scolastico si estende e si pratica secondo precise regole normative in tutti
gli organismi scolastici centrali e periferici impegnati a rendere il proprio servizio più affidabile e
più rispondente alle attese degli utenti.
Con l'introduzione del Piano dell'offerta formativa (POF) previsto dall'art. 3 del D.P.R. n. 275/1999
si viene sostanzialmente a concretizzare la forma principale di comunicazione della scuola verso gli
utenti; esso diventa anche lo strumento di comunicazione interna a cui tutti gli operatori scolastici
debbono costantemente fare riferimento.
La legge n. 150 del 7 giugno 2000, riferita alla "Disciplina delle attività di informazione e di
comunicazione delle pubbliche amministrazioni", esplicita con chiarezza le attività di in-
formazione e di comunicazione istituzionali che debbono porre in essere tutte le amministrazioni
pubbliche - comprese le scuole -. Esse Sono:
l'informazione ai mezzi di comunicazione di massa, cioè audiovisivi, stampa e telematica in
generale;
la comunicazione esterna rivolta ai cittadini, alle collettivita e ad altri enti;
la comunicazione interna.
La predetta legge individua le finalità cui devono rispondere le attività di informazione e di
comunicazione, finalità che sono quelle di far conoscere ai cittadini, illustrandone le disposizioni
normative, al fine di facilitarne l'applicazione e di favorite processi interni di semplificazione delle
procedure e di trasparenza amministrativa.
La predetta legge, all'art. 2 prevede anche alcune tipologie operative di informazione e di
comunicazione come l'organizzazione di manifestazioni e la partecipazione a rassegne specialistiche,