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INTRODUZIONE
L’oggetto di questa tesi è il sistema moda. In particolare, intesa come
sistema comunicativo e strumento di espressione dell’individuo all’interno
della società. Sistema che si realizza attraverso i linguaggi canonici della
moda: fotografia e stampa, ma anche attraverso nuovi codici espressivi,
come quello del linguaggio cinematografico e dei nuovi media tecnologici,
di cui la società moderna è pervasa. L’obbiettivo che ci siamo proposti è
quello di osservare come il sistema moda abbia intrapreso un percorso
comunicativo che lo ha portato ad utilizzare nuovi linguaggi e nuovi
strumenti, come quello dei fashion film, oggi prodotti in numero elevato da
tutte le case di moda e in circolazione sulla rete. Tenteremo di capire quali
sono le cause e i fenomeni che hanno portato il mondo del fashion a non
affidarsi solo alla stampa e alla sfilata, per la propria attività comunicativa,
e se siamo di fronte ad una sorta di “crisi comunicativa” della moda,
conseguente alla crisi generale della comunicazione.
Riteniamo necessario iniziare questo lavoro con una premessa di
carattere terminologico. Come osservato da tutti gli autori e gli studiosi che
hanno affrontato il tema della moda, ci troviamo di fronte ad un vocabolo
che da sempre, ma in particolare oggi, assume diverse connotazioni ed è
usato in relazione a molteplici concetti. Ciò che interesserà questo lavoro è
la moda dell’abbigliamento e del vestire. Riteniamo importante sottolineare
che il termine in questione ha attraversato i confini di molti concetti e
settori. Come definisce Lipovetsky:
«la moda non è rimasta confinata nel territorio
dell’abbigliamento ma ha conquistato al suo processo e alle sue
infatuazioni e oscillazioni, con velocità e incisività differenti,
5
altri settori: mobili, oggetti, linguaggio, comportamenti, gusti,
idee, arti e cultura».
1
Più recentemente, Segre Reinach, precisa che quotidianamente la parola
moda sia utilizzata in diversi ambiti, come la «moda delle vacanze in
agriturismo o la moda del cinema orientale»
2
. Anche Amatulli osserva
come con questa parola si ci riferisca a svariati settori e afferma: «oggi
tutto si allinea ad una moda, si parla per esempio anche di modi di dire,
modi di pensare».
3
Il termine moda però, come abbiamo accennato e come
specificato da Codeluppi, è normalmente associato al termine
“abbigliamento”
4
Per questo, la presente tesi ha come primo obbiettivo quello di fornire
una panoramica iniziale sul sistema moda, concentrandosi sui principali
modelli produttivi e di consumo e su quelle caratteristiche che andranno a
definirne la comunicazione. Ci soffermeremo anche su uno dei fattori alla
base del sistema: la distinzione. Oltre ad osservare come essa si relazioni
alla società e alle culture, ad esempio la cultura giovanile e la cultura di
strada, e come si sia realizzata attraverso la fondamentale figura dello
stilista. La moda, intesa quindi come moda dell’abbigliamento, è un
processo sociale e culturale ma soprattutto un fenomeno estremamente
comunicativo. Attraverso il secondo capitolo ci concentreremo proprio
sull’evoluzione della sua attività comunicativa. Prendendo in
, e a nostro parere al concetto di indossare qualcosa
attraverso una scelta, rappresentando così un atto comunicativo.
Nonostante sia quindi possibile inquadrare ed identificare meglio cosa
sia una azione di moda, questo settore e la sua attività di comunicazione
rappresentano un campo particolarmente complesso, con riferimenti a
numerosi fattori interni ed esterni, relazioni con la società e i consumatori.
1
LIPOVETSKY, 1987, cit., pag. 22.
2
SEGRE REINACH, 2005, cit., pag. 5.
3
AMATULLI, 2005, cit., pag. 14.
4
CODELUPPI, 2002, cit., pag. 5.
6
considerazione i media e i linguaggi da essa utilizzati, principalmente la
stampa e la fotografia. Attenzione sarà data anche ad altre forme di
comunicazione del sistema di moda, non meno importanti, come la sfilata e
il punto vendita. Nel terzo capitolo cercheremo di analizzare quello che è il
rapporto tra la moda è la società moderna, partendo da concetti molto
importanti come quello del lusso al giorno d’oggi e la figura del
consumatore moderno. Inizieremo inoltre ad analizzare la relazione tra il
sistema e i nuovi linguaggi comunicativi di cui può disporre, nati dalla
grande rivoluzione digitale alla quale stiamo assistendo, tra i quali, in
particolare, i linguaggi della rete e i linguaggi audiovisivi. Come ultimo
obbiettivo di questa tesi, osserveremo come la moda si relazioni con il
cinema e si realizzi attraverso il suo linguaggio comunicativo.
Analizzeremo il caso specifico di un nuovo linguaggio: il fashion film.
Ossia un cortometraggio cinematografico, attualmente estremamente
diffuso, pensato e commissionato dalla casa di moda e realizzato da
affermati registi cinematografici o da talenti emergenti. Un modo diverso
ed innovativo di accogliere lo spettatore nel proprio mondo di marca.
Saranno svolte, in quest’ultimo capitolo, delle analisi di alcuni casi di
fashion film, basati sugli studi e sugli strumenti forniti dalle principali
teorie dell’ analisi semiotica, e su come i valori e l’identità di marca siano
mantenuti e manifestati nell’opera prodotta. Nella parte finale saranno
esposte le conclusioni tratte dal presente lavoro, riassumendo quelle che
sono le conclusioni inerenti all’obbiettivo della tesi, ossia osservare come il
sistema moda si affidi, oltre agli strumenti comunicativi tradizionali, al
linguaggio del cinema e al nuovo strumento del fashion film.
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I CAPITOLO
IL SISTEMA MODA
Studiare la moda e poter giungere ad una definizione esauriente del
suo sistema è un’azione complessa, che richiede la considerazione di
molteplici fattori. Perfino la mera osservazione dei fenomeni con i quali si
esprime oggi, di cui siamo quotidianamente testimoni, risulta non essere
semplice. Ancora più complicato è stato il lavoro degli studiosi e degli
autori che hanno descritto ed analizzato la moda alle sue origini e durante il
suo sviluppo.
Questa prima parte, perciò, rappresenta un lavoro di osservazione e
descrizione di quelle dinamiche e di quei processi che hanno definito il
sistema della moda, basandoci sulla bibliografia di riferimento che
comprende le principali interpretazioni ed analisi proposte. Il primo
tentativo consiste nel cercare di definire la moda e di individuarne
l’identità. In seguito, una panoramica dalle sue origini, passando per i
principali modelli di produzione e consumo che sono stati riconosciuti, fino
agli elementi come la figura dello stilista e il rapporto con la società.
Questo tentativo di comprendere la meglio il concetto di moda ci
permetterà di intraprendere un’analisi della sua attività comunicativa e di
osservarne le manifestazioni più attuali.
I.1 Il Sistema moda
Vista la difficoltà nel dare una definizione esauriente del termine
moda, può essere utile partire con l’osservare che cosa venga inteso con la
8
parola stessa nella lingua italiana. Come premesso nell’introduzione di
questo lavoro, ci riferiamo ad essa come termine relativo all’indossare un
capo o un oggetto d’abbigliamento. La moda è quindi identificata come
«aspetto e comportamento di una comunità sociale secondo il gusto
particolare del momento».
5
Attenendoci alla definizione tratta dal
dizionario della lingua italiana, considereremo la moda come
comportamento di gruppi di individui o comunità all’interno della società.
Quindi, più precisamente, di comportamento comunicativo. Possiamo
dedurre che, come osserva Codeluppi, la moda sia uno «strumento per
comunicare all’interno della società»
6
, attraverso la quale si può costruire e
mantenere una propria identità sociale. Il termine è anche identificato con
una accezione non propriamente positiva: «un comportamento con una
sfumatura di ostentazione o superficialità».
7
Ma tutte le considerazioni,
anche quelle non propriamente positive, finiscono per entrare a far parte del
mondo della moda, alimentandolo. Oppure, evidenziando a loro volta
l’imposizione del sistema, come osserva Segre Reinach parlando di
“istanze anti-moda”, che definisce come «nient’altro che una prova del
potere suo potere».
8
Accade inoltre che il termine moda venga
storicamente associato alla figura femminile: «articoli per abbigliamento
femminile, con una certa pretesa di lusso e di eleganza».
9
5
Definizione del termine “moda”, tratta dal Dizionario della Lingua Italiana DEVOTO,
OLI, edizione 2004-2005.
6
CODELUPPI, 2002, cit., pag. 7.
7
Ibid.
8
SEGRE REINACH, 2005, cit., pag. 3.
9
Sempre dal Dizionario della lingua italiana DEVOTO, OLI, edizione 2004-2005.
Come
osserveremo più in specifico in seguito, il fattore di distinzione del sesso
rappresenterà il primo segnale della moda.
9
I.1.1 Identità di moda
Abbiamo parlato di moda come comportamento e strumento per poter
comunicare all’interno della società. Nel tentativo di definirne l’identità,
accenniamo a quella funzione dell’abbigliamento che Codeluppi
10
definisce “culturale”, riferendosi alla necessità dell’individuo di indossare
qualcosa per proteggersi e per il senso di pudore. Gli studi sociologici
11
associano questa identità al concetto di “costume” e la individuano come
«parte società pre-moderne».
12
«la moda, come sappiamo, è un linguaggio: attraverso essa,
attraverso il sistema di segni che la costituisce, per quanto fragile
appaia, la nostra società (e non solamente quella femminile)
mostra, comunica il proprio essere, dice ciò che pensa del
mondo».
Successivamente analizzeremo brevemente
la storia del sistema dalle sue origini e indirizzeremo le nostre osservazioni
sulla moda delle cosiddette società moderne.
Tornando al concetto di azione all’interno della società, è Roland
Barthes che, all’interno della raccolta dei suoi saggi Il senso della moda, ci
fornisce la base ideologica:
13
Barthes continua definendo che «indossare un abito è un atto di
significazione» e che l’uomo abbia utilizzato la possibilità di indossare
degli abiti per «esercitare la propria attività significante tanto quanto
l’utilizzo del pensiero e del linguaggio».
14
10
CODELUPPI, 2002, cit., pag. 11.
11
Sono intesi, in particolare, gli studi di Simmel e Veblen.
12
SEGRE REINACH, 2005, cit., pag. 34.
13
BARTHES, 2006, cit., pag. 66.
14
Ivi., pag. 83.
Calefato riprende questa
10
definizione e si rifà al fenomeno nominato “bricolage” di Lévi-Strauss
15
«la connessione di abbigliamento ed accessori si presenta, dal
punto di vista del soggetto che la realizza, come un sistema
organizzato ed omologo rispetto al mondo, come un linguaggio
appunto. […] Se vestire è un linguaggio, la moda è il sistema di
segni verbali e non verbali attraverso cui questo linguaggio si
manifesta alla modernità».
indicando:
16
A nostro parere, ciò che definisce l’identità del sistema moda è
l’azione comunicativa tendenzialmente volontaria e consapevole, basata su
scelte razionali che permettono una forte rappresentazione dell’identità
individuale. Come afferma Barthes, il vestito, che dal Settecento viene
inteso come lingua, grammatica, «entra in relazione con la persona stessa
che lo indossa».
Possiamo quindi stabilire non solo l’esistenza di un linguaggio del sistema
moda ma anche che sia possibile definire il sistema stesso come un
linguaggio. Da questo momento, date queste premesse, potremo intendere
la moda come un atto comunicativo. Come approfondiremo nel secondo
capitolo è un atto di significazione e comunicazione principalmente non
verbale.
17
15
Si fa riferimento allo studio antropologico di Lévi-Strauss (1962) che definisce
“bricolage” l’arte selvaggia di collegare tra loro oggetti apparentemente privi di
connessione. LÉVI-STRAUSS, Il pensiero selvaggio, trad. Ita. CARUSO P., 1964,
Milano, Il Saggiaotre.
16
CALEFATO, 1996, cit., pag. 6.
17
BARTHES, 2006, cit., pag. 82.
Il vestito, secondo le interpretazioni filosofiche e
inerenti alla psiche che Barthes delinea, diventa paragonabile ai fenomeni
con i quali un soggetto rileva i propri sentimenti. Viene citato l’esempio
dell’arrossimento per pudore. E sottolineato come l’atto dell’indossare un
11
vestito rappresenti «il rapporto tra l’uomo con il suo corpo, proprio come il
rapporto tra uomo e società».
18
Sul tema dell’identità di moda non possiamo non menzionare il ruolo
del corpo. Le scelte di moda e quindi l’indossare qualcosa è un’azione
mirata ad adornare o mimetizzare il corpo. Lo si può enfatizzare,
esaltandone le forme o nasconderlo. Il ruolo del corpo nel sistema moda è
da sempre fondamentale. Per Lipovetsky ciò che identifica l’abito moderno
è una «rivalutazione artistica del mondo» e la nascita dell’individualità del
corpo.
19
Un altro concetto che costituisce e definisce l’identità della moda è
quello del cambiamento. Questo elemento è identificato da Segre Reinach,
che riporta la traduzione del termine latino modus: “modo d’essere
passeggero”, e osserva che è proprio il cambiamento a connotare in prima
battuta il fenomeno della moda.
20
«Ogni nuova stagione non è tanto l’occasione per la produzione
di reali differenze e novità, quanto piuttosto di variazioni su uno
stile, di temi, forme e motivi conosciuti dal pubblico, e
rivendicati dalla casa di moda».
Possiamo seguire questa indicazione
pensando che sia proprio il cambiamento che ci permette di osservare la
realizzazione del sistema moda.
Ma moda significa davvero cambiamento?
Uno spunto interessante lo possiamo trovare nella raccolta di saggi Moda:
regole e rappresentazioni dove si osserva che:
21
È inoltre possibile arrivare a considerare il fattore del cambiamento come
elemento di paradosso. In quanto, come suggerisce Sorcinelli, una moda
18
Ibid.
19
LIPOVETSKY, 1987, cit., pag. 66.
20
SEGRE REINACH, 2005, cit., pag 6.
21
WARGNIER, Moda e tempo, in CERIANI, GRANDI, (a cura di), 1995, cit., pag 207.