5
approfondire proprio questo aspetto dell’e-commerce, ed in
particolare:
• studiare il rapporto esistente fra la certificazione di qualità nel
mondo aziendale e la certificazione di qualità per l’e-commerce;
• descrivere i concetti cardine che stanno alla base della
certificazione di qualità per l’e-commerce;
• analizzare i principali progetti di certificazione di qualità per
l’e-commerce a livello italiano e mondiale;
• ipotizzare quale potrà essere il ruolo della certificazione di
qualità per l’e-commerce nei prossimi anni (costi, tempi e
prospettive future);
• applicare il progetto di certificazione di qualità per l’e-
commerce elaborato dall’ ISEC (Istituto per lo sviluppo del
commercio elettronico), al sito www.tqmnetwork.it (sito
“protagonista” del caso applicativo descritto nell’ultimo
capitolo).
PARTE PRIMA
Internet e il commercio elettronico
Storia ed evoluzione della Rete
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Capitolo primo
STORIA ED EVOLUZIONE DELLA RETE
Gli Anni ’50. Il 4 Ottobre del 1957, in piena guerra fredda, l’Unione
Sovietica manda in orbita lo Sputnick, il primo satellite artificiale della
storia. Gli Stati Uniti considerano tale lancio come la testimonianza di un
progresso tecnologico inarrestabile ormai. La preoccupazione ricorrente
ed ossessiva degli americani derivava dall’impossibilità di comunicare
con sicurezza, in caso d’attacco nucleare, con le solite trasmissioni via
radio.
Il 15 Ottobre dello stesso anno viene convocato dal presidente
Eisenhower lo Science Advisory Comittee (Comitato di consulenza
scientifica) all’interno del quale si stabilisce di nominare uno Science
Advisor, con il potere di decidere sullo sviluppo della tecnologia
americana, senza subire le pressioni degli organi ufficiali.
Il 7 Gennaio 1958 viene nominato con l’incarico di Science Advisor lo
scienziato James R. Killian Junior, il quale, insieme al segretario della
difesa americana, pone le basi per la creazione di un’agenzia per lo
sviluppo scientifico: l’ARPA (Advanced Research Project Age). I
ricercatori dell’ARPA cominciarono a fare esperimenti collegando alcuni
computer distanti fra loro attraverso le linee telefoniche, utilizzando una
nuova tecnologia conosciuta come "packet switching" ("commutazione
di pacchetto").
Storia ed evoluzione della Rete
7
Gli Anni ’60. Tale sistema nacque grazie agli studi condotti nei primi
Anni '60 in America da Paul Baran e in Inghilterra da Donald Watts
Davies. I principi di questa nuova tecnologia furono enunciati in un
documento pubblicato da Baran nel 1962 ("On Distributed
Communications Network"): la rete che collegava i vari computer tra loro
non doveva avere un’autorità centrale, ed era fondamentale che tutti i
nodi fossero indipendenti, godessero di una stessa posizione gerarchica e
fossero in grado di originare, passare e ricevere messaggi. Tali messaggi
sarebbero stati scomposti in pacchetti opportunamente targati per non
perdersi ed ogni pacchetto indirizzato verso la propria meta finale,
raggiunta la quale sarebbero stati ricompattati in un messaggio che
potesse essere utilizzato da un altro computer. La strada percorsa da
questi pacchetti era scelta da loro stessi grazie ad appositi computer,
programmati appositamente per incanalare i dati sulla strada più veloce e
sicura. In caso si fossero presentati dei problemi (circuiti bloccati o
computer fuori uso), il pacchetto sarebbe stato reindirizzato verso un
percorso alternativo e più sicuro.
Tale sistema fu battezzato ARPANET.
Importante per lo sviluppo d’Arpanet è stato il progetto proposto da
Wesley Clark, per il quale non andavano collegati tra loro due computer
ma andava usata una sottorete di computer uguali tra loro per trasmettere
e ricevere dati in modo che ogni computer collegato avesse dovuto
imparare solo il linguaggio della sottorete e non quello di tutti i computer
on-line. Queste sottoreti furono definite IMP (interface message
processor). L’appalto dei primi IMP fu affidato alla Bolt Beranek and
Storia ed evoluzione della Rete
8
Newman, una piccola azienda del Massachussets, dopo che la stessa IBM
aveva rifiutato il progetto. La BBN prende il nome di "terza università",
dopo il MIT e Harvard, in quanto diventa il centro propulsore di una
nuova tecnologia ed il gruppo di scienziati che realizzano il primo IMP
sono chiamati gli "IMP guys".
La svolta avvenne tra il 1968 e il 1969 quando, creato il primo IMP, si
cominciano a realizzare i primi nodi nelle università.
Il 1° settembre 1969 è inaugurato il primo nodo ubicato fisicamente
presso l’University of California Los Angeles (UCLA), al quale seguirà il
collegamento della University of California at Santa Barbara (UCSB),
della Stanford University e della University of Utah.
Anni ’70.Una volta costituite le sottoreti IMP era necessario creare un
linguaggio comune, che permettesse a computer con sistemi operativi
diversi di "parlare" la stessa lingua. Questo "esperanto informatico"
basato sul metodo packet switching nasce nel 1973 grazie a Vinton Cerf e
a Robert Kahn.
I due ricercatori realizzarono un’architettura di cooperazione tra reti
(internetworking), in grado di collegare tra loro reti diverse basate su
pacchetti d’informazioni e macchine diverse collegate a reti diverse ma
interconnesse.
Tale architettura si basa sul protocollo tcp/ip, del quale furono realizzati
quattro versioni tra il 1974-1978, fino a quando il protocollo divenne
standard di riferimento nei primi Anni '80. Il protocollo tcp/ip
tecnicamente è formato da due protocolli che svolgono funzioni diverse
Storia ed evoluzione della Rete
9
nella trasmissione dei dati: TCP, essendo i dati da inviare troppo grandi,
ne ridimensiona la grandezza, li spezzetta in pacchetti più piccoli e li
ricompone nel momento in cui arrivano al computer scelto.
IP invia i dati ad un indirizzo esistente, utilizzando uno schema di
"indirizzamento" dei computer collegati, basato su un sistema d’indirizzi
numerici. In internet, infatti, ogni sito logico è individuato da un solo
indirizzo numerico intelligibile da parte di un computer; l’indirizzo è
determinato da quattro campi separati tra loro da un punto in cui ogni
campo può assumere valori da 0 a 255 per un totale di 8 bit, perciò
l’indirizzo completo del sito da vita ad una parola di 32 bit (esempio:
123.54.234.5).
Non essendo molto facile ricordarsi questi indirizzi in forma numerica, è
stato allestito un meccanismo che permette di associare un numero di ip
ad un nome (esempio: al numero ip 15.64.3.56 corrisponde il nome
hotmail.com). Questo equivale ad affermare che una qualsiasi macchina
presente su internet ha un unico indirizzo ip e un unico nome: collegate
ad internet esistono molte macchine che sono in grado di convertire
automaticamente gli indirizzi in nomi e viceversa. Queste macchine si
chiamano DNS (Domain Name Service). Tutto questo avviene senza
alcun coinvolgimento dell’utente.
Con l’utilizzo ufficiale del protocollo tcp/ip all’interno di Arpanet, la
stessa Arpanet comincia a perdere progressivamente d’importanza; per
questo motivo il Dipartimento della Difesa statunitense si convinse che
per favorire la crescita del networking di suo interesse si doveva dividere
la rete Arpanet in due separate sottoreti. Una di queste reti è usata a scopi
Storia ed evoluzione della Rete
10
militari e collega prevalentemente siti all’interno degli Stati Uniti e solo
eccezionalmente nel resto del mondo, la cosiddetta rete MILNET; la
sezione della ricerca universitaria prende invece il nome di NSFnet della
quale fanno parte diversi enti di ricerca.
Anni ’80 La NSF durante i primi Anni '80 sviluppa la Csnet, una rete che
mette in contatto tra loro tutte le università americane.
Nella seconda metà degli Anni '80 si assiste ad un vero e proprio boom
dei servizi offerti in rete. Nel 1986 vi è uno sviluppo dei Newsgroup
(gruppi di discussione elettronica fra persone che condividono interessi in
comune) grazie all’utilizzo del protocollo NNTP, che usufruisce del
protocollo tcp/ip. Nel 1988 nasce anche IRC (Internet Replay Cha), la
prima chat che consente agli utenti di chiacchierare tra loro in diretta. Gli
Anni '80 si chiudono con un evento memorabile che ne trascina dietro un
altro: cade il muro di Berlino simbolo della guerra fredda fra USA e
URSS e conseguentemente muore anche ARPANET.
Anni ’90 Nei primi anni '90 si assiste allo sviluppo di software per la
navigazione protetta, dopo che nel 1988 un virus presente nella rete
aveva creato il danneggiamento di 60000 computer collegati alla rete.
Nascono in questo periodo GOPHER creato da Mark McCahill e Paul
Lindner e PGP (Pretty Good Privacy) inventato da Philip Zimmerman.
PGP è un software che garantisce la sicurezza nello scambio di messaggi
tramite la posta elettronica; Gopher rappresenta il primo tentativo di
razionalizzare l’architettura delle informazioni; tale strumento si fonda
Storia ed evoluzione della Rete
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sul principio della struttura gerarchica, rappresentata da un grafico ad
albero composto da rami e nodi. Gopher usa due moduli interconnessi tra
loro, il server, col compito di gestire la struttura ad albero, e il client che
permette all’utente di esplorare la struttura ad albero e accedere alle
risorse richieste.
Nel 1991 nasce infine la struttura portante dell’attuale sistema internet.
Tim Berners Lee, un ricercatore del centro di ricerca europeo di fisica
nucleare (Cern di Ginevra), sviluppa WWW (WORLD WIDE WEB).
Tale sistema permette di navigare con semplicità attraverso un linguaggio
più intuitivo e completo nel quale fluiscono dati, informazioni e
immagini. L’ideazione degli strumenti grafici (browser), come Mosaic
prima e Netscape ed Explorer poi, completa l’opera ponendo i
presupposti per lo sviluppo commerciale d’Internet.
Abbiamo visto quali sono stati i motivi che hanno portato alla nascita di
internet. In questi ultimi anni sono state effettuate diverse ricerche per
stabilire:
• quanti sono gli utenti di Internet;
• quanti sono i calcolatori collegati;
• quali saranno i tassi di sviluppo che accompagneranno la crescita
di Internet;
Fornire le risposte a tali domande è molto difficile.
Per avere un’idea del numero di utenti di Internet bisogna analizzare il
numero di host collegati (host è sinonimo di un elaboratore con un
indirizzo IP), che costituisce un’approssimazione del numero minimo di
computer collegati alla rete Internet in ogni paese. Si tenga presente che
Storia ed evoluzione della Rete
12
un host non è una misura degli utenti, in quanto ad un computer
corrispondono più utilizzatori. Per avere un indicazione sull’utenza,
bisogna introdurre un fattore di moltiplicazione (tale moltiplicatore
assume valori che oscillano tra l’1,5 degli USA e il 7 dove predominano
le università e i centri di ricerca). Quindi è difficile fornire risposte alle
domande sopra elencate perché si tratta di effettuare stime piuttosto
soggettive. Inoltre, data la velocità di cambiamento dei dati, sembra
ancora più vero, per il mondo internet, quanto è stato scritto, addirittura
verso il 1826, da Giovanni Battista Say il quale parlando in un trattato di
economia di notizie statistiche esatte aggiungeva: "...esse non saranno
vere che un istante". Per questo, ho deciso di riportare la tabella 1
“Statistiche relative ad Internet” a titolo puramente indicativo.
Tabella 1: “Statistiche relative ad Internet”
1
Popolazione (1)
Utenti
internet (2)
Personal
computer (3)
Domini web
registrati (4)
Hosts
siti totali (5)
Italia 57.612.615 4.800.000 2.400.000 111.492(.it)
457.563(.it)<
TR>
Europa 373.716.200 41.000.000 nd 2.682.272 14.046.875
Usa 274.028.000 80.000.0000 15.894.000 9.482.427.com Nd
Mondo 6.000.000.000 195.000.000 nd 15.719.462 72.398.092
Fonte dei dati:
(1) Popolazione: Italia al 31/12/98: Istat, Annuario Statistico Italiano, 1999, pag. 42;
Europa (EU) al 1/1/1997: Istat, Annuario Statistico Italiano, 1999, pag. 59; Usa al
1998: United Nations Population Information Network, www.undp.org/popin; Mondo
al 1999: stima United Nations Population Information Network.
1
Tutte le informazioni relative alle statistiche di Internet sono tratte dal sito
www.mondomatica.it/statistiche.htm
Storia ed evoluzione della Rete
13
(2) Utenti internet: Italia, Il Sole 24 ORE del 29 Febbraio 2000 pag. 10; Europa e
Usa, Il Sole 24 ORE del 27 Ottobre 1999 pag. 4; Mondo, J. Nielsen, Designing Web
Usability, New Riders Publishing, Indiana, USA, 2000, p. 314.
(3) Personal Computer: Italia, Censis www.censis.it; Usa, applicazione del dato di
580 pc su 1000 abitanti tratto dalla classifica dei primi 20 paesi, Elio Lancieri "The
wealth of nations in the year 2000" da Il Sole 24 ORE del 10 Gennaio 2000 pag. 9.
(4) Domini web registrati: www.domainstats.com al 8 Maggio 2000 esclusi i paesi
con meno di 2000 registrazioni; Europa, comprende in ordine decrescente di
consistenza i domini .de .uk .dk .nl .it .at .se .fr .be .es .fi .ie .pt .lu; Usa, la
maggioranza degli americani usano .com, ma il dato include i domini .com situati su
web server fuori gli Usa. Una parte diversificata di questi sono relativi all'Italia e
all'Europa. Dai dati della Registration Authority Italiana www.nic.it, emerge inoltre
un incremento dei domini registrati tra il 1998 e 1998 di oltre il 90%.
(5) Hosts siti totali: ad esempio per l'Italia ftp.x.it, xserver.y.it, www.z.it sono contati
come 3 hosts, ma come 1 sito www registrato; i dati derivano per l'Italia e l'Europa da
Ripe (Registro Internet Regionale d'Europa) Network Coordination Center
www.ripe.net; per il mondo i dati derivano da Internet Software Consortium
www.isc.org, anche citato da il Corriere della Sera del 21 Marzo pag. 26.
Il commercio elettronico
14
Capitolo secondo
1
IL COMMERCIO ELETTRONICO
2.1. Rapporto tra l’e-commerce e Internet
Nei primi anni ‘90 Internet è stato utilizzato soprattutto come
strumento per compiere ricerche di tipo scientifico, per far comunicare
persone distanti tra loro migliaia di km, per cercare informazioni sui
più disparati argomenti.
In pochi anni Internet ha così creato una grande piazza dove ogni
giorno le persone si incontrano, scambiano informazioni e
costruiscono relazioni: 200 milioni di persone in una sola piazza!
È evidente che da questo ambiente prima o poi ci si aspetta che
nascano degli affari. Un giorno una persona arriva con del buon vino e
lo dice a tutti: nasce interesse, se ne parla, si valuta insieme il prodotto
e infine qualcuno fa una proposta commerciale. Al momento della
stretta di mano (naturalmente elettronica) emergono però alcuni
problemi, mai considerati prima: chi c’è dietro a quel computer? Chi è
quella persona che dice di voler comprare il mio vino? E poi come
glielo mando? E, infine, come farò a ricevere i soldi? Siamo sicuri che
il contratto che stiamo stipulando sarà rispettato anche in caso di
problemi e di insolvenza? E la tassazione della vendita del bene in
Rete come sarà applicata?
1
Le informazioni riportate nel seguente capitolo sono tratte dalla “Guida del commercio
elettronico: l’impresa italiana di fronte ai nuovi mercati digitali” seconda edizione Novembre
1999, pubblicata dal Ministero dell’Industria e del Commercio e dell’Artigianato. Tale guida si
può scaricare dal sito http://www.mindustria.it , sito ufficiale del Ministero sopra citato.
Il commercio elettronico
15
Ogni volta che nascono nuove opportunità dobbiamo affrontare nuovi
problemi. Tuttavia, questa volta i vantaggi del commercio elettronico
sono troppi grandi ed evidenti per non prestarvi un po’ di attenzione e
fare almeno un tentativo per conoscere meglio quale opportunità ci
troviamo davanti.
Il sistema di relazioni commerciali che la Rete sta creando nel mondo
è una novità che va ben oltre il semplice miglioramento della qualità
della vita. Servono nuovi modi di far business e una grande apertura
culturale per riuscire a capire e cogliere le occasioni che si presentano.
Il commercio elettronico
16
2.2. Definizione di commercio elettronico
Prima di continuare è indispensabile cercare di definire il concetto di
commercio elettronico.
Tra le molti definizioni di commercio elettronico che sono state
formulate nel corso di questi ultimi anni, ho deciso di riportare le
seguenti:
1)“ogni iniziativa a supporto dell’attività commerciale di un’azienda
che venga svolta sulla rete Internet” (definizione tratta dalla Guida al
Commercio Elettronico: l’impresa italiana di fronte ai nuovi
mercati digitali Seconda Edizione Novembre 1999 a cura del
Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato);
2) “il Commercio Elettronico è costituito da operazioni che
coinvolgono soggetti quali consumatori, imprese, ma anche la
pubblica amministrazione, mirate allo scambio di beni, materiali o
immateriali, o di servizi, a cui è assegnato un valore, dietro
corrispettivo versamento, per via telematica oppure tradizionale, di
una somma di denaro, attraverso un’infrastruttura informatica o una
rete di telecomunicazione” (definizione data dalla Commissione
dell’Unione europea-1997).
La prima definizione è abbastanza generica, individua l’unica
caratteristica che caratterizza il commercio elettronico: le attività a
supporto dell’attività commerciale devono essere svolte sulla Rete.
Il commercio elettronico
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Nella seconda definizione, molto più dettagliata, si definiscono i
soggetti coinvolti, che cosa viene scambiato e le infrastrutture
necessarie al pagamento.
Ho scelto queste due definizioni per sottolineare come non esistano
caratteristiche precise che permettano di individuare con sicurezza il
concetto di commercio elettronico.
Secondo il mio parere la definizione che inquadra meglio tale concetto
è quella tratta da “Il commercio elettronico” SMAU-SDA Bocconi:
“qualsiasi tipo di transazione tendente a vendere o acquistare beni e/o
servizi nella quale le parti interagiscono elettronicamente piuttosto che
con scambi fisici o contatti diretti”.